di Federica Marengo mercoledì 13 dicembre 2023
-Nella 647° giornata di guerra in Ucraina, all’indomani della seconda visita in tre mesi negli USA del Presidente ucraino Zelensky, nella quale quest’ultimo ha incontrato al Congresso i senatori repubblicani e il neo speaker della Camera, il repubblicano Johnson, per vincere le resistenze da parte di questi ultimi a fornire nuovi fondi a Kiev , e ,dopo l’incontro e la conferenza stampa alla Casa Bianca con il Presidente Biden, nonostante i repubblicani non abbiano cambiato la loro posizione contraria all’invio di ulteriori aiuti a Kiev, il numero uno della Casa Bianca ha firmato il provvedimento che autorizza il prelievo dagli arsenali USA di altri aiuti militari all’Ucraina per 200 milioni di dollari.
Secondo Politico, che cita sue fonti, il Presidente Zelensky, durante una conversazione con lo speaker della Camera dei rappresentanti, il repubblicano Johnson, ha affermato che “Gli Stati Uniti dovrebbero fornire una versione con una gittata più lunga degli Atacms, i missili a lungo a raggio forniti a Kiev dal governo di Washington. Gli Atacms consegnati dagli Usa agli alleati, infatti, sono quelli che possono raggiungere al massimo una distanza di 165 chilometri e non quelli con una gittata di 300 chilometri, disponibili nell’arsenale americano e ambiti da Kiev. Nelle ultime settimane, i repubblicani hanno esortato il Presidente Joe Biden a inviare una variante con una gittata più lunga in modo che le forze ucraine possano colpire gli obiettivi russi a una distanza maggiore. Al momento di ricevere le armi, il governo di Kiev si è impegnato a non utilizzarle contro obiettivi in territorio russo”.
Tuttavia, il Presidente Zelensky ha rilasciato un’intervista a Fox News nella quale, rinnovando l’appello a UE e USA a inviare nuovi aiuti, “altrimenti il problema sarà morale e non finanziario”, ha sottolineato: “Le forze russe non hanno occupato alcun insediamento ucraino nel corso dell’anno. Penso che sia stato molto difficile per noi, ma credo che la cosa più importante da capire… la Russia non ha occupato nessun villaggio, nessun villaggio ucraino durante quest’anno. Il Paese ha un solo nemico: il presidente russo Vladimir Putin. Abbiamo un solo nemico: Putin e basta. Stiamo davvero difendendo la democrazia e stiamo davvero difendendo la libertà. E’ importante continuare a sostenere l’Ucraina. “Penso che sia molto importante non perdere tempo, ed è molto importante sostenere l’Ucraina. Abbiamo dimostrato un vero successo sul Mar Nero: è stata davvero (un’operazione) molto difficile (contro le truppe russe) e ora abbiamo creato la rotta del grano. La Russia non ha influenza… su questa rotta del grano, e abbiamo distrutto (la maggior parte della) flotta russa che era situata nelle nostre acque e vicino alla Crimea temporaneamente occupata. È stato molto positivo. Penso che sia (un) risultato enorme”.
Stamane, invece, il Presidente Zelensky si è recato per la prima volta in visita di Stato in Norvegia dove ha ottenuto il sostegno del Primo ministro Jonas Gahr Støre e ha poi partecipato al secondo vertice dell’Ucraina con i capi di Stato e di Governo dell’Europa del Nord. A tal proposito, Zelensky ha scritto su Telegram: “Sono arrivato a Oslo per partecipare al secondo vertice Ucraina-Nord Europa. Insieme con i leader di Norvegia, Danimarca, Islanda, Finlandia e Svezia, parleremo del rafforzamento della difesa, della cooperazione politica ed economica e del nostro futuro comune in Europa. Il nostro obiettivo è la sicurezza e una pace giusta e duratura nel continente. Terrò anche negoziati bilaterali con i partecipanti al vertice. Incontrerò Sua Maestà il Re Harald V, visiterò lo Storting, parlerò con politici e uomini d’affari norvegesi. Vorrei ringraziare personalmente la Norvegia per il sostegno tempestivo fornito all’Ucraina dall’inizio dell’invasione su vasta scala”.
Poi, dopo l’incontro con il Premier norvegese Jonas Gahr Støre, ha tenuto una conferenza stampa nella quale ha dichiarato: “Naturalmente non possiamo vincere senza aiuti. Ma non si può perdere perché l’unica cosa che si ha è il proprio paese a parole” e che “la guerra non si vince senza armi”.
