di Federica Marengo venerdì 16 febbraio 2024
-Nella 712° giornata di guerra in Ucraina, è proseguito l’accerchiamento da parte delle truppe russe della città di Avdiivka, considerata da Mosca porta d’accesso a Donetsk, dove sono in atto violenti combattimenti con perdite rilevanti da entrambe le parti.
In merito, l’esercito ucraino ha dichiarato che sta rafforzando le sue truppe, che “tengono duro” e ha denunciato l’uso da parte dell’esercito russo di bombe al fosforo ,di bombe guidate, altamente distruttive e di 24 missili balistici nord-coreani, evidenziando come “la conquista della città sia l’obiettivo di Mosca per assicurarsi il pieno controllo delle due province che compongono la regione del Donbass e per fornire al Presidente Putin una vittoria sul campo di battaglia da esibire agli elettori, in vista della sua rielezione alle presidenziali del prossimo mese, oltre che del secondo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina”.
Quindi, in giornata, l’esercito ucraino ha fatto sapere di essersi ritirato dalla posizione “Zenith” nella periferia sud-orientale di Avdiivk, ma che tale ritiro non darà alcun vantaggio strategico alle truppe russe, in quanto , secondo il comandante del settore sud-orientale dell’Ucraina, Oleksandr Tarnavsky, “la decisione di spostare i difensori ucraini è stata motivata dal desiderio di minimizzare le perdite e consentirà di migliorare la situazione operativa nella città.
Sul fronte russo, invece, Mosca ha fatto sapere di aver abbattuto un drone ucraino nella regione sudoccidentale russa di Belgorod e altri quattro sopra il Mar Nero, e che il bombardamento delle forze ucraine ha causato il ferimento di 19 persone.
Il presidente ucraino, Zelensky, oggi a Berlino e a Parigi per firmare i patti di sicurezza, ha dichiarato al riguardo , nel corso della conferenza stampa con il cancelliere Scholz, che le forze armate ucraine stanno cercando di difendere le vie strategiche che conducono alla città orientale di Avdiivka, che è in difficoltà, e che la priorità di Kiev è ridurre al minimo le perdite mentre la Russia cerca di conquistare la città.
Zelensky, quindi ha spiegato: “Nella situazione in cui si trova Avdiivka ,con l’esercito russo che infuria per conquistarla, bisogna prima di tutto di salvare la vita dei difensori dell’Ucraina. Ricordiamo che cosa sta facendo la Russia alle nostre città e villaggi: non si calmeranno finché non distruggeranno completamente tutti gli esseri viventi che sono lì. La nostra gente, i nostri militari, difendono eroicamente le strutture strategiche, le rotte logistiche che possono portare il nemico ad avanzare. Non dirò quali sono i nuovi approcci che i nostri militari stanno usando a Avdiivka. Il loro compito è fare di tutto per proteggere la nostra gente. E questo è il mio segnale principale: il nostro esercito è la cosa più importante che abbiamo, e questa è la nostra arma più importante”.
Riguardo al patto di sicurezza bilaterale firmato con il cancelliere tedesco Scholz, esso riguarda”gli impegni di sicurezza a lungo termine e il sostegno all’Ucraina” , ed è stato seguito da una conferenza stampa congiunta. Nell’ambito, si sono tenuti anche incontri bilaterali tra le delegazioni dei due Paesi e un incontro di Zelensky, con il presidente federale tedesco Frank-Walter Steinmeier, presso la residenza di quest’ultimo.
