di Federica Marengo lunedì 31 luglio 2023
-Nella 515° giornata di guerra in Ucraina, il governatore di Bryansk, Bogomaz, ha reso noto che un drone ucraino è stato lanciato contro una stazione di polizia della regione russa , senza causare vittime. Inoltre, i filorussi che occupano Dontesk hanno fatto sapere di un attacco da parte delle forze di Kiev in cui sono morte 2 persone e 6 sono rimaste ferite.
In Crimea, invece, le autorità russe hanno iniziato a installare barriere galleggianti per proteggere il ponte di Crimea dagli attacchi dei droni ucraini. Secondo quanto riferito dal ministro della Difesa russo Shoigu, Mosca starebbe rafforzando la protezione da attacchi aerei e via mare.
Nello stesso tempo, le forze di Mosca hanno attaccato Kryvyi Rih, città natale del Presidente ucraino, Zelensky, uccidendo 2 persone e ferendone 73 (ma il numero è ancora in aggiornamento).
Colpite dalle forze russe anche Kharkiv, e Kherson, dove una persona è rimasta uccisa e 5 persone sono rimaste ferite. Tuttavia, la Difesa di Kiev ha reso noto di aver riconquistato finora 2 Km quadrati di territorio in direzione di Bakmhut.
Poi, il fondatore del gruppo Wagner, Prigozhin, in una nota audio a lui attribuita e, postata sul profilo di Grey Zone,avrebbe confermato lo stop di nuovi reclutamenti tra le fila dei paramilitari e l’operatività in Bielorussia e Africa, dicendosi però disponibile a intervenire qualora serva alla patria.
Intanto, mentre a Kiev hanno preso il via i lavori per smantellare lo stemma sovietico della statua della Madre Patria, che verrà sostituito con un Tridente di pace, il Presidente ucraino, Zelensky, sottolineando che “la guerra sta tornando in Russia”, ha dichiarato: “Negli ultimi giorni, il nemico ha attaccato ostinatamente le città, i centri urbani, bombardando strutture civili e abitazioni. Ma questo terrore non ci spaventerà e non ci spezzerà. Stiamo lavorando e salvando la nostra gente, i soccorritori sono sul posto e stanno lavorando. È probabile che la Russia ricominci gli attacchi al sistema energetico ucraino durante i prossimi mesi autunnali e invernali è fondamentale prepararsi a potenziali attacchi invernali sia a livello nazionale che regionale. Dovremmo essere consapevoli che i terroristi russi cercheranno di prolungare i loro attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine per interrompere la vita normale delle persone. Tuttavia, la nostra inflessibile determinazione deve prevalere. Invito le forze di sicurezza regionali e i governi a prepararsi per le emergenze energetiche. Il sistema energetico ucraino ha subito gravi danni, con circa il 40% dei danni causati da missili russi e attacchi di droni durante lo scorso inverno. Le truppe russe lo hanno fatto deliberatamente per indebolire la capacità dell’Ucraina di prepararsi alla controffensiva”.
Kiev, poi, ha confermato i colloqui di pace a Riad, in Arabia Saudita, fissati per il 5 e 6 agosto, da cui è stata però esclusa la Russia. In merito, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha dichiarato che “La Russia seguirà l’incontro che l’Arabia saudita sta organizzando nell’ottica di futuri colloqui di pace per l’Ucraina” e che “Resta da capire fino in fondo quali obiettivi sono stati fissati e di cosa gli organizzatori hanno effettivamente intenzione di parlare”.
Sempre il portavoce del Cremlino, Peskov, nel consueto punto stampam, ribadendo come al momento sia impossibile un accordo di pace con Kiev, ha affermato che “la Russia continuerà a combattere gli attacchi terroristici ucraini contro obiettivi civili sul territorio della Federazione Russia” , definendo tali attacchi: “atti di disperazione sullo sfondo di fallimenti”. Quest’ultimo ha anche aggiunto che non ci sono ancora date stabilite per una possibile visita del Presidente Putin in Turchia, ma una telefonata tra il Presidente russo e il suo omologo turco Erdogan “è prevista per mercoledì”.
