di Federica Marengo 23 novembre 2023
-Nella 627° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti gli attacchi russi sul Paese e sulle sue infrastrutture civili. Colpite, infatti, le regioni sud-orientali. Secondo l’ufficio presidenziale ucraino, a Kherson, un uomo di quarantadue anni è rimasto ucciso e un altro è rimasto ferito a seguito di un attacco di artiglieria. Uccise, poi, altre due persone in un attacco sulla regione di Donetsk.
Da qui e, visti i ripetuti attacchi alle infrastrutture civili, il rafforzamento da parte dell’Ucraina e dei suoi alleati occidentali dei sistemi di difesa aerea e il timore che Mosca possa colpire in modo sistematico la rete elettrica ucraina con l’approssimarsi dell’inverno, al fine di fiaccare il morale della popolazione.
ll generale ucraino, Oleksandr Tarnavskyi, comandante del Gruppo Tavria, che combatte sulle linee del fronte meridionale,,poi, ha fatto sapere che “Le forze russe hanno lanciato la terza ondata di attacchi nel settore di Avdiivka, sempre nel Donetsk”.
Infine, bombardata dai russi, con ordigni a grappolo (non consentiti) , Chernobayivka , dove tre persone sono rimaste uccise e quattro ferite.
Sul fronte russo, invece, come riportato dai media locali, diverse aree della regione di Mosca, tra cui l’intera città di Lytkarino, sono rimaste senza corrente dopo le esplosioni nei pressi di sottostazioni elettriche della scorsa notte.
Sempre i media russi, hanno fatto sapere che il giornalista Boris Maksudov, corrispondente del canale televisivo Rossiya 24, è morto a seguito delle ferite riportate durante un attacco delle forze armate ucraine nella regione di Zaporizhzhia, notizia poi confermata dal capo della Commissione Affari esteri del Parlamento russo, Leonid Slutsky. Secondo l’agenzia Ria Novosti, ieri, l’esercito ucraino avrebbe lanciato un proiettile a frammentazione da un drone su un gruppo di giornalisti russi e Maksudov sarebbe stato ferito dalle schegge, mentre per il bollettino giornaliero dello Stato maggiore di Kiev, sarebbero ormai 321.800 i soldati russi rimasti uccisi in Ucraina dall’inizio del conflitto.
Secondo il rapporto giornaliero dell’intelligence britannica, pubblicato su X: “Dalla Russia arrivano segnali di una possibile riabilitazione di alcuni membri del gruppo Wagner ,a quasi cinque mesi dalla rivolta contro Mosca guidata dall’ex leader dei paramilitari Yevgeny Prigozhin, poi morto in un incidente aereo su cui non è stata fatta ancora piena luce. Il 14 novembre 2023, a un gruppo selezionato di veterani della Wagner sono stati rilasciati documenti ufficiali di identificazione dei veterani. Questo segna la prima volta che il personale Wagner viene ufficialmente riconosciuto come veterano. Il ministero russo della Difesa, ha istituito un nuovo sistema che consente ai veterani del Wagner di ricevere documenti per l’identificazione come veterani (ufficiali) e bonus proporzionati. Questo, indica, molto probabilmente, la riabilitazione di alcuni elementi della Wagner da parte dell’amministrazione russa”.
Intanto, il Presidente ucraino, Zelensky, in un post su X dedicato al tema della Difesa di Kiev, ha evidenziato: “Il 2024 deve diventare l’anno in cui l’Ucraina caccerà la Russia dai suoi cieli. Ci sono cinque punti per i quali è importante raggiungere questo obiettivo. Innanzitutto, ogni sistema e missile fornito all’Ucraina salva vite umane. Ma una difesa aerea efficace assicura anche maggiori possibilità di successo nel Mar Nero, che consentirà di aumentare le esportazioni e di tutelare la libertà di navigazione, assicurando maggiore stabilità. In quarto luogo, ogni ulteriore sistema di difesa aerea e missile consente di risparmiare risorse che sarebbero altrimenti necessarie per ricostruire gli oggetti distrutti, le infrastrutture critiche, i sistemi energetici, le reti elettriche e così via. In quinto luogo, negare alla Russia la capacità di terrorizzare l’Ucraina con missili e droni costringerà l’aggressore ad abbandonare questa tattica, il che aiuterà lo sforzo complessivo per avvicinare la vittoria. Sono grato a tutti i nostri partner che hanno già preso decisioni significative per rafforzare la difesa aerea dell’Ucraina. Poiché l’Ucraina è un Paese grande, la nostra necessità di sistemi di difesa aerea è significativa. Siamo fiduciosi, tuttavia, che fornendo ulteriori capacità di difesa aerea, i nostri partner stiano realizzando il miglior investimento strategico in materia di sicurezza e risparmiando una quantità significativa di risorse nel lungo periodo”.
Tuttavia, proprio in merito all’invio di armi all’Ucraina, da parte degli alleati, il portavoce del Cremlino, Peskov, nella consueta conferenza stampa, ha dichiarato che: “La Nato continuerà ad aumentare il livello delle caratteristiche tattiche e tecniche delle armi che fornisce all’Ucraina e il grado del suo coinvolgimento diretto in questo conflitto. Io Penso che questo sia ovvio. Questo non potrà cambiare il corso degli eventi sul campo di battaglia, non potrà cambiare la nostra determinazione nel raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati”.
