di Federica Marengo lunedì 5 febbraio 2024
-Nella 701° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti dalla notte gli attacchi russi sul Paese. Bombardate, infatti ,dalle forze di Mosca: le regioni di Sumy e di Zaporizhzhia, quest’ultima attaccata 144 volte in 24 ore, ma anche la regione di Kherson, dove quattro persone sono rimaste uccise.
In proposito, il ministro degli interni ucraino, Ihor Klymenko, ha reso noto che “Le forze russe hanno lanciato più di 1.500 attacchi contro l’Ucraina la scorsa settimana, con un aumento di quasi il 25% rispetto alle settimane precedenti”, evidenziando che: “La settimana scorsa sono stati attaccati più di 570 insediamenti, la maggior parte dei quali nella regione di Zaporizhzhia. A seguito degli attacchi russi, sono morte 12 persone e 60 sono rimaste ferite”.
Sul fronte russo, invece, il governatore di Bryansk, Alexander Bogoma, ha fatto sapere che le forze di difesa aerea russe hanno distrutto due droni ucraini che sorvolavano la regione.
Il portavoce del Cremlino, Perskov, poi, tornando sul raid missilistico ucraino di sabato scorso su una panetteria nella regione filorussa di Lugansk, nel quale sono rimaste uccise 28 persone, ha definito quest’ultimo un “atto terroristico mostruoso” ,suscitando la risposta di Kiev, tramite il consigliere del sindaco ucraino di Mariupol in esilio ,Petro Andriushchenko, il quale ha smentito che l’obiettivo dell’esercito ucraino fosse la panetteria: “È un altro falso dei russi, l’attacco era contro un ristorante in cui si trovavano collaboratori del nemico”.
Sempre in merito a tale raid, un rappresentante dell’autoproclamata repubblica del Lugansk ,ha dichiarato ai media russi che nell’attacco al ristorante è stato ucciso il ministro dell’emergenza Aleksey Poteshchenkoi.
Nel frattempo, il rappresentante russo presso la sede di Ginevra delle Nazioni Unite, Gennadij Gatilov, ha dichiarato che : “La Russia monitora la situazione rispetto a un possibile dispiegamento di testate atomiche tattiche statunitensi sul territorio britannico e, nel caso questo scenario si concretizzi, reagirà di conseguenza. Stiamo parlando, forse, della riattivazione di una base aerea con armi nucleari americane in Gran Bretagna. Si parla anche del possibile invio di armi nucleari agli Stati baltici e alla Polonia. Tutto ciò crea una situazione di tensione. Stiamo monitorando gli sviluppi in questa direzione. Naturalmente, se è così, la Russia sarà costretta a reagire di conseguenza”.
Una fonte diplomatica francese, invece, ha riferito che Associated Presse France , che “L’ambasciatore russo in Francia sarà convocato oggi al Ministero degli Affari Esteri francese per ribadire la condanna degli attacchi russi in cui sono rimasti uccisi due operatori umanitari francesi in Ucraina la settimana scorsa”, e che “Parigi denuncerà inoltre la recrudescenza della disinformazione contro la Francia”, alla luce della “manovra coordinata da parte della Russia per diffondere false informazioni che coinvolgevano la Francia, scoperta dal ministro della Difesa”.
Infine, il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, durante un’intervista televisiva, riportata dall’agenzia Anadolu, ha confermato la visita in Turchia , nel mese di febbraio (per i media russi, la visita dovrebbe tenersi il 12 febbraio), del Presidente russo Putin e ha affermato che uno dei temi al centro della discussione tra Putin e il suo omologo , Erdogan sarà il rilancio dell’accordo tra Onu, Mosca, Kiev e Ankara, trovato nel 2022, che aveva permesso l’esportazione di grano dall’Ucraina tramite un corridoio sicuro nel mar Nero, patto interrottosi nel luglio del 2023 con l’uscita della Russia.
