di Federica Marengo lunedì 6 novembre 2023
-Nella 612° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti dalla nottata i bombardamenti russi sul Paese, condotti con quattro tipi di missili e numerosi droni, quindici dei quali sono stati abbattuti. Sotto attacco delle forze di Mosca, in particolare, la città di Odessa, dove il raid ha causato il ferimento di 8 persone e danni al centro della città, ad almeno venti condomini, a un edificio industriale abbandonato, al Museo delle Belle Arti di Odessa, patrimonio mondiale dell’Unesco e, a infrastrutture portuali e per il trasporto del grano.
Il portavoce dello Stato maggiore ucraino,poi, ha fatto sapere che le forze armate russe hanno sferrato diversi attacchi “senza successo” in prima linea nel sud e nell’est dell’Ucraina nell’ultima settimana, continuando in contemporanea l’offensiva su Avdiivka, nella regione orientale di Donetsk.
Infine, il capo dell’amministrazione militare regionale di Kherson ,Roman Mrochko ha riferito su Telegram che tre persone sono rimaste ferite oggi nel corso di bombardamenti russi su un distretto di Kherson, nell’Ucraina meridionale.
Nell’attacco, è stato colpito il distretto di Zelensky ,dalla riva sinistra del fiume Dnipro temporaneamente occupata, dove due persone sono rimaste ferite e sono state ricoverate in ospedale e dove si sono registrati danni a case e strutture agricole.
Cinquecentodieci, secondo l’ufficio del Procuratore generale ucraino, sarebbero poi i bambini ucraini uccisi dall’inizio della guerra e per lo Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine, “La Russia ha perso 305.970 soldati in Ucraina dall’inizio della sua invasione su vasta scala il 24 febbraio dello scorso anno, comprese 880 vittime subite dalle forze russe nell’ultimo giorno e ha perso anche 5.288 carri armati, 9.958 veicoli corazzati da combattimento, 9.744 veicoli e serbatoi di carburante, 7.389 sistemi di artiglieria, 867 sistemi di razzi a lancio multiplo, 570 sistemi di difesa aerea, 322 aerei, 324 elicotteri, 5.554 droni e 20 imbarcazioni”.
Sul fronte russo, invece, il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha riferito sul suo canale Telegram che un manipolo di ex soldati del Gruppo Wagner si sta addestrando con il battaglione “Akhmat”, ovvero lo squadrone di combattenti ceceni ,attualmente impegnato anche in Ucraina.
L’agenzia di stampa statale russa RIA Novosti, invece, ha reso noto che “È in corso la costruzione di una ferrovia tra la città portuale russa di Rostov sul Don e la Crimea occupata attraverso Zaporizhzhia Oblast”. Yevhen Balytsky, capo dei rappresentanti della Russia nell’oblast occupato di Zaporizhzhia, ha detto ai giornalisti che “La ferrovia andrà da Yakymivka, vicino a Melitopol, a Rostov sul Don via Berdiansk e Mariupol” e che “il progetto ferroviario aiuterebbe la logistica militare russa aggirando il ponte”.
Intanto, mentre in un’intervista a Ukrainska Pravda , Herman Smetanin, il direttore generale di Ukroboronprom, l’azienda statale ucraina produttrice di armi, ha dichiarato che l’azienda intende incrementare la sua produzione complessiva del 62% entro la fine dell’anno e ha anche avviato la produzione in serie di un drone d’attacco con una portata di 1000 km, il Presidente ucraino, Zelensky, in un’intervista alla Nbc, ha dichiarato: “Se la Russia ci uccide tutti, attaccherà i Paesi della NATO. E’ importante che gli alleati dell’Ucraina continuino a fornire sostegno mentre Kiev difende valori comuni come la democrazia. Chiediamo più sistemi di difesa aerea da parte degli Stati Uniti e droni in grado di attaccare e raccogliere informazioni. L’Ucraina ha iniziato a produrre alcuni droni, ma ne ha bisogno di più. Senza tale aiuto, sarà difficile per gli ucraini fare un passo avanti. L’Ucraina sta valutando un cambiamento nella sua strategia militare per avanzare più velocemente e colpire la Russia inaspettatamente. Non vi è alcuno stallo nel conflitto”.