Il Presidente russo, Putin, invece, è arrivato a Minsk, in Bielorussia, per prendere parte al vertice dell’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (Csto), al quale hanno partecipato il Presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev, il leader kirghiso Sadyr Japarov e il Presidente tagico Emomali Rahmon. Secondo quanto riferito dall’ufficio stampa del Cremlino, l’ordine del giorno comprende: “L’ulteriore miglioramento del sistema di sicurezza collettiva, nonché questioni di attualità internazionale e regionale. Prima del vertice, si è tenuto un incontro congiunto dei massimi diplomatici e funzionari militari e di sicurezza dei paesi membri del Csto per discutere dei cambiamenti nella situazione militare e politica regionale”.
In Italia, invece, la Presidente del Consiglio Meloni, nel corso delle interrogazioni a risposta immediata in Senato, a un quesito proprio sulla guerra in Ucraina, nel quale si è fatto riferimento alla telefonata ricevuta da due comici russi, uno dei quali si è finto un capo diplomatico dell’Unione africana, posto dal capogruppo del M5S, Patuanelli, ha risposto: ”Non torno sulle ragioni e gli errori che purtroppo hanno consentito a due comici russi di spacciarsi per il presidente dell’Unione africana. Utilizzo il mio tempo per rispondere molto volentieri sui contenuti della telefonata, banalmente perché sono fiera di aver dimostrato ancora una volta la coerenza delle posizioni mie e del governo italiano in tema di politica estera. E sono fiera di essere lontana anni luce dal modello di chi prima di me si mostrava accondiscendente in privato salvo poi mostrare i denti a favore di telecamera o votava il sostegno militare a Kiev finché si trattava di mantenere il proprio posto al governo per poi decidere di sostenere che l’Ucraina non andasse più aiutata quando è passato all’opposizione per guadagnare il consenso facile. In questo caso, però, il consenso facile si guadagna sulla pelle e sulla libertà di una nazione sovrana. Nella telefonata ai comici russi ho detto quello che ripetuto tante volte in questo Parlamento. Primo, ho detto che noi siamo al fianco dell’Ucraina. Ho detto che cerchiamo una pace giusta, in linea con il diritto internazionale e che siamo pronti a fare le nostre proposte: proposte che confronteremo anche con Parlamento quando ci dovesse essere i margini per quella pace giusta. Per arrivare a una opzione di questo tipo, ovvero alla pace giusta, è mantenere l’equilibrio tra le forze in campo, ovvero sostenere l’Ucraina. Perché se noi avessimo fatto quello qualcuno ci chiedeva in questa Aula, ovvero smettere si sostenere Kiev, noi purtroppo non avremmo avuto la pace come qualcuno va dicendo in giro ma un’invasione… E io non sono così cinica di scambiare le due cose. L’unico modo possibile per arrivare eventualmente anche una soluzione diplomatica del conflitto è sostenere l’Ucraina. Questo è quello che ho sempre detto in Aula, è quello che faccio e ho detto nella telefonata” ai comici russi. Questo non vuol dire che non mi renda conto della difficoltà anche nella nostra opinione pubblica: anche questo ho detto in Aula. Sono perfettamente consapevole della stanchezza dell’opinione pubblica, perché, ascolto la gente perché sono capace di farlo. Quello che fa la differenza tra la mia scelta e quella degli altri è questa: penso che la responsabilità della politica sia guidare la società e non rincorrerla…. Continuo e continuerò ad essere convinta che aiutando Kiev e sostenendo gli ucraini che combattono stiamo difendendo il nostro interesse nazionale…”.
Il ministro della Difesa , Crosetto, invece, in un’intervista a SkyTg24, commentando quanto detto ieri al G20 dal Presidente russo Putin, secondo cui “bisogna mettere fine alla tragedia ucraina“, ha sottolineato: “Non so se siano vere le parole di Vladimir Putin, ma so che le ha dette e la Comunità internazionale deve partire da queste parole facendo il discorso che ieri ha fatto Giorgia Meloni che gli ha detto che c’è un modo molto semplice: ritirare le truppe che stanno occupando un Paese sovrano. Putin ci ha aperto una strada, su questa strada dobbiamo spingere; partiamo magari anche lì, da una tregua perché non c’è stato un solo giorno dall’inizio della guerra in Ucraina in cui non siano cadute decine o centinaia di bombe e non siano state sparate pallottole, bene, iniziamo con un giorno in cui non cadano bombe e si sparino pallottole. Si inizia con una tregua e si cerca di mettere le condizioni per arrivare alla pace. Con l’esercito occupante che va via e lascia libero il Paese. Per quanto riguarda il possibile futuro dell’Ucraina, in alcune zone russofone pensare a una presenza internazionale attraverso l’Onu in una fase di riassetto della zona. No so se le parole di Putin sono vere dobbiamo far finta che siano vere e dobbiamo incalzarlo come hanno fatto ieri la Meloni e Scholz”.
Quanto alla questione del blocco della circolazione dei veicoli al confine da parte dei trasportatori polacchi , le autorità ucraine hanno chiesto al governo polacco di impegnarsi per porre fine a tali blocchi, dopo che è stata confermata la morte di un camionista ucraino che stava aspettando il suo turno per attraversare. Come reso noto dall’ambasciatore Vasil Zvarych su Facebook: “L’ambasciata ucraina a Varsavia ha inviato una nota ufficiale al ministero degli Esteri polacco in cui “chiede di sbloccare la circolazione dei veicoli commerciali. Le restrizioni alla circolazione delle merci da parte dei manifestanti polacchi rappresentano una minaccia per la vita e la salute delle persone, causano una minaccia significativa alla sicurezza e all’ordine del traffico sulle strade pubbliche. Chiediamo alle autorità polacche di adottare misure decisive per sbloccare il traffico ed evitare che i camionisti ucraini, polacchi e stranieri facciano la fila per molti chilometri senza condizioni adeguate, diventando ostaggi delle azioni degli organizzatori della protesta”.
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