di Federica Marengo giovedì 22 febbraio 2024
-La 718° giornata di guerra in Ucraina, è stata caratterizzata da un botta e risposta tra gli USA e Mosca, dopo che il Presidente Biden, il quale, secondo quanto riferito da Politico, sosterrebbe il primo ministro olandese Mark Rutte nel diventare il prossimo segretario generale della Nato, nel corso di un evento pubblico di raccolta fondi in California, ha apostrofato con toni accesi il presidente russo Putin.
A tali parole, è quindi seguita la replica del Cremlino, tramite il suo portavoce Peskov, che, secondo quanto è stato riportato dalla Reuters, avrebbe dichiarato: “Usando tali termini, il capo della Casa Bianca sta solo danneggiando se stesso e Washington. L’uso di un linguaggio del genere da parte del presidente degli Stati Uniti contro il capo di un altro Stato difficilmente potrà offendere il nostro presidente, il presidente Putin. Ma svilisce coloro che usano questo vocabolario. Probabilmente è una sorta di tentativo di sembrare un cowboy di Hollywood. Ma onestamente non penso che sia possibile. Il signor Putin ha mai usato una parola volgare per rivolgersi nei suoi confronti? Questo non è mai successo. Pertanto, penso che tale vocabolario svilisca l’America stessa”.
Una ulteriore replica è poi arrivata dalla portavoce del ministero degli Esteri, Zakharova, mentre l’ex presidente , attuale vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo,Medvedev, ha affermato: “La tendenza attuale del conflitto in Ucraina permette a Mosca di sperare in una vittoria della Russia nel 2024. Come la stragrande maggioranza dei nostri cittadini, spero nella vittoria dell’operazione militare speciale. E tutti i nostri sforzi sono mirati a realizzarla. Aspetto il ritorno di tutti i nostri difensori che partecipano a questa operazione. Che ci riusciamo o meno è una questione che sarà risolta quest’anno. Ma le tendenze che si sono formate sono buone. Stiamo aspettando Odessa nella Federazione Russa anche per la storia di questa città, per le persone che vi vivono e la lingua che parlano. Questa è una nostra città. Senza la sconfitta della cricca nazionalista e filofascista di Kiev è impossibile garantire il futuro della Russia, questo regime deve cadere, deve essere distrutto. Le truppe russe potrebbero spingersi fino a Kiev, se non ora, in un’altra fase dello sviluppo di questo conflitto”.
Poi, Medvedev, ha avvertito: “Le truppe russe potrebbero spingersi fino a Kiev, se non ora, in un’altra fase dello sviluppo di questo conflitto. Riguardo a Odessa posso semplicemente dire: Odessa, torna a casa. E’ la nostra città, russa e della Russia”.
Anche rispetto alle dichiarazioni di quest’ultimo è arrivata la replica del portavoce della Commissione europea per gli Affari Esteri, Peter Stano ,che, definendolo “un eterno numero due“, ha sottolineato: “Possiamo semplicemente consigliare qualche consulenza e assistenza mentale, ma non sono sicuro che lo Stato russo ,con i miliardi che spreca in questa guerra illegale contro l’Ucraina, possa effettivamente permettersi di investire qualcosa nell’assistenza sociale e sanitaria per la propria gente”.
Intanto, il ministro degli Esteri russo Lavrov, intervenuto alla riunione plenaria dei ministri degli Esteri del G20 a Rio de Janeiro, ha detto: “L’architettura di sicurezza strategica in Europa e i precedenti accordi tra Russia e Stati Uniti sul contenimento dei rischi militari sono stati quasi completamente distrutti, quando si uniscono le forze, il mondo è in grado di cambiare in meglio e andare avanti. Il 20° secolo ha rappresentato una pietra miliare importante nella liberazione dell’umanità dalle catene del colonialismo. Sembrerebbe che abbiamo sconfitto il banditismo economico, lo sfruttamento del lavoro e della ricchezza altrui. La transizione verso la distensione durante la Guerra Fredda ha consentito all’URSS e agli Stati Uniti di gettare le basi per contenere i rischi militari e costruire un’affidabile architettura di sicurezza strategica, principalmente in Europa. Ci rammarichiamo che questi risultati oggi siano quasi completamente distrutti”.
