di Federica Marengo giovedì 30 novembre 2023
-Nella 633° e 634° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti gli attacchi russi sul Paese. Colpite, infatti, la regione di Donetsk, dove 2 persone sono rimaste uccise e dieci persone, tra cui quattro bambini , sono rimaste ferite e 3 sarebbero ancora sotto le macerie, ma anche la regione meridionale di Kherson, dove una donna è rimasta uccisa. L’agenzia Internazionale per l’energia atomica(AIEA),poi, ha lanciato l’allarme per delle esplosioni avvenute vicino alla centrale di Khmelnitsky.
Tuttavia, il quotidiano filo-Cremlino Lenta, come altri media russi, ha reso noto che il maggiore generale russo Vladimir Zavadsky è rimasto ucciso in Ucraina in seguito all’esplosione di una mina, notizia confermata dal media indipendente russo Mediazona, che ha confermato, a sua volta, i nomi di cinque generali russi uccisi dopo l’invasione.
Esplosioni dovute a droni e missili ucraini sono state poi avvertite nella città russa di Bryansk e presso una importante linea ferroviaria nella repubblica russa di Buriazia, estremo oriente russo, che, come riferisce l’Ukrainska Pravda, citando una fonte anonima del servizio di sicurezza, sarebbe stata il risultato di un’operazione del servizio di sicurezza ucraino (Sbu).
Infine, attraverso un comunicato, le Forze di difesa meridionali dell’Ucraina hanno fatto sapere che “Mosca ha nuovamente aumentato la presenza di portaerei missilistiche nel Mar Nero: la fregata Admiral Makarov è stata aggiunta a due sottomarini già presenti”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, ha visitato il fronte nell’area nordorientale di Kharkiv, dove ha sostato presso un posto di comando vicino a Kupiansk, area dove le forze di Mosca conducono un’offensiva da diversi mesi.
Sempre lo stesso Presidente Zelensky, poi, ha avuto colloqui telefonici con il Cancelliere tedesco, Scholz e con il Premier britannico, Sunak, nei quali ha ringraziato entrambi per gli “aiuti invernali” ricevuti. In particolare del colloquio avuto con Scholz, ha così scritto su X: “Abbiamo discusso di ulteriore cooperazione in materia di difesa. Sono grato per il potente pacchetto di difesa ‘invernale’ della Germania, comprendente 4 sistemi Iris-T, e per il programma pluriennale di assistenza finanziaria. Questi sono i migliori segnali del sostegno instancabile della Germania. Apprezzo molto che tutti i nostri accordi siano stati rispettati. Abbiamo discusso della situazione sul campo di battaglia. Il giorno prima ho raccontato della mia visita mattutina a Kupyansk, così come a Kherson, Mykolaiv e Odessa. Ho informato Scholz della situazione nel Mar Nero, del funzionamento del corridoio dei cereali e degli sforzi necessari per proteggere ulteriormente la navigazione civile. Ho ringraziato la Germania per la sua partecipazione all’attuazione della Formula della Pace, in particolare per la partecipazione del consigliere all’incontro a Malta e per la disponibilità a partecipare al prossimo incontro. Ho sottolineato l’importanza di garantire l’unità all’interno dell’Unione europea nella questione dell’approvazione dei negoziati di adesione dell’Ucraina e nello stanziamento di 50 miliardi di euro in aiuti per i prossimi anni”.
Mentre della conversazione telefonica con il Premier Sunak, il Presidente Zelensky ha scritto, sempre su X: “Ho ringraziato anche il premier britannico, Rishi Sunak per il continuo sostegno politico e di difesa del Regno Unito. Dopo le mie visite in prima linea, ho informato il primo ministro sulle priorità della difesa dell’Ucraina per rafforzare i nostri soldati e il nostro scudo nel cielo. Abbiamo discusso di un ulteriore sostegno macro finanziario per l’Ucraina e di misure coordinate in vista di importanti eventi internazionali. Abbiamo affrontato in modo specifico l’integrazione euro-atlantica dell’Ucraina e abbiamo discusso di come realizzare la formula di pace discussa a ottobre a Malta”.
Restando in tema di aiuti, la ministra della Giustizia ungherese, Varga, a margine del Consiglio Affari Generali, ha dichiarato: “Il problema con la revisione del bilancio pluriennale è innanzitutto un problema di principi. C’è una decisione unanime, nel 2020, secondo la quali gli Stati membri avevano sostanzialmente concordato che non ci sarebbe stata alcuna revisione a medio termine del bilancio. Inoltre l’Ungheria ha siglato un accordo per la solidarietà per il Covid, con il Next Generation, e ora ci chiedono altri fondi per l’Ucraina. Credo serva un dibattito molto approfondito sulle motivazioni e i dettagli tecnici, questi sono soldi dei Paesi membri. Siamo ad un fase molto preliminare del negoziato. E’ tempo che l’Ue pensi in maniera complessiva al fatto che Polonia e Ungheria non hanno ancora ricevuto fondi per uscire della crisi del Covid, dopo che con il loro voto è stato approvato il piano di solidarietà”.
