di Federica Marengo giovedì 14 dicembre 2023
-Nella 648° giornata di guerra in Ucraina, mentre il Senato statunitense ha approvato a stragrande maggioranza una legislazione di compromesso sulla politica di difesa, stanziando 886 miliardi, pur restando democratici e repubblicani in stallo sulla questione dei finanziamenti governativi e sugli aiuti di emergenza a Ucraina e Israele, a Bruxelles, dopo il vertice sui Balcani occidentali, si è aperta la due giorni del Consiglio Europeo.
Sul tavolo del vertice dei 27 capi di Stato e di Governo, all’ordine del giorno: la guerra in Ucraina, l’allargamento dell’Unione, con la proposta dell’avvio dei negoziati di adesione per Ucraina e Moldavia, la revisione del bilancio pluriennale, la guerra in Medio Oriente, la sicurezza e la Difesa, l’immigrazione, la lotta all’antisemitismo e infine l’Agenda strategica.
Tuttavia, l’inizio dei lavori è stato preceduto da una serie di incontri e bilaterali con il Premier ungherese Orban, a cominciare da quello con il Presidente del Consiglio UE , Michel e con la Presidente della Commissione UE Von der Leyen, seguiti poi da quello con il Presidente francese Macron e il Cancelliere tedesco Scholz, per finire con il bilaterale con la Premier Meloni.
Fonti diplomatiche, al termine della serie di faccia a faccia, hanno parlato di “incontri tesi”: infatti, il Primo ministro ungherese, a margine del Consiglio UE, ha ribadito i propri veti sul dossier Ucraina, riguardo cui ha evidenziato: “L’allargamento non è una questione teorica. L’allargamento è un processo giuridicamente dettagliato, basato sul merito e che presenta dei presupposti. Ne abbiamo stabiliti 7 e, anche secondo la valutazione della Commissione, tre dei sette non sono soddisfatti, quindi non c’è motivo di negoziare l’adesione dell’Ucraina. Le precondizioni non sono state stabilite dall’Ungheria, le precondizioni sono state stabilite dalla Commissione: sette punti che sono pubblici. Su sette tre non sono stati soddisfatti: secondo me ancora di più, ma anche tre sono sufficienti per dire ‘ragazzi, non sono soddisfatte le precondizioni, quindi non c’è alcuna possibilità di avviare i negoziati. Per quanto riguarda gli aiuti finanziari, i soldi per l’Ucraina a breve termine sono già nel bilancio. Se si vogliono dare soldi a lungo termine e in quantità maggiori, dobbiamo gestirli fuori dal bilancio. E noi siamo a favore”.
Nel confermare il sostegno a Kiev, poi, la Presidente del Parlamento UE, Metsola ha dichiarato: “Per essere pronti per l’allargamento dobbiamo essere pronti noi, con le riforme, ecco perché questa discussione deve essere accelerata: ho chiesto al Consiglio europeo che questo tema sia preso sul serio prima che si arrivi alle elezioni di giugno. Questo è il momento in cui si deve realizzare che non possiamo fare di più con meno, in termini di budget comunitario, anche nel contesto di quanto accadrà sul fronte migratorio, vista la situazione in Medio Oriente. Dobbiamo essere realisti” , seguita dall’ Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, Josep Borrell, che, al suo arrivo all’Europa Building, ha dichiarato: “L’Ucraina resta la nostra priorità numero uno e l’Ue resta fermamente al suo fianco. L’aggressione della Russia rappresenta una minaccia esistenziale per l’Ucraina e per l’Ue. I leader dovranno prendere decisioni importanti su due fronti: allargamento e prospettive finanziarie”.
Un appello per il via libera all’avvio dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina alla UE e per continuare a sostenere la causa di Kiev è arrivato dal Presidente ucraino Zelensky, che, intervenuto in videocollegamento, ha detto: “Oggi ,vi chiedo una cosa: non tradite i cittadini e la loro fiducia nell’Europa. Se nessuno crede nell’Europa, cosa terrà in vita l’Unione europea? I cittadini europei non vedranno alcun beneficio se Mosca riceverà un lasciapassare da Bruxelles sotto forma di negatività nei confronti dell’Ucraina. Putin la userà sicuramente contro di noi e contro tutta l’Europa. Oggi è il giorno in cui la determinazione sarà o a Bruxelles o a Mosca. I cittadini europei non capiranno se il sorriso soddisfatto di Putin diventerà il premio per l’incontro di Bruxelles. In questi giorni ho parlato con molti di voi. Stiamo parlando di una decisione promessa. E non ho sentito nessuna contro-argomentazione sul perché non dovremmo attuare il piano concordato da tutta l’Europa”.