Successivamente, sempre Zelensky, ha scritto su X: “La Russia deve lasciare il nostro territorio. Dopodiché il mondo potrà passare alla diplomazia. E la nostra Formula di pace offre una buona opportunità in tal senso. Qual è l’alternativa? Dare a Putin la possibilità di uccidendoci tutti? Distruggere la nostra nazione e tutto ciò che ancora possediamo. Questa non è solo una questione dell’Ucraina. Questa è una questione di sicurezza in Europa. La questione dell’unità della Nato. Perché dopo l’Ucraina, la Russia attaccherà i Paesi della Nato”.
Podolyak, consigliere della presidenza ucraina, invece, sempre su X, ha evidenziato: “Chi dice che la Russia sia interessata a ‘negoziati’, ‘accordi diplomatici’ e altri discorsi sulla ‘pace’? La Russia, in realtà, è interessata solo alla sua non sconfitta in guerra, al mantenimento obbligatorio di parte dei territori occupati, all’impunità per i crimini di guerra, alla conservazione della sua reputazione di Paese chiave e, soprattutto, alla resa obbligatoria dell’Ucraina. Non fatevi illusioni sulla Russia, la ‘pace’ per loro è solo una pausa operativa per portare avanti la modernizzazione militarista/propagandistica e continuare la distruzione sistemica delle democrazie. Servono armi, armi e ancora armi per l’Ucraina. Questa è l’unica strada giusta”.
Dopo la visita a sorpresa di sabato a Kiev, stamane, la Presidente della Commissione UE, Von der Leyen, nel discorso tenuto alla Conferenza degli ambasciatori presso l’Ue, ha dichiarato: “In Ucraina serve una pace giusta e duratura, e non un altro conflitto congelato, e la via principale per raggiungere questo obiettivo è la Formula di pace del presidente Zelensky. Dopo oltre 600 giorni di conflitto, il presidente Zelensky e il popolo ucraino sono determinati come il primo giorno. Anche se la situazione sul terreno evolve lentamente, una cosa è chiara: grazie alla determinazione dell’Ucraina e al nostro incrollabile sostegno, questa guerra rimarrà un fallimento strategico per il Cremlino. Tuttavia, il fallimento di Putin non si tradurrà automaticamente nella vittoria dell’Ucraina. Per questo, mentre la guerra si trascina e mentre continuiamo a soddisfare le necessità quotidiane degli ucraini, dobbiamo anche cercare di concentrarci sulla via da seguire e su cosa significhi sostenere l’Ucraina ‘per tutto il tempo necessario’. Tre, sono gli obiettivi principali. Innanzitutto , una pace giusta e duratura, e non un altro conflitto congelato, e la via principale per raggiungere questo obiettivo è la Formula di pace del Presidente Zelensky. In secondo luogo, l’Ucraina ha bisogno di sicurezza a lungo termine per cui dobbiamo garantire una forza militare sostenibile in grado di difendere l’Ucraina ora e di scoraggiare l’aggressione russa in futuro. Perché la storia non si ripeta. Questo obiettivo, ha forti implicazioni per la nostra industria della difesa, dobbiamo rafforzare le nostre capacità produttive e questo offre una finestra di opportunità per compiere passi più decisi verso un’Unione europea della difesa. Terzo, il modo migliore per garantire stabilità e prosperità all’Ucraina nel medio e lungo termine è l’adesione all’Unione europea. Per permettere all’Ucraina di riprendersi, l’Europa è la risposta. Per rafforzare ulteriormente la democrazia ucraina, l’Europa è la risposta. Per proteggere l’Ucraina da future interferenze, l’Europa è ancora una volta la risposta. Ed è vero anche il contrario , in un mondo in cui le dimensioni e il peso contano, è chiaramente nell’interesse geostrategico dell’Europa completare la nostra Unione”.
L’Alto rappresentante per la politica estera Ue, Borrell , invece, ha detto: “Non possiamo sentirci stanchi di sostenere l’Ucraina, dobbiamo tenere d’occhio le nostre opinioni pubbliche, combattere la stanchezza. Se l’Ucraina perde, noi perdiamo. La Russia è pronta a sacrificare uomini e mezzi per vincere, la vita umana per Putin non ha significato, come hai tempi di Stalin, si crede che la quantità abbia un’intrinseca qualità. L’unica soluzione è continuare a sostenerla e restare uniti”.
