di Federica Marengo martedì 19 settembre 2023
-Nella 565° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti dalla notte gli attacchi russi con missili e droni sul Paese. Secondo quanto riportato dalla Difesa di Kiev, infatti, le forze armate ucraine hanno abbattuto 27 missili Shahed su 30 lanciati e almeno 10 tra quelli lanciati su Mykolaiv.
Un vasto incendio, poi ,si è sviluppato in seguito a un raid russo su Leopoli, in cui sono rimaste uccise alcune persone(il numero definitivo è ancora da rilevare) e ferite almeno 2 e, in cui è stato distrutto un deposito di aiuti umanitari e sono state distrutte più di 300 tonnellate di forniture umanitarie.
Colpita ,poi, dall’esercito russo anche Kupyansk, nella regione di Kharkiv, dove sono rimaste uccise 3 persone, mentre, secondo quanto riportato in un post su Facebook dallo Stato maggiore ucraino, “Le forze russe starebbero cercando di recuperare le posizioni perse nella regione del Donetsk. Mosca, infatti, ha tentato di recuperare le posizioni perdute vicino Andriivka (nella regione di Donetsk), senza però ottenere successi. Le Forze di Difesa ucraine, pertanto, continuano le operazioni di assalto vicino Bakhmut, infliggendo notevoli perdite di uomini e mezzi al nemico e consolidano le loro nuove posizioni”.
Raid russo anche a Kherson, dove è stato colpito un filobus, causando al morte di un poliziotto.
In merito al raid sul mercato di Kostiantynivka del 6 settembre scorso, in cui sono rimaste uccise almeno 17 persone e ne sono state ferite 30,secondo il New York Times, il missile non sarebbe stato lanciato dai russi, poiché il razzo sarebbe arrivato da nord-ovest, quindi dalle zone controllate da Kiev, e non dal settore occupato dai russi. Il giornale ipotizza ,dunque che il missile antiaereo sia finito fuori rotta per un danno al momento del lancio o per un malfunzionamento del sistema di guida.
Secondo quanto sostenuto dall’Institute for the study of war, nel suo report, “La liberazione di Klishchiivka e Andriivka da parte dell’Ucraina potrebbe aver deteriorato la difesa russa nell’area a sud di Bakhmut e potrebbe aver reso inefficaci fino a tre brigate russe. Quindi, la cattura ucraina di due insediamenti, indica che queste forze probabilmente faranno fatica a ricostituire il loro potenziale di combattimento e difendersi da qualsiasi ulteriore attività offensiva ucraina a sud di Bakhmut, ma non ci sono indicazioni immediate che la liberazione di Klishchiivka e Andriivka farà presagire un tasso più elevato di avanzata ucraina a sud di Bakhmut”.
Per l’intelligence britannica, invece, visto che “Per tutta la prima metà di settembre 2023, sono continuati pesanti combattimenti intorno alle isole del basso Dnipro, nell’oblast di Kherson, che attualmente segna la linea del fronte. Entrambe le parti hanno lanciato raid con squadre su piccole imbarcazioni contro le isole e contro le sponde opposte dei fiumi, esiste una possibilità realistica che le operazioni russe nell’area siano state potenziate, da quando il settore è passato sotto la responsabilità del 40° Corpo d’Armata appena creato. Il numero delle forze coinvolte è relativamente piccolo rispetto ad altri fronti; tuttavia, entrambe le parti considerano l’area strategicamente importante. Fornisce inoltre l’opportunità di allontanare le unità del proprio avversario dagli intensi combattimenti nelle regioni di Zaporizhzhia e Donetsk”.
Sul fronte russo, invece, l’esercito ha respinto sette attacchi di gruppi d’assalto delle forze armate ucraine nella direzione di Donetsk e le Forze armate ucraine hanno colpito il quartier generale delle forze russe e filorusse nella città occupata di Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia.
