di Federica Marengo giovedì 11 gennaio 2024
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Nella 676° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti gli attacchi russi sul Paese. Colpita nuovamente dalle forze di Mosca, la città di Kharkiv, dove 11 persone sono rimaste ferite, di cui una gravemente, e tra cui vi sono anche giornalisti turchi, circostanza che ha indotto il presidente del sindacato nazionale dei giornalisti ucraini, Sergiy Tomilenko, a dichiarare: “La scorsa notte, la Russia ha sparato missili contro l’hotel di Kharkiv dove alloggiavano dei giornalisti. Questa è l’intimidazione degli operatori dei media per limitare la copertura della guerra nei media internazionali. No ai crimini di guerra della Russia contro i giornalisti”.
Danneggiati in questo stesso attacco, anche due condominii e alcune automobili.
Raid russi si sono registrati poi, sulla regione orientale di Donetsk, con bombardamenti massicci e ripetuti su Avdiivka e su Bakhmut, dove una persona è rimasta uccisa.
Il portavoce dell’aeronautica ucraina, Yuriy Ihnat, ha dichiarato che: Kiev “non ha mezzi sufficienti per abbattere tutti i missili S-300 accumulati dall’esercito russo. Pertanto, il metodo migliore è distruggere i lanciatori nell’area da cui vengono lanciati questi missili. Abbiamo bisogno di armi potenti e ad alta precisione per ridurre il numero di queste batterie che la Russia ha posizionato lungo la linea del fronte”.
Tuttavia, il comandante delle forze congiunte delle forze armate ucraine, il tenente generale Serhiy Naev, ha dichiarato che :“Al confine dell’Ucraina con la Russia e la Bielorussia, l’esercito ucraino continua a costruire un sistema di ostacoli ingegneristici. Non c’è tempo per starsene con le mani in mano. Le Forze di Difesa sono proattive. Siamo impegnati ad aumentare il numero e l’efficacia dei gruppi di fuoco mobili di difesa aerea, il lavoro di contro sabotaggio continua. Ma la cosa principale è che si stanno sviluppando linee difensive e si sta creando un potente sistema di barriere ingegneristiche. Tutto questo viene fatto per far sentire al sicuro i cittadini ucraini”.
Il vice-ammiraglio della Marina ucraina, Oleksiy Neizhpapa, invece, ha detto in un’intervista a Ukrainska Pravda che Novorossijsk, la base navale dove la Russia ha trasferito gran parte della flotta dopo gli attacchi ucraini a Sebastopoli, “non è abbastanza grande per sostituirla completamente. A Novorossijsk, non ci sono campi d’aviazione, né grandi impianti di riparazione, né depositi di armi, eccetera”.
Poi, alla domanda sulla possibilità di un nuovo attacco a Sebastopoli, ha risposto: “Questo è un lavoro che deve essere fatto. C’è un compito per il presidente, il comandante in capo delle forze armate, e noi lavoreremo”.
Proprio il rappresentante delle forze navali delle forze armate ucraine Dmitry Pletenchuk ha detto : “L’attività del corridoio del grano alternativo attivato dall’ucraina ha raggiunto una capacità equivalente a quella dei normali transiti sul Mar Nero prima dell’invasione su larga scala della Russia. 500 navi e più di 10 milioni di tonnellate di merci sono già passate attraverso di esso”.
Inoltre, secondo alcuni dati, “Viste le condizioni di sicurezza instabili nel Mar Nero, i porti del Danubio sono rimasti una delle rotte di esportazione più affidabili. Per questo motivo sono stati compiuti grandi sforzi per ottimizzare il loro funzionamento. Nel 2023 sono stati ottenuti risultati record: più di 29 milioni di tonnellate di merci sono transitate attraverso i porti del Danubio. Si tratta di un aumento di quasi 6 volte rispetto al periodo prebellico. Il numero dei cantieri è raddoppiato: 13.045 unità rispetto alle 8.944 del 2022”.