Alla domanda su un articolo del New York Times, secondo il quale leader militari americani e ucraini “sono alla ricerca di una nuova strategia che possano iniziare ad attuare all’inizio del prossimo anno per risollevare le sorti di Kiev e il sostegno in calo alla guerra del Paese contro la Russia”, ha risposto: “La situazione al fronte in Ucraina “non è una crisi”, ma durante l’inverno sia le operazioni offensive che quelle difensive rallentano, quindi è importante scoraggiare gli occupanti. Per quanto riguarda la dichiarazione dei generali statunitensi, alcuni, vi dirò questo: non si tratta della crisi, ma dell’inverno, e in inverno le operazioni rallentano sempre, controffensive o difensive. Quindi penso che questo segnale sia legato a questo. In inverno tutto rallenta per molte ragioni, stiamo parlando della difesa dell’est dello Stato, perché la maggior parte delle truppe russe è concentrata lì. Ci hanno provato molte volte lì, dove il gruppo Wagner è stato sconfitto l’anno scorso. Ora hanno inviato lì un gran numero di truppe. Stiamo parlando di centinaia di migliaia di truppe. Pertanto, la cosa più importante è contenerli e distruggerli lì”.
Infine, a una domanda riguardo al veto del Premier ungherese Orban all’avvio dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina alla UE, ha risposto: “Il primo ministro ungherese Viktor Orban non ha motivo di bloccare l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea. Gli ho chiesto di darmi una ragione, non tre, cinque o dieci, ma una sola. Sto ancora aspettando la risposta”.
Nell’ambito della medesima conferenza stampa, il Primo ministro Gahr Store ha annunciato che “ La Norvegia donerà 3 miliardi di corone (circa 255 milioni di euro) all’Ucraina”, evidenziando che si tratta di “una delle tranche che Oslo ha già promesso a Kiev, in un pacchetto di 75 miliardi di corone (circa 6,3 miliardi di euro) in 5 anni già approvato dal parlamento norvegese. La Norvegia continuerà a sostenere la lotta dell’Ucraina per difendersi. Stiamo fornendo un sostegno mirato e a lungo termine per assistere l’Ucraina nella sua battaglia per la libertà e la democrazia, gli sforzi dell’Ucraina sono importanti per salvaguardare la libertà e la sicurezza anche qui in Norvegia”.
In ultimo, il Presidente Zelensky , che ha incontrato la Premier danese Frederiksen, che ha annunciato il varo di un pacchetto di aiuti per l’Ucraina da 1 miliardo e la Prima ministra islandese Katrin Jakobsdottir, con cui ha coordinato “i prossimi passi internazionali e discusso del sostegno a lungo termine per il 2024 e oltre”, ha così commentato la sua partecipazione a Oslo, al vertice Ucraina-Stati del Nord Europa: “Il secondo vertice Ucraina-Europa del Nord si sta svolgendo puntualmente. Il nostro stile di vita europeo si basa sul rispetto delle comunità, dei Paesi e delle persone. Abbiamo proteggerlo da un sistema russo opposto in cui una persona inizia guerre e sacrifica centinaia di migliaia di vite per le sue delusioni imperiali. Dobbiamo mantenere la pressione su di lui e sul suo sistema in modo che senta le perdite e si renda conto che deve rispettare l’Europa, il diritto internazionale e la nostra libertà, la libertà di tutte le nazioni libere. Finché manteniamo l’unità, la Russia non sarà in grado di distruggere la nostra libertà. Ringrazio Norvegia, Finlandia, Danimarca, Islanda e Svezia per aver sostenuto l’Ucraina”.
A Bruxelles, invece, si attende l’inizio della due giorni del Consiglio Europeo del 14 e del 15 dicembre, preceduto nella serata di oggi da un vertice sui Balcani occidentali. Sul tavolo dei 27 capi di Stato e di Governo, l’avvio dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina alla UE, cui si oppone il Premier ungherese Orban e in parte il Primo ministro austriaco e il sostegno economico e militare a Kiev.
La Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, nel suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo al dibattito sulla preparazione proprio del Consiglio europeo, ha detto: “Il fallimento di Putin non si tradurrà automaticamente nella vittoria dell’Ucraina. Mentre la guerra si trascina, dobbiamo dimostrare cosa significa sostenere l’Ucraina ‘per tutto il tempo necessario’. L’Ucraina non combatte solo contro l’invasore, ma per l’Europa. Unirsi alla nostra famiglia sarà la vittoria finale dell’Ucraina. E per questo abbiamo un ruolo decisivo da svolgere. Se attuate efficacemente, le ultime riforme ucraine possono soddisfare tre delle nostre quattro raccomandazioni in sospeso. Il governo ucraino ha anche proposto una nuova legge sul lobbismo, per limitare il potere degli oligarchi e rispondere alla nostra ultima raccomandazione: si tratta di un lavoro impegnativo e l’obiettivo di realizzare tutti e sette i passi è a portata di mano. L’Ucraina ci sta dimostrando quanto tiene alla nostra Unione e ai nostri valori. E noi dovremmo essere all’altezza della loro determinazione”.
Il Parlamento UE, quindi, in una risoluzione adottata con 468 voti a favore, 99 contrari e 58 astensioni, ha esortato il Consiglio europeo “a decidere, nella riunione del 14-15 dicembre, di aprire i negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldavia, a condizione che vengano compiuti alcuni passi di riforma. I deputati hanno sottolineato che i negoziati di adesione dovrebbero essere aperti anche con la Bosnia-Erzegovina e che alla Georgia dovrebbe essere concesso lo status di candidato, accogliendo inoltre con favore il nuovo Piano di crescita per i Balcani occidentali e chiedendo ai leader dell’Ue di adottare senza indugio anche il quadro negoziale, una volta soddisfatti i requisiti pertinenti relativi a ciascuno dei Paesi candidati, per avviare rapidamente i negoziati di adesione”.
Il Presidente del Consiglio UE, Michel, invece, ha scritto una lettera ai leader delle cancellerie europee, in cui si legge: “Dobbiamo mantenere i nostri impegni nei confronti dell’Ucraina e continuare a essere un partner affidabile e forte: dobbiamo fornirle un sostegno politico, finanziario e militare continuo e sostenibile e, in particolare, trovare un accordo sulla fornitura di 50 miliardi di euro per la sua stabilità a lungo termine. Dobbiamo anche concordare di aprire i negoziati di adesione con l’Ucraina, dandole così un segnale necessario e avvicinandola ulteriormente alla nostra famiglia europea. Il 24 febbraio 2022 ha segnato una svolta nella storia dell’Europa. Dallo scoppio della guerra nel nostro continente, abbiamo preso una serie di decisioni senza precedenti a sostegno dell’Ucraina e per rafforzare parallelamente la sovranità dell’Europa. A diciannove mesi di distanza, ci troviamo nuovamente di fronte alla necessità di prendere decisioni coraggiose. Esse richiedono la nostra forza e determinazione collettiva e l’audacia di fare le scelte giuste. Dobbiamo prendere decisioni importanti per altri aspiranti membri e, parallelamente, lavorare per rendere la nostra Unione adatta al futuro e pronta ad accogliere nuovi membri. Ci aspetta un Consiglio europeo cruciale. È il momento di prendere decisioni. Chiedo a tutti voi di venire con uno spirito di compromesso, un senso di responsabilità collettiva, con gli interessi e i valori dell’Unione in primo piano”.
Quest’ultimo ha fatto sapere, arrivando al summit Ue-Balcani occidentali, che incontrerà il Premier ungherese Orban, spiegando: “Stiamo lavorando giorno e notte per prendere decisioni positive che sono estremamente importanti per il futuro del progetto politico di questa Unione Europea. Dobbiamo tenere conto di tutte le sensibilità, ma essere uniti ed esprimere il nostro supporto per l’Ucraina e per fare dei passi avanti verso l’allargamento della Ue. Sulla minaccia di Orban di mettere il veto sull’allargamento, in particolare per sull’Ucraina. c’è un principio Ue. Per prendere alcune decisioni serve l’unanimità e dobbiamo rispettare i trattati. Il mio compito è di essere il guardiano dell’unità. Siamo forti se siamo uniti”.
