di Federica Marengo lunedì 22 gennaio 2024
-Nella 687° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti dalla nottata gli attacchi russi sul Paese. Abbattuti, infatti, dalle forze ucraine otto droni russi, mentre a Krasnohorivka, nella regione di Donetsk, un uomo è rimasto ucciso in seguito a un bombardamento russo.
Colpite, infine, dalle forze di Mosca, anche la regione di Sumy, per 24 volte, per un totale di 96 esplosioni, e la regione di Zaporizhzhia , oggetto di 95 attacchi, dove un uomo è rimasto ferito a Huliaipole.
Sul fronte russo, invece, le forze di Kiev hanno bombardato un mercato a Donetsk, nell’est del Ucraina,controllato dalla Russia, causando la morte di 27 persone. Un attacco, che il Cremlino ha definito: “Un mostruoso atto di terrorismo”.
Secondo l’ultimo rapporto del Think thank dell’Istituto Superiore per la Guerra, “La difesa aerea russa potrebbe non essere equipaggiata per respingere un attacco su Leningrado proveniente dall’Ucraina. E questo perché i sistemi di difesa russi nell’oblast di Leningrado sono stati attrezzati per contrastare azioni provenienti dalla Nato e non dal sud. ‘Storicamente la Russia ha schierato la sua difesa aerea nell’area per difendersi da ipotetici attacchi della Nato. Anche ora, le forze russe stanno costruendo un ‘distretto militare di Leningrado” lungo il confine con la Finlandia per intimidire i membri della Nato ed eventualmente prepararsi per una futura guerra con i Paesi che fanno parte dell’Alleanza. Ma i continui attacchi ucraini contro le risorse militari russe nella regione potrebbero costringere la Russia a cambiare tattica.
Gli attacchi ucraini nell’oblast di Leningrado potrebbero spingere le forze russe a riposizionare i sistemi di difesa aerea a corto raggio lungo le rotte di volo previste dei droni ucraini per difendere potenziali obiettivi di valore strategico. Se l’Ucraina continua a prendere di mira le retrovie russe potrebbe ”aumentare la pressione sulle difese aeree della Russia in generale”.
Per l’intelligence britannica, che riprende un’esclusiva del Guardian,il Regno Unito avrebbe fornito immagini satellitari delle spedizioni via mare di merci nordcoreane verso la Russia a un gruppo di esperti delle Nazioni Unite nell’ambito di un tentativo di avviare un’indagine ufficiale sulla vendita di armi a Mosca in violazione delle sanzioni internazionali.
Intanto, mentre, il capo dell’intelligence ucraina, Kyrylo Budanov , in un’intervista al Financial Times, in merito a Prigozhin ha sottolineato che non vi sono prove della sua morte , il Presidente ucraino Zelensky, che, in un’intervista a Channel 4, ha spiegato di non aver rinviato le elezioni presidenziali, ma che queste ultime sono vietate per legge in tempo di guerra, nel giorno della festa dell’Unità, ha annunciato in un videomessaggio, pubblicato su X, di voler presentare una bozza di proposta legislativa che “introdurrà la cittadinanza multipla“,precisando che “Le nuove norme si estenderanno a tutti gli ucraini di origine e ai loro discendenti in tutto il mondo, fatta eccezione per il paese aggressore”.
Quindi, Zelensky ha spiegato: “Tutti coloro che, durante le varie ondate migratorie, sono stati costretti a lasciare la loro terra d’origine e sono finiti in Europa, negli Stati Uniti, in Canada, nei paesi dell’Asia e dell’America Latina. Tutti quelli che ci aiutano nonostante siano lontani centinaia e migliaia di chilometri dalla loro terra. Volontari stranieri che hanno imbracciato le armi per difendere l’Ucraina, tutti coloro che combattono per la libertà dell’Ucraina come se fosse la loro patria. E l’Ucraina lo diventerà per loro. Quando tutti gli ucraini si terranno per mano, non le solleveranno in segno di resa. Tutti combattiamo. E oggi questo non vale solo per le due sponde del fiume Dnipro. Oggi l’unità degli ucraini abbraccia entrambi gli emisferi della Terra. Ogni angolo in cui, il 24 febbraio, c’era gente che dichiarava: “Sono ucraino”. Solo gli ucraini forti possono essere uniti. E solo gli ucraini uniti possono essere forti”.
Stamane, poi, è arrivato a Kiev per una visita ufficiale, il neo premier polacco Tusk, che ha tenuto dei colloqui sia con il presidente Zelensky che con il premier Denys Shmyhal.