Buone notizie per Kiev, poi, anche sul fronte bancario. Secondo la Banca nazionale ucraina: “La maggior parte delle banche ucraine dispone di capitale sufficiente e il sistema bancario nel suo complesso dispone di un elevato margine di sicurezza. Ciò è dimostrato dai risultati della valutazione della stabilità in termini di istituti bancari. L’aumento dei livelli di capitale richiesti sulla base dei risultati della valutazione di sostenibilità è stato stabilito solo per cinque banche, due delle quali a dicembre, avevano uno standard di adeguatezza superiore al livello richiesto”.
Sul fronte russo, invece, il governatore di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha reso noto che, a causa di un attacco di droni ucraini, un centro abitato è rimasto senza elettricità, seguito dal governatore di Kaluga, Vladislav Shapsha, che ha fatto sapere che la città ,a 200 chilometri a Sud-Ovest di Mosca, è stata danneggiata da un drone lanciato delle forze ucraine.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, nell’ambito del suo viaggio diplomatico nei Paesi Baltici, è arrivato a Tallin, in Estonia, accolto dal ministro degli Esteri, estone Margus Tsahkna, che, sui suoi profili social, ha scritto: “È un grande onore accogliere a Tallinn i buoni amici e alleati Volodymyr Zelensky e Dmytro Kuleba. Diamo un messaggio forte e la conferma all’Ucraina che l’Estonia è fermamente al loro fianco e insieme vinceremo questa guerra”.
Il presidente dell’Estonia, Alar Karis, nel corso della conferenza stampa seguita al bilaterale con il Presidente Zelensky, ha dichiarato: “Non possiamo permetterci di mettere alcun limite al tipo di armi fornite all’Ucraina per raggiungere i suoi obiettivi militari e annullare le capacità di distruzione della Russia. L’Ucraina sta difendendo il mondo libero e democratico, ma le sue speranze di vittoria dipendono dal supporto Occidentale. Questa guerra dimostrerà il grado di coesione dell’occidente. Invito, i Paesi europei a impegnarsi per una più efficace difesa comune e ad aumentare sensibilmente la produzione militare in modo da poter sostenere gli ucraini”.
Quindi ha annunciato: “L’Ucraina ha bisogno di armi più numerose e migliori. Le capacità dell’industria militare europea devono essere aumentate affinché l’Ucraina possa ottenere ciò di cui ha bisogno. Non domani, ma oggi. Non dovremmo avere restrizioni sulla fornitura di armi all’Ucraina. Abbiamo un piano per la ricostruzione dell’Ucraina e riteniamo che i beni russi congelati dovrebbero essere utilizzati a questo scopo. La Russia non vuole solo conquistare l’Ucraina. Ha sfidato l’intero mondo democratico”.
Il Presidente ucraino Zelensky, che ha ringraziato l’Estonia per gli aiuti e per il suo “incrollabile sostegno”, ha detto: “Un cessate il fuoco nella guerra russo-ucraina non porterebbe al dialogo politico e andrebbe solo a beneficio della Russia. La tregua dei combattimenti andrebbe a vantaggio di Mosca perché consentirebbe di aumentare la fornitura di munizioni per le forze russe e di recuperare il deficit attuale. La Russia sta negoziando l’acquisto di missili dall’Iran e ha ricevuto più di un milione di munizioni dalla Corea del Nord”.
Infine, nella conferenza stampa congiunta con la Premier estone, Kaja Kallas, il Presidente Zelensky ha sottolineato: “I leader europei garantiscano il milione di munizioni promesse l’anno scorso. Invito i leader occidentali a non limitarsi a dichiarazioni retoriche, ma ad aiutare militarmente l’Ucraina con decisioni concrete. Il mio Paese necessita di ulteriori concrete garanzie sulla futura adesione dell’Ucraina alle strutture della Nato e dell’Ue, ritenute le uniche garanzie di sicurezza a lungo termine per il Paese. Ci sono cittadini che sono andati all’estero in violazione delle regole dello stato ucraino. Questi uomini, se hanno l’età per la mobilitazione, dovrebbero essere in Ucraina e aiutare l’Ucraina. Si tratta di una questione etica e morale; chi rimane in Ucraina continua ad aiutare il Paese anche non andando a combattere in prima linea; se vogliamo salvare l’Ucraina e l’Europa, ciascuno si deve porre una domanda sull’entità del proprio contributo all’Ucraina. Ci sono cittadini che sono sul campo di battaglia e cittadini che lavorano e pagano le tasse per sostenere i militari in modo che possa proteggere l’Ucraina”.
