di Federica Marengo venerdì 9 febbraio 2024
-Nella 705° giornata di guerra in Ucraina, il presidente ucraino Zelensky ha annunciato di aver nominato, con due decreti pubblicati sul sito internet dell’ufficio presidenziale, Oleksandr Syrsky alla guida dell’esercito, al posto del generale Valeri Zaluzhny , cui ha conferito il titolo di “Eroe dell’Ucraina”; al comando delle forze di terra, il vice ministro della Difesa ,Alexander Pavlyuk al posto di Alexander Syrsky e, come capo di stato maggiore delle forze armate ucraine, il comandante delle forze di difesa territoriale, Anatoly Bargelevich.
In merito, la portavoce della Commissione UE, Nabila Massrali, nel corso di un conferenza stampa, rispondendo alla domanda di un cronista, ha dichiarato: “La sostituzione del comandante in capo è una decisione interna dell’Ucraina ed è una prerogativa del presidente. Il sostegno dell’Ue all’Ucraina è incrollabile: siamo impegnati a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario e a fornire tutto ciò che serve, indipendentemente da chi guiderà le forze armate ucraine”.
Il sindaco di Kiev ,Vitaly Klitschko, invece, ha esortato il governo ucraino a fornire spiegazioni in merito alla decisione di destituire il generale Valery Zaluzhny dal ruolo di comandante delle forze armate ucraine.
Per il portavoce del Cremlino, Peskov: “Il cambio al vertice delle forze armate ucraine, con la sostituzione del generale Valery Zaluzhny, non cambierà il corso del conflitto in Ucraina”.
Per il settimanale britannico, Economist, “La sostituzione del comandante in capo delle forze armate di Kiev, Valery Zaluzhny, annunciato dal presidente Volodymyr Zelensky, rischia di penalizzare il leader ucraino e avere ripercussioni negative sul conflitto contro la Russia”, in quanto “ll generale ha avuto un ruolo cruciale e contro ogni previsione nel respingere le forze di Mosca nei primi giorni dell’invasione e ha quindi acquisito una grande popolarità tra le sue truppe e i civili ucraini. Ma, soprattutto, la decisione di sostituire il vertice dell’esercito segna l’inizio di una nuova fase della guerra, in cui la scelta del leader ucraino può rivelarsi errata”.
Quindi, si chiede il settimanale britannico: “La domanda più importante è se Zelensky potrà trarre profitto dal siluramento del generale Zaluzhny per riorientare la sua visione della guerra”, osservando che “a meno che non cambi qualcosa di completamente inaspettato, una guerra definita dal territorio è una guerra che l’Ucraina non può vincere, per cui diventa cruciale un rapporto di piena collaborazione tra vertici politici e militari con obiettivi precisi e condivisi, oltre a una maggiore capacità di produrre armi a livello nazionale tramite e una minore dipendenza dagli aiuti dall’estero”.
Intanto, il ministro della Difesa ucraino ,Rustem Umerov ha tenuto il primo incontro di lavoro con il generale Oleksandr Syrsky. Secondo quanto riferito in una nota del ministero della Difesa, “I due hanno discusso la questione del piano d’azione dettagliato delle Forze Armate dell’Ucraina per il 2024. Una questione estremamente importante è la creazione del sistema logistico e soddisfare tempestivamente le necessità dei militari. L’attenzione si concentra su un sistema efficace di rotazioni e riposo delle unità. I due hanno anche parlato del miglioramento della qualità dell’addestramento, e particolare attenzione è rivolta a un nuovo tipo di forze, quelle dei sistemi senza pilota”.
E le prime dichiarazioni sono state rilasciate dal nuovo capo delle forze armate ucraine, il colonnello generale Oleksandr Syrskyi, che su Telegram , ha evidenziato: “Il cammino dell’Ucraina verso la vittoria nella guerra contro la Russia dipende da una costante innovazione nel modo di combattere la guerra, citando elementi tecnologici come i droni e la guerra elettronica. Ha inoltre anche promesso di proteggere la vita e la salute del personale di servizio ucraino, oltre a garantire una logistica affidabile”.
Nel frattempo, il presidente russo Putin ha rilasciato un’intervista, pubblicata nella serata di ieri sul sito del giornalista americano Tucker Carlson, controverso ex conduttore di Fox News e sostenitore di Donald Trump, nella quale, a proposito della guerra in Ucraina, ha dichiarato: “La sconfitta della Russia in Ucraina è impossibile per definizione. Non accadrà mai che la Russia sia sconfitta. La Nato deve accettare le conquiste territoriali di Mosca in Ucraina. Ci sono mercenari americani che combattono in Ucraina, essendo il gruppo più numeroso dopo quello dei polacchi, e se fossero inviati soldati regolari dagli Stati Uniti, ciò porterebbe l’umanità sull’orlo di un conflitto globale molto serio”.
