di Federica Marengo giovedì 27 luglio 2023
-Nella 511° giornata di guerra in Ucraina, il comandante dell’Aeronautica militare di Kiev, Oleshchuk, ha fatto sapere che la Difesa ucraina ha abbattuto nella serata di ieri 35 missili da crociera russi lanciati sulle regioni di Kiev e di Kharkiv e sulla città di Dnipro e 8 droni Shahed in varie direzioni.
Colpite poi dai bombardamenti di Mosca, anche Nikopol, nella regione di Dnipropetrovsk, e Odessa, dove un raid di Mosca ha danneggiato il terminal merce del porto.
Il ministro delle Infrastrutture ucraino, Kubrakov, ha reso noto che negli ultimi nove giorni, 26 infrastrutture portuali e 5 navi civili sono state danneggiate o parzialmente distrutte dagli attacchi russi e che i russi “stanno limitando la navigazione nell’area della Crimea temporaneamente occupata e vicino alle acque territoriali della Bulgaria. In questo modo, la Federazione Russa blocca di fatto il movimento delle navi in direzione dei porti marittimi dell’Ucraina”.
A tal proposito, la portavoce dell’esercito di Kiev , Goumeniouk, ha dichiarato che “l’Ucraina non dispone di difese antiaeree per proteggere la sua infrastruttura per l’export del grano dagli attacchi russi, poiché Mosca ha bloccato tutti i porti del Paese” , sollecitando, quindi, sostegno nella difesa aerea e anti-missili.
Tuttavia, secondo la Difesa ucraina, le truppe di Kiev starebbero avanzando nel Donetsk e, secondo due funzionari del Pentagono, sentiti dal New York Times, “la massima spinta della controffensiva ucraina sarebbe in corso nel sud-est del Paese”, con “l’apporto di migliaia di rinforzi, molti dei quali addestrati ed equipaggiati dall’Occidente”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, che nelle ultime ore ha proposto al Parlamento ucraino, che ha destituito il ministro della Cultura per “spese eccessive in tempo di guerra”, l’estensione della legge marziale e ha firmato una legge per un’accisa digitale su tabacco e alcol, dal fronte di Dnipro, dove si è recato per fare il punto della situazione sul campo, ha dichiarato che: “L’Ucraina riuscirà a reintegrare rapidamente la Crimea nel suo tessuto statale. Ho tenuto diverse riunioni importanti sulla preparazione di eventi internazionali ad agosto, tra cui la Piattaforma di Crimea. Stiamo anche preparando un elenco di misure di disoccupazione per la Crimea. Passi completi: sicurezza, economia e sociale. Possiamo reintegrare rapidamente la Crimea nel tessuto statale dell’Ucraina”.
Più tardi, lo stesso Zelensky, in un’intervista a Tv Globo News, si è detto disponibile a sostenere un progetto promosso dal presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva in favore della pace, purché la Russia lasci prima i territori occupati dal febbraio dello scorso anno, spiegando: “Se Lula mi aiuta, visto che il Brasile per me è così lontano e non ho molto tempo disponibile, e se lui riesce a riunire gli altri leader dell’America Latina, possiamo incontrarci tutti in Brasile o altrove. C’è un crimine di aggressione contro la nostra sovranità e integrità territoriale. So che Lula e i brasiliani sostengono la sovranità dell’Ucraina, e noi abbiamo bisogno del loro sostegno il capo dello stato brasiliano ha difeso ripetutamente una soluzione pacifