di Federica Marengo venerdì 15 dicembre 2023
-Nella 649° giornata di guerra in Ucraina, dopo non aver posto il veto sulla decisione presa durante la prima giornata del Consiglio UE dai 26 capi di Stato e di Governo di dare il via libera all’avvio dei negoziati per l’adesione all’Unione dell’Ucraina e della Moldavia, nonché lo status di Paese candidato alla Georgia ( il cui presidente filo-occidentale, Salome Zurabishvili, ha salutato la decisione come un “enorme passo avanti”, che esprime “l’incrollabile volontà del popolo georgiano”, sceso in piazza per festeggiare), il Premier ungherese Orban ha bloccato lo stanziamento da parte di Bruxelles di 50 miliardi di euro per Kiev , in quanto, quest’ultimo non vuole che i fondi per l’Ucraina siano parte della revisione del bilancio comune, al quale partecipano direttamente tutti e 27 i Paesi membri. Quindi, si tornerà sulla questione nel 2024, in sede di un Consiglio europeo straordinario da tenersi, come preannunciato dallo stesso Presidente del Consiglio Europeo, Michel, fra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio.
Tuttavia, secondo fonti europee ,vi sarebbe anche un eventuale piano b, consistente nello scorporare gli aiuti a Kiev dal bilancio e creare una macro-assistenza finanziaria ad hoc per l’Ucraina, sostenibile anche da 26 Paesi membri su 27.
Inoltre, il Premier ungherese Orban ha rivendicato tutti i fondi europei destinati all’Ungheria e bloccati a causa delle violazioni dello Stato di diritto, per dare via libera al pacchetto di aiuti per l’Ucraina.
A tal riguardo, la Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, rispondendo a una domanda in conferenza stampa alla conclusione del vertice, ha detto: “Tutti gli Stati membri sanno quali sono le regole e come funziona il processo: se ci sono passi avanti, arrivano i pagamenti. Per quanto riguarda l’Ungheria, abbiamo il Pnrr, il meccanismo di condizionalità e i fondi di coesione. In quest’ultimo caso ci sono stati passi avanti e i finanziamenti sono stati sbloccati. Noi stiamo lavorando per ottenere un risultato per un accordo con 27 membri, ma penso che sia necessario lavorare ad alternative nel caso l’unanimità non sia possibile sulla revisione del bilancio europeo”.
Il Presidente del Consiglio UE, Michel, invece, ha sottolineato: “Gli ucraini possono contare sul nostro sostegno, in questo pacchetto, (il bilancio pluriennale dell’Unione) su cui c’è ampio accordo politico a 26, ci sono 50 miliardi per l’Ucraina. In questo vertice abbiamo fatto dei grandi passi nella giusta direzione. E abbiamo colto tutti di sorpresa, perché siamo stati capaci in tempi record di prendere decisioni molto potenti sull’allargamento, specialmente sull’Ucraina. E poi siamo stati capaci in tempi record di creare un ampio sostegno politico intorno a una proposta bilanciata di revisione del bilancio”.
Il Commissario UE, all’Economia Gentiloni, invece, da Roma e dal Form dem “L’Europa che vogliamo”, ha dichiarato: “Una giornata storica, l’apertura dei negoziati non è l’ingresso dell’Ucraina in Ue, ci vorranno molti anni e molte riforme, non solo a Kiev ma anche a Bruxelles. Non ci raccontiamo storie, non è la conclusione di un percorso ma è per i cittadini dell’Ucraina una grande speranza, un grande sogno. Ed è la sconfitta per Putin”, sottolineando, però: “Il rinvio del bilancio è il rinvio del sostegno economico all’Ucraina, in un contesto nel quale questa decisione è molto grave. Si parla molto di autonomia strategica dell’Ue che oggi vuol dire sostegno economico, militare, all’Ucraina, senza tentennamenti che abbiamo avuto stanotte”.
Il Presidente della Repubblica Mattarella , invece, nel suo discorso agli ambasciatori in Italia, al quale, anche quest’anno ,come dall’inizio del conflitto in Ucraina , non erano presenti i rappresentanti diplomatici di Russia e Bielorussia, ha sottolineato: “Quello dell’allargamento dell’Unione europea è stato “un percorso a volte impervio, ma il cui profondo significato storico e politico riveste grande rilievo. Allargamento significa inclusione, accettazione delle differenze, solidarietà, valori agli antipodi rispetto alle pulsioni neo-imperialiste che provengono, in questo periodo, da Mosca”.
Per il Cancelliere tedesco Scholz: “Ci incontreremo di nuovo a inizio anno qui a Bruxelles per affrontare la questione della revisione del bilancio pluriennale dell’Ue. “Attendo con impazienza quella opportunità ma sarò ancora più felice se riusciremo ad avere una soluzione a 27. Il Natale sta arrivando e per le persone è un tempo di contemplazione e riflessione sulle cose veramente importanti. E spero davvero che riusciremo. Ieri abbiamo trovato una soluzione davvero concreta per il futuro quadro: 26 Paesi erano d’accordo, uno no. L’Ucraina può contare sul nostro apporto. La Russia non attende altro che l’Europa mostri debolezza ma Putin si sbaglia. Faremo tutto quello che serve per aiutare l’Ucraina per tutto il tempo necessario”.
Il Presidente francese,Macron, in un punto stampa al termine del Consiglio europeo, ha evidenziato: “In merito agli aiuti europei all’Ucraina il premier ungherese Viktor Orban si deve comportare da europeo. Penso che l’Ungheria sia rispettata all’interno di questo Consiglio e il rispetto implica delle responsabilità”.
Poi, riguardo alle dichiarazioni del Presidente Putin, secondo cui Mosca sarebbe disponibile alla riapertura dei negoziati di pace, ma a opporsi sarebbe l’Ucraina con i suoi alleato, il Presidente Macron ha aggiunto: “Se il presidente Putin volesse dialogare con proposte ferie per una pace durevole e nel rispetto del diritto internazionale io non ho cambiato numero”.
Nelle Conclusioni del Consiglio UE, nel paragrafo dedicato alla guerra in Ucraina, a proposito degli aiuti militari e finanziari a Kiev, si legge : “L’Unione europea e i suoi Stati membri continueranno ad affrontare le pressanti esigenze militari e di difesa dell’Ucraina. In particolare, il Consiglio europeo insiste sull’importanza di un sostegno militare tempestivo, prevedibile e sostenibile all’Ucraina, in particolare attraverso lo strumento europeo per la pace e la missione di assistenza militare dell’Ue, nonché attraverso l’assistenza bilaterale diretta da parte degli Stati membri. Il Consiglio europeo sottolinea l’urgente necessità di accelerare la consegna di missili e munizioni, in particolare nel quadro dell’iniziativa per un milione di colpi di artiglieria e di dotare l’Ucraina di maggiori sistemi di difesa aerea. Il Consiglio europeo invita il Consiglio a intensificare i lavori sulla riforma del Fondo europeo per la pace e sull’ulteriore aumento del suo finanziamento, basandosi sulla proposta dell’Alto Rappresentante. L’Unione europea e i suoi Stati membri restano impegnati a contribuire, a lungo termine e insieme ai partner, agli impegni di sicurezza nei confronti dell’Ucraina, che aiuteranno l’Ucraina a difendersi, a resistere agli sforzi di destabilizzazione e a scoraggiare futuri atti di aggressione. A seguito della relazione dell’Alto Rappresentante, il Consiglio europeo ha discusso i futuri impegni dell’UE in materia di sicurezza nei confronti dell’Ucraina. Invita l’alto rappresentante e gli Stati membri a portare avanti i lavori in sede di Consiglio. Il Consiglio europeo resterà incaricato della questione. Il sostegno militare e gli impegni in materia di sicurezza saranno forniti nel pieno rispetto della politica di sicurezza e di difesa di alcuni Stati membri e tenendo conto degli interessi di sicurezza e di difesa di tutti gli Stati membri”.
Infine, il Consiglio UE ha approvato il dodicesimo pacchetto di sanzioni a Mosca.
Nel frattempo, negli USA, che hanno accolto la decisione del Consiglio UE di approvare l’avvio dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina alla UE congratulandosi per la portata storica di quest’ultima, secondo indiscrezioni, sarebbe stato chiesto ai senatori di tornare in aula e posticipare l’avvio delle vacanze. Infatti, le trattative con i senatori repubblicani per un’intesa su un pacchetto che includa anche misure per rafforzare la sicurezza al confine con il Messico procedono, lasciando sperare nel raggiungimento di un accordo in grado di sbloccare gli aiuti militari e finanziari a Kiev per un valore di circa 61 miliardi di dollari.
Da Mosca, invece, mentre la Banca centrale russa ha alzato di un altro punto percentuale, portandolo al 16%, il tasso di interesse base, nel tentativo di fermare l’inflazione (in USA e in Italia sono, rispettivamente, al 4% e al 6%), il portavoce del Cremlino, Peskov, ha dichiarato: “Quella dell’Unione Europea di aprire i negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldavia è una decisione politicizzata che potrebbe destabilizzare il blocco. I negoziati per l’adesione all’Unione europea possono durare anni o decenni. L’Unione europea ha sempre avuto criteri rigorosi per l’adesione ed è ovvio che al momento né l’Ucraina né la Moldavia soddisfano questi criteri. È chiaro che si tratta di una decisione assolutamente politicizzata, del desiderio dell’Ue di dimostrare il proprio sostegno a questi Paesi. Ma questi nuovi membri potrebbero destabilizzare l’Unione e, dal momento che viviamo nello stesso continente, stiamo ovviamente osservando da vicino la situazione. Gli altri leader hanno aggirato le obiezioni del primo ministro ungherese Viktor Orban facendolo uscire dalla stanza mentre facevano questo passo storico. Aspettare che qualcuno esca per un caffè, in modo che in sua assenza si possa far passare una decisione , se questo è vero, allora è una pratica unica. Nel corso della stessa riunione, l’Unione europea ha deciso di concedere alla Georgia , che, come l’Ucraina e la Moldavia, un tempo faceva parte dell’Unione Sovietica , lo status di candidato all’adesione, anche questa è stata una decisione politicizzata. Con nostro rammarico, spesso il desiderio (dell’Ue) di dimostrare questa volontà politica è dettato in molti modi dal desiderio di infastidire ulteriormente la Russia e di contrapporre l’Unione europea alla Russia. Il vertice non è riuscito a trovare un accordo su un pacchetto di aiuti finanziari per 50 miliardi di euro a favore di Kiev a causa dell’opposizione dell’Ungheria. L’Ungheria ha i suoi interessi. E l’Ungheria, a differenza di molti altri Paesi dell’Unione europea, difende fermamente i propri interessi, il che ci impressiona”.
Quanto alle sorti di Navalny, il Cremlino ha fatto sapere che quest’ultimo sarebbe stato trasferito in altro carcere fuori dalla regione di Vladimir.
Il ministro degli Esteri russo, Lavrov, invece, parlando in conferenza stampa con il suo omologo bielorusso, ha detto: “Alcuni esponenti di paesi occidentali hanno inviato segnali a Mosca di essere pronti a trattare sull’Ucraina e sulla sicurezza in Europa. Non posso fare nomi, ma un certo numero di alti funzionari di paesi occidentali, incluso uno specifico leader, molto famoso, hanno inviato segnali diverse volte attraverso almeno tre canali” proponendo colloqui per decidere “cosa fare con l’Ucraina e la sicurezza europea”.
Sul campo, invece, l’Aeronautica militare ucraina ha fatto sapere che “Durante la notte del 15 dicembre, l’Ucraina ha abbattuto più di una decina di droni di fabbricazione iraniana utilizzati in un attacco notturno da parte della Russia” e che “le forze russe hanno ammassato droni e missili per lanciare attacchi sistematici contro la rete energetica ucraina durante i mesi invernali. I droni sono stati lanciati dalla regione di Krasnodar, nella Russia occidentale, e sono stati abbattuti sulle regioni di Mikolaiv, Kherson, Khmelnitsky e Poltava”. Sotto attacco russo, infatti, con lanci di droni iraniani, le regioni di Mykolaiv, Kherson, Khmelnytskyi e Poltava.
Il comandante del gruppo operativo delle truppe ucraine Tavria Oleksandr Tarnavsky, ha dichiarato che “Negli ultimi tre giorni l’esercito russo ha intensificato gli attacchi nel Donbass: 80 assalti al giorno sono stati lanciati dalle truppe del Cremlino, in particolare nel Donetsk. I gruppi d’assalto russi sono composti da un massimo di 20 persone. Operano, in particolare, con il supporto di veicoli blindati. Ieri c’è stato un nuovo aumento del numero degli attacchi aerei, il nemico usa le bombe aeree. Le perdite totali del nemico lo scorso giorno ammontano a 414 persone”.
La Polizia nazionale ucraina, citata dal Kyiv Independent, ha reso noto che almeno due granate sarebbero esplose all’interno di una stanza affollata in un edificio amministrativo di Keretsky, nella regione occidentale di Zakarpattia. Secondo le prime informazioni, almeno una persona è stata uccisa e 26 sono rimaste ferite, di cui sei sarebbero gravi .Non è chiaro se l’uomo che ha fatto esplodere le granate sia stato ferito o ucciso; la polizia, infatti, ha dichiarato che si sta indagando sull’incidente come “potenziale attacco terroristico”.
Il sito del governo ucraino , invece, ha reso noto che il ministro della Difesa , Rustem Umerov, ha invitato la Turchia a unirsi alla Coalizione marittima per rafforzare la sicurezza nel Mar Nero, durante un incontro con il nuovo ambasciatore turco Levent Bilgen, dichiarando: “Siamo grati alla Turchia per aver sostenuto l’Ucraina fin dal primo giorno dell’invasione su larga scala, garantendo la sicurezza del Mar Nero. Invitiamo la Turchia a unirsi alla Coalizione marittima. Le parti hanno anche discusso della potenziale cooperazione nella produzione di difesa. L’ambasciatore Levent Bilgen ha sottolineato che il sostegno globale della Turchia all’Ucraina continuerà. Gli sforzi della Coalizione per le forze e le capacità marittime, avviata da Regno Unito e Norvegia, mirano a fermare l’interferenza della Russia nella libertà di navigazione , in particolare nel funzionamento del corridoio dei cereali”.
Proprio riguardo alle esportazioni di cereali dai porti ucraini, dopo l’uscita della Russia nel luglio scorso, dal patto mediato da Turchia e Onu, l’autorità portuale rumena ha dichiarato all’agenzia Reuters: “Il porto rumeno di Constanta, sl Mar Nero, ha superato il suo record di esportazioni di cereali quest’anno grazie a un’impennata delle spedizioni dall’Ucraina, mentre la sua capacità è destinata a crescere con l’avanzamento dei progetti infrastrutturali. Il porto ha spedito 32,6 milioni di tonnellate di grano nel periodo gennaio-novembre. Il precedente record annuale era di poco più di 25 milioni di tonnellate. Il grano ucraino ha rappresentato circa il 40% del totale, ha aggiunto il porto, ovvero 13 milioni di tonnellate, in aumento rispetto agli 11,7 milioni di fine ottobre e agli 8,6 milioni dell’intero 2022. L’Ucraina è uno dei maggiori esportatori di cereali al mondo e Costanza è diventata la principale via di esportazione alternativa di Kiev dopo l’invasione su larga scala della Russia nel febbraio 2022, con i cereali che arrivano su strada, ferrovia e chiatta attraverso il Danubio. Ma i volumi di transito sono diminuiti negli ultimi mesi, poiché la Russia ha ripetutamente colpito i suoi porti fluviali che si trovano dall’altra parte del Danubio rispetto alla Romania, membro dell’Unione Europea e della Nato, mentre i varchi di frontiera stradali verso la Polonia e la Slovacchia sono stati bloccati dai camionisti locali che chiedevano restrizioni agli autisti ucraini. La Romania intende aumentare la sua capacità di transito per il grano ucraino fino a 4 milioni di tonnellate al mese e sta attualmente migliorando le infrastrutture ferroviarie e stradali all’interno e intorno al porto utilizzando i fondi dell’Ue”.
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