di Federica Marengo martedì 7 novembre 2023
-Nella 613° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti i bombardamenti russi sul Paese. Esplosioni, infatti, sono state udite a Kherson, dove, secondo la direzione principale dell’intelligence del ministero della difesa ucraino (Gur), le forze russe starebbero minando infrastrutture critiche, come sottostazioni elettriche e centrali termoelettriche, che si trovano nelle aree occupate , in quanto potrebbero avere intenzione di distruggerle in vista di una futura ritirata.
Sotto attacco russo, anche le regioni di Kryvyi Rih e Nikopol dove ,nel raid su una serie di edifici, una persona è rimasta ferita.
Tuttavia, secondo Shot, un organo di stampa russo, citato dall’agenzia Reuters, le forze ucraine hanno compiuto dei raid vicino alle città di Novofedorivka e Saky, a nord del porto di Sebastopoli, in Crimea, dove si trova una base russa. Il governatore di Sebastopoli, Mikhail Razvozhayev, ha poi fatto sapere che i sistemi di difesa aerea hanno distrutto cinque droni lanciati dall’Ucraina.
Secondo l’intelligence britannica, “Il recente attacco ucraino che ha colpito una zona più a est della Crimea occupata ,danneggiando la nave corvetta Askold, potrebbe costringere la Russia a ridistribuire la sua flotta più lontano dalla linea del fronte”.
ll think tank statunitense Institute for the study of war, invece, ha riferito il giudizio , affidato a un documento datato 26 ottobre, fatto uscire dal carcere tramite la moglie Miroslava Reginskaya del nazionalista russo Igor Girkin, arrestato nel luglio scorso dalle autorità russe per la sue critiche alla conduzione della guerra, secondo cui: “Nella primavera del 2024 le forze russe “saranno ancora meno capaci di un’offensiva di quanto lo sono oggi. Le forze russe si stanno gradualmente deteriorando e dimostrano crescente debolezza rispetto alle capacità ucraine. Malgrado Mosca sia riuscita a respingere la controffensiva ucraina, sottolinea, i russi non sono riusciti ad avviare un’ampia offensiva in autunno e si sono dimostrati incapaci anche di completare offensive limitate a Kupyansk, Lyman e Avdiivka.
Nel corso dell’inverno le forze russe rischiano di degradarsi ulteriormente, riducendo il loro potenziale offensivo in vista della primavera. L’Ucraina si potrebbe invece trovare in una posizione migliore grazie all’invio di armamenti dall’Occidente, compresi i caccia F-16”.
Il Ministero delle situazioni di emergenza della Federazione Russa, poi ha fatto sapere che un incendio è scoppiato per cause ignote in un centro commerciale a Ulan-Ude, in Siberia, mentre il capo dell’amministrazione locale russa di Donetsk, Alexei Koulemzine, ha reso noto che sei persone sono rimaste uccise in un attacco a un edificio pubblico, di cui sarebbe corollato il soffitto.
L’Afp, citando dei media di stato birmani, ha fatto sapere che “L’ammiraglio Nikolai Yevmenov, comandante della Marina militare russa, ha incontrato il leader della giunta militare birmana Min Aung Hlaing”, precisando che “l’incontro è avvenuto a bordo di un cacciatorpediniere russo poco prima dell’inizio di esercitazioni navali congiunte russo-birmane sul Mare delle Andamane” e, ricordando che “La giunta militare birmana, oggetto di sanzioni internazionali, ha definito “giustificata” l’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe russe, stando a quanto ha detto a maggio il relatore dell’Onu per la Birmania”, e che ( la Birmania) “dal colpo di Stato del febbraio del 2021 ha importato dalla Russia armi per 406 milioni di dollari”.
