di Federica Marengo lunedì 8 gennaio 2024
-Nella 673° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti dalla nottata gli attacchi russi sul Paese. Colpite, infatti, in mattinata, numerose città in sei regioni, quali: Dnipro, Ternopoli, Kharkiv, Kiev, Kryvyi Rih, Odessa e Leopoli, causando la morte di 4 persone e il ferimento di altre 34.
Al fronte, inoltre, è rimasto ucciso in combattimento, il poeta ucraino Maksym “Dali” Kryvtsov. A darne notizia, tramite social, la madre e lo scrittore Libko Deresh.
Il gruppo partigiano ucraino Atesh, invece, ha rivendicato su Telegram di “aver sottratto dati personali dei soldati russi impegnati nella guerra contro l’Ucraina grazie a un’operazione di infiltrazione nella divisione Dzerzhinsky a Balashikha, un sobborgo di Mosca”.
Tuttavia, il portavoce delle forze aeree ucraine, Yurii Ihnat, che più volte fra luglio e settembre ha reso note le carenze nel sistema di difesa ucraino, ha dichiarato che “Le forze aeree ucraine non sono in grado di coprire completamente i cieli del Paese con sistemi di difesa aerea e alcuni insediamenti e strutture sono protetti localmente”, evidenziando: “Non possiamo coprire l’intero territorio ucraino con la difesa aerea in modo che non possa passare nemmeno un missile, proteggiamo localmente città, oggetti, direzioni, truppe e così via”.
Restando in tema di Difesa, il primo vice ministro della Difesa ucraino, il tenente generale Oleksandr Pavlyuk, ha fatto sapere su Telegram che: “I lavori per l’integrazione dell’aereo multiuso F-16 nel sistema generale delle Forze di Difesa di Kiev si svolgono sia in Ucraina che all’estero. Il lavoro sull’integrazione dell’aereo multiuso F-16 nel sistema complessivo delle forze di difesa ucraine continua sia all’interno dell’Ucraina che nell’ambito dei nostri sforzi congiunti con i partner nel quadro della coalizione internazionale dell’aeronautica militare. Questi processi si stanno svolgendo contemporaneamente”.
Sul fronte russo, invece, secondo quanto reso noto dal ministero della Difesa, un missile ucraino s-200 è stato intercettato sulla regione russa di Belgorod, da cui, secondo il governatore della regione, Vyacheslav Gladkov, sono già stati evacuati 300 residenti.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, intervenuto in collegamento a una conferenza in Svezia, ha sottolineato la necessità per le truppe ucraine di avere “sistemi di difesa aerea per privare il nemico della capacità di controllare il cielo e lanciare attacchi aerei sulle posizioni ucraine”, in quanto “Se la Russia perde il controllo dei cieli, perderà tutto il suo potere sul campo di battaglia”.
Il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, invece, che ieri ha incontrato l’omologa giapponese, Kamikowa, che ha confermato il sostegno del Giappone a Kiev, in un’intervista a El País, preannunciando che Kiev sta lavorando all’incontro tra il Presidente Zelensky e il Premier ungherese Orban per “esaminare l’agenda e risolvere tutti i problemi”,si è detto “fiducioso che alla fine l’Ue approverà i 50 miliardi di euro per Kiev, che non sono stati approvati a dicembre a causa del veto dell’Ungheria e ha affermato che “se non arriveranno gli aiuti, dall’Ue, come dagli Usa, l’Ucraina non avrà un ‘piano B”, spiegando che “conviene inviare ora gli aiuti all’Ucraina per evitare che si arrivi poi a una situazione di emergenza se la Russia dovesse riuscire ad avere successo sul campo di battaglia per la mancanza di fondi di Kiev. Se si decide di sospendere o negare ora gli aiuti all’Ucraina, a causa della mancanza di risorse, la Russia potrebbe avere successo sul campo di battaglia e rompere le linee e a quel punto ci sarà una reazione pubblica molto forte a favore del sostegno a Kiev e gli stessi politici che hanno deciso di negare gli aiuti decideranno di fornirli, ma in circostanze estreme. Quindi, anche da una prospettiva razionale, ha più senso fornire assistenza ora per evitare una crisi in futuro”.
In Russia, invece, il presidente Putin ,durante le funzioni della vigilia del Natale ortodosso nella sua residenza di Novo-Ogaryovo, nella periferia occidentale di Mosca, si è unito alle famiglie dei militari morti in guerra, mentre il ministero della Difesa ha fatto sapere che, in prima linea, i sacerdoti militari hanno guidato i servizi di preghiera sia domenica che la notte della vigilia di Natale.
Secondo l’ultimo report dell’intelligence britannica, la Russia avrebbe ripristinato lo Smersh, un’unità di controspionaggio dell’era stalinista, che significa “morte alle spie”, divenuta nota con i romanzi di James Bond, scritti da Ian Fleming, in quanto Mosca starebbe cercando di “inserire il conflitto in Ucraina nello spirito della Seconda guerra mondiale” e del focus “sulle presunte infiltrazioni da parte di minacce esterne”.
Quanto agli alleati occidentali dell’Ucraina, secondo quanto riportato dall’agenzia Associated Press, “La ministra degli Esteri giapponese, Yoko Kamikawa, ha incontrato oggi in Polonia il suo omologo per rafforzare i legami con questo paese europeo della Nato, che confina con l’Ucraina”, dopo aver interrotto ieri la visita in Polonia, per recarsi a sorpresa a Kiev, dove ha ribadito al suo omologo ucraino la solidarietà e il sostegno del Giappone. La ministra Kamikawa, che, nelle prossime ore incontrerà anche il Presidente Duda, nel corso della conferenza stampa con il suo omologo polacco Sikorski, ha spiegato di stare lavorando con la Polonia per sostenere Kiev, sottolineando che “il Giappone e la Polonia sono forti partner strategici ,che intendono rafforzare ulteriormente i loro legami bilaterali e multilaterali”.
Papa Francesco, invece, ha dedicato l’udienza di inizio d’anno al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, al tema della pace e l’ambasciatore ucraino ,Andrii Yurash, via X, ha ringraziato il Pontefice, spiegando: “Nel discorso annuale di papa Francesco la Russia è nominata come causa di ‘due anni di guerra su larga scala in Ucraina’. La dichiarazione del Papa è chiara: la Russia ‘fa la guerra contro l’Ucraina’ e questa guerra porta ‘un gran numero di vittime e una massiccia distruzione’. Grazie, Santità, per aver compreso le realtà e averle portate all’attenzione della comunità mondiale”.
Sempre l’ambasciata ucraina presso la Santa Sede, poi, ha riferito che il Capo dell’Ufficio del Presidente ucraino Zelensky, Andriy Yermak, ha avuto un colloquio telefonico con il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Parolin e con l’arcivescovo di Bologna, Presidente della Conferenza episcopale italiana e inviato speciale di Papa Francesco per la missione di pace in Ucraina, il cardinale Matteo Maria Zuppi, per informare quest’ultimo “sulla situazione dei massicci attacchi missilistici effettuati dalla Russia contro l’Ucraina negli ultimi dieci giorni” e per “discutere della partecipazione del cardinale all’incontro della coalizione internazionale Bring Kids Back Ua e Yermak, esprimendo la speranza per l’adesione della Santa Sede alla dichiarazione adottata”.
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