Sempre il Presidente Zelensky, poi, secondo quanto riportato dal quotidiano Bild, si è recato in Germania, in visita a sorpresa. Quindi, arrivato a Francoforte sul Meno, si è diretto a Wiesbaden, dove si trova il quartier generale USA per l’assistenza militare all’Ucraina.
Intanto, in un’intervista a La Repubblica, il capo del Consiglio nazionale della Sicurezza ucraino (Rnbo), Oleksiy Danilov, ha sottolineato: “La Russia collasserà: non ha mai avuto la forza per prendersi tutta l’Ucraina” È un momento molto difficile per noi. Ma non per le ragioni che pensa lei. C’è un’enorme campagna mediatica in Occidente sul fatto che staremmo perdendo, mentre in Russia tutto andrebbe bene. Putin riesce a nascondere con la sistematica disinformazione una verità enorme. Che i russi non vogliono combattere. Tanti russi dicono: ‘se vogliono la Crimea, che si difenda da sola’. E la stessa cosa vale per gli altri territori occupati. Tutte queste bugie che recluteranno centinaia di migliaia di soldati, ma come si fa a crederci? La verità è che Putin ha già distrutto il Paese. Porterà la Russia al collasso. E molte repubbliche interne, il Daghestan, il Tatarstan, premono per liberarsi di lui, per rendersi autonome. La capitale Kiev è nel mirino di Mosca, perché la Russia campa di anniversari e date. E quando attaccano la capitale pensano di potersene vantare molto. Oggi Putin parlerà con il popolo russo. Ci sono diverse date entro le quali i russi cercheranno di ottenere qualche trofeo. Una sarà il decimo anniversario della presa della Crimea, a febbraio. Putin vorrà essere lì e prima dovrà fare in modo che la situazione sia tranquilla. Aumenterà la pressione al fronte, a Kupyansk, ad Avdiivka, a Maryinka. E poi ci sarà il 17 marzo, le presidenziali. Anche lì vorrà esibire conquiste”.
In merito all’allargamento della UE, il Premier belga Alexander De Croo, a favore dell’avvio dei colloqui di adesione per l’Ucraina e la Moldova, come proposto dalla Commissione Europea.ha detto: “Anche l’Unione Europea, non solo l’Ucraina, “deve fare i suoi compiti a casa. Al momento, l’Ue non è pronta per un grande allargamento. Quindi anche noi dobbiamo fare del lavoro, e ci vorrà un po’ di tempo. Non è un messaggio negativo nei confronti dell’Ucraina”, mentre la Premier danese Mette Frederiksen, ha evidenziato: “E’ estremamente importante continuare a sostenere l’Ucraina, prima di tutto militarmente: è un inverno duro e dobbiamo, in una prospettiva a breve termine, garantire all’Ucraina che riceverà tutto l’aiuto di cui ha bisogno. Nello stesso tempo dobbiamo prepararci per una prospettiva a lungo termine. Abbiamo deciso di donare i nostri F16, o almeno molti di essi, per garantire, in una prospettiva a lungo termine, che l’Ucraina riceva l’aiuto di cui ha bisogno. Dal punto di vista finanziario, è importante prendere una decisione nei prossimi giorni, per garantire che ci atteniamo al nostro piano in Europa, cioè che saremo con l’Ucraina per tutto il tempo necessario. C’è solo una via da seguire per l’Europa, ovvero aiutare l’Ucraina e attenerci al nostro piano”.