Poi, il numero uno del Cremlino, ha spiegato: “I piani di pace erano quasi finalizzati, ma l’Ucraina li ha gettati all’aria e ha obbedito agli ordini dell’Occidente di combattere la Russia fino all’ultimo. Prima o poi si arriverà a un accordo”.
E ancora su un possibile allargamento del conflitto, temuto dai Paesi ad Est della Nato , ha detto: “L’invasione di Polonia o Lettonia è fuori discussione. Semplicemente non abbiamo alcun interesse a espandere la guerra, ha dichiarato Putin a Carlson avvertendo tuttavia che “solo in un caso invierei truppe, se la Polonia attaccasse la Russia”.
Riguardo al sabotaggio del gasdotto North Stream, non volendo fornire alcuna prova della sua accusa, ha ribadito : “È stata la Cia a far esplodere North Stream”.
Ancora sui rapporti con gli USA, presenti, passati e futuri, ha dichiarato: “Non mi ricordo quando è stata l’ultima volta che ho parlato con Biden, sicuramente mai dopo febbraio 2022. Con Trump avevo un buon rapporto, ma non è una questione di leader nelle relazioni tra Usa e Russia, è una questione di mentalità. Anche con Bush. So che negli Stati Uniti veniva dipinto come una specie di ragazzo di campagna che non capiva nulla. Vi assicuro che non è così. Penso che abbia commesso molti errori nei confronti della Russia, ma ha esercitato pressioni sugli europei. Non era peggiore di qualsiasi altro politico americano, russo o europeo e capiva quello che stava facendo meglio degli altri”.
In ultimo, aprendo al rilascio del reporter del Wall Street Journal, Evan Gershkovich, arrestato in Russia un anno fa, il presidente Putin ha inviato un messaggio alla leadership USA, dicendo: “Se davvero volete che la guerra finisca, smettetela di fornire armi”.
All’indomani della pubblicazione dell’intervista da parte di Carlson, il portavoce del Cremlino Peskov, ha detto ai cronisti in conferenza stampa: “Ebbene, una delle notizie principali di oggi è l’intervista del presidente con il giornalista statunitense. È stata pubblicata. A proposito, probabilmente negli ultimi tre o quattro giorni abbiamo ricevuto diverse decine di richieste per un’intervista con il presidente Putin da parte dei media stranieri. Questo comprende i media di Stati Uniti, Francia, Italia, Austria e Australia, di molti Paesi del mondo, dei media più grandi”, ringraziandoli per il loro interesse per il presidente russo e ,aggiungendo che, “Ora, per ovvi motivi, è impossibile fare un’altra intervista, ma il Cremlino terrà presente tutte le richieste”.
Il consigliere presidenziale ucraino ,Podolyak commentando l’intervista del presidente russo a Tucker Carlson, su X, ha evidenziato: “Qualsiasi conversazione/intervista con l’entità Putin è un indiscutibile tentativo di legalizzare le “regole del cannibale russo” (omicidio di massa, violenza dimostrativa, sequestro/furto di proprietà altrui, distruzione) nella tradizione politica occidentale. Perché? Perché è un business costruito sul sangue puro e nient’altro. Il tentativo dell’entità Putin di giustificare il genocidio degli ucraini non fa della guerra altro che la guerra stessa, e certamente non riporta la Russia alla civiltà”.
Proprio del presidente Putin ha poi parlato , in un’intervista all’agenzia di stampa spagnola Efe, l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri, Josep Borrell, che ha sottolineato: “Il presidente russo Vladimir Putin non si fermerà se vince in Ucraina: è pronto a sacrificare il suo esercito e il suo popolo per restare al potere. La Russia darà il massimo. Putin non ha intenzione di arrendersi. La sua sopravvivenza politica dipende da questo. Il presidente russo è un vicino che non sa dove finiscono e dove iniziano i suoi confini. Consapevole che ci sono persone che non sono dell’opinione che l’Ucraina debba essere aiutata e che sarebbe meglio che si arrendesse al più presto, perché così ci libereremo dei problemi : credete che se la Russia instaurasse un regime fantoccio in Ucraina come quello in Bielorussia e le truppe russe fossero al confine polacco, usciremmo dai guai o avremmo problemi più grandi? Quali conseguenze avrebbe la sconfitta dell’Ucraina? Significherebbe avere l’esercito russo al confine dell’Europa. Questo significa che Putin potrebbe pensare che se ha vinto una volta, perché non potrebbe vincere una seconda volta contro il suo vicino? Significherebbe che la Russia controllerebbe il 35% di tutti i mercati mondiali del grano, per esempio. Ci sono prospettive che la gente deve conoscere se vogliamo sapere perché facciamo quello che facciamo”.
Restando a Bruxelles, secondo indiscrezioni di stampa, la Commissione Europea e il Servizio di Azione Esterna agli Stati membri , sarebbero a lavoro al tredicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, da varare entro il 23 febbraio, che includerebbe “Un lungo elenco di nuovi nominativi, completo ed efficace, concentrato in particolare sul settore militare e sull’elusione delle sanzioni”.
