di Federica Marengo mercoledì 8 novembre 2023
-Nella 614° giornata di guerra in Ucraina, la Commissione UE ha pubblicato il rapporto sull’Allargamento dell’Unione (che, secondo indiscrezioni di stampa, avrebbe incassato il veto dell’Ungheria), nel quale si legge che l’Ucraina ha raggiunto quattro dei sette step delineati dall’Esecutivo europeo per aderire all’Unione Europea.
Più nel particolare, si legge nel rapporto che “Kiev deve ancora completare i capitoli relativi alle seguenti priorità. “Step 3: rafforzare ulteriormente la lotta contro la corruzione, in particolare ad alto livello, attraverso indagini proattive ed efficienti e un track record credibile di procedimenti giudiziari e condanne; completare la nomina di un nuovo capo della Procura specializzata anticorruzione certificando il vincitore identificato del concorso e avviare e completare il processo di selezione e nomina di un nuovo direttore dell’Ufficio nazionale anticorruzione dell’Ucraina”.
Rimangono poi da raggiungere lo “step 5: attuare la legge anti-oligarchi per limitare l’eccessiva influenza degli oligarchi nella vita economica, politica e pubblica; ciò dovrebbe essere fatto in modo giuridicamente valido, tenendo conto del prossimo parere della Commissione di Venezia sulla legislazione pertinente” e lo “step 7: finalizzare la riforma del quadro giuridico per le minoranze nazionali attualmente in preparazione, come raccomandato dalla Commissione di Venezia, e adottare meccanismi di attuazione immediati ed efficaci. Nonostante la guerra, il suo impatto su tutti i livelli della società ucraina e la legge marziale in vigore, il governo e il parlamento ucraini hanno mostrato determinazione nel portare avanti le riforme necessarie richieste dal processo di adesione all’Ue, in particolare le sette fasi menzionate nel parere. Il sostegno per la futura adesione all’Ue è più alto che mai. Secondo vari recenti sondaggi d’opinione, circa il 90% degli ucraini è favorevole all’adesione all’Ue”.
Sempre nel medesimo documento, poi, la Commissione UE, come per l’Ucraina, raccomanda l’apertura di negoziati di adesione con la Moldavia e la Bosnia, ma con la riserva che le restanti riforme prioritarie vengano portate a termine. Sui progressi compiuti da tali Paesi, lo stesso Esecutivo europeo riferirà al Consiglio nel marzo 2024.
In merito, la Presidente della Commissione UE, von der Leyen, ha dichiarato: “L’ingresso dell’Ucraina nell’Ue dipenderà dalla velocità delle riforme. Il Consiglio prenderà la decisione politica, la questione sarà sul tavolo al vertice di dicembre e se dirà di sì il lavoro potrà iniziare subito, ad un livello molto tecnico: l’Ucraina ha ancora alcune riforme da portare a termine, devono completare questo lavoro. A marzo riporteremo al Consiglio le nostre valutazione ma potremo iniziare immediatamente se ci sarà il via libera in dicembre”.
Poi, riguardo all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ha sottolineato: “L’obiettivo della Russia era spazzare via l’Ucraina dalla mappa. Se la Russia avesse avuto successo, potete immaginare cosa avrebbe significato per la nostra sicurezza. È positivo che la Russia abbia fallito nel raggiungere i suoi obiettivi strategici. Al contrario, l’Ucraina come nazione è più forte che mai. E questo dimostra quanto sia importante stabilizzare la democrazia ucraina, stare al loro fianco e assicurarsi che superino questa questa aggressione scatenata dalla Russia contro l’Ucraina”.