Altro tema sul tavolo, la situazione nel nord della Siria, riguardo alla quale , il ministro degli Esteri turco Fidan ha evidenziato: “Esiste un meccanismo di risoluzione dei conflitti tra le nostre forze armate e le forze armate russe in Siria. Tuttavia, questo meccanismo potrebbe non funzionare sempre come vorremmo, soprattutto quando prevediamo di condurre un’operazione in Siria. La priorità della Turchia è rimuovere dal nord della Siria le forze curde, ritenute da Ankara terroriste, e augurandosi che la Russia prenda in considerazione questa posizione”.
Intanto, il Premier ucraino Zelesnky , a quasi due anni dall’inizio della guerra in Ucraina con l’invasione da parte della Russia, ha rilasciato un’intervista al direttore del TG1, Chiocci, andata in onda nella serata di ieri, nella quale, rispondendo a una serie di domande sull’andamento del conflitto,ha dichiarato: “A distanza di due anni è importante che siamo riusciti a difendere il nostro Stato. Circa il 26% del territorio nazionale è ancora sotto l’occupazione ma vediamo che l’esercito russo non riesce ad avanzare in maniera significativa. Li abbiamo fermati. Oggi il Paese sa cos’è la guerra, purtroppo molte famiglie hanno perso cari, ci sono feriti e molti al fronte, ma non siamo soli, siamo riusciti a unire i leader mondiali. I primi giorni erano molto diversi, la gente era molto spaventata. All’inzio c’era tanto caos, un’invasione inaspettata, di notte, gli attacchi sulle città. La gente era scioccata, adesso è diverso abbiamo cominciato a difendere la nostra terra e le famiglie. Non avevamo alternative. L’Ucraina oggi è diversa, più vicina all’Europa. Oggi l’Ucraina ha un esercito più forte, è dotata di mezzi occidentali. Siamo più esperti. A volte siamo un po’ stanchi, a volte forse arroganti, ma non possiamo concedere alla Russia la possibilità di prevalere grazie ai suoi strumenti. Non ho mai pensato di mollare in questi due anni di guerra. Sono ucraino, amo e difendo l’Ucraina. E’ il mio dovere, non si può credere alla vittoria del male. So che noi vinceremo. La Russia non si fermerà, dobbiamo renderci conto di tutto questo. La Russia non vuole la pace, per loro la pace significa sconfitta, hanno cominciato a dire pubblicamente che non intendono fermarsi, che non hanno ancora concluso il loro compito. L’obiettivo principale di Putin è privarci dell’indipendenza, che l’Ucraina sia parte del suo impero. Una parte degli ucraini inizia ad abituarsi alla guerra, e questo è un grande errore. Se ho sbagliato qualcosa? Sì, sono un essere umano. Ma credo siano stati di più i passi avanti. Per quanto riguarda la guerra sul terreno c’è uno stallo, è un dato di fatto, perché ci sono stati ritardi negli equipaggiamenti e i ritardi significano errori. Combattiamo contro terroristi che hanno uno dei più grandi eserciti del mondo, non bastano le munizioni ma servono mezzi tecnici moderni. L’operazione marina ha portato risultati positivi. La Russia ha perso molte navi e nel Mar Nero siamo riusciti a costruire un corridoio per i cereali, perciò questa parte pragmatica dell’operazione con effetti sull’economia è stata condotta in maniera positiva”.
Quindi, a una domanda sulla possibile destituzione del comandante delle forze armate ucraine, generale Valery Zaluzhny, il presidente Zelensky ha risposto: “E’ una questione che riguarda le persone che devono guidare l’Ucraina. sicuramente un reset, un nuovo inizio è necessario. Ho in mente qualcosa di serio, che non riguarda una singola persona ma la direzione della leadership del paese. Quando parliamo di questo, intendo un ricambio di una serie di dirigenti dello stato, non solo in un singolo settore come quello militare. Sto riflettendo su questo ricambio, ma non si può dire ecco abbiamo sostituito una singola persona. Se vogliamo vincere dobbiamo spingere tutti nella stessa direzione, convinti della vittoria, non possiamo essere scoraggiati, farci cadere le braccia, dobbiamo avere le energie giuste positive; per questo parlo di ripartenza, di ricambio, ho in mente qualcosa di serio, che non riguarda una singola persona ma la direzione della leadership del paese”.
