di Federica Marengo venerdì 1° dicembre 2023
-Nella 635° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti dalla nottata gli attacchi russi sul Paese. Colpite , infatti, dalle forze russe ,con 25 droni iraniani (di cui , 18 abbattuti da Kiev) , razzi e un missile teleguidato, le regioni a sud e ad est. Raid russi, si sono registrati, in particolare, a Kherson, attaccata novantuno volte in 24ore con artiglieria, lanciarazzi multipli Grad, carri armati, aerei e droni, sette dei quali droni kamikaze Shahed. Le truppe russe hanno colpito le aree residenziali degli insediamenti della regione, il territorio delle fabbriche e delle imprese e una casa della cultura del distretto.
Secondo il ministro della Difesa russo, Shoigu, “dall’inizio della controffensiva, nel giugno scorso, gli ucraini hanno perso oltre 125 mila soldati. Le capacità di combattimento delle truppe ucraine sono state notevolmente ridotte”. Quest’ultimo, poi, durante una teleconferenza con i comandanti militari, ha evidenziato che: “Le capacità di combattimento delle truppe ucraine sono state notevolmente ridotte e le truppe russe stanno ampliando i territori sotto il loro controllo in tutta l’area dell’operazione militare speciale. La mobilitazione militare totale, le forniture di armi occidentali e l’utilizzo nei combattimenti delle riserve strategiche da parte del comando ucraino non hanno cambiato la situazione sul campo di battaglia” a favore di Kiev, Tutto ciò, ha aggiunto, ha invece aumentato il numero delle perdite tra i militari ucraini”.
Intanto, il Presidente ucraino, Zelensky, in un’intervista all’Ap, pubblicata sul suo sito web, ha dichiarato: “La guerra in Ucraina è in una nuova fase con l’inverno, che promette di complicare i combattimenti, dopo una controffensiva estiva che non è riuscita a produrre i risultati desiderati a causa della persistente carenza di armi e forze di terra. nonostante gli insuccessi l’Ucraina “non si arrenderà. Abbiamo una nuova fase di guerra, e questo è un dato di fatto. L’inverno nel suo insieme è una nuova fase della guerra. Quanto ai risultati della controffensiva, non ci stiamo ritirando, sono soddisfatto, tuttavia ,stiamo perdendo persone, e di questo non sono soddisfatto. Non abbiamo avuto tutte le armi che volevamo, non posso essere soddisfatto, ma non posso nemmeno lamentarmi troppo. Volevamo risultati più rapidi e da questo punto di vista, purtroppo, non abbiamo ottenuto i risultati desiderati. E questo è un dato di fatto. Sono preoccupato che la guerra tra Israele e Hamas possa minacciare di oscurare il conflitto in Ucraina. Stiamo già vedendo le conseguenze del cambiamento di orientamento della comunità internazionale a causa della tragedia in Medio Oriente. Solo i ciechi non se ne accorgono. L’attenzione equivale ad aiuto. Mancanza di attenzione significherà mancanza di aiuto. Combattiamo per ogni piccola attenzione. Senza attenzione, potrebbe esserci debolezza nel Congresso (degli Stati Uniti)”.
Il ministro degli Esteri russo Lavorv, invece, nel corso della conferenza stampa tenuta oggi a Skopje, in Macedonia del Nord, in occasione della conclusione della riunione dell’Osce, sottolineando come non veda né da parte di Kiev né degli alleati un segnale per riaprire le trattative, ha rivelato: “Era un accordo con l’Ucraina per porre fine alla guerra, ma Boris Johnson non fu d’accordo e chiese la continuazione delle ostilità. C’era un accordo e lui era lì, a Istanbul, alla fine di maggio (del 2022), dopo diversi turni di trattative. Tre sessioni in Bielorussia, e l’ultimo a Istanbul. E l’accordo era stato raggiunto, come ha confermato uno dei partecipanti al negoziato, del gruppo di Zelensky, David Rahamja, componente della delegazione a Istanbul. Ma Boris Johnson venne e disse: “No, dovreste continuare la guerra”.
Secondo il settimanale “Economist”, “Il fatto che nessuna delle due parti riesca a cacciare l’altra dalle aree che controlla è ciò che rende possibile la vittoria di Putin nel conflitto. La controffensiva ucraina sta vacillando. La Russia perde ogni giorno più di 900 soldati nelle battaglie di Avdiivka e questi scontri possono essere considerati una “guerra di difesa”, che durerà per molti anni. L’Occidente potrebbe fare molto di più per sconfiggere Putin. Se lo scegliesse, potrebbe dispiegare risorse industriali e finanziarie pari a quelle della Russia. Tuttavia, il fatalismo, l’autocompiacimento e una scioccante mancanza di visione strategica stanno ostacolando il cammino, soprattutto in Europa. Per il suo bene e per quello dell’Ucraina, l’Occidente deve urgentemente scuotersi dal suo letargo”.
A tal proposito e, riguardo all’adesione dell’Ucraina alla UE, il Premier ungherese Orban, in un’intervista a Kossuth Rádió, suggerendo di stralciare dall’agenda del vertice dei leader europei del 14-15 dicembre la discussione sull’avvio dei negoziati all’Ue di Kiev, ha ribadito e sottolineato che: “L’adesione dell’Ucraina all’Ue non coincide con gli interessi nazionali dell’Ungheria. Si può prevedere che non ci sarà un accordo e allora andrà in frantumi l’unità europea. L’unità può essere difesa, evitando di mettere all’ordine del giorno le questioni su cui non c’è accordo” .
Il Vicepremier e ministro degli Esteri, Tajani, invece, ai microfoni di Radio24, ha detto: “L’Italia continuerà a sostenere l’Ucraina nella sua battaglia a difesa del diritto internazionale e della propria integrità territoriale. Ne abbiamo parlato a lungo anche al vertice Nato-Ucraina. Da parte dell’Italia, dell’Ue e dell’Occidente continuerà il sostegno anche alla popolazione civile. Quando ci sono le guerre gli anni sono sempre difficili, però in questo momento non vedo condizioni per una tregua, bisogna continuare a lavorare con la diplomazia e cercare di fare in modo che i russi si rendano conto che non si può continuare a violare il diritto internazionale. Mi auguro anche che la Cina svolga un ruolo positivo cercando di convincere la Russia a fare marcia indietro sull’invasione”.
Proprio la Farnesina, poi, ha fatto sapere di stare seguendo, in stretto raccordo con il Consolato Generale a Mosca, il caso del trentacinquenne con cittadinanza russa e italiana, residente a Ryazan, fermato dai servizi di sicurezza russi con l’accusa di essere un sabotatore per conto dell’Ucraina, e di avere avviato le opportune verifiche sul caso.
Invece, per il Financial Times, che ha sentito l’ex ambasciatore americano in Ucraina, Geoffrey Pyatt: “Gli Stati Uniti puntano a dimezzare i ricavi della Russia da petrolio e gas entro la fine del decennio. Le sanzioni occidentali su Mosca dovranno essere mantenute per anni così da assicurare che la Russia non possa più lanciare un attacco contro uno dei Paesi vicini”.
Infine, riguardo la protesta dei camionisti polacchi che , lamentando la concorrenza sleale da parte degli omologhi ucraini, da novembre manifestano e chiedono il ritorno al sistema dei permessi di ingresso per i camion ucraini, revocati dall’Unione europea e dai suoi Stati membri in seguito all’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia, i camionisti slovacchi si sono uniti a tale protesta, iniziando anch’essi il blocco di un valico di frontiera con l’Ucraina.
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