La Premier estone Kallas, invece, ha ribadito l’invito ai partner europei e della Nato a seguire l’esempio dell’Estonia, che tra il 2024 e il 2027 assegnerà all’Ucraina lo 0,25% del Pil, evidenziando che l’Estonia ha deciso il sostegno a lungo termine all’Ucraina: in particolare, lo 0,25% del PIL del Paese, nei prossimi quattro anni , andrà all’Ucraina come aiuto militare. Quindi ha auspicato: “Speriamo che questo sia un esempio da seguire per gli altri, perché, come ha detto lo storico Timothy Snyder, sangue, sudore e lacrime sono ciò che è l’Ucraina. E oggi ci viene richiesto di avere una chiara comprensione di questo e l’autodeterminazione, nonché una ridistribuzione competente delle risorse al fine di fornirle all’Ucraina in modo che possa provvedere adeguatamente a se stessa”
A seguire, il Presidente ucraino Zelensky, si è recato a Riga per incontrare le autorità della Lettonia e il Premier Edgars Rinkevics.
Nel frattempo, il rappresentante permanente dell’Estonia presso le Nazioni unite, intervenendo a nome degli Stati baltici alla seduta di ieri del Consiglio di sicurezza dell’Onu, condannando Iran e Corea del Nord per la fornitura di armi a Mosca, ha dichiarato: “Lituania, Lettonia ed Estonia condannano l’Iran e la Corea del Nord per le loro forniture di armi e munizioni alla Russia nell’ambito della guerra in Ucraina. Alla luce delle recenti notizie sull’acquisto e l’uso da parte della Russia di missili balistici a corto raggio dall’Iran e dalla Corea del Nord, ribadiamo ancora una volta la nostra richiesta di un’indagine delle Nazioni unite su tali trasferimenti di armi. Il recente atroce e calcolato assalto alle infrastrutture civili e critiche dell’Ucraina rivela uno scioccante disprezzo per la vita umana e i principi della convivenza. L’entità della distruzione e della perdita di vite innocenti causate dalle azioni della Russia è riprovevole e richiede una risposta immediata e forte da parte della comunità globale”.
Secondo Bloomberg, “Gli Stati Uniti vogliono che l’Ucraina definisca più chiaramente il suo piano per contrastare l’invasione russa mentre la guerra entra nel suo terzo anno e per questo solleveranno la questione con il presidente Volodymyr Zelensky a Davos la prossima settimana”.
A tal proposito, il Dipartimento degli Affari Esteri della Svizzera, ha fatto sapere che proprio a Davos, domenica, l’Ucraina e la Svizzera ospiteranno circa 120 consiglieri per la sicurezza nazionale, per una serie di incontri , volti a raccogliere il sostegno al piano di pace dell’Ucraina. L’incontro, che precede l’inizio del Forum economico mondiale , è il quarto, dopo i precedenti incontri a Copenaghen, Gedda e a Malta.
A Mosca, invece, il Presidente Putin , in un incontro con degli imprenditori nell’estremo oriente russo, a Khabarovsk, ha dichiarato che: “I droni sono utilizzati in guerra per molti compiti e quindi in questo settore è molto importante essere avanti rispetto al nemico, un passo davanti. La Russia è pressata e strangolata da tutte le parti, ma superando la Germania, è diventata la prima economia in Europa in termini di parità di potere d’acquisto e la quinta nel mondo. Abbiamo superato l’intera Europa, ma pro capite dobbiamo ancora provarci. Pertanto c’è qualcosa su cui lavorare. La crescita del PIL russo alla fine dell’anno sarà superiore al 4%. L’aumento dei tassi da parte della Banca Centrale è temporaneo, quando l’inflazione sarà contenuta, cambierà”.
In portavoce del Cremlino, Peskov, invece, nella consueta conferenza stampa, rispondendo a una domanda su un rapporto dei media statunitensi che suggeriva che l’amministrazione Biden avesse appoggiato la proposta di una legge per facilitare il sequestro di beni russi, ha detto: “Il Cremlino ha accusato giovedì gli Stati Uniti di cercare di fare pressioni sui Paesi europei per sostenere quella che, a suo dire, è un’idea illegale di sequestrare i beni russi congelati per contribuire a finanziare la ricostruzione dell’Ucraina. Mosca non era stata informata dello sviluppo e che questo sembrerebbe un tentativo provocatorio di fare pressione sui paesi europei, dove, a suo dire, si trovano i principali beni russi congelati all’estero della Russia, affinché sottoscrivessero il sequestro dei beni”.
L’ex Presidente e Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev ,su Telegram, ha avvertito: “Se Kiev userà missili a lunga gittata forniti dall’Occidente contro postazioni di lancio in Russia, Mosca potrebbe rispondere con armi nucleari. La messa in atto di un piano del genere da parte di Kiev potrebbe essere considerata una aggressione contro la Federazione russa con armi convenzionali che metta a rischio la stessa esistenza dello Stato e quindi potrebbe far scattare una rappresaglia nucleare. Tutti gli eredi di Hitler, Mussolini, Pétain e gli altri che oggi in Europa sostengono i nazisti a Kiev, devono ricordarlo”.
Quanto agli alleati occidentali dell’Ucraina, la Commissione europea ha approvato, in base alle norme comunitarie sugli aiuti di Stato, un programma rumeno da 126 milioni di euro per sostenere gli investimenti nei porti che devono far fronte all’aumento dei flussi commerciali dopo la guerra della Russia contro l’Ucraina, facilitando i flussi commerciali da e verso l’Ucraina, in linea con gli obiettivi del piano d’azione dell’Ue “Solidarity Lanes”.
Ciò, mentre il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, citato in un tweet da Zoltan Kovacs, portavoce del Premier Orban, ha scritto: “L’Ungheria ha diritto ai suoi fondi Ue, indipendentemente dall’Ucraina”.
Il portavoce del Premier ungherese Orban, quindi, ha spiegato: “Il ministro degli Esteri Szijjártó ha esortato a evitare un clima da bazar, chiarendo che quella dei fondi europei congelati non è una questione di negoziazione e che non dovrebbe essere mescolata con temi non collegati. La nostra richiesta rimane chiara: dateci i fondi dell’Ue. I fondi dell’Ue sono il risultato del lavoro europeo, compreso quello ungherese, dovrebbero essere distribuiti secondo la legge. Critichiamo le motivazioni politiche dietro il continuo blocco di porzioni significative dei fondi ungheresi”.
Il ministro degli Esteri ungherese, Szijjártó ha poi annunciato un “possibile incontro tra i ministri degli Esteri ungherese e ucraino a Uzhhorod, capoluogo della Transcarpazia, regione ucraina dove vive una minoranza ungherese, il 29 gennaio per fare il punto sulla cooperazione bilaterale“, esprimendo la “volontà di negoziare con Andriy Yermak”, capo di gabinetto del presidente ucraino Zelensky, in attesa di una proposta di data per l’incontro”.
Infine, il Governo finlandese ha esteso le restrizioni al confine con la Federazione Russa fino all’11 febbraio, prorogando quindi la chiusura completa del traffico dei passeggeri al confine orientale, sempre in risposta al fatto che le autorità russe spingono deliberatamente i richiedenti asilo a recarsi in Finlandia.
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