Il capo del secondo dipartimento del ministero degli Esteri russo per i Paesi della Comunità degli Stati indipendenti (CSI), Aleksey Polishchuk, invece, in un’intervista con l’agenzia Ria Novosti, ha detto che “Un ipotetico ritiro delle armi nucleari tattiche russe dalla Bielorussia potrebbe avvenire solo se gli Stati Uniti e la Nato abbandonassero la loro politica di minare la sicurezza di Russia e Bielorussia” e che “La Russia continuerà il dialogo sulle prospettive di una soluzione di pace nel conflitto ucraino con i partner di Cina, Brasile, Africa che hanno “proposte costruttive e sostanziali” su questo dossier”.
ll media indipendente Novaya Gazeta, invece, riferendo calcoli sulla base della situazione anagrafica della popolazione nella Federazione russa, avrebbe rilevato che: “Le nuove leggi della Duma (la Camera bassa del Parlamento russo), che facilitano l’arruolamento dei cittadini, consentono di richiamare in guerra fino a cinque milioni di russi”. La modifica prevede anche l’ampliamento dell’età di leva fino a trent’anni.
Le autorità russe , inoltre, starebbero cercando di “far uscire l’esercito dal buco demografico della guerra” , per cui la nuova legge ha decuplicato le multe per chi non si presenta alla commissione di leva (fino a 30mila rubli, circa 300 euro) e ha vietato ai coscritti di lasciare la Russia dal momento in cui la convocazione è nel registro elettronico. Ai governatori , poi, è stato permesso di avere propri eserciti regionali, dotati di armi e inviati a difendere i confini, combattere i sabotatori e proteggere l’ordine pubblico.
Infine, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza ed ex Presidente russo, Medvedev, via Telegram, ha sottolineato come sia Kiev a rifiutare qualsiasi opzione negoziale ed è tornato ad agitare lo spettro della minaccia nucleare, qualora la controffensiva ucraina avesse successo.
Hacker filorussi hanno attaccato alcuni siti di aziende di trasporto italiane , rivendicando l’azione contro le “russo-fobiche autorità di Roma”.
Quanto alla questione dello stop da parte della Russia all’accordo, mediato da Turchia e Onu, sulle esportazioni di grano dai porti ucraini del Mar Nero, secondo quanto dichiarato dal ministro degli Esteri ucraino Kuleba durante la visita del ministro degli Esteri croato Gordan Grlic-Radma, “L’Ucraina e la Croazia hanno concordato di esportare il grano ucraino attraverso i porti croati sul Danubio e sul Mare Adriatico”.
A tal riguardo, il ministero degli Esteri ucraino, citato dal Guardian, ha fatto sapere che, questo mese, gli attacchi aerei russi hanno distrutto in nove giorni circa 180.000 tonnellate di raccolti di grano , colpendo diverse volte le infrastrutture portuali in Ucraina, in particolare a Odessa.
Sempre in merito a tale questione, ieri, nel corso dell’Angelus in piazza San Pietro, Papa Francesco ha rinnovato l’appello a “Pregare per la martoriata Ucraina dove la guerra distrugge tutto, anche il grano, e questo è una grave offesa a Dio, perché il grano è un suo dono per sfamare l’umanità, e il grido di milioni di fratelli e sorelle che soffrono la fame sale fino al cielo”.
In ultimo, dagli USA, il Segretario di Stato americano Blinken , nell’intervista al media australiano ’60 Minutes’, sulla guerra in Ucraina, ha dichiarato: “L’ostacolo più grande alla fine della guerra è la convinzione” del presidente russo Vladimir Putin “di poter resistere più a lungo dell’Ucraina e dei molti paesi che sostengono. Stiamo lavorando molto duramente per liberarlo da questa idea. Naturalmente la guerra potrebbe finire domani se Putin decidesse di fermarsi. E prima di tutto siamo determinati, così come lo sono tanti altri paesi, a continuare ad aiutare l’Ucraina a difendersi, a riprendersi il territorio che la Russia le ha sottratto con la forza. E non si tratta solo di un’aggressione contro l’Ucraina e i suoi cittadini – sottolinea il segretario di Stato americano, ma lo è anche contro gli stessi principi che sono al centro del mantenimento della pace e della sicurezza nel mondo: l’idea che i paesi debbano rispettare la loro integrità territoriale, la loro sovranità, la loro indipendenza. Se lasciamo che ciò che la Russia sta facendo in Ucraina vada avanti impunemente, allora si aprirà un vaso di Pandora e ogni aspirante aggressore in tutto il mondo dirà ‘beh, se possono farla franca, posso farla franca anche io’. Questa è una ricetta per un mondo in conflitto”.
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