La Presidente del Parlamento UE, Metsola, invece, su X, ha evidenziato: “Un’Ue allargata significa un’Ue più forte. Il Parlamento europeo accoglie con favore i progressi dei Paesi che aspirano ad aderire all’Ue. Le raccomandazioni odierne della Commissione europea danno a milioni di persone rinnovata speranza e un chiaro percorso europeo verso un futuro di libertà, pace e stabilità. Sono lieta che Ucraina e Moldavia siano sulla buona strada verso l’apertura dei negoziati di adesione. Il Parlamento europeo accoglie con favore la raccomandazione di concedere lo status di candidato alla Georgia e di aprire i negoziati di adesione con con la Bosnia-Erzegovina una volta soddisfatte le condizioni”, mentre nel suo discorso in plenaria, proprio al Parlamento UE, il presidente del Consiglio Ue, Michel, parlando della questione del blocco delle esportazioni di grano ucraino, ha proposto: “Non dobbiamo perdere di vista la panoramica geopolitica più ampia. L’Ue può aiutare il Medio Oriente continuando il suo forte sostegno all’Ucraina fino a che necessario. Entrambe le regioni hanno bisogno del nostro continuo coinvolgimento. Per questo propongo che l’Ue acquisti grano dall’Ucraina e lo invii a quanti hanno bisogno in Medio Oriente. Questo è un grande segno di solidarietà ed efficienza”.
Il vicepresidente della Commissione europea, Dombrovskis, invece, al suo arrivo all’Eurogruppo, ha detto: “Oggi, la Commissione europea ha deciso di raccomandare l’apertura della recessione di adesione con l’Ucraina. Un passo avanti soprattutto per l’Ucraina, che è pur sempre un paese in guerra ma che allo stesso tempo riesce ad attuare un’importante agenda di riforme per avanzare a livello europeo. Per quanto riguarda i vantaggi economici che avevamo visto anche dai precedenti allargamenti, quelli sono effettivamente soluzioni reciprocamente vantaggiose, che stanno consentendo a nuovi paesi di accelerare il proprio sviluppo socioeconomico. Stanno anche offrendo molte opportunità ai paesi già esistenti nell’Unione europea in termini di nuovi mercati per le loro aziende, nuove possibilità di impegno economico. Quindi, in effetti, questo può essere uno scenario vantaggioso (win-win) sia per i paesi dell’Ue esistenti che per quelli potenziali”.
Da Tokyo, dove si è recato per il G7 dei ministri degli Esteri, l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Borrell, sempre sull’adesione alla UE dell’Ucraina, ha affermato: “Dobbiamo parlare e discutere del nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Spero che nei prossimi giorni potrò presentare, insieme alla Commissione europea, il nuovo pacchetto di sanzioni che sarà coordinato qui con i membri del G7 per offrire un approccio globale e coordinato. Non dobbiamo dimenticarci dell’Ucraina. La guerra in Ucraina continua e in questi giorni la Russia sta attaccando più forte. Dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina. Dobbiamo lavorare sul processo di pace, sulla Formula di pace del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e, allo stesso tempo, continuare a fornire sostegno economico e militare all’Ucraina. L’Ucraina appartiene alla nostra famiglia europea. Questo è già un dato di fatto. Oggi compie un altro passo fondamentale nel suo cammino verso l’Ue: la Commissione europea raccomanda l’apertura dei negoziati di adesione. Continueremo a lavorare insieme per la futura adesione dell’Ucraina”.
Il Vicepremier e ministro degli Esteri, Tajani, in un’intervista a Nikkei ,in occasione della sua partecipazione alla ministeriale del G7 a Tokyo, in Giappone, in merito al turno di presidenza del G7 dell’Italia a partire dal 1° gennaio 2024,ha dichiarato: “Il Medio Oriente sarà certamente all’ordine del giorno della Presidenza italiana del G7. Continueremo poi a contrastare l’aggressione russa contro l’Ucraina e a lavorare per la sicurezza e la crescita sostenibile dell’economia globale, minacciata dalle autocrazie. Inoltre, ci concentreremo sulla transizione digitale e soprattutto sulle sfide dell’intelligenza artificiale”.
