di Federica Marengo lunedì 16 ottobre 2023
-Nella 591° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti dalla notte scorsa gli attacchi russi sul Paese. Colpita, infatti, dalle bombe di Mosca, la regione di Donetsk, dove una donna è rimasta uccisa e un uomo ferito. Tuttavia, l’amministrazione filorussa ha fatto sapere che un bambino di 10 anni è rimasto ucciso e altri due civili feriti nel corso di raid ucraini “in aree popolate della repubblica popolare di Donetsk”.
Altre vittime civili ucraine, poi, sono state registrate anche nella città di Avdiivka e nel villaggio di Ocheretyne.
Per l’analista militare di Bild ,Julian Ropke, “La Russia ha perso più di 60 carri armati e veicoli corazzati proprio nell’offensiva verso Avdiivka, la città del Donetsk che i russi stanno cercando di conquistare da giorni e le colonne di oltre 100 veicoli sono andate all’attacco subendo il fuoco dell’artiglieria e dei missili anticarro, causando la morte di più di 200 soldati russi e la perdita di più di 60 carri armati e veicoli corazzati”.
Inoltre, l’Aeronautica militare ucraina ha reso noto che le forze di difesa di Kiev hanno abbattuto nella notte 11 droni kamikaze su un totale di 12 lanciati dalla Russia e un missile aria-terra Kh-59 su cinque, seguita dal portavoce dello Stato Maggiore delle forze armate ucraine, Andriy Kovaliov, che, in un’intervista a United News, ha dichiarato che le forze russe, la settimana scorsa, hanno ucciso quasi 30 civili in Ucraina, tra cui un bambino, ferendone oltre 100, evidenziando che: “Nello stesso periodo i russi hanno lanciato 21 attacchi missilistici, 432 raid aerei e 386 attacchi con lanciarazzi multipli contro le posizioni delle forze armate ucraine e contro infrastrutture civili. Come risultato di attacchi così cinici, quasi 30 nostri compatrioti, compreso un bambino, sono stati uccisi, e più di un centinaio di civili, tra cui tre bambini, sono rimasti feriti; la settimana scorsa, l’Aeronautica militare ucraina ha distrutto 55 dei 69 droni kamikaze Shahed 136/131 lanciati dalla Russia”.
Infine, le autorità ucraine meridionali hanno reso noto che “La Russia ha aggiunto altre due navi lanciamissili alla sua flotta del Mar Nero. Due nuove fregate russe sono presenti e in servizio di combattimento attivo nell’area; queste navi potrebbero lanciare una raffica fino a 20 missili da crociera kalibr. La minaccia di attacchi missilistici russi dal Mar Nero rimane molto alta”.
Secondo il Think tank USA dell’Istituto Superiore di Studi sulla guerra, le forze armate ucraine starebbero avanzando a nord di Maryinka e la Russia vorrebbe per questo circondare Kupyanslk e per l’intelligence britannica, Mosca starebbe reclutando dei volontari per evitare la mobilitazione.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che ha espresso il suo sostegno a Israele e , a cui, secondo media israeliani, è stato sconsigliato di recarvisi, stamane, ringraziando quanti stanno combattendo per la libertà, ha ricordato sul social X, i 600 giorni dall’inizio dell’invasione della Russia e dalla guerra in Ucraina, scrivendo: “La libertà si ottiene con la volontà di non arrendersi. L’obiettivo è non perdere tempo. Non perdere l’unità. Non lasciare che i dubbi possano minare la nostra determinazione. Ogni giorno dobbiamo rafforzarci. Ogni giorno dobbiamo distruggere gli occupanti. Prevarremo senza dubbio”.
Sempre il Presidente ucraino Zelensky, in giornata, ha ricevuto in visita a Kiev, il ministro degli Esteri della Macedonia settentrionale e Presidente in carica ad interim dell’Osce (organizzazione per la sicurezza e la cooperazione, fondata in UE nel 1975 per promuovere le relazioni tra i blocchi occidentali e orientali), Bujar Osmani, il quale , in un’intervista al media macedone Civil media, riportata da Rbc Ucraina, ha dichiarato che: “L’Ucraina è una priorità assoluta della sua presidenza, poiché qui si decide il futuro della sicurezza in Europa. Quando le fondamenta stesse dell’organizzazione sono minacciate, dobbiamo concentrarci su questo. E questo è esattamente ciò che sta accadendo ora in Ucraina: l’aggressione russa contro l’Ucraina sta distruggendo le fondamenta dell’ordine internazionale”.
Il Presidente Bujar Osmani ha poi incontrato il ministro degli Esteri ucraina, Kuleba, che ha chiesto l’esclusione della Russia dall’Osce: “La situazione nell’Osce è molto complicata e dolorosa, ma la scelta è molto semplice: o una morte lenta con la Russia o una nuova vita senza di essa. La Russia è la più grande minaccia alla sicurezza e alla cooperazione in Europa. Cerca il caos, la destabilizzazione; se vogliamo salvare l’Osce, salvare la sicurezza e la cooperazione in Europa, dobbiamo spingere la Russia fuori dall’Osce e dall’Europa. Sarà meglio per tutti”.