Il Premier Tusk, appena arrivato, ha partecipato ad un evento in memoria dei soldati uccisi al fronte, per poi dichiarare ai cronisti: “La guerra in Ucraina è una lotta tra il bene e il male. Non c’è niente di più importante che sostenere l’Ucraina nel suo sforzo contro l’aggressione russa. La mia visita mira soprattutto a dimostrare che la Polonia è l’alleato più credibile e fedele in questo confronto mortale con il male. Discuterò con i miei interlocutori ucraini la possibilità di mobilitare l’Occidente per azioni più energiche a favore di Kiev. Questa non è una questione esclusiva dell’Ucraina, ma dell’intero mondo libero. Ci sono dei conflitti di interessi, lo sappiamo bene e ne parleremo, non solo con spirito di amicizia, che è ovvio, ma con la volontà di risolvere questi problemi il prima possibile, non di mantenerli o moltiplicarli”.
Al termie del colloquio con Tusk, il Presidente Zelensky, esprimendo gratitudine alla Polonia per il suo “incrollabile sostegno” e per i nuovi pacchetti di aiuti militari , ha dichiarato: “Oggi abbiamo avuto trattative molto produttive con il Primo Ministro polacco Donald Tusk su tutti gli aspetti delle nostre relazioni bilaterali. C’è un nuovo pacchetto di difesa polacco. Apprezziamo il costante sostegno della Polonia e il nuovo pacchetto di aiuti militari per l’Ucraina, nonché una nuova forma di cooperazione mirata all’acquisto di armi su larga scala per le esigenze ucraine: un prestito polacco per l’Ucraina. Oggi con il Primo Ministro si è discusso anche della possibilità di una futura produzione congiunta di armi”.
Per quel che concerne la Russia, invece, il ministro degli Esteri russo, Lavrov, ha preso parte a New York al Consiglio di Sicurezza dell’Onu per partecipare a un dibattito riguardane il Medio Oriente, e l’Ucraina, su richiesta della stessa Mosca.
Proprio all’Onu, il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia, composto da 18 esperti indipendenti, ha esaminato la situazione della Russia e l’ha interpellata sulle accuse di rapimento dei bambini ucraini.
L’ambasciatore cinese all’Onu Zhang, anch’egli alla riunione del Consiglio di Sicurezza , nel suo intervento ha chiesto di: “Porre fine alla crisi ucraina e riportare la pace è più urgente che mai e le parti devono lavorare più duramente per questo obiettivo. La pace non si può raggiungere inviando armi sul campo di battaglia e continuare i combattimenti significa avere altre vittime civili. La Cina continua a stare dalla parte della giustizia e della pace”.
Il portavoce del Cremlino, Peskov, invece, nel suo consueto punto stampa, rispondendo a una domanda sul Trump e su come possa porre fine alla guerra in Ucraina una volta eletto nuovamente Presidente USA, ha risposto: “La Russia non ha alcuna idea di come l’ex presidente americano Donald Trump intenda mantenere le sue promesse di mettere fine al conflitto in Ucraina se verrà rieletto. Non ci sono stati contatti su tale questione” tra Mosca e Trump”.
Nel frattempo, alla Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, verrà discusso un disegno di legge che, con emendamenti al codice penale, prevederà il sequestro dei beni di chi è stato condannato per aver diffuso notizie false sulle forze militari, reato introdotto pochi giorni dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina, e altri reati associati al dissenso. Ad oggi, il codice penale russo autorizza il sequestro dei beni di una persona solo se tali beni sono stati usati o acquisiti mentre è stato commesso un reato.
Il Presidente della Duma, Volodin , ha spiegato che “Il testo autorizza la confisca di proprietà di chi viene condannato per reati previsti in otto diversi articoli del codice penale, fra cui la diffusione di notizie false sulle forze militari (articolo 207.3), incitamento all’estremismo, incitamento ad azioni con l’obiettivo di violare l’integrità territoriale della Federazione russa, ad azioni contro la sicurezza dello Stato, all’introduzione di sanzioni contro la Russia e i suoi cittadini, assistenza all’attuazione di decisioni di organizzazioni internazionali alla cui attività la Russia non partecipa, riabilitazione del nazismo”.
In merito alle elezioni presidenziali, che si svolgeranno dal 15 al 17 marzo, l’agenzia Ria Novosti, ha reso noto che : “Il quartier generale del candidato presidenziale russo – e attuale capo di stato – Vladimir Putin ha presentato le firme a sostegno dello stesso alla Commissione elettorale centrale russa per la registrazione alle prossime elezioni (il minimo sono 300mila firme)”.