Per l’Italia, oltre alla Presidente Meloni, che ieri, nelle sue Comunicazioni alle Camere in vista del Consiglio UE e, in una telefonata al Presidente Zelensky, ha ribadito il sostegno a trecentosessanta gradi all’Ucraina, il Vicepremier e ministro per gli Affari Esteri, Tajani, che a Bruxelles, ha partecipato al veertice del Ppe,in quanto Vicepresidente, incontrando la Presidente della Commissione europea , Von der Leyen, la Presidente del Parlamento europeo, Metsola, e il neo eletto Primo ministro polacco Donald Tusk, ha auspicato: “Mi auguro che l’Ungheria si renda conto che è importante trovare unità all’interno dell’Ue e permettere all’Ucraina di avviare un negoziato” di adesione “durante il quale dovrà dimostrare di aver compiuto e di compiere passi in avanti. Siamo favorevoli all’avvio del negoziato con l’Ucraina, siamo favorevoli all’avvio del negoziato con la Bosnia Erzegovina e siamo favorevoli a un’accelerazione dei tempi per l’ingresso dei paesi dei Balcani già candidati a far parte della Unione europea, ma non sono cose alternative o in contrasto. Guardiamo ai Balcani con grande attenzione perché sono paesi con i quali abbiamo rapporti antichi per i quali ci siamo sempre impegnati. Quindi da parte nostra c’è sempre stato un forte impegno a sostenere i Balcani ma non è che una cosa è alternativa all’altra. Si tratta di ricongiungere all’Europa paesi che sono europei”.
A sostegno di Kiev, si sono espressi anche il Presidente lituano Gitanas Nauseda, che ha detto: “Abbiamo l’occasione storica di decidere l’avvio dei negoziato con l’Ucraina e la Moldova. E’ nel nostre mani. La possiamo cogliere, ma la possiamo anche perdere. La posizione del mio Paese è molto forte: la sosteniamo dal primo giorno. Credo che i popoli ucraino e moldavo lo meritino per il loro impegno nelle riforme fatte. Non dobbiamo abusare dell’unanimità. Il principio è vantaggio anche del nostro Paese che è piccolo, come l’Ungheria, ma non va abusato”, e il Premier finlandese, Petteri Orpo, che, chiuso nuovamente l’intero confine con la Russia, poche ore dopo aver riaperto due valichi di frontiera, accusando Mosca di organizzare una crisi migratoria, ha sottolineato: “Non possiamo accettare nessun ricatto, dobbiamo trovare la soluzione insieme. Nessun compromesso viene fatto sullo Stato di diritto; quello che decideremo o che non decideremo sarà un chiaro segnale per Mosca, Kiev, Pechino e Washington. Per questo dobbiamo continuare con il nostro sostegno all’Ucraina”.
Poi, a fronte di serrate trattative, è arrivato il via libera dall’Ungheria e il post su X a conferma del Presidente del Consiglio UE, Michel, che ha annunciato: “Il Consiglio europeo ha deciso di avviare i negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldavia. Il Consiglio europeo ha concesso lo status di candidato alla Georgia. E l’Ue avvierà i negoziati con la Bosnia-Erzegovina una volta raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di adesione e ha invitato la Commissione a riferire entro marzo per prendere una tale decisione. Un chiaro segnale di speranza per la loro gente e per il nostro continente”. Fonti europee hanno fatto sapere che “Alla decisione del Consiglio europeo sull’apertura dei negoziati per l’accesso dell’Ucraina nessuno ha obiettato. E’ una decisione presa dal Consiglio europeo che non è stata bloccata da alcuno Stato”.
Ma il Premier ungherese Orban, che -,secondo quanto si apprende , non era presente nella sala del Consiglio europeo al momento della decisione, ha commentato così , su Facebook, l’ok del Consiglio UE all’avvio dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Unione: “L’adesione dell’Ucraina all’Ue è una pessima decisione. L’Ungheria non vuole partecipare a questa cattiva decisione. La posizione dell’Ungheria è chiara: avviare i negoziati con l’Ucraina in queste circostanze è una decisione del tutto insensata, irrazionale e sbagliata, e l’Ungheria non cambierà la sua posizione. D’altra parte altri 26 paesi hanno insistito, affinché questa decisione fosse presa. Per questo l’Ungheria ha deciso che se i 26 decideranno di farlo, dovranno andare per la loro strada”.
Quindi, un alto funzionario dell’Unione europea, che era presente ai lavori, ha confermato che “Il Premier ungherese, Viktor Orban ha lasciato momentaneamente l’aula del vertice Ue durante la decisione sull’Ucraina in modo costruttivo e concordato in anticipo”.