Il cancelliere tedesco Scholz , invece, si è soffermato sulle conseguenze di un calo del sostegno alla difesa dell’Ucraina contro l’attacco della Russia: “Putin è ancora determinato a mettere in ginocchio militarmente l’Ucraina. Il Presidente russo conta sul fatto che il sostegno internazionale all’Ucraina si stia esaurendo e “il rischio che questo calcolo possa funzionare non può essere scartato a priori. Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden sta lottando per far approvare nuovi fondi a sostegno dell’Ucraina. Nell’Ue non c’è ancora un accordo su come stabilizzare il bilancio dell’Ucraina nei prossimi anni con un totale di 50 miliardi di euro. L’Ungheria in particolare non ha ancora approvato”.
Quanto all’Italia, la Premier Meloni , dopo le Comunicazioni in Parlamento, in vista del Consiglio UE, in cui ha ribadito il sostegno dell’Italia all’Ucraina, ha avuto nel pomeriggio un colloquio telefonico con il Presidente ucraino Zelensky, in cui, come si legge in una nota di Palazzo Chigi, “Ha confermato il sostegno del Governo italiano in ogni ambito alle Autorità e alla popolazione ucraine”.
A tal riguardo , il Premier ungherese Orban ha ribadito al portale Mandiner: “L’Unione Europea sta per commettere un terribile errore, che deve essere impedito. Anche se ventisei vogliono commetterlo, e solo noi saremo contrari… In realtà, l’Ucraina non è in grado di avviare i negoziati di adesione e, a causa della guerra, per ragioni geo-strategiche, per così dire, politiche, i negoziati dovrebbero comunque iniziare con lei. A mio parere, questo è un errore”.
Il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, intervistato da Politico, ha sottolineato: “Kiev si aspetta che l’Unione europea continui a sostenere l’Ucraina ed esorta il blocco a non aspettare la decisione degli Stati Uniti su nuovi aiuti militari e umanitari”.
Secondo l’Istituto per lo studio della guerra (Isw), che riporta informazioni di intelligence Usa, “Gli Stati Uniti ritengono che le operazioni offensive russe nell’Ucraina orientale questo autunno e durante l’inverno mirino a indebolire il sostegno occidentale a Kiev piuttosto che a raggiungere obiettivi operativi immediati. Le forze russe hanno regolarmente condotto operazioni militari in Ucraina volte a plasmare il comportamento occidentale invece di raggiungere obiettivi operativi sul campo di battaglia, si legge nel rapporto del centro studi statunitense. Secondo gli analisti del think tank, la Russia sembra credere che uno “stallo” militare durante l’inverno prosciugherà il sostegno occidentale all’Ucraina e darà alle forze russe un vantaggio nonostante le sue elevate perdite e la persistente carenza di personale addestrato, munizioni e attrezzature. L’Isw osserva che i russi stanno cercando di riconquistare l’iniziativa a livello di teatro in Ucraina almeno da metà novembre e ora probabilmente si sono impegnate in operazioni offensive in più settori del fronte sfruttando il periodo più difficile della stagione autunno-inverno dal punto di vista meteorologico: uno sforzo volto a prendere e mantenere l’iniziativa. La decisione del comando militare russo di lanciare offensive durante l’autunno, proseguono gli analisti, potrebbe essere stata una reazione opportunistica al percepito vacillamento del sostegno occidentale all’Ucraina. L’aumento delle discussioni occidentali sul proseguimento dell’assistenza militare all’Ucraina dopo il relativo successo delle operazioni difensive russe nella regione di Zaporizhzhia era prevedibile e può aver influito sui calcoli del comando russo. Il Cremlino sta orchestrando operazioni di informazione di lunga durata volte a scoraggiare l’assistenza di sicurezza occidentale all’Ucraina. Il comando russo potrebbe aver stabilito che tali operazioni di informazione stanno dando frutti e che i suoi sforzi militari per prendere l’iniziativa potrebbero stimolare ulteriori dibattiti occidentali sugli aiuti all’Ucraina”.
Sul campo, nel frattempo, le forze russe hanno attaccato la capitale Kiev,causando il ferimento di 53 persone e ,danneggiando un ospedale pediatrico e un asilo, mentre, secondo la Difesa di Kiev, “il nemico sta avendo successo grazie alla presenza di unità fresche”, in alcune zone del fronte, come: Ivanivske, Klishchiivka e Andriivka e in aree in direzione di Bakhmut.
Infine, l’operatore mobile Kyivstar, principale società ucraina di telecomunicazioni, vittima ieri di un attacco hacker, ha fatto sapere di aver ripristinato alcuni servizi.
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