Quanto agli alleati occidentali dell’Ucraina, il rappresentante speciale degli Stati Uniti per la ripresa economica in Ucraina, Penny Pritzker, in un editoriale per The Hill ,pubblicato il 21 gennaio, ha sottolineato che: “Fornire sostegno economico a Kiev nel mezzo della guerra contro la Russia , è vitale quanto fornire assistenza per la sicurezza”, spiegando che “Il sostegno all’Ucraina comporta una posta in gioco globale e l’argomentazione a favore degli aiuti militari non potrebbe essere più forte. La questione del sostegno economico americano è stata importante quanto quella dell’assistenza alla sicurezza. La resilienza economica è un principio fondamentale dello sforzo bellico dell’Ucraina. La sicurezza e l’economia dell’Ucraina formano una doppia elica, indelebilmente intrecciata nello sforzo del Paese di battere Putin”.
A Bruxelles, invece, si è tenuto il Consiglio degli Affari Esteri e qui, al suo arrivo, il ministro degli Esteri lettone, Krisjanis Karins, ha dichiarato alla stampa: “Per chiunque pensi che sia costoso sostenere l’Ucraina e che questi soldi sia meglio spenderli altrove posso solo dire che sarà solo più costoso nel futuro. Se non aiutiamo l’Ucraina a fermare la Russia ora, sarà solo più costoso per noi in futuro perché la Russia non si fermerà, può essere solo fermata. E questo è nel nostro potere ed è certamente nel nostro interesse farlo. E farlo bene nell’Ue”.
La ministra degli Esteri finlandese Elina Valtonen sempre riguardo alla guerra in Ucraina, ha sottolineato: “Dobbiamo purtroppo prepararci al fatto che la Russia resterà una minaccia strategica nel lungo termine per l’Europa: pertanto è di importanza cruciale che noi non solo aiutiamo immediatamente e in modo credibile, nel lungo termine, l’Ucraina, ma anche che aumentiamo le nostre capacità e la nostra industria della difesa. Dobbiamo trovare un modo strategico, di lungo termine, per aumentare le capacità produttive dell’industria europea della difesa”.
Il ministro degli Esteri lettone Krisjanis Karins, ha evidenziato che : “In Russia c’è ormai “un’economia di guerra, in cui l’industria militare lavora 24 ore su 24, sette giorni su sette. Noi non abbiamo ancora accettato del tutto il fatto che la guerra è tornata in Europa: è in Ucraina, ma ci colpisce tutti, attraverso i prezzi e altri fastidi minori. Affinché rimangano minori questi fastidi, dobbiamo assicurarci che l’Ucraina vinca la guerra, che fermi la Russia, perché altrimenti Mosca non si fermerà e il problema non farà altro che peggiorare”.
Per la Lituania, il Presidente Gitanas Nauseda, ha incontrato stamane a Vilnius il suo omologo polacco, Duda, per discutere di cooperazione bilaterale nel campo della difesa e della sicurezza regionale, stabilendo di rafforzare il partenariato strategico ed espandere la collaborazione nel campo della difesa, con esercitazioni militari congiunte e forme aggiuntive per l’addestramento delle forze armate e mediante il rafforzamento della mobilità militare. Nauseda e Duda hanno anche ribadito l’importanza di continuare il sostegno militare, umanitario, economico e politico all’Ucraina.
Tornando a Bruxelles e al Consiglio degli Affari Esteri, la ministra degli Esteri tedesca, Baerbock, ha affermato che: “Il brutale terrore con lanci di bombe e missili contro l’Ucraina continua senza sosta. Per questo, anche alla luce delle altre turbolenze nel mondo, è cruciale per noi non mollare. Il sostegno della Germania è chiaro e inequivocabile e dobbiamo continuare ad ampliarlo a livello europeo.Non è il momento per giochi irresponsabili da parte di singoli attori. L’Unione europea ha chiarito da due anni, senza se e senza ma, che siamo al fianco dell’Ucraina, anche perché sta difendendo il nostro ordine di pace europeo, ed è per questo che è fondamentale per noi che ora gli aiuti finanziari dell’Europa vengano messi in atto insieme. E’ una cosa su cui il cancelliere Olaf Scholz sta lavorando intensamente e su cui sto lavorando intensamente anche io come ministra degli Esteri”.
Tuttavia, il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, a margine del Consiglio degli Affari Esteri, confermando l’incontro del 29 gennaio a Uzhhorod con l’omologo ucraino, che dovrebbe preparare quello tra il premier ungherese, Orban, e il presidente dell’Ucraina, Zelensky, e che precederà il vertice straordinario dei leader europei a Bruxelles, in cui si discuterà del sostegno finanziario a Kiev su cui Budapest ha posto il veto, ha fatto sapere ai cronisti che: “L’Ungheria non impedirà ai membri dell’Ue di istituire uno strumento finanziario di 5 miliardi di euro all’anno per l’invio di armi all’Ucraina, ma non si assumerà alcun onere finanziario in questo senso. Il nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che l’Ue si appresta a varare in occasione del secondo anniversario della guerra in Ucraina, è determinato dall’obbligo di “conformarsi e creare un’apparenza di azione”.
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