Il Presidente del Consiglio UE, Michel , in un punto stampa, ha dichiarato: “Vogliamo sostenere l’Ucraina, è una decisione molto potente. Stasera penso al popolo ucraino. Siamo al loro fianco. E questa decisione fatta dagli Stati membri è estremamente importante per la credibilità dell’Ue. Continuiamo a lavorare sul bilancio pluriennale, è un dibattito difficile, ma sono fiducioso che nelle prossime ore riusciremo a prendere una decisione e a essere uniti su questo tema sostenendo l’Ucraina con una maggiore assistenza finanziaria e sulle priorità dell’Ue. Abbiamo lavorato molto per preparare questo Consiglio e la cosa importante è che nessun leader si è opposto all’adesione e questo ci ha permesso di fare l’annuncio questa sera”.
Sulla stessa linea, la Presidente della Commissione Ue Von der Leyen, che , su X, ha sottolineato: “I leader hanno deciso di avviare negoziati di adesione con Ucraina e Moldavia e di concedere lo status di candidato alla Georgia. Una decisione strategica e un giorno che rimarrà scolpito nella storia della nostra Unione. Orgogliosi di aver mantenuto le nostre promesse e felici per i nostri partner”.
L’Alto rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, via X, ha dichiarato: “Oggi compiamo un passo storico verso una famiglia europea più forte aprendo i negoziati di adesione con Ucraina e Moldavia, concedendo lo status di candidato alla Georgia e avviando i negoziati con la Bosnia-Erzegovina una volta raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di adesione. La decisione del Consiglio europeo è una testimonianza dell’impegno e della dedizione dei nostri partner ai nostri valori comuni e alle riforme dell’Ue, si tratta di un passo significativo verso un’Europa unita, prospera e stabile. Costruiamo insieme un futuro più forte!”,
Il Cancelliere tedesco, Scholz, invece, sempre via X, ha commentato: “Un forte segnale di sostegno e una prospettiva per l’Ucraina: in #Euco abbiamo appena deciso di avviare i negoziati di adesione con Ucraina e Moldavia. Una cosa è chiara: questi paesi appartengono alla famiglia europea”.
ll primo ministro irlandese, Leo Varadkar, ha sottolineato: “Il Primo ministro Orban ha esposto il suo caso con forza, era in disaccordo con questa decisione dell’apertura dei negoziati di adesione con l’Ucraina e non ha cambiato opinione. Ma ha deciso di non usare il potere di veto: ogni Paese ha il potere di bloccare il processo di allargamento, i negoziati, quando un altro Paese vuole unirsi. E lui ha deciso di non farlo. Devo dire che rispetto il fatto che abbia deciso di non usarlo perche’ ci avrebbe messo in una posizione difficile come Ue. I 26 Paesi membri che volevano l’apertura dei negoziati con l’Ucraina hanno fatto un accordo e l’Ungheria ha deciso di non bloccarlo”.
“Grande soddisfazione” è stata espressa anche da Palazzo Chigi in una nota, in cui si legge: “La Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime grande soddisfazione per i concreti passi avanti nel processo di allargamento raggiunti al Consiglio europeo per Ucraina, Moldova, Georgia e Bosnia Erzegovina. Si tratta di un risultato di rilevante valore per l’Unione europea e per l’Italia, giunto in esito a un negoziato complesso in cui la nostra Nazione ha giocato un ruolo di primo piano nel sostenere attivamente sia Paesi del Trio orientale sia la Bosnia Erzegovina e i Paesi dei Balcani occidentali”.
Nella serata di ieri, la Presidente Meloni, a margine del vertice con i Balcani occidentali, ha incontrato la Presidente della Repubblica del Kosovo, Vjosa Osmani, incontro “cordiale”, nel quale, “oltre a confermare l’amicizia che lega Italia e Kosovo, si è fatto il punto sul dialogo Pristina – Belgrado ,facilitato dall’Unione europea, reiterando da parte italiana l’invito a entrambe le parti ad adottare misure di de-escalation volte a consentire la piena attuazione dell’Accordo di Ohrid”.
ll Primo ministro belga, Alexander De Croo, sempre in merito all’avvio dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina alla UE, ha dichiarato: “E’ un momento storico. I Paesi europei inviano il messaggio a un Paese che è in guerra con la Russia che inizieremo le discussioni e diamo un segnale molto chiaro agli ucraini e ai russi. E’ un messaggio molto importante per Mosca: l’Europa non lascia l’Ucraina. Questo messaggio dice che siamo insieme, siamo uniti in Europa e che vogliamo mantenere l’Ucraina dalla nostra parte. Il premier ungherese Viktor Orban non ha utilizzato il suo diritto di veto. I 26 sono stati molto chiari sull’importanza di dare questo segnale. E, a mio avviso, non si è opposto a questa decisione. L’Ue aprirà dunque dei negoziati di adesione con l’Ucraina. Questo richiederà degli anni, è un processo molto lungo. Ma oggi questo è il segnale necessario agli ucraini e anche per Mosca”.