Al termine dell’incontro con il presidente ucraino Zelensky, il cancelliere Scholz, che ha rinnovato l’impegno della Germania a sostegno di Kiev, ha scritto su X: “Con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “abbiamo oggi firmato un accordo sui nostri impegni di sicurezza a lungo termine, è un passo storico. La Germania continuerà a sostenere l’Ucraina contro la guerra di aggressione russa. Slava Ukrajini. Il sostegno di Berlino a Kiev continuerà fino a quando ce ne sarà bisogno”, riecheggiato, sempre su X, dallo stesso Zelensky, che ha reso noto: “Oggi, il cancelliere Olaf Scholz e io abbiamo firmato un accordo sulla cooperazione per la sicurezza e il sostegno a lungo termine tra Ucraina e Germania. Si tratta di un documento senza precedenti che garantisce il sostegno tedesco all’Ucraina per un ammontare di 7 miliardi di euro per quest’anno. Prevede la fornitura di armi in base a contratti concordati. L’accordo contiene anche la chiara posizione della Germania sulle sanzioni contro l’aggressore, sul tribunale e sui beni congelati. L’accordo prevede anche un meccanismo di consultazioni urgenti in caso di aggressione militare della Russia all’Ucraina. Sono grato alla Germania e a tutti i tedeschi per la loro solidarietà con il nostro Paese e il nostro popolo, nonché per tutto il sostegno e l’assistenza”.
In una nota, diramata al termine della firma del Patto, il ministro tedesco della Difesa, Boris Pistorius, ha fatto sapere: “Per la prima volta nella sua storia, la Germania assume il ruolo di Stato garante. L’accordo con Kiev è un segno chiaro della “accresciuta responsabilità tedesca nella politica di sicurezza in Europa. Nel “pacchetto di Monaco” sono compresi 18 ulteriori obici semoventi Pzh 2000, che verranno consegnati dal 2026 al 2027 (inclusi addestramento, munizioni e pezzi di ricambio). Tra il 2025 e il 2027 verranno inviati anche 18 obici semoventi su ruote Rch 155 (che si aggiungeranno ad altrettanti già previsti). La Germania invierà inoltre quest’anno in Ucraina per la prima volta 120mila munizioni di artiglieria da 122 millimetri. Nel 2025, Kiev riceverà anche da Berlino un secondo sistema per la difesa aerea Skynex e, nel 2024, ulteriori 100 missili IRIS-T SLS (oltre a quelli già previsti)”.
Tuttavia, una fonte diplomatica UE, ha riferito che: “Risolto il problema dell’Ungheria, resta quello della Germania, che si ostina a chiedere lo scomputo dei contributi nazionali al nuovo Fondo Europeo per la Pace dedicato all’Ucraina, da 5 miliardi per il 2024. La questione verrà affrontata al prossimo Consiglio Affari Esteri, senza aspettarsi però che sia risolta in fretta. Il Consiglio Europeo ha chiesto che si arrivi a un accordo entro marzo. Dobbiamo quindi lavorare con impegno ma non sarà facile. Tutti gli Stati membri, e la Commissione, riconoscono a Berlino di aver fatto moltissimo per l’Ucraina in termini di aiuti militari ma le analisi del Servizio di Azione Esterna certificano che, in relazione al Pil, altri Paesi hanno fatto altrettanto se non di più”, mentre un’altra fonte diplomatica UE, ha evidenziato: “L’alto rappresentante Ue Josep Borrell ha presentato una proposta di sintesi che va bene a 26 Paesi tranne che alla Germania. “La sensazione è che i tedeschi vogliano imporre la loro visione a tutti gli altri. Se passa la linea della Germania salta il concetto di solidarietà europea e così l’Epf morirà, mentre invece siamo tutti d’accordo che debba continuare, anche perché è uno dei pilastri fondamentali degli accordi di sicurezza dell’Ue con l’Ucraina”.
Zelensky ,poi, volato a Parigi, ha siglato un Patto di sicurezza anche con il presidente francese Macron, seguito dalla conferenza stampa congiunta e da una cena di lavoro.
Domani, invece, Zelensky sarà a Monaco per partecipare alla Conferenza sulla sicurezza apertasi oggi e in corso fino al 18 febbraio.
