di Federica Marengo sabato 27 gennaio 2024
-Nella 692°giornata di guerra in Ucraina, secondo il Washington Post, che cita anonimi funzionari USA, l’amministrazione Biden, mentre tenta di sbloccare il via libera dei Repubblicani del Congresso agli aiuti a Kiev, in cambio di un inasprimento della politica migratoria, sarebbe a lavoro su un piano strategico per il sostegno all’Ucraina, che , però, non prevederebbe la riconquista dei territori occupati dalla Russia.
Il quotidiano statunitense, ha poi spiegato che: “La strategia della Casa Bianca, nata dal mancato successo della controffensiva ucraina , punta ad aiutare Kiev a respingere nuove avanzate russe, rafforzandone la capacità di combattimento e l’economia entro il 2024, sostenendo le operazioni militari a breve termine e creando una futura forza militare ucraina che scoraggi aggressioni russe. Gli Usa pensano anche a piani, che coinvolgono altre nazioni, per ricostituire ed espandere il settore industriale e le esportazioni e per assistere il Paese nelle riforme politiche necessarie all’integrazione nelle istituzioni occidentali”.
Intanto, proprio la Casa Bianca, ha fatto sapere che il Presidente USA, Biden, “riceverà il cancelliere tedesco Olaf Scholz a Washington il 9 febbraio per discutere, in particolare, dell’Ucraina e della guerra tra Israele e Hamas”,evidenziando, in una nota diffusa dall’Afp, che “I due leader riaffermeranno il loro forte sostegno alla difesa dell’Ucraina delle sue terre e del suo popolo di fronte alla guerra di aggressione della Russia”.
E sempre la Casa Bianca, in un ‘altra nota diffusa per fare il punto sulle discussioni dei giorni scorsi a Bangkok tra il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan e il massimo diplomatico di Pechino Wang Yi , su questioni globali e regionali, “comprese quelle relative alla guerra della Russia contro l’Ucraina, il Medio Oriente, la Corea del Nord, il Mar Cinese Meridionale e la Birmania“, ha definito tale confronto: “Sincero, sostanziale e costruttivo“, ventilando la possibilità di un colloquio telefonico in primavera tra il presidente Biden e il presidente Xi.
La diplomazia di Pechino , invece, ha commentato l’incontro tra Sullivan e il proprio diplomatico, sottolineando: “Il ministro degli Esteri Wang Yi e il consigliere per la Sicurezza nazionale americano Jake Sullivan, nella due giorni di colloqui avuti a Bangkok e conclusisi oggi, hanno “discusso anche di questioni internazionali e regionali come il Medio Oriente, l’Ucraina, la penisola di Corea e il mar Cinese meridionale”.
A Bruxelles, invece, la Commissione europea, a lavoro per superare il veto dell’Ungheria ai sostegni finanziari a Kiev per 50 miliardi, sarebbe pronta a presentare mercoledì 31 gennaio la nuova proposta sulle importazioni di derrate di grano, mais, semi di colza, semi di girasole, zucchero, pollame e frutta dall’Ucraina. Secondo indiscrezioni di stampa, Bruxelles dovrebbe proporre il rinnovo delle misure commerciali a sostegno di Kiev , tra cui la sospensione dei dazi all’import, delle quote e delle misure di difesa commerciale, introducendo però clausole di salvaguardia a tutela degli agricoltori europei, in particolare quelli dei Paesi limitrofi, vale a dire Ungheria, Polonia, Slovacchia, Bulgaria e Romania, i cui agricoltori protestano per l’afflusso dei prodotti ucraini a dazio zero nel mercato europeo e il conseguente crollo dei prezzi nell’ambito della loro agricoltura.
Proprio sulla questione del grano, Kiev ha fatto sapere che “Dall’inizio dell’attività, attraverso il corridoio marittimo ucraino, sono state esportate 18 milioni di tonnellate di merci in 32 paesi del mondo, di cui 12,7 milioni di tonnellate sono prodotti agricoli. Anche i porti del Danubio non sono stati molto indietro e hanno trasbordato 32 milioni di tonnellate, superando la cifra record del 2022”.
Tuttavia, in merito alla questione grano, il ministro della Solidarietà e dell’Azione Umanitaria del Brikina Faso, Nandy Somé Diallo, ha reso noto che “oggi la Russia ha inviato al Paese 25.000 tonnellate di grano offerte come parte delle 200.000 tonnellate promesse dal presidente Vladimir Putin a diversi Paesi africani”.
Nel frattempo, il Presidente ucraino Zelensky, in occasione della Giornata della Memoria della Shoah e dell’Olocausto degli ebrei, ha dichiarato: “Oggi, il mondo commemora le milioni di vittime dell’Olocausto. Il crimine nazista che non sarà mai dimenticato. Il disastro causato dall’uomo che ha portato alla morte di milioni di persone innocenti. Sei milioni di ebrei furono uccisi. Ogni nuova generazione deve conoscere la verità sull’Olocausto. La vita umana deve rimanere il valore più alto per tutte le nazioni del mondo; è anche importante ricordare l’eroismo di coloro che, pur non sapendo se il bene avrebbe trionfato sul male, hanno mantenuto la bontà nei loro cuori e salvato le vite degli altri. Purtroppo non conosciamo tutte queste storie di salvezza: molti nomi di Giusti e salvatori rimangono sconosciuti, ma ogni nome conosciuto deve essere conservato per sempre. Affinché l’umanità ricordi sempre che, anche nei momenti più bui, vale la pena credere e aiutare la luce a trionfare”.