Infine, alcune testate, come l’americana Radio Liberty e l’agenzia France-Presse, hanno riportato la notizia secondo cui i servizi di sicurezza di Tbilisi (Sus) accusano i soldati russi di aver ucciso un cittadino georgiano mentre cercavano di arrestarlo vicino alla regione separatista georgiana dell’Ossezia del Sud, di fatto sotto il controllo della Russia dalla guerra del 2008 tra Mosca e Tbilisi.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che ha rinviato la sua visita in Israele a causa della fuga di notizie, nel suo videomessaggio serale alla popolazione, ha risposto alle indiscrezioni su eventuali elezioni in Ucraina a marzo 2024, dicendo che “non è il momento per tenere elezioni” e, precisando che “è irresponsabile lanciare questo tema nella società civile, poiché questo è il momento in cui gli ucraini dovrebbero pensare a proteggere il Paese e non disintegrarsi in polemiche”.
Poi, sempre Zelensky, su Telegram, ha scritto un post in cui ha annunciato che: “Ulteriori sistemi Nasams dei partner sono stati messi in servizio di combattimento. Rafforzamento tempestivo della nostra difesa aerea prima dell’inverno. Operazioni di combattimento (sono in corso) nelle direzioni Kupyansk (regione di Kharkiv), Bakhmut (Donetsk), Avdiivka (Donetsk) e nel sud”.
Il consigliere presidenziale ucraino Podolyak, invece, ha scritto su X: “Lo ripeterò… non c’è dubbio che il principale contributore all’attuale crisi globale, all’instabilità globale e all’espansione della guerra sia la Russia. E se è necessario eliminare Hamas, frenare le ambizioni dell’Iran o della Corea del Nord, impedire la crescente escalation in diverse regioni, è necessario eliminare la fonte di tutto questo. E la fonte di tutto, lo ripeto, è la Russia. Senza risolvere il problema dell’esistenza dell’attuale regime in Russia, non risolveremo il problema della guerra e della pace nel senso più ampio del termine. Al contrario, il numero di guerre locali, escalation e violazioni del diritto internazionale aumenterà rapidamente. Ciò significa che il prezzo della sicurezza domani sarà molto più alto di quello dei programmi di oggi a sostegno dell’Ucraina”.
In merito al Trattato Forze convenzionali, firmato a Parigi il 19 novembre 1999 dai Paesi membri della Nato e del Patto di Varsavia e ,sostituito ,dopo lo scioglimento del patto di Varsavia, da un accordo di adattamento, il ministero degli Esteri russo, tramite nota, ha fatto sapere :“La Russia ha completato oggi l’uscita dal Trattato sulle Forze armate convenzionali in Europa (Cfe), che pone limiti al possesso di armi convenzionali da parte dei firmatari. La nuova rottura s’inserisce nella progressiva uscita della Russia dagli accordi internazionali per limitare gli armamenti, accelerato dall’avvio della guerra in Ucraina nel febbraio 2022. L’accordo, già sospeso da Mosca nel 2007, è ormai storia. Il Cfe è stato concluso alla fine della Guerra fredda, quando sembrava possibile formare una nuova architettura della sicurezza europea basata sulla cooperazione; la Nato ha apertamente aggirato il trattato con l’allargamento a nuovi membri. Il trattato, nota ancora il ministero, è definitivamente morto con l’ingresso nella Nato della Finlandia e presto della Svezia”.
Immediata , la replica del il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Sulllivan, che, in una nota, ha evidenziato: “La decisione degli Usa di sospendere il trattato sulle forze convenzionali in Europa in risposta al ritiro della Russia dallo stesso accordo è stata presa in stretta consultazione e coordinamento con i nostri alleati Nato, molti dei quali sono anche Stati parte del trattato Cfe e rafforzerà la capacità di deterrenza e di difesa dell’Alleanza rimuovendo le restrizioni che influiscono sulla pianificazione, sugli schieramenti e sulle esercitazioni , restrizioni che non vincolano più la Russia dopo il ritiro di Mosca. Come risulta dalla dichiarazione rilasciata oggi al quartier generale della Nato, i nostri alleati condividono all’unanimità la nostra opinione secondo cui una situazione in cui gli Stati Uniti e i nostri alleati dell’Alleanza continuano a essere militarmente vincolati dal Trattato Cfe, mentre la Russia , le cui forze armate sono le più grandi in Europa, e che continua a condurre attivamente una guerra di aggressione contro l’Ucraina utilizzando proprio le forze che il trattato mira a limitare , non lo è, sarebbe inaccettabile. Mentre il ritiro della Russia dal Trattato Cfe dimostra ulteriormente il continuo disprezzo di Mosca per il controllo degli armamenti, gli Stati Uniti, i nostri alleati della Nato e i nostri partner responsabili continuano a impegnarsi per un efficace controllo degli armamenti convenzionali come elemento critico della sicurezza euro-atlantica. Continueremo a perseguire misure volte a rafforzare la stabilità e la sicurezza in Europa riducendo i rischi, prevenendo percezioni errate, evitando conflitti e costruendo la fiducia”.