Restando in UE, il vicepresidente della Commissione europea, Dombrovskis, al suo arrivo all’Eurogruppo a Lussemburgo, ha dichiarato che: “Siamo già a metà ottobre e abbiamo bisogno di avere chiarezza il prima possibile sul finanziamento all’Ucraina. È importante che assicuriamo il fabbisogno finanziario dell’Ucraina, come identificato dal Fondo monetario internazionale. In questo contesto, quindi, è importante che gli Usa chiariscano il prima possibile. E questo è qualcosa di cui discuteremo all’Eurogruppo di oggi. Avremo uno scambio con la segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen: nell’attuale contesto geopolitico complesso e conflittuale, è importante che Ue e Usa lavorino insieme come alleati strategici e trovino risposte coordinate alle sfide. In questo contesto solleverò il tema del finanziamento all’Ucraina per i prossimi anni dove chiaramente l’Ue è impegnata a sostenere l’Ucraina fin tanto che sarà necessario. Lo scambio di vedute con Yellen coprirà un ampio ventaglio di temi e non escludo quello dell’impegno Usa sull’accordo sulla tassazione globale”.
In merito, la segretaria Usa al Tesoro, Janet Yellen, in conferenza stampa, dopo aver partecipato alla riunione dell’Eurogruppo a Lussemburgo, ha dichiarato: “Esiste una maggioranza bipartisan al Congresso che sostiene” il pacchetto per l’Ucraina. “Sappiamo che c’è anche un’opposizione al Congresso su questo, ma sono assolutamente convinta che ce la faremo. E’ di massima priorità per il presidente Biden. È importante sapere che non siamo soli in questo, che abbiamo partner impegnati quanto noi e l’Ue è certamente quel partner. Stiamo lavorando insieme”.
Il Presidente dell’Eurogruppo dei ministri delle finanze, Donohoe, a margine di una riunione, ha ribadito il sostegno all’Ucraina: “Tra Paesi dell’area euro siamo uniti nel nostro supporto all’Ucraina e abbiamo reiterato la nostra determinazione a lavorare con i nostri partner Usa per le sfide di breve e lungo termine”.
Il Segretario generale della Nato, Stoltenberg, a sua volta, dopo una conversazione con il Premier ungherese Orban, ha scritto su X: “Ho parlato con il premier ungherese, Viktor Orban, della situazione in Ucraina e dell’importanza del nostro supporto. In un momento di crescente instabilità e competizione globale, dobbiamo continuare a restare forti insieme nella Nato. Abbiamo anche affrontato la questione dell’imminente adesione della Svezia all’Alleanza”.
A Kiev, nel frattempo, è arrivata anche l’inviata speciale dell’amministrazione Biden per la ricostruzione dell’Ucraina, Penny Pritzker. Secondo il sito Bloomberg, “Nonostante l’esplosione di violenza tra Israele e Hamas che potrebbe distogliere l’attenzione dal fronte ucraino, Pritzker vuole rassicurare il Presidente Volodymyr Zelensky che gli Stati Uniti non retrocederanno nella loro partnership. Durante la visita a Kiev, l’inviato speciale incontrerà non solo il Presidente, ma anche altri funzionari del governo, imprenditori privati e rappresentanti della Camera di commercio Usa sia per comprendere le necessità del Paese in vista dell’inverno, sia per arginare la corruzione”.
Sulla questione dell’uscita di Mosca dall’accordo sulle esportazioni di grano dai porti ucraini, il Presidente della Repubblica Mattarella, nel suo intervento alla FAO, in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione, ha sottolineato: “E’ un delitto trasformare cibo e acqua in strumenti di conflitto. La scellerata decisione di Mosca del luglio scorso di uscire dall’accordo sul grano è una scelta che peggiora ulteriormente lo scenario di insicurezza alimentare e scarsità di beni essenziali” procurato dalla guerra”.
A Mosca, invece, il Presidente Putin, che mercoledì sarà a Pechino per incontrare il Presidente Xi Jinping, in un’intervista a China Central Television, rilanciata dall’agenzia Ria Novosti, ha affermato: “Lo status di Paese non allineato dell’Ucraina è estremamente importante per la Russia e l’espansione della Nato attraverso l’adesione dell’Ucraina al blocco crea minacce per Mosca. L’espansione della Nato attraverso l’adesione dell’Ucraina al blocco crea minacce per Mosca. Chiediamo che questo venga ascoltato. L’Ucraina, se vuole avviare colloqui di pace con la Russia, deve annullare il decreto che vieta i negoziati e dichiararsi pronta al dialogo con Mosca. La Russia è “disponibile” al colloquio. Il Presidente dell’Ucraina ha emesso un decreto che vieta i negoziati di pace con noi… Ebbene, come si può negoziare se non lo vogliono e se hanno emesso un documento normativo che vieta questi negoziati. Dichiariamo la nostra disponibilità a questi negoziati. Siamo pronti, anche sfruttando l’offerta dei nostri amici cinesi. L’Ucraina subisce perdite enormi nella sua controffensiva, otto volte superiori a quelle di Mosca. La controffensiva, continua dal 4 giugno. Finora non ci sono risultati, ci sono solo perdite enormi per l’Ucraina, che se facciamo un confronto sono di uno a otto”.
Il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov. invece, ha annunciato che la Russia attuerà un nuovo progetto per la produzione nazionale di droni, spiegando che: “I droni russi provengono per lo più dalla Cina e Mosca spenderà più di 618 milioni di dollari per un nuovo progetto nazionale di sviluppo della produzione di droni. Stiamo spendendo altro denaro per i droni e più di 60 miliardi di rubli per un nuovo progetto nazionale per sviluppare la nostra base di droni. L’obiettivo è che entro il 2025 il 41 per cento di tutti i droni abbia l’etichetta ‘Made in Russia’. Oggi i droni provengono principalmente dalla Repubblica Popolare Cinese. I droni ,gli aerei senza pilota, hanno svolto un ruolo importante nella guerra in Ucraina e sono utilizzati per attacchi e ricognizioni”.
©Riproduzione riservata