Quindi, riguardo alla dichiarazione congiunta, firmata dai ministri degli Esteri del G7, ha sottolineato: “Nel documento approvato e che indica le priorità che in gran parte vedranno protagonista l’Italia nella fase di guida del G7 c’è anche l’Ucraina: vogliamo che si raggiunga la pace e l’indipendenza di questo Paese. Non ci può essere pace senza giustizia e la giustizia consiste nell’andata via delle truppe russe dall’Ucraina stessa. Il sostegno del G7 all’Ucraina rimane immutato. Continueremo con la stessa linea seguita in questi anni, siamo pronti a fare tutto ciò che serve per l’Ucraina e anche per la sua ricostruzione. Ho ribadito a Kuleba l’importanza delle iniziative italiane, anche dal punto di vista culturale, come la decisione di ricostruire la cattedrale di Odessa”.
Restando nell’ambito del G7 di Tokyo, in una nota del ministero degli Esteri giapponese, a conclusione della sessione dedicata all’Indo-pacifico della ministeriale Esteri del gruppo in corso a Tokyo, si legge: “I ministri degli Esteri del G7hanno condannato con forza i ripetuti lanci di missili balistici della Corea del Nord e i trasferimenti di armi dalla Corea del Nord alla Russia, che violano direttamente le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Per quanto riguarda la Corea del Nord, il ministro (degli Esteri giapponese) Kamikawa ha dichiarato che il Giappone rimane seriamente preoccupato per le intensificate attività nucleari e missilistiche” di Pyongyang”.
I ministri degli Esteri, si sono detti poi uniti nel sostegno a Kiev nella guerra con la Russia: “ A seguito della discussione, i ministri degli Esteri hanno convenuto che il G7 rimarrà unito nel suo atteggiamento volto a imporre severe sanzioni contro la Russia e a fornire un forte sostegno all’Ucraina, anche nell’attuale situazione internazionale. Il dicastero nipponico ha aggiunto che il G7 accelererà gli sforzi per la ripresa e la ricostruzione a medio e lungo termine nell’unità del settore pubblico e privato e che è necessario portare avanti il processo della Formula di pace insieme ai partner internazionali. Anche se le tensioni aumentano in Medio Oriente, è importante che il G7 sia unito nel mandare un chiaro messaggio alla comunità internazionale che il nostro fermo impegno a sostegno dell’Ucraina non verrà mai meno”.
Il Presidente della Repubblica, Mattarella ,invece, durante le dichiarazioni alla stampa dopo l’incontro con il Presidente della Repubblica di Corea, Yoon Suk Yeol, in merito a tale colloquio, ha dichiarato: “Abbiamo parlato anche molto, con convergenza piena, con sintonia piena, di altre crisi internazionali, così come quella che ha visto l’aggressione della Federazione russa all’Ucraina. Ci siamo trovati concordi il Presidente Yoon ed io, nel condannare questa aggressione, nel confermare il sostegno all’Ucraina, nell’auspicare che si raggiunga presto una soluzione di pace giusta, stabile e duratura, efficace. E che si possa pensare, così, con la nostra collaborazione, anche alla ricostruzione di quel Paese così devastato dalla guerra”.
Infine, l’ex Premier ed ex Governatore della BCE, Draghi, in un colloquio con Martin Wolf, nell’ambito dell’evento ‘The Global Boardroom: Strategies for Growth and Disruption”, organizzato dal Financial Times, ha evidenziato: “La guerra in Ucraina è stata preceduta da una lunga serie di arretramenti rispetto ai nostri valori fondamentali: l’ammissione della Russia al G8 nonostante il mancato riconoscimento dell’indipendenza e della sovranità ucraine, la promessa mancata di un intervento in Siria nel caso in cui Assad avesse usato il gas come arma, la Crimea, il ritiro dall’Afghanistan. La lezione che se ne può trarre è che non dobbiamo mai, mai scendere a compromessi sui nostri valori fondamentali. E questi valori fondamentali sono gli stessi sui quali è stata costruita l’Unione europea: la pace, la democrazia, la libertà, la sovranità nazionale. Scendere a compromessi su di essi significa mettere in discussione i presupposti stessi dell’Unione”.