Fondamentale, nel percorso di adesione dell’Ucraina alla UE, l’attuazione delle riforme e la lotta alla corruzione. A tal proposito, Rbc Ucraina ha riferito che “il Servizio di sicurezza ucraino (Sbu) ha arrestato un ex viceministro della Difesa per aver sottratto quasi 1 miliardo di grivnie ucraine (circa 25 milioni di euro) durante l’acquisto di uniformi per l’esercito. Quindi, sulla base del materiale raccolto, gli investigatori dello Sbu hanno notificato all’ex Viceministro un avviso per presunta “appropriazione indebita, malversazione o sequestro di proprietà per abuso d’ufficio” e per “ostacolo alle attività legittime delle Forze armate dell’Ucraina e di altre formazioni militari”. Al suo presunto complice, l’ex direttore ad interim del Dipartimento degli appalti pubblici del ministero della Difesa, è stato notificato lo stesso avviso”.
Quanto all’adesione della Svezia alla Nato, il segretario di Stato Blinken, in visita in Turchia per discutere con il ministro degli Esteri della guerra in Medio Oriente, ma anche della guerra in Ucraina, ha dichiarato: “Sono convinto che ci saranno progressi nell’adesione della Svezia alla NATO dopo i colloqui con la sua controparte turca ad Ankara. Il presidente turco Tayyip Erdogan ha presentato lunedì al Parlamento il disegno di legge che ratifica l’adesione della Svezia all’alleanza militare NATO, dopo aver ritardato il passo per mesi. Il disegno di legge deve essere approvato dalla commissione parlamentare per gli affari esteri prima del voto dell’intera assemblea generale. Erdogan poi lo trasformerà in legge. Sono convinto che vedremo dei progressi in questo senso”.
Restando in Turchia, secondo quanto riportato dai media olandesi, facendo riferimento ai dati pubblicati da Statistics Netherlands (CBS) sull’export, le aziende olandesi sembrerebbero aggirare le sanzioni europee contro la Russia per la guerra in Ucraina, esportando prodotti nel Paese attraverso la Turchia.
Sempre in ambito commerciale, diverse decine di proprietari di aziende di trasporto hanno bloccato oggi tre importanti valichi di frontiera polacchi con l’Ucraina per protestare contro la presunta concorrenza sleale delle imprese del Paese vicino. In seguito all’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, l’Ue ha sospeso un sistema di permessi per l’ingresso nell’Unione per le società di trasporto ucraine. Secondo le aziende polacche, la mossa ha innescato un afflusso di concorrenti ucraini nel settore, facendo crollare i profitti.
In ultimo, in merito alle esportazioni di grano e cereali dall’Ucraina, secondo i dati del Ministero dell’Agricoltura pubblicati oggi, esse sono diminuite di quasi un terzo rispetto all’anno scorso (-9,8 milioni di tonnellate nella stagione di commercializzazione 2023/24 luglio-giugno).
A Mosca, nel frattempo, secondo la Reuters, che ha citato sei fonti, Putin ha deciso di candidarsi alle elezioni presidenziali di marzo, “una mossa che lo manterrà al potere almeno fino al 2030, poiché il capo del Cremlino ritiene di dover guidare la Russia attraverso il periodo più pericoloso del mondo”. Sempre secondo tali fonti anonime, “la notizia della decisione di Putin era arrivata e che i consiglieri si stavano ora preparando per la campagna e per l’elezione di Putin. Per Putin, che secondo i sondaggi d’opinione gode di un indice di gradimento dell’80% in Russia, se si candida le elezioni sono una formalità: con il sostegno dello Stato, dei media statali e quasi nessun dissenso pubblico mainstream, è sicuro di vincere”.
Tuttavia, il portavoce del Cremlino, commentando tale notizia, ha affermato: “Putin non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione al riguardo. E la campagna stessa non è stata ancora annunciata ufficialmente”.
Il Moscow Times , invece, citando proprie fonti, ha scritto che Sergey Mikhailov “sarebbe stato costretto a lasciare il posto di direttore generale della Tass a causa della copertura che l’agenzia di stampa statale russa aveva riservato all’ammutinamento dei mercenari della Wagner”, smentendo quindi la versione ufficiale secondo cui avrebbe rassegnato le dimissioni di propria spontanea volontà.
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