Intercettati poi dalle forze armate di Mosca droni ucraini nelle regioni di Belgorod e Bryansk.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, arrivato negli USA per partecipare alla 78° Assemblea delle Nazioni Unite e per incontrare il Presidente USA ,Biden, ha visitato l’ospedale universitario di Staten Island, dove i soldati ucraini sono stati curati per le amputazioni e ,ivi, ha affermato che: “E’ molto importante che tutte le nostre parole, tutti i nostri messaggi vengano ascoltati”.
Prima di partire per gli USA, lo stesso Zelensky aveva fatto riferimento agli obiettivi del viaggio in USA, su X, scrivendo: “L’Ucraina presenterà agli Stati membri dell’Onu una proposta concreta su come rafforzare il principio dell’integrità territoriale e migliorare la capacità delle Nazioni Unite di contrastare e fermare le aggressioni”.
ll Segretario alla Difesa Usa Lloyd James Austin ,dalla base aerea di Ramstein, dove si è svolta la riunione del gruppo di contatto per la difesa dell’Ucraina, invece, ha fatto sapere che : “I carri armati americani Abrams saranno consegnati all’Ucraina “presto”, sottolineando che: “La controffensiva dell’Ucraina contro l’invasione delle forze russe sta facendo progressi “costanti” e le coraggiose truppe ucraine stanno sfondando le linee pesantemente fortificate dell’esercito di aggressione russo”.
Riguardo alla visita negli Usa del Presidente ucraino Zelensky, la portavoce del ministero degli Esteri russo, Zakharova ha definito quest’ultimo un “accattone dipendente di Kiev, che sta andando a mendicare ancora denaro e armi dai suoi padroni americani” e , in merito a quanto sta accadendo tra Armenia (con i separatisti armeni) e Azerbaigian nel Nagorno-Karabakh, ha accusato l’Armenia di avere creato “un terreno fertile per la politica ostile dell’Occidente contro la Russia”, dopo che Erevan ha condotto esercitazioni militari con gli Usa”.
Infine, il segretario del Consiglio di Sicurezza nazionale russo, Patrushev, ha confermato che in ottobre il Presidente russo Putin sarà a Pechino per consultazioni con il Presidente cinese Xi Jinping.
Quanto alla mediazione tra Russia e Ucraina da parte della Turchia, il Presidente turco Erdogan, anch’egli all’Assemblea Onu, in un’intervista alla tv Pbs, invitando la Svezia a mantenere le promesse fatte ,affinché Ankara apra alla sua adesione alla Nato ,di fermare i terroristi presenti a Stoccolma, ha dichiarato: “E’ abbastanza ovvio che la guerra in Ucraina durerà a lungo. Vorremmo essere fiduciosi sul fatto che la guerra possa finire al più presto e Putin, effettivamente, è dell’opinione di far finire il conflitto quanto prima; crediamo alle osservazioni del Presidente russo. E’ impossibile prevedere quando la guerra avrà fine, in quanto solo i leader delle due parti possono dirlo. La Russia è un Paese “affidabile. Non ho motivo di non fidarmi di loro. Nella misura in cui l’Occidente è affidabile anche la Russia è egualmente affidabile. Negli ultimi 50 anni siamo stati in attesa alle porte dell’Unione europea e in questo momento mi fido della Russia tanto quanto mi fido dell’Occidente. La metà delle mie forniture di gas naturale provengono dalla Russia, il che significa la nostra solidarietà. Stiamo facendo passi avanti comuni, collaboriamo anche nel settore della Difesa. Possiamo fare tutto questo insieme alla Russia, Ankara e i Paesi membri dell’Ue hanno posizioni diverse nei confronti della Federazione Russa. La Russia è uno dei miei vicini più prossimi. E abbiamo una storia comune”.
