di Federica Marengo mercoledì 23 agosto 2023
-Nella 538° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti gli attacchi con droni tra Kiev e Mosca, con le forze armate ucraine che hanno colpito la capitale russa, determinando la chiusura degli aeroporti, poi riaperti, la città confinante di Belgorod, dove 3 civili sono rimasti uccisi, e la Crimea , dove è stato distrutto il sistema antimissilistico russo di difesa aerea S-400 (fatto, che , secondo la Difesa ucraina , non potrà non avere conseguenze per lo sviluppo degli eventi in Crimea), mentre le forze armate russe hanno colpito una scuola nella regione di Sumy, provocando la morte di 4 persone, un asilo a Kherson, ferendo 6 civili, e i granai di Odessa.
A tal proposito, il ministro delle Infrastrutture ucraino, Kubrakov, ha affermato che , in un mese, sono state distrutte dalle forze russe 270 mila tonnellate di grano.
Sotto attacco russo anche Zaporizhzhia, dove l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, ha lanciato l’allarme , segnalando una situazione pericolosa dopo le esplosioni registrate, e la regione di Donestsk.
Secondo l’intelligence britannica , poi, gli attacchi ai ponti che collegano la Crimea con l’Ucraina , quello di Chongar e quello di Henichesk, in particolare, avrebbero complicato la logistica russa.
Intanto, il Premier ucraino Zelensky, nel corso della conferenza stampa congiunta con il Primo ministro finlandese Petteri Orpo, ripresa da Ukrainska Pravda, ha dichiarato: “L’Ucraina sta avanzando gradualmente nella sua controffensiva, anche se il cammino è molto difficile perché i russi stanno minando densamente il territorio .Oggi abbiamo parlato con il primo ministro (finlandese). Se non vi dispiace, non dirò tutto pubblicamente, ma vediamo che stiamo facendo progressi in diversi settori. È molto difficile per noi, c’è un’attività di disseminazione di mine molto densa, migliaia di mine, questo è ciò che la Russia si lascia alle spalle. La tendenza più importante che i militari mi riferiscono ogni giorno è che stiamo avanzando in modo costante e continuo. Sì, un po’ alla volta, ma la direzione è quella giusta”.
Poi, a una domanda sul futuro del ministro della Difesa, Reznikov, il Presidente Zelensky ha detto di essere “pronto” a commentare “eventuali decisioni sul personale” solo “dopo aver firmato i relativi decreti”.
In ultimo, sempre il Presidente ucraino , Zelensky, durante la Conferenza internazionale sulla Crimea, ha giurato di mettere fine all’occupazione della penisola di Crimea da parte della Russia e ha affermato che nel processo tutta l’Ucraina sarà “de-occupata”.
In merito, secondo l’agenzia Ukrinform, il Parlamento ucraino (Verkhovna Rada) ha adottato una legge sulla struttura amministrativo-territoriale della Repubblica autonoma di Crimea. L’obiettivo è: “Creare presupposti giuridici per il ripristino e il funzionamento stabile delle autorità statali dell’Ucraina in Crimea dopo quasi un decennio di occupazione temporanea della regione interessata e la piena integrazione della penisola di Crimea nel sistema di governo pubblico dello Stato aggressore. Pertanto, entro un mese dalla data di entrata in vigore di questa legge, il Gabinetto dei ministri dell’Ucraina deve determinare i centri amministrativi e approvare i territori delle comunità territoriali della Repubblica autonoma di Crimea”.