Il ministro degli Esteri finlandese, Ville Cantell, riguardo all’intervista di Putin ha scritto su X: “Invece di guardare la sfilata di bugie di Putin nell’intervista a Tucker Carlson, suggerisco di guardare 20 giorni a Mariupol per vedere le reali conseguenze delle sue azioni”, mentre il ministro della Difesa danese, Troels Lund Poulsen, in un’intervista al quotidiano Jyllands-Posten, ha lanciato l’allarme: “Non si può escludere che entro tre o cinque anni la Russia metterà alla prova la forza dell’Articolo 5 e la solidarietà della Nato. Questa non era la valutazione della Nato nel 2023. Questa è una nuova conoscenza che sta emergendo ora. Non esiste una minaccia diretta per la Danimarca, ma che l’Alleanza potrebbe dover affrontare attacchi ibridi volti a destabilizzare la situazione in uno degli Stati membri della Nato”.
Sempre secondo indiscrezioni di stampa, “Alcuni Stati membri avrebbero presentato anche proposte di nuove misure settoriali” e , ad ogni modo, sulla materia, i rappresentanti permanenti presso l’Ue “torneranno a riunirsi la prossima settimana con l’obiettivo di concordare il pacchetto al prossimo Consiglio Affari Esteri del 19 febbraio”.
Continuano poi al confine con l’Ucraina, le proteste degli agricoltori polacchi, che hanno bloccato con i trattori i valichi di frontiera per protestare contro le esenzioni dei dazi sulle importazioni di prodotti agricoli (in particolare grano e cereali) dall’Ucraina, contro le politiche europee e l’assenza di un’azione governativa per proteggere i loro redditi.
Nel frattempo, mentre l’ambasciatrice americana a Kiev, Brigitte Brink, su X ha fatto sapere che “E’ arrivata a Kiev una delegazione bipartisan del Congresso americano, guidata dal presidente del comitato di intelligence, Mike Turner”, (Congresso con cui si è confrontato anche il Cancelliere tedesco Scholz , in missione negli USA, e su cui in queste ore cresce il pressing per il via libera agli aiuti all’Ucraina), il ministero degli Esteri cinese, alla luce dell’intervista di Putin, ha dichiarato: “Tutte le parti in conflitto in Ucraina dovrebbero lavorare insieme per trovare una soluzione politica. Il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato di volere che il conflitto in Ucraina sia risolto attraverso i negoziati. Pechino spera che tutte le parti si impegnino per raggiungere una soluzione politica alla crisi e per attuare un cessate-il-fuoco. La Cina continuerà a collaborare con la comunità internazionale per svolgere un ruolo costruttivo nel promuovere una soluzione politica alla crisi, oltre ad accogliere e sostenere tutti gli sforzi volti a contribuire alla pace”.
Sul campo, invece, i raid russi si sono concentrati sulla città di Kharkiv e le forze armate ucraine hanno accusato Mosca di aver usato sostanze chimiche tossiche in più di 200 attacchi sul campo di battaglia nel solo mese di gennaio, con un netto aumento di utilizzo di tali sostanze dall’invasione di due anni fa. La Russia ha respinto le accuse , accusando a sua volta le forze ucraine del loro utilizzo, cosa respinta anche da Kiev.
Per l’agenzia britannica Reuters , la quale ha spiegato di non essere stata in grado di verificare alcun uso da parte di nessuna delle due parti, né Mosca né Kiev ha presentato prove di quanto affermato.
In merito alla strage aerea di Belgorod, il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino Oleksiy Danilov , in un’intervista al giornale online ucraino Babel, citata dall’edizione in lingua inglese di Meduza, ha dichiarato che: “Non c’erano prigionieri di guerra ucraini a bordo dell’aereo militare russo Il-76 che si è schiantato vicino a Belgorod il 24 gennaio. Posso dirvi con certezza che i nostri prigionieri non c’erano. Lo dico sulla base dell’esperienza che abbiamo avuto dopo Teheran e quello che è successo dopo. Se questo fosse accaduto, la quantità di materiale biologico, come vengono chiamati, per così dire, i defunti, sarebbe stata significativa. Se i prigionieri di guerra ucraini fossero stati a bordo dell’aereo, le autorità russe avrebbero già mostrato i filmati dei morti. L’Ucraina non sa se i prigionieri ucraini che avrebbero dovuto essere scambiati il 24 gennaio siano ancora vivi”.
Sul fronte russo, invece , se la Difesa ha reso noto di aver abbattuto 19 droni ucraini lanciati su 4 regioni, due raffinerie nella regione di Krasnodar sono state colpite dalle forze ucraine, dando luogo a incendi.
In ultimo, gli Emirati Arabi Uniti hanno fatto sapere di aver mediato tra Mosca e Kiev la liberazione di 100 prigionieri di guerra ucraini in cambio di 100 prigionieri di guerra russi.
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