Il ministro degli Affari Ue, il Sud, la Coesione e il Pnrr, Fitto, invece, nel corso di un bilaterale con il commissario europeo al Bilancio, Johannes Hahn, ha detto: “L’Italia sostiene la Commissione europea ed è a favore di una revisione del bilancio ambiziosa e basata su una logica di pacchetto che preveda certamente risorse adeguate per il sostegno all’Ucraina, ma che tenga anche conto delle esigenze finanziarie legate alla dimensione esterna della politica migratoria e al rafforzamento della competitività dell’Unione. Siamo consapevoli che si tratta di un tema molto sensibile per alcuni dei nostri partner europei, ma riteniamo che occorra uno sforzo da parte di tutti per arrivare ad un accordo. Un eventuale fallimento rappresenterebbe un segnale molto negativo per l’Unione europea e per i suoi cittadini”.
Sostegno a Kiev, che invece è stato confermato anche nel corso della due giorni della ministeriale Affari Esteri della Nato, conclusasi ieri e incentrata sulle guerre in Ucraina e in Medio Oriente e sull’avvicinamento dell’Ucraina all’Alleanza Atlantica.
Un punto sulla guerra e sui risultati raggiunti da Kiev è stato fatto poi alla Conferenza annuale dell’Agenzia europea della difesa (Eda), dove il Presidente del Consiglio UE, Michel, ha detto: “Stiamo lavorando per far arrivare in Ucraina un milione di munizioni d’artiglieria. Sì, è una sfida. Ci vorrà un po’ più di tempo di quanto speravamo ma succederà. Il ruolo dell’Agenzia europea per la difesa si è notevolmente ampliato negli ultimi anni ma dovrebbe diventare un potente Dipartimento europeo della Difesa, gestito dall’Alto rappresentante sotto la guida-autorità del Consiglio Europeo: sarebbe la forza trainante per mettere in comune le competenze e gli strumenti militari nonché coordinare e guidare gli acquisti congiunti e il loro finanziamento, in stretta collaborazione con gli Stati membri” .
Al riguardo, la Presidente della Commissione UE Von der Leyen, ha sottolineato: “La Russia sta rafforzando le sue posizioni, provando a riprendere l’iniziativa. E questo significa che la situazione sul campo di battaglia resta molto impegnativa. Ma questo non è un’argomentazione contro il sostegno, al contrario è un motivo per più supporto. Ciò che abbiamo fatto sarebbe straordinario in tempi normali. Ma in questi tempi straordinari non basta. La guerra in Ucraina dimostra che dobbiamo produrre di più. Sia per soddisfare le esigenze dell’Ucraina, sia per garantire la nostra deterrenza e difesa. La guerra in Ucraina sta consumando più hardware di qualsiasi altra guerra della storia recente. La Russia ha sparato 10 milioni di proiettili in un anno. L’Ucraina consuma 10.000 droni al mese. Ciò significa che anche l’industria della difesa europea deve mobilitarsi. La realtà è che non avevamo a disposizione armi e munizioni sufficienti. Non ci sono grandi scorte. E una mancanza di capacità inutilizzata. Perché in tempo di pace pensavamo di non averne bisogno. Questo doveva cambiare. A luglio, i leader della Nato hanno approvato un nuovo Piano d’azione della Nato per la produzione della difesa. E qui nell’Ue dobbiamo concentrarci sulle nostre capacità produttive. Nessun collo di bottiglia industriale dovrebbe impedirci di proteggere l’Europa”.
Nel frattempo, a Skopje, capitale della Macedonia del Nord, è cominciata la riunione dell’Osce, (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) boicottata dall’Ucraina, dai Paesi baltici di Lituania, Estonia e Lettonia e dalla Polonia. Il ministro degli Esteri della Macedonia del Nord, Bujar Osmani, aprendo la riunione dell’organizzazione, di cui Skopje ha la presidenza di turno, ha dichiarato: “La guerra condotta dalla Russia in un Ucraina rappresenta un insulto ai valori dell’Osce. Questa guerra, mina la fiducia, il dialogo e la nostra capacità di agire”.
Il segretario di Stato USA, Blinken , però, ha lasciato la riunione prima dell’arrivo del suo omologo russo Lavrov.
Blinken, nella serata di ieri, ha incontrato il ministro degli Esteri della Macedonia del Nord, Bujar Osmani, e ha partecipato ad una cena informale, durante la quale i rappresentanti dell’Osce avrebbero discusso dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina.
Poi, è partito per Israele dopo la cena e prima dell’arrivo del ministro degli Esteri russo Lavrov e del resto della delegazione russa.
Inoltre, la Bulgaria ha impedito il sorvolo del suo spazio aereo al velivolo che ha portato il ministro degli Esteri Lavrov alla riunione dell’Osce a Skopje, decisione che il portavoce del Cremlino Peskov ha definito “assurda”.
Lo stesso Peskov, poi, commentando al riunione dei ministri degli Affari Esteri della Nato e i progressi di Kiev verso i negoziati per adesione all’Alleanza Atlantica, ha detto: “Non c’è nulla di interessante o innovativo nel nuovo programma di cooperazione tra la NATO e Kiev, ma è ovvio che l’alleanza intende continuare la cooperazione con l’Ucraina. Non ci sono innovazioni qui, questo non è il primo programma di cooperazione. Era abbastanza ovvio che la NATO avrebbe continuato la cooperazione con l’Ucraina”.
Nel suo intervento durante la riunione plenaria del Consiglio dei ministri dell’Osce, il ministro degli Esteri russo Lavrov ha sottolineato: “L’Osce è sull’orlo del baratro; sorge la domanda se valga la pena investire ancora in questa organizzazione per garantire la sicurezza. L’Osce si sta sostanzialmente trasformando in un’appendice della Nato e dell’Ue. Gli Stati Uniti e i suoi satelliti europei, cercando di abbattere l’economia russa con le sanzioni, hanno posto fine alla cooperazione tra Est e Ovest, nel tentativo di abbattere l’economia russa, gli Stati Uniti e i suoi satelliti europei hanno imposto migliaia di sanzioni contro la Russia, ponendo così fine ad un’ampia cooperazione pragmatica tra Est e Ovest nella nostra mai comune regione”.
Secondo quanto riportato dal Guardian, alcuni funzionari stranieri avrebbero lasciato la sala nel momento in cui ha iniziato a parlare il ministro degli Esteri russo, Lavrov.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Zakharova, nel corso della trasmissione “60 Minuti” sul canale televisivo “Russia-1”, ha annunciato che il ministro degli Esteri russo Lavrov terrà domani, 1° dicembre, una “grande conferenza stampa al termine della riunione del Consiglio dei ministri degli Esteri dell’OSCE a Skopje, evidenziando: “Una buona idea” da parte dell’Occidente non creare ostacoli globali alla partecipazione della delegazione russa al Consiglio dei ministri dell’OSCE. Domani mattina è prevista una grande conferenza stampa di Lavro.A proposito, senza alcuna segregazione. Ricordi che ai giornalisti russi non era permesso partecipare alle conferenze stampa qua e là, non venivano accreditati, venivano portati via? Questo in questo caso non succederà. Siamo aperti, Sergei Lavrov terrà una conferenza stampa qui a Skopje a margine del Consiglio dei ministri degli Esteri dell’OSCE senza alcuna segregazione: questo non è il suo stile. E risponderà a tutte le domande”.
Già membro Nato, dopo l’ok della Turchia, invece, la Finlandia, il cui neo ambasciatore in Italia, Matti Lassila,in un’intervista esclusiva all’agenzia Agi, ripresa dai media, ha evidenziato: “A ottobre ,il nostro Presidente Sauli Ninisto lo ha detto personalmente al Presidente Mattarella :“‘Il futuro della guerra in Ucraina è avvolto nella nebbia’. Io ritengo che il Cremlino, alla fine dei giochi, non dovrà ritenersi il vincitore, perché altrimenti penserà a ulteriori aggressioni nei confronti di altri Paesi. Per noi la questione russa è di vitale importanza. Abbiamo relazioni con i russi da cinque secoli e conosciamo la loro politica di potere. L’aggressione all’Ucraina ci ha sorpreso ma sapevamo che poteva succedere. È dovere mio e del mio collega italiano a Helsinki, Sergio Pagano, avvicinare sempre più i nostri Paesi. Le relazioni bilaterali sono eccellenti. Dobbiamo solo far sì che i finlandesi conoscano meglio l’Italia e viceversa. Questo vale per il turismo, per l’economia, per la politica. Non condivido quanto scritto dal quotidiano tedesco ‘Bild’, secondo il quale l’Occidente aiuterà l’Ucraina solo nella misura sufficiente a mantenere lo status quo attuale. Siamo il Paese Nato che ha la frontiera più lunga con la Russia, ben 1.350 chilometri. C’è la possibilità di un congelamento del conflitto russo-ucraino, ma questo significa che continuerà per molti anni la perdita di vite umane da ambo le parti. Noi abbiamo già dato all’Ucraina 1,5 miliardi di euro di aiuti militari e 0,5 miliardi di aiuti umanitari. Come tutti i Paesi Ue e Nato vogliamo che, alla fine, l’Ucraina possa essere libera e indipendente. Continueremo a sostenere Kiev fino alla fine e per tutto ciò che sarà necessario”.
Infine, la Corte suprema russa ha accolto la richiesta del ministero della Giustizia di mettere fuori legge nel Paese il movimento internazionale Lgbt, definendolo “estremista”, decisione cui ha replicato l’Onu, che ha fatto sapere di “deplorare” tale messa al bando.
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