In tale contesto, secondo quanto riportato dai media, non vi sarebbe stato nessun contatto tra Lavrov e il segretario di Stato USA, Blinken, né alcuna interazione e non si sa se tra i due ci sarà un incontro.
L’Alto rappresentante dell’Unione europea, Josep Borrell, presente al G20, rispondendo in un punto stampa ristretto a un gruppo di media internazionali, a una domanda dell’ Ansa , avrebbe riferito che la morte dell’attivista anti-Cremlino Alexei Navalny “è stata messa sul tavolo” alla riunione dei ministri degli esteri del G20 da alcune delegazioni e che ,tuttavia, di fronte alle osservazioni, la Russia, rappresentata alla riunione dal capo della diplomazia Lavrov, è “rimasta in silenzio”.
A tal proposito, la portavoce del team Navalny, Kira Yarmysh ha reso noto su X che: “Alla madre di Alexei Navalny è stato mostrato oggi il corpo dell’oppositore, ma le autorità rifiutano ancora di consegnarlo alla famiglia. Vogliono seppellire Alexei in segreto. Stanno ricattando la madre imponendole condizioni. Nei documenti medici che le sono stati mostrati, si dice che Navanly sia morto per cause naturali”.
Il presidente Putin, nel frattempo, è salito a bordo del bombardiere strategico portamissili Tu-160М potenziato, con nome in codice Nato “Blackjack” , in grado di trasportare testate nucleari , dichiarando poi, al termine del suo volo di prova a bordo dell’aereo ,che tale bombardiere “E’ affidabile” e “può entrare in servizio nelle forze armate russe “Ribadirò quello che ho già detto al comandante dell’aereo e ai vertici del ministero della Difesa: può certamente entrare in servizio nelle Forze Armate”.,
In merito a nuove sanzioni contro Mosca, se Stati Uniti annunceranno domani un pacchetto di sanzioni severe contro la Russia per la morte in carcere dell’oppositore russo, Navalny, il governo britannico ha annunciato un ennesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, prendendo di mira 50 fra individui ed entità, in particolare nell’ambito del complesso militare che fa capo al potere di Putin.
Sulla stessa linea, Bruxelles, con gli ambasciatori dell’Ue che ieri hanno raggiunto un accordo sul 13° pacchetto di sanzioni ,nel quadro dell’aggressione della Russia all’Ucraina, che sarà sottoposto a procedura scritta e approvato formalmente il 24 febbraio.
Al riguardo, il presidente del Consiglio UE, Michel , in un’intervista a un ristretto gruppo di media internazionali, tra cui Il Corriere della Sera, ha dichiarato: “Per quanto riguarda il conflitto in Ucraina “esiste solo un piano A: il sostegno all’Ucraina. Il sostegno politico che significa allargamento. Ma anche coinvolgimento del Sud globale, spiegando che ciò che la Russia sta facendo è estremamente pericoloso per la stabilità del mondo. Significa supporto finanziario. Stiamo anche lavorando per cercare di usare gli asset russi congelati. Supporto militare nel breve termine con la European peace facility incoraggiando l’industria europea a produrre di più e sostegno agli sforzi di pace di Zelensky. E poi convincere i nostri alleati ad allinearsi con gli scopi attuali. È per questo che l’impegno degli Stati Uniti è estremamente importante”.
A tal riguardo, il governo di Copenaghen ha reso noto di aver firmato anch’esso, dopo Regno Unito, Francia e Germania , un accordo bilaterale sulla sicurezza con l’Ucraina della durata di 10 anni e il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, stamane, in apertura della sua Audizione alle Commissioni riunite Esteri della Camera e Esteri e Difesa del Senato, ha fatto sapere che l’Italia si appresta a farlo, evidenziando: “Ho ritenuto importante e urgente riferirvi del negoziato con le Autorità ucraine per siglare un accordo di cooperazione bilaterale di sicurezza, che il Presidente del Consiglio si accinge a firmare. Considero doveroso anticipare al Parlamento contenuti e aspetti qualificanti delle discussioni in corso, che contiamo di poter condurre in porto già nei prossimi giorni. L’accordo in discussione, come quelli stipulati da Francia, Germania e Regno Unito, non sarà giuridicamente vincolante. Dal testo non derivano obblighi sul piano del diritto internazionale, né impegni finanziari. Non sono previste garanzie automatiche di sostegno politico o militare. Come quella dei nostri partner, anche la nostra intesa bilaterale non richiederà, quindi, la procedura di ratifica parlamentare”.