Il segretario generale dell’Onu, Guterres, nel frattempo, apertisi i lavori della 78°Assemblea delle Nazioni Unite, ha dichiarato nel suo intervento: “L ‘invasione russa dell’Ucraina, in violazione della Carta Onu e del diritto internazionale, ha scatenato un epicentro di orrore. Al di là dell’Ucraina, la guerra ha gravi implicazioni per tutti. Le minacce nucleari ci mettono a rischio, ignorare i trattati e le convenzioni globali ci rende meno sicuri, l’avvelenamento della diplomazia globale ostacola il progresso su tutti i fronti. Non dobbiamo smettere di lavorare per la pace, una pace giusta in linea con la Carta Onu e il diritto internazionale”.
Anticipato poi dalla Casa Bianca, l’intervento all’Onu del Presidente USA Biden, unico leader dei cinque Paesi membri permanenti del Consiglio che partecipa a questa sessione, il quale ha evidenziato: “La Russia crede che il mondo si stancherà e permetterà di brutalizzare l’Ucraina senza conseguenze. Ma vi chiedo questo: se abbandoniamo i principi fondamentali della Carta Onu per placare un aggressore, qualche Stato membro può sentirsi sicuro di essere protetto? Se permettiamo che l’Ucraina sia spartita, l’indipendenza di qualche nazione sarà garantita? La risposta è no. Dobbiamo opporci oggi a questa palese aggressione per scoraggiare altri potenziali aggressori domani. Gli Stati Uniti vogliono che questa guerra finisca, nessuno più dell’Ucraina vuole che finisca. Solo la Russia ha il potere e la responsabilità di farlo. E ora sbarra il cammino della pace perché vuole la capitolazione dell’Ucraina. La Russia crede che il mondo si stancherà. E le permetterà di brutalizzare l’Ucraina senza conseguenze. Ma gli Stati Uniti insieme agli alleati continueranno a stare al fianco del coraggioso popolo dell’Ucraina. Dobbiamo continuare a stare contro l’aggressione sfacciata di oggi, per impedire il possibile aggressore di domani. .Gli Stati Uniti vogliono un mondo più sicuro più prospero ed equo per tutti, perché sappiamo che il nostro futuro è legato al vostro. E nessuna nazione può affrontare le sfide attuali da soli. Abbiamo bisogno di più voci, di più prospettive al tavolo. Stiamo avviando una serie di consultazioni con gli Stati membri per trovare terreno comune. Non solo il Consiglio di Sicurezza, ma anche le altre istituzioni internazionali create dopo la Seconda Guerra Mondiale devono essere “aggiornate”. Per diventare più rappresentative, in particolare ,di nazioni che non sono state sempre rappresentate. Non arretreremo dai valori che ci fanno forti. I colpi di Stato avvenuti in rapida successione in Africa, in Niger e in Gabon, ci ricordano come la lotta contro la corruzione e per il rafforzamento della democrazia sia più urgente che mai. Quanto all’emergenza climatica, ondate di caldo record negli Stati Uniti ,incendi boschivi che divampano nel nord America e nell’Europa meridionale, il quinto anno di siccità nel Corno d’Africa, le tragiche alluvioni in Libia, che hanno ucciso migliaia di persone: prese insieme queste istantanee ci raccontano l’urgenza di quello che ci aspetta, se non riduciamo la nostra dipendenza dai carburanti fossili e iniziamo a proteggere il nostro mondo. Sin dal primo giorno ,la mia amministrazione ha trattato la crisi come una minaccia esistenziale. Non solo per noi, ma per l’umanità”.
Infine, in Italia, Papa Francesco, in un messaggio al cardinale Turkson ,Cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, in occasione del convegno sulla Pacem in Terris ,organizzato dall’Accademia, ha evidenziato: “Il nostro mondo continua a essere nella morsa di una terza guerra mondiale combattuta poco alla volta e, nel tragico caso del conflitto in Ucraina, non senza la minaccia di ricorrere alle armi nucleari. In effetti, il momento attuale assomiglia in modo inquietante al periodo immediatamente precedente alla Pacem in terris, quando nell’ottobre 1962 la crisi dei missili di Cuba portò il mondo sull’orlo di una diffusa distruzione nucleare”.
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