Quanto ai rapporti con l’Italia, prima con il Premier Draghi e poi con la Premier Meloni, Zelensky, ha detto: “Ho un atteggiamento molto positivo nei confronti di Draghi e Meloni, non posso paragonarli, non sarebbe giusto. Con Mario ,ci siamo conosciuti in un periodo molto complicato, il più complicato. Siamo riusciti a instaurare un contatto e ci ha aiutati molto per ottenere la candidatura per l’ingresso nella Ue. Lui è stato in Ucraina insieme ad altri leader europei, alcuni dei quali avevano dubbi e lui no. Ha influenzato quel risultato. Quando non era più premier ci siamo sentiti al telefono e continua a sostenere l’Ucraina in maniera positiva. Giorgia Meloni è una persona molto seria e molto forte. Sono molto contento che siamo riusciti a instaurare questo rapporto cordiale e costruttivo, lei ha influenzato un altro risultato per l’Ucraina, quello della decisione di aprire i negoziati con la Ue. Quindi l’Italia grazie ai suoi leader è stata dalla nostra parte”.
Poi, sulla possibile vittoria di Trump alle presidenziali USA il prossimo novembre, il presidente Zelensky ha sottolineato: “Voglio credere e sperare che se ci saranno cambiamenti negli Stati Uniti, la linea rimarrà la stessa. Nel partito repubblicano ci sono voci radicali, ma anche tante persone che supportano l’Ucraina. E’ il popolo degli Stati Uniti che decide, ma se intendono diminuire l’assistenza all’Ucraina allora ci sarà un nuovo assetto geopolitico. Putin sfonderà la nostra difesa, andrà avanti e non si fermerà così facilmente”.
Infine, in risposta alla domanda su cosa si sente di dire a chi, in Italia e in altri paesi europei, dice di essere stanco di mandare armi all’Ucraina, Zelensky , ha risposto: “La guerra può arrivare da voi, perché abbiamo a che fare con Putin. E quando arriverà nessuno sarà pronto, gli eserciti europei non sono pronti, sarà uno choc, dov’è la garanzia che la Nato reagirà prontamente? chi ne parla? nessuno”.
Nella giornata di oggi, poi, l’Associated Press, che cita fonti militari e governative, ha reso noto che il presidente ucraino, Zelensky, dopo la destituzione di Zaluzhny, starebbe valutando la rimozione di Serhii Shaptala dal suo incarico di capo di Stato Maggiore e che , questi cambi potrebbero avvenire già a metà di questa settimana.
In arrivo a Kiev, nelle prossime ore, l’Alto rappresentante UE per la politica estera, Borrell che, ai giornalisti, ha dichiarato: “Una nuova spinta per armare l’Ucraina è necessaria per sconfiggere l’invasione. I 27 membri dell’Ue devono fornire tutto il necessario. Non è solo una questione di tempo. È una questione di quantità e qualità delle nostre forniture. E certamente dobbiamo fare di più e più in fretta perché l’Ucraina deve prevalere”.
Riguardo agli aiuti da parte degli USA del valore di 60 miliardi di dollari, nelle ultime ore, i senatori statunitensi avevano raggiunto l’accordo su un pacchetto che collegava l’aumento di fondi per i confini (circa 20,2 miliardi di dollari) e le modifiche alle politiche migratorie, allo sblocco degli aiuti per l’Ucraina, con annesso voto iniziale previsto per metà settimana, oltre al varo di 14,1 miliardi di dollari per l’assistenza alla sicurezza di Israele.
Tuttavia, lo speaker della Camera statunitense, Johnson, ha respinto l’accordo raggiunto, scrivendo su X: “Questo accordo è forse anche peggio di quanto ci aspettassimo e non avvicinerà la fine della catastrofe al confine creata dal presidente”.
Ciò, mentre Donald Trump, ex Presidente USA in lizza per la rielezione, in un post sul sociale media Truth, ha a chiesti ai repubblicani di bocciare la legge sugli aiuti all’Ucraina e sulle nuove misure contro l’immigrazione illegale, dichiarando: “Solo uno sciocco, o un democratico della sinistra radicale, voterebbe per questo orrendo disegno di legge sulle frontiere che è un regalo ai democratici”.
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