Il Foreign Office , invece, ha reso noto che “Il Regno Unito ha imposto un pacchetto di sanzioni contro 29 individui ed entità che operano nei settori dell’oro e del petrolio di Mosca come nuova misura intrapresa in seguito all’invasione dell’Ucraina. Si tratta del più grande impianto russo per la raffinazione dell’oro e le “reti internazionali” che sostengono le industrie aurifere, petrolifere e finanziarie. Londra ha anche sanzionato due dei maggiori produttori d’oro della Russia, Nord Gold PLC e Highland Gold Mining Limited, insieme agli oligarchi Vladislav Sviblov e Konstantin Strukov”, riecheggiato dal ministro degli Esteri britannico James Cleverly, che ha sottolineato: “Le sanzioni di oggi colpiranno coloro che hanno fornito aiuto a Putin permettendogli di ridurre l’impatto delle nostre sanzioni sull’oro e sul petrolio russi, due fonti fondamentali di entrate per la macchina da guerra russa”.
La National Crime Agency , in ultimo, ha diramato una allerta per aumentare la consapevolezza sull’elusione delle sanzioni nel mercato dell’oro ,invitando le aziende a segnalare attività sospette.
In USA, invece, al Congresso , i senatori democratici hanno bloccato un tentativo dei Repubblicani di far approvare, in via d’emergenza, una legge che stanzia finanziamenti a Israele, ma non prevede aiuti all’Ucraina nella guerra contro la Russia. I Repubblicani, dal canto loro, hanno ribadito che non approveranno un finanziamento bipartisan ,se non verrà inclusa una manovra legata al confine con il Messico. I Democratici hanno controreplicato di essere contrari allo spacchettamento dei due obiettivi, accusando i colleghi conservatori di strumentalizzare il tema di Israele.
La Casa Bianca ha già fatto sapere che metterà il veto al passaggio della legge approvata dalla Camera. I leader del Senato , quindi, stanno riscrivendo il testo per renderlo più bipartisan. La legge dovrebbe approdare in Aula entro questa settimana.
Intanto, il Presidente ucraino, Zelensky, che alla vigilia della pubblicazione del rapporto sullo stato dei progressi compiuti dall’Ucraina per l’adesione alla UE, ha assicurato l’ingresso del Paese nell’Unione, in un post social, ha dichiarato: “Ho accolto con favore la forte dichiarazione odierna dei ministri degli Esteri del G7, che hanno riaffermato il loro incrollabile sostegno all’Ucraina anche sullo sfondo di altri eventi globali. Ho parlato con il primo ministro Fumio Kishida per ringraziare il Giappone per la sua leadership nel sostenere l’Ucraina durante la sua presidenza del G7. Abbiamo concordato di espandere la nostra cooperazione, compreso il lavoro sulle garanzie di sicurezza e la conferenza sulla ripresa dell’Ucraina che si terrà in Giappone il prossimo febbraio. Abbiamo discusso di un ulteriore sostegno macrofinanziario all’Ucraina e del nostro lavoro per promuovere la Formula della Pace. Ho anche invitato il primo ministro Kishida al prossimo secondo vertice del programma Grain from Ukraine”.
Quest’ultimo,che ha rinviato la visita in Israele per via della fuga di notizie, ha fatto sapere, tramite X, che : “L’Ucraina ha evacuato con successo il suo primo gruppo di 43 cittadini ucraini da Gaza. Ora sono al sicuro in Egitto, dove i diplomatici ucraini forniscono loro l’assistenza necessaria. Abbiamo anche aiutato a evacuare 36 cittadini della Moldavia e siamo lieti di aiutare il nostro amichevole vicino. L’evacuazione continua. Le nostre ambasciate in Israele ed Egitto, così come altre agenzie competenti, stanno lavorando duramente per far uscire da Gaza un numero maggiore di nostri cittadini”.