Il Premier spagnolo, Pedro Sanchez, su X, ha scritto: “Oggi è una giornata storica per l’Europa. Vorrei congratularmi con l’Ucraina e la Moldavia per la decisione del Consiglio europeo di avviare i negoziati per la loro adesione all’Ue. Accogliamo con favore anche il riconoscimento dello status di candidato alla Georgia e il progresso della Bosnia-Erzegovina. Noi 27 riconosciamo lo sforzo che tutti loro stanno facendo”.
Le congratulazioni ad Ucraina e Moldavia sono poi arrivate via X anche dal Presidente francese Macron: “Questa sera decidiamo di avviare i negoziati per l’adesione dell’Ucraina e della Moldova all’Unione europea e di concedere alla Georgia lo status di candidato. Congratulazioni!”.
Il Presidente ucraino Zelensky, raggiunto dalla notizia, congratulandosi con tutti gli ucraini, ha sottolineato su X: “Vittoria dell’Ucraina. La vittoria di tutta l’Europa. Una vittoria che motiva, ispira e rafforza”, seguito dal capo dell’ufficio presidenziale ucraino, Andrii Yermak, che ha commentato: “Si tratta di una pietra miliare estremamente importante nel nostro percorso comune verso l’unificazione dell’Europa. La squadra del presidente Zelensky ha svolto un lavoro titanico. Quando l’abbiamo iniziato, nessuno credeva che avremmo avuto successo. Ma non ci importava”.
Ringraziamenti sono stati espressi anche dalla Presidente moldava, Maia Sandu, su X : “Oggi la Moldavia volta una nuova pagina con il via libera dell’Ue ai negoziati di adesione. Oggi sentiamo il caldo abbraccio dell’Europa. Grazie per il vostro sostegno e la fiducia nel nostro viaggio. Siamo impegnati nel duro lavoro necessario per diventare un membro dell’Ue. La Moldavia è pronta a raccogliere la sfida”.
A seguire, fonti diplomatiche UE, hanno fatto sapere di una riunione ristretta in corso sulla revisione del bilancio pluriennale Ue tra Italia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Finlandia, Svezia, il Presidente del Consiglio europeo, Michel, e della Commissione europea, Von der Leyen.
Al momento, gli Stati membri hanno concluso un accordo sulla riforma del mercato dell’elettricità, teso a incoraggiare gli investimenti nelle energie senza emissioni di carbonio, compreso il nucleare, e a moderare le bollette dei consumatori. Tale accordo,raggiunto dopo una notte di difficili negoziati (tra cui anche un bilaterale informale Italia-Francia, cui si è unita la Germania ,per discutere di vari temi in agenda a Bruxelles ,tra cui proprio quest’ultimo), contribuirà a sterilizzare i mercati a lungo termine e ad accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e non fossili.
A Mosca, invece, il Presidente russo Putin ha tenuto per quattro ore una conferenza stampa nella quale ha risposto alle domande dei media nazionali ed esteri e dei comuni cittadini, nel formato della linea diretta, con la mediazione del portavoce del Cremlino, Peskov e di una giornalista e di un giornalista in studio.
Nel corso della conferenza stampa, il Presidente Putin ha dichiarato: “Per un Paese come la Russia, sopravvivere senza sovranità non è possibile. I russi capiscono benissimo che senza sovranità non è possibile vivere. Il tasso di disoccupazione in Russia è caduto al 2,9% e questo non era mai successo. Inoltre si prevede una crescita sia della produzione industriale che dei salari dei lavoratori. La pace in Ucraina arriverà quando avremo raggiunto i nostri obiettivi. La denazificazione dell’Ucraina è una questione attuale.