Alla medesima conferenza dedicata alla Crimea è poi intervenuta la Presidente del Consiglio Meloni, che , in un videomessaggio, ha dichiarato: “Caro Presidente Zelensky, cari colleghi, l’annessione illegale della Crimea nel 2014 da parte della Russia è stata una chiara violazione del diritto internazionale e un assaggio delle intenzioni aggressive russe su tutta l’Ucraina. Da allora Mosca ha imposto il suo modello autoritario e ha violato i diritti delle popolazioni della Penisola, primi fra tutti i tatari. Nel 2014 in Occidente non si era compreso appieno la portata di quanto stava accadendo o, forse, si era sperato che potesse fermarsi lì la pulsione imperialista di Mosca. Abbiamo sbagliato, ed è doveroso riconoscerlo. Caro Volodymyr ,oggi siamo al vostro fianco, senza esitazioni. E siamo qui oggi per ribadire, con forza, che la Russia deve porre fine alla sua politica di occupazione e ritirare le sue truppe. Non ci stancheremo di lavorare per porre fine alla guerra e giungere ad una pace giusta e duratura. Così come intendiamo essere al vostro fianco per ricostruire la vostra Nazione, anche organizzando in Italia “Ukraine Recovery Conference” nel 2025, per dare così un futuro di opportunità al popolo ucraino e contribuire alla vostra rinascita, economica e sociale. Il futuro dell’Ucraina è un futuro di pace, di libertà e di benessere. È un futuro, nella sua integrità territoriale, all’interno della Casa comune europea. Perché la vostra eroica resistenza è la nostra battaglia per la democrazia. La vostra libertà è la libertà per l’Europa intera”.
Il Primo ministro ucraino, Shmyhal, invece, che ha incontrato oggi a Kiev il Primo ministro moldavo, Dorin Recean, ha fatto sapere via Telegram che: “L’Ucraina e la Moldavia svilupperanno un controllo congiunto al confine di Stato”,spiegando: “Abbiamo preso atto dei nostri progressi nello sviluppo della logistica a fronte del blocco da parte della Russia del corridoio dei cereali nel Mar Nero. Una rapida decisione sulla costruzione di un ponte attraverso il fiume Dniester, lo sviluppo dei posti di blocco e i collegamenti ferroviari sono tutti elementi molto importanti e cruciali per noi. Abbiamo anche discusso della cooperazione per l’ulteriore integrazione europea dei nostri Paesi. Vi siamo grati per il vostro sostegno fin dai primi giorni della guerra totale. Spero che la visita odierna della delegazione moldava contribuisca all’ulteriore sviluppo dei nostri contatti bilaterali e di un dialogo produttivo”.
In ambito, UE, l’Alto Rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Borrell, dopo che il ministero della Difesa russo ha rivendicato di aver respinto un attacco di droni ucraini nella regione di Mosca, in un’intervista all’emittente La1, ha detto: “L’Ucraina cerca di difendersi cercando di colpire i luoghi da cui l’artiglieria russa la bombarda sistematicamente provocando ogni giorno la morte di civili, compresi i bambini. È notizia di oggi che un drone è caduto qua e un altro là in Russia, ma ogni giorno cadono decine di droni e ogni giorno c’è un intenso fuoco di artiglieria contro l’Ucraina. L’Ucraina viene letteralmente distrutta e questo purtroppo ha quasi smesso di far notizia. Un cessate il fuoco non sembra probabile al momento poiché non vede nella Russia alcuna intenzione di fermare la guerra e loro sono gli unici che possono farlo”.
Sul fronte russo, invece, mentre l’agenzia Ria Novosti ,citando sue fonti, ha reso noto che il generale Serghei Surovikin è stato sostituito al comando dell’Aeronautica dal generale Viktor Afzalov, il Presidente russo Putin ha incontrato al Cremlino i leader delle regioni di Lugansk (est) e Zaporizhzhia (sud), di cui la Russia rivendica l’annessione, rispettivamente, Léonid Passetchnik, leader dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Lugansk (Lnr), e Evguéni Balitski, leader filorusso della regione di Zaporizhzhia, per discutere delle elezioni regionali e dell’inizio del nuovo anno scolastico.
Sempre il Presidente Putin ,poi, ha partecipato in videocollegamento al vertice dei Paesi Brics (Brasile, India, Cina e Sudafrica), dichiarando: “L’intervento russo in Ucraina è stato motivato dal desiderio di fermare la guerra di sterminio intrapresa dall’Occidente e dai suoi satelliti contro le persone che vivono nel Donbass. I Paesi del Brics sono contro l’egemonia e le politiche neocolonialiste. Ringrazio i Paesi dell’organizzazione per i loro tentativi di negoziare la pace in Ucraina. Mosca, in qualità di presidente dei Brics il prossimo anno, intende tenere unsummit a ottobre del 2024 nella città di Kazan”.