Restando in USA, Janet Yellen, Antony Blinken e Lloyd Austin hanno lanciato un appello, via lettera, al Congresso, cui hanno chiesto di approvare gli 11,8 miliardi di dollari chiesti per l’Ucraina, in quanto “aiuteranno Kiev a vincere la guerra, e quindi aiuteranno la sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Il sostegno finanziario all’Ucraina è inestricabilmente legato al suo successo sul campo di battaglia”, affermano i segretari di Stato, del Tesoro e della Difesa. “Senza un adeguato e tempestivo sostegno, l’Ucraina non sarà in grado di difendersi e questo potrebbe spingere la Russia verso l’invasione di altri Paesi Nato”.
Quanto a Bruxelles, invece e agli alleati europei dell’Ucraina, l’emittente pubblica olandese NOS, riferendosi al consigliere politico del Primo ministro ungherese, Balas Orban (omonimo del Primo ministro) ha riportato il retroscena giornalistico secondo cui “il governo del primo ministro ungherese Viktor Orban minaccerebbe di bloccare l’avvio dei negoziati per l’adesione dell’Ucraina all’Unione europea, poiché Budapest sosterrebbe che Kiev violi i diritti degli ungheresi”.
A Tokyo, nel frattempo, il Vicepremier e ministro degli Esteri, Tajani, partecipando alla due giorni del Consiglio degli Affari Esteri, in cui le nazioni del Gruppo dei Sette : Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone e Stati Uniti e l’UE, discuteranno di questioni quali la guerra in Ucraina e la crisi tra Israele e Gaza, in occasione del passaggio di consegne della presidenza del G7 dal Giappone all’Italia, da gennaio 2024, al termine della cena di lavoro con gli omologhi proprio del G7, ha dichiarato: “L’Italia è tornata ad essere protagonista della politica internazionale e raccogliamo qui a Tokyo il testimone dal Giappone: dal primo gennaio toccherà all’Italia guidare i Paesi occidentali, al G7. Lo faremo con grande determinazione, affrontando le grandi questioni: quella del Medio Oriente, la guerra in Ucraina, la stabilità, il fronte sud, l’area del Mediterraneo, per lavorare tutti insieme per la pace e per difendere anche la democrazia contro le dittature e le autocrazie. Questo è il lavoro che noi dobbiamo fare e credo che l’Italia saprà farlo molto bene”.
Il Giappone, poi, mentre i ministri degli Esteri del gruppo hanno tenuto colloqui virtuali con Kiev durante una riunione , ha annunciato che : “Il sostegno del G7 all’Ucraina nella sua guerra contro la Russia non sarà influenzato dall’intensificarsi del conflitto in Medio Oriente. Il nostro impegno a continuare a imporre sanzioni severe contro la Russia e a sostenere con forza l’Ucraina non è affatto venuto meno, anche se la situazione in Medio Oriente si sta intensificando”.
In ultimo, sempre sul fronte diplomatico, il ministro degli Esteri turco Fidan ,durante un colloquio con l’omologo della Bielorussia, Serghei Aleinik, in visita ad Ankara, ha sottolineato che: “La Turchia continuerà a fare del suo meglio per stabilire la pace tra Mosca e Kiev ed è pronta ad ospitare i negoziati se le parti ne avranno la volontà”. Secondo Cnn Turk, “Durante l’incontro Fidan ha ribadito che la Turchia vorrebbe che il conflitto tra Russia e Ucraina finisse in quanto il prolungamento della guerra ha effetti negativi sia a livello regionale che globale”.
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