I nostri obiettivi non cambiano. Al momento, non vi è alcun bisogno di una nuova mobilitazione in Russia, vi è un’abbondanza di volontari per il fronte in Ucraina. Pur non essendo prevista una seconda mobilitazione, , però, entro la fine dell’anno è previsto il reclutamento di quasi mezzo milione di volontari nelle forze armate. Se l’Ucraina non vuole accordarsi sulla smilitarizzazione del Paese, la Russia ricorrerà ad altre misure. I soldati russi combattono benissimo. L’Ucraina sta ricevendo molte armi, ma presto cominceranno a esaurirsi. Tutto ciò che i Paesi occidentali hanno promesso di fornire a Kiev lo hanno inviato e anche di più. Tuttavia, l’esercito russo continua a distruggere con successo queste armi. Non siamo noi ad aver rovinato i rapporti con la Ue, ma loro che anno provato a metterci in secondo piano. Nell 2014, a Kiev c’ è stato un colpo di Stato in cui gli americani hanno affermato di aver speso cinque miliardi di dollari. La tendenza ad avvicinarsi ai nostri confini, sono le ragioni di questa tragedia. L’Europa sta zitta di fronte a questo, noi siamo favorevole a relazioni con l’Europa ,ma loro non fanno nulla e stanno zitti di fronte agli Stati Uniti. La Russia è pronta a costruire rapporti con gli Stati Uniti. Questo è importante e necessario. L ‘esercito russo sta migliorando le sue posizioni lungo la linea del fronte ucraina, la controffensiva ucraina lungo il fiume Dnepr è fallita. Il nemico ha annunciato una grande controffensiva. Non ha ottenuto nulla da nessuna parte. Le forze russe stanno migliorando le loro posizioni su quasi tutta la linea del fronte. Se Mosca è in grado di resistere alle sanzioni? Il Paese dispone di un margine di sicurezza sufficiente, grazie al forte consolidamento della società russa, alla stabilità del sistema finanziario ed economico del Paese e all’ aumento delle capacità militari’. L’indicatore più importante è la crescita economica. La crescita del Pil , quest’anno è prevista al 3,5% ed è un buon indicatore, significa che ci siamo ripresi dalla caduta dello scorso anno. E abbiamo fatto un passo avanti relativamente serio.
Purtroppo, l’inflazione è aumentata. Entro la fine dell’anno è prevista al 7,5%, forse può avvicinarsi al’8%, ma la banca centrale e il governo stanno adottando le misure necessarie. I russi e gli ucraini sono essenzialmente un solo popolo e ciò a cui stiamo assistendo ora è una grande tragedia che assomiglia ad una guerra civile tra fratelli su fronti opposti. E non è nemmeno colpa loro, tutto il sud-est dell’Ucraina è sempre stato filorusso. Il primo ministro ungherese Viktor Orban, così come quello slovacco Robert Fico, non sono filorussi, ma filo-nazionali e difendono i loro interessi. Ma non ce ne sono più così. Probabilmente ciò dipende dalla grande dipendenza dal ‘Grande Fratello’, gli Stati Uniti, degli altri Paesi . Odessa è “una città russa”: Odessa è generalmente una città russa, lo sappiamo. L’intero sud-est dell’Ucraina è sempre stato filorusso, perché questi sono territori russi storici. I soldati russi schierati in Ucraina sono 617.000. La lunghezza della linea di contatto è di oltre 2000 chilometri, nella zona di combattimento ci sono 617.000 persone; 244.000 di questi soldati sono dei riservisti richiamati alle armi. L’esercito russo ha reclutato finora 486.000 volontari. L’’Ucraina, oggi, non produce quasi nulla in termini di armi e tutto arriva dall’Occidente, ma questo omaggio un giorno potrebbe finire e, a quanto pare, sta finendo. Molto probabilmente sono stati gli Usa a far saltare in aria i gasdotti Nord Stream e Nord Stream2. Il fatto che l’Europa non riceva abbastanza gas non è un nostro problema, non abbiamo chiuso i gasdotti, non abbiamo fatto saltare in aria il Nord Stream, molto probabilmente sono stati gli Usa”.
Nel frattempo, sul campo, nelle ultime 24 ore , le forze ucraine hanno abbattuto 41 droni russi su 42l, lanciati in direzione della Crimea, mentre le forze russe hanno abbattuto un drone ucraino diretto verso la capitale, e 9 droni diretti sulle regioni di Mosca e di Kaluga.
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