A Mosca, il presidente russo Putin, incontrando il Vice presidente del Consiglio militare cinese Zhang Youxia, ha dichiarato che la cooperazione militare tra Mosca e Pechino “sta avendo sempre più importanza” ,ma che Russia e Cina “non stanno costruendo alcuna alleanza militare basata sui modelli dell’era della Guerra Fredda”, mentre, il ministro degli Esteri russo , Lavrov, nel corso di un incontro con i capi delle missioni diplomatiche accreditati a Mosca, in occasione di una tavola rotonda sull’Ucraina, lamentando di non riuscire a ottenere ancora una risposta chiara dall’Occidente riguardo all’inchiesta sulle esplosioni al gasdotto Nord Stream e, accusando i Paesi occidentali di coprire tutte le informazioni e gli USA di continuare ad acquistare uranio e altri materiali critici dalla Russia, ha sottolineato: “Costringendo l’UE ad abbandonare tutto ciò che è russo, Washington continua ad acquistare uranio e altri materiali critici dalla Russia. Il tutto in seguito al fatto che ha visto ieri l’annunciata sospensione di Washington e degli Alleati Nato un altro trattato siglato alla fine della Guerra Fredda ,quello sulle forze convenzionali, dopo che il Cremlino ha concluso la procedura per l’uscita. La notizia arriva a poca distanza dal ritiro della ratifica di Mosca di un altro trattato: quello che mette al bando gli esperimenti nucleari (Ctbt). Comprendiamo perfettamente che le sanzioni imposte contro di noi nel prossimo futuro, e anche a lungo termine, non scompariranno. Non ne abbiamo bisogno, non perché scegliamo l’isolazionismo, l’autarchia. L’Occidente ha deciso di distruggere l’economia mondiale per dare una lezione alla Russia”.
Nel frattempo, sul campo, secondo quanto riportato dallo tato maggiore delle forze armate ucraine, le forze di Mosca avrebbero attaccato vicino alla Foresta di Serebryansk (regione di Lugansk) e a Staromayorsky (regione di Donetsk), con sei attacchi missilistici e cinquanta aerei ,che hanno lanciato a loro volta razzi contro le posizioni delle truppe ucraine e le aree popolate, causando morti e feriti” tra i civili,e danneggiando e distruggendo edifici residenziali e infrastrutture.
L’intelligence ucraina ha poi confermato di aver condotto nel Lugansk “un’operazione speciale per eliminare” Mikhail Filiponenko, un politico filorusso, lavorando “insieme ai rappresentanti del movimento di resistenza”.
Evacuati poi da Kupiansk , nella regione di Kharkiv, secondo il capo dell’amministrazione militare regionale, Oleg Syniehubov, 201 bambini con le loro famiglie.
Per la stampa ucraina, vi sarebbe un contrasto all’interno degli alti comandi ucraini che, a fronte dei buoni risultati delle operazioni navali, hanno visto scarsi progressi nella controffensiva terrestre. Dunque, le critiche, rivolte anche al ministro della Difesa, Rustem Umerov, sarebbero indirizzate al comandante in capo delle forze ucraine, il Generale Valeriy Zaluzhnyi, reo di aver parlato di “stallo” nel conflitto, nel corso di un’intervista all’Economist.
Il Presidente ucraino Zelensky avrebbe quindi lanciato un appello all’unità, licenziando però il responsabile delle operazioni speciali, il Generale Viktor Khorenko ,all’insaputa dello stesso Zaluzhnyi, che rischierebbe le dimissioni, sebbene la una notizia sia stata smentita dal ministero della Difesa.
Secondo le autorità filorusse della “Repubblica popolare di Donetsk”, invece, almeno tre persone sono state uccise e più di trenta ferite da un attacco ucraino che ha preso di mira ieri la città e quella vicina di Makeyevka.
©Riproduzione riservata