Tuttavia, il Presidente sudafricano Ramaphosa, che a giugno ha presentato un piano di pace africano separatamente a Putin e al Presidente ucraino Zelensky, in risposta al discorso del Presidente russo, ha dichiarato che “I membri del Brics continueranno a sostenere gli sforzi per porre fine al conflitto”, mentre il presidente brasiliano Lula da Silva ha espresso una posizione diversa da Mosca, sottolineando: “Il Brasile ha una posizione storica nel difendere la sovranità e l’integrità territoriale e tutti gli scopi e i principi delle Nazioni Unite. Siamo pronti a unirci a uno sforzo che possa effettivamente contribuire a un rapido cessate il fuoco e a una pace giusta e duratura, pur non sottovalutando le difficoltà, perché non si può restare indifferenti di fronte alle morti e alle distruzioni. Il Brasile non contempla formule unilaterali di pace”.
Il Presidente Lula ha poi ha toccato anche altri temi come: la proposta di una moneta comune dei Brics, che “ridurrebbe le vulnerabilità” ma che non ha incontrato il consenso degli altri quattro leader, il problema dell’indebitamento (“è inammissibile che i Paesi in via di sviluppo siano penalizzati con tassi di interesse fino a otto volte superiori a quelli praticati ai ricchi”) e il contrasto al cambiamento climatico: “Difficile combatterlo mentre molti Paesi in via di sviluppo sono ancora alle prese con la fame. I responsabili delle emissioni di carbonio sono stati coloro che hanno fatto la rivoluzione industriale. Per questi motivi, i finanziamenti per il clima devono essere veramente nuovi e aggiuntivi rispetto ai finanziamenti per lo sviluppo”.
Il Presidente cinese Xi Jinping, invece, in merito all’ipotesi di allargare il formato Brics ad altri Stati, proposta condivisa dal Primo ministro indiano Moodi, ha chiesto di accelerare il processo al fine di rendere “la governance globale più giusta e ragionevole”, definendo “inaccettabili” le pratiche “di confezionare le proprie norme e i propri regolamenti come norme internazionali” e di “ allearsi per formare gruppi esclusivi”.
Per Pechino, che ha anche sollecitato una riforma delle regole della finanza internazionale ed esortato i Paesi del blocco a cooperare sull’intelligenza artificiale, “Le norme internazionali dovrebbero essere scritte e sostenute da tutti i paesi sulla base degli scopi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite, piuttosto che dettate da coloro che hanno i muscoli più forti e la voce più forte. I Paesi Brics dovrebbero scegliere in modo indipendente il percorso di sviluppo, muoversi insieme verso la modernizzazione, essere compagni sulla strada dello sviluppo e della rivitalizzazione e opporsi al disaccoppiamento e alla rottura delle catene degli approvvigionamenti e alla coercizione economica”.
Il Vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Medvedev, nel frattempo, in un articolo pubblicato sul sito web aif.ru , in occasione del 15mo anniversario dell’invasione georgiana dell’Ossezia del Sud e del riconoscimento da parte della Russia dell’indipendenza dell’Ossezia del Sud e dell’Abkhazia, ha scritto: “L’Ucraina potrebbe scomparire come Stato in seguito al conflitto in corso. È già chiaro come andrà a finire: Kiev subirà una vergognosa sconfitta, proprio come gli aggressori georgiani. Lo Stato ucraino, che è stato creato artificialmente sulle rovine dell’Unione Sovietica, scomparirà probabilmente dalla mappa politica del mondo”.
Secondo il Financial Times, Mosca avrebbe intenzione di proporre lo scambio degli asset degli investitori stranieri bloccati in Russia con alcuni asset russi congelati dall’Occidente dopo l’invasione dell’Ucraina. Mosca concederebbe agli investitori occidentali interessati la possibilità di acquistare gli asset delle società russe immobilizzati in Europa con i fondi detenuti in conti in Russia che non possono essere spesi fuori dal paese. Tale indiscrezione però non è stata confermata dai funzionari occidentali interpellati dal giornale , che hanno affermato di non essere al corrente della proposta e che non vi sono trattative in corso in merito al potenziale scambio di asset.
Infine, secondo quanto riportato dall’agenzia Tass, vi sarebbe anche Prigozhin nella lista dei dieci passeggeri rimasti uccisi nello schianto nella regione di Tver, nella Russia centrale, tra Mosca e San Pietroburgo, di un jet di proprietà del capo della Wagner.
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