Poi, intervenuto al Forum dell’Ansa, riguardo il caso Navanly e sulla Russia, Tajani ha detto: “Si può morire per mano di un killer o per morte procurata: provocata direttamente o meno, è sempre un omicidio. Il Cremlino ha una responsabilità enorme. Noi lavoriamo per la pace e per impedire che ci sia una vittoria della Russia, noi vogliamo una pace giusta che significa il rispetto del diritto internazionale e la liberazione del territorio occupato dai russi. Ci auguriamo che si possa arrivare a una trattativa, ma non possiamo rinunciare alla difesa della libertà e del diritto internazionale. Non siamo in guerra con la Russia”.
In merito alla convocazione da parte della Farnesina dell’ambasciatore russo in Italia, proprio riguardo al caso Navanly, l’ambasciata di Mosca ha risposto che: “La morte di Navalny è una questione interna che riguarda solo la Russia, che sta effettuando le perizie e gli accertamenti necessari per individuare le cause reali dell’incidente“.
E in una nota l’ambasciata russa in Italia ha sottolineato: “All’ambasciatore sono state manifestate alcune valutazioni politicamente faziose sulla situazione politica interna russa. Da parte russa, è stato sottolineato che i tentativi degli occidentali di strumentalizzare politicamente la morte di Navalny, nonché di formulare accuse di vario genere contro Mosca, sono inutili e inaccettabili”.
Il premier polacco, Tusk, poi ha annunciato che l ‘incontro fra il governo polacco e quello ucraino, per “trovare soluzioni per gli scambi commerciali bilaterali ed europei, avrà luogo il 28 marzo a Varsavia, come stabilito durante la recente visita del premier polacco a Kiev”, precisando che, “intanto, avranno luogo incontri fra i ministri di entrambi i paesi per preparare accordi “tecnici” e che, per sbloccare i trasporti di attrezzature militari e aiuti umanitari, il governo polacco provvederà a iscrivere nell’elenco della infrastruttura critica (ovvero sotto la speciale protezione del governo) alcuni passaggi di frontiera nonché le vie e tratti di binari ferroviari che portano all’Ucraina”.
Quanto alla situazione sul campo, l’Aeronautica militare ucraina ha riferito su Telegram di aver abbattuto 8 droni su 10, lanciati dalle forze russe sulle regioni di Poltava, Dnipropetrovsk e Zaporizhzhia ,e un missile proveniente dal Mar Nero.
Raid russi si sono registrati anche a Kharkiv, dove una persona è rimasta uccisa, e nella regione del Donetsk, nell’est dell’Ucraina, ma anche a Nikopol e a Kherson, nel sud del Paese.
Dalla Francia, invece, il ministro della Difesa, Lecornu, parlando ai microfoni di radio Rtl di un “comportamento sempre più aggressivo da parte di Mosca, simile a quello tenuto dall’Unione Sovietica durante la Guerra Fredda”, ha fatto sapere che “Le forze russe hanno minacciato di abbattere gli aerei francesi che, lo scorso mese, pattugliavano lo spazio aereo internazionale sopra il Mar Nero”.
Sul fronte russo, il ministero della Difesa ha reso noto che le forze di Mosca hanno abbattuto, a loro volta, droni e un missile lanciati da Kiev.
Il presidente ucraino Zelensky, tuttavia, in un’intervista esclusiva al canale USA, Fox news, ha detto che: “La cattura di Avdiivka rappresenta il più grande risultato ottenuto dalla Russia negli ultimi nove mesi di guerra. Durante questi due anni, hanno occupato la regione di Kharkiv e ora siamo in questa regione. Abbiamo sbloccato il mar Nero, e ora abbiamo le loro rotte del grano. E abbiamo distrutto molte delle loro navi. Questo lo abbiamo fatto in due anni. Sì, l’ultimo anno è stato per lo più complicato per noi. Quello che è stato fatto, penso che sia stato un buon lavoro. L’unica conquista di Mosca negli ultimi nove mesi è stata Avdiivka, ma la mancanza di progressi da parte della Russia è il segno di una nuova pagina nella guerra”.
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