Il Presidente russo Putin, invece, a Mosca, in occasione delle celebrazioni per gli ottant’ anni dalla fine dell’assedio di Leningrado, l’attuale San Pietroburgo, da parte dell’esercito tedesco durante la Seconda guerra mondiale e, per l’inaugurazione di un memoriale per le vittime di questo assedio, promettendo di “fare di tutto” per “sradicare definitivamente il nazismo”, ha detto: “L’assedio di Leningrado non ha precedenti nella portata della sua crudeltà e cinismo. Sono passati otto decenni da quando il nostro dolore per queste terribili vittime, per questi destini spezzati, si è attenuato. Faremo di tutto per porre fine e sradicare definitivamente il nazismo. L’inaugurazione di questo memoriale, che comprende tra l’altro un’enorme statua della Patria con i suoi figli, avviene a meno di un mese dal secondo anniversario del lancio dell’offensiva russa in Ucraina, lanciata secondo il Cremlino per smilitarizzare e denazificare questa ex Repubblica sovietica, guidata dai neonazisti”.
Presente alle celebrazioni, anche il Presidente della Bielorussia, Lukashenko, che, secondo una nota diffusa dal Cremlino, parteciperà insieme con il Presidente russo Putin lunedì prossimo a San Pietroburgo a una riunione del Consiglio Supremo di Stato dell’Unione Russia-Bielorussia, per discutere dei risultati dei processi di integrazione del 2021-2023 e discutere piani per i prossimi tre anni. I due leader approveranno le principali direzioni di attuazione delle disposizioni del Trattato sull’istituzione dello Stato dell’Unione per il periodo dal 2024 al 2026.
Ancora, in occasione dell’ottantesimo anniversario della fine dell’assedio di Leningrado, il presidente della Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, Vyacheslav Volodin, ha evocato il rischio di una Terza guerra mondiale, sottolineando in un post su Telegram: “L’ideologia fascista è diventata la norma per la leadership dei Paesi della Nato. I governi occidentali, compreso quello guidato dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, sostengono una politica di genocidio in Ucraina. Questa è una strada pericolosa che potrebbe portare a una nuova guerra mondiale”.
Sul campo, invece, le forze armate ucraine hanno bombardato con bombe a grappolo, Gorlovka, nella regione di Donetsk, nell’Ucraina Est, occupata dai filorussi.
Secondo l’intelligence britannica, poi, l’Ucraina ha respinto tre attacchi delle forze russe vicino ad Avdiivka, impedendo alla Russia di prendere il pieno controllo della cittadina industriale della regione di Donetsk, che, con ogni probabilità, rimarrà sotto il controllo delle forze ucraine per le prossime settimane.
Il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, poi ,in conferenza stampa congiunta a Mykolaiv con il suo omologo danese, Lars Lokke Rasmussen , recatosi stamane a Kiev, ha annunciato che “Il piano per la consegna dei primi caccia F-16 da parte dei partner di Kiev prevede il loro arrivo nel 2024” e che “La Russia sicuramente lo sentirà”, sottolineando:
“Quest’anno gli aerei F-16 faranno la loro comparsa in Ucraina. La cosa principale è che tutti capiscano che tutto sta andando secondo i piani: i partner “rispettano i loro impegni e noi ci stiamo muovendo verso gli obiettivi prefissati”.
Lanciata dai due ministri degli Esteri un’iniziativa congiunta per la produzione di droni, sfruttando, il “grande potenziale dell’industria danese”.
Restando in tema di armi, come riferito ai giornalisti da un funzionario americano che ha chiesto di mantenere l’anonimato, “Il governo statunitense ha dato il via libera alla vendita di caccia F-16 alla Turchia, dopo che Ankara ha ratificato l’adesione della Svezia alla Nato. Il dipartimento di Stato Usa ha notificato formalmente al Congresso, come prevede la legge americana, questa vendita, così come quella di aerei F-35 alla Grecia”.
Il Dipartimento di Stato USA, quindi, tramite comunicato, ha fatto sapere che: “La Turchia riceverà 40 nuovi F-16 per 23 miliardi di dollari, portando così a 79 il numero di caccia a disposizione nella propria flotta. Alla Grecia, invece, sono stati venduti 40 F-35 per 8,5 miliardi di dollari. La vendita sosterrà gli obiettivi di politica estera e di sicurezza nazionale degli Stati Uniti nel migliorare le capacità aeree di un alleato della Nato. Non altererà l’equilibrio militare di fondo della regione”.
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