A proposito della conferenza di Monaco, a cui per l’Italia partecipa il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, il segretario della Nato Stoltenberg, a margine del summit, ha dichiarato: “La situazione sul campo di battaglia in Ucraina è “difficile” anche a causa del ritardo americano nell’approvare gli aiuti al Paese invaso dalla Russia, di cui però non vanno sopravvalutate le capacità offensive. La situazione è difficile. Il fatto gli Stati uniti non hanno preso una decisione ha avuto un impatto sulla situazione sul campo di battaglia. Continuo ad aspettarmi che gli Stati Uniti prendano una decisione e continuino a fornire appoggio all’Ucraina. Anche se la situazione sul campo di battaglia è difficile, non dovremmo sopravvalutare la Russia e sottovalutare l’Ucraina, ha aggiunto ricordando che proprio questa settimana gli ucraini hanno dimostrato ancora una volta la loro abilità e competenza affondando una delle navi russe nel mar Nero. Inoltre, ci sono stati nuovi annunci sostegno a Kiev fra l’altro su F16; difesa aerea e droni. Il nostro compito è assicurare che continuiamo a sostenere l’Ucraina perché farlo è nel nostro interesse di sicurezza”.
La presidente della Commissione UE, Von der Leyen, invece, ha assicurato: “Dobbiamo investire di più, dobbiamo investire meglio e dobbiamo investire in Europa. Per questo motivo, come Commissione, il mese prossimo presenteremo una strategia per l’industria europea della difesa. Vogliamo utilizzare i crescenti investimenti degli Stati membri in armi, munizioni e soldati per costruire una nuova industria europea della difesa. Investire in Europa significa dire ai contribuenti europei che i miliardi destinati all’industria della difesa saranno investiti in modo tale che “si creino buoni posti di lavoro anche qui in Europa. E’ importante coordinare questi investimenti in stretto coordinamento con la Nato. In merito alla guerra in Ucraina, la Russia sta anche cercando di indebolire tutte le altre democrazie. Lo dimostrano, tra l’altro, anche i continui attacchi informatici e la disinformazione mirata da parte di Mosca. Gli autocrati stanno osservando attentamente per vedere come reagiamo”.
Nel frattempo, mentre il ministro degli Esteri russo Lavrov ha accusato la UE di puntare alla fornitura a Kiev di armi a lungo raggio per colpire la Russia, e gli USA (smentiti), a loro volta, hanno accusato Mosca di avere un’arma nucleare spaziale, dalla Russia e, per l’esattezza dal servizio penitenziario federale russo, è arrivata la notizia della morte in carcere del dissidente russo Navalny, sulla quale è stata aperta un’inchiesta per appurarne le cause.
Le autorità della regione autonoma russa dello Yamalo-Nenets, dove si trova la colonia penale in cui è morto Navalny, hanno reso noto di non aver ricevuto alcuna lamentela formale da parte dell’oppositore russo durante il suo periodo di detenzione, mentre il suo avvocato ha dichiarato a Novaya Gazeta che fino a mercoledì scorso l’oppositore di Putin stava bene.
Dichiarazioni confermate dalla madre di Navalny, che, in un post su Facebook, riportato da Novaya Gazeta, ha scritto: “Non voglio sentire alcuna condoglianza. Lo abbiamo visto in carcere il 12, in una riunione. Era vivo, sano e felice”.
La moglie di Navalny, Julija Borisovna, presente alla Conferenza della sicurezza di Monaco, ha affermato che ,”Se la notizia della morte del marito fosse vera, il presidente russo Putin e altri responsabili russi, saranno puniti per quello che hanno fatto”.
Secondo la Tv russa, Navalny sarebbe deceduto per una trombosi. Il portavoce del Cremlino, Peskov ha fatto sapere che il Presidente Putin è stato informato della morte dell’oppositore russo, ma che non si conoscono ancora la cause del decesso.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Zakharova, commentando la notizia, ha sottolineato: “La reazione immediata dei leader della Nato alla morte di Navalny, sotto forma di accuse dirette contro la Russia”, mostra la natura di questi Paesi. Non esiste ancora un esame forense, ma le conclusioni dell’Occidente sono già pronte“, seguita dal portavoce della Duma, la Camera bassa russa, Volodin , il quale ha dichiarato che “I leader occidentali traggono vantaggio dalla morte di Alexei Navalny ,perché stavano perdendo la battaglia in Ucraina”.
Intanto, la Procura di Mosca ha messo in guardia dal partecipare a una manifestazione in memoria di Navalny nel centro della capitale.
Il presidente ucraino Zelensky, al riguardo, ha detto: “Per me è ovvio: Navalny è stato ucciso, ed è deplorevole che sia morto in una prigione russa. Altre migliaia di persone sono state portate a morire a causa di una singola persona. Putin è la personificazione di questa guerra e non si fermerà. Solo insieme possiamo fermarlo”, riecheggiato dal ministro degli Esteri ucraino Kuleba, che, su X , ha scritto: “Politkovskaya, Litvinenko, Magnitsky, Nemtsov, Navalny sono solo alcuni dei nomi più noti nella lunga lista di critici uccisi da Putin. Dopo ogni omicidio c’è stata indignazione, ma alla fine Putin l’ha fatta franca e leader mondiali gli hanno stretto nuovamente la mano. Questo lo ha incoraggiato a continuare a uccidere persone. Oggi, alcune voci continuano a chiedere che Putin venga ascoltato e che con lui si negozi. È ora di finirla con l’ingenuità. Prima che possa iniziare qualsiasi impegno significativo con Mosca, la Russia deve essere sconfitta in Ucraina e Putin deve finalmente imparare una lezione”.
La presidente della Commissione UE, Von der Leyen, invece, ha scritto su X: “Profondamente turbata e rattristata dalla notizia della morte di Alexei Navalny. Putin non teme altro che il dissenso del suo stesso popolo. Un triste promemoria di ciò che rappresentano Putin e il suo regime. Uniamoci nella nostra lotta per salvaguardare la libertà e la sicurezza di coloro che osano opporsi all’autocrazia”.
Il presidente del Consiglio UE, Michel, su X ha sottolineato: “Alexei Navalny ha combattuto per i valori della libertà e della democrazia. Per i suoi ideali, ha fatto l’estremo sacrificio. L’Ue ritiene il regime russo l’unico responsabile di questa tragica morte. Porgo le mie più sentite condoglianze alla sua famiglia e a coloro che lottano per la democrazia in tutto il mondo nelle condizioni più buie. I combattenti muoiono ma la lotta per la libertà non finisce mai”.
Dall’Italia, il presidente della Repubblica, Mattarella , in un messaggio, ha sottolineato: “La morte di Navanly rappresenta la peggiore e più ingiusta conclusione di una vicenda umana e politica che ha scosso le coscienze dell’opinione pubblica mondiale. Una lunga detenzione che riporta alla memoria i tempi più bui della storia”.
La Presidente del Consiglio Meloni, ha affermato: “La morte di Alexei Navalny, durante la sua detenzione, è un’altra triste pagina che ammonisce la comunità internazionale. Esprimiamo il nostro sentito cordoglio e ci auguriamo che su questo inquietante evento venga fatta piena chiarezza”.
Il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, ha detto in merito: “Dopo anni di detenzione in un regime carcerario non proprio liberale la Russia perde una voce libera: siamo vicini alla famiglia e ci siamo sempre battuti, anche quando ero al Parlamento europeo, per la libertà sia in Russia sia in Bielorussia. Adesso ci sarà una voce di libertà in meno”.
Infine, il segretario di Stato, cardinale Parolin, ha dichiarato: “Mi dispiace molto, pensavo che la cosa si sarebbe potuta risolvere in maniera diversa. Invece, questa notizia ci stupisce e ci riempie di dolore”.
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