di Federica Marengo sabato 6 gennaio 2024
-Nella 671° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti dalla nottata gli attacchi russi sul Paese. Colpite, infatti ,la regione di Donetsk, con le città di Khmelytskyi e Pokrovsk, dove, al momento, in totale sarebbero rimaste uccise undici persone, tra cui 5 bambini. Le forze di Mosca poi hanno attaccato anche Nikopol, dove il raid ha causato la morte di una persona e Kherson, nella regione meridionale, bombardata 112 volte in 24 ore.
Tuttavia, l’Aeronautica ucraina ha rivendicato di aver colpito una base aerea russa a Saki, in Crimea, mentre la Difesa russa, sempre in Crimea , ha fatto sapere di avere abbattuto 4 missili ucraini e di aver abbattuto sei missili antinave Neptune sulla parte nord-occidentale del Mar Nero.
Secondo il report quotidiano del Think thank USA dell’Istituto Superiori per gli Studi sulla guerra, “L’esercito russo potrebbe intensificare l’offensiva su Kupyansk (regione di Kharkiv) nelle prossime settimane e concentrarvi un raggruppamento delle forze meno indebolite”.
Per l’intelligence britannica, invece, la Russia resterebbe incapace di avere una superiorità aerea sull’Ucraina e le sue forze armate sarebbero destinate a perdere 500.000 effettivi entro il prossimo anno, alla luce della perdita quotidiana in media di 300 militari al giorno per tutto il 2023.
Il New Yort Times, poi,citando funzionari della Casa Bianca e del Pentagono, ha scritto che “Gli Stati Uniti devono affrontare una carenza di forniture di missili per i sistemi di difesa aerea Patriot dell’Ucraina” e che “ Presto non saranno più in grado di fornire all’Ucraina tali armi fondamentali per la difesa aerea e nel respingere gli attacchi aerei russi in tutto il paese, il cui costo va dai 2 ai 4 milioni di dollari”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente turco Erdogan sulla riattivazione dell’intesa con la Russia relativa ai corridoi del grano, in un lungo post su X ha chiesto agli alleati occidentali che “I beni russi attualmente congelati all’estero e che ammontano a circa 300 miliardi di dollari siano utilizzati a sostegno dell’Ucraina”. In seguito, commentando i raid russi che hanno provocato 11 morti, di cui 5 bambini, nella regione di Donetsk, ha dichiarato: “La Russia deve sentire sempre che nessuno di questi attacchi passerà senza conseguenze per lo stato terrorista. Dobbiamo garantirlo con la nostra forza, la nostra difesa e le nostre capacità politiche. Il colpo dei russi è stato indirizzato sui normali edifici residenziali, sulle case private”.
A proposito del Presidente turco Erdogan, quest’ultimo ha incontrato a Istanbul il segretario di Stato Usa Antony Blinken con cui ha parlato di Gaza, Ucraina e accesso della Svezia alla Nato. Secondo quanto riportato dal Dipartimento di Sato americano , riguardo alla guerra a Gaza, “Blinken ha sottolineato la necessità di prevenire la diffusione del conflitto, assicurare il rilascio degli ostaggi, espandere l’assistenza umanitaria e ridurre le vittime civili, e lavorare verso una pace regionale più ampia e duratura che garantisca la sicurezza di Israele e favorisca l’istituzione di uno stato palestinese. Il segretario di stato Usa e Erdogan hanno inoltre discusso delle priorità di sicurezza europee, tra cui la difesa della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, il completamento dell’adesione della Svezia alla Nato e il potenziamento degli scambi commerciali e degli investimenti tra gli Stati Uniti e la Turchia”.
Sul fronte russo, invece, mentre le mogli dei russi mandati a combattere in Ucraina si sono riunite in una protesta simbolica davanti al ministero della Difesa per chiedere il ritorno dei mariti dal fronte, portando fiori rossi sulla fiamma del milite ignoto sotto le mura del Cremlino, all’interno della sua abitazione è stata trovata morta Zoya Konovalova, giornalista dell’emittente statale russa Kuban, secondo cui la reporter sarebbe stata avvelenata.
Infine, in merito alla vicenda del blocco dei trasporti da parte dei camionisti e agricoltori polacchi al confine tra Polonia e Ucraina in segno di protesta contro la “concorrenza sleale” dei camionisti ucraini e contro l’allentamento delle norme di accesso all’UE per le aziende ucraine, che procede da novembre, gli agricoltori polacchi hanno sospeso il fermo a seguito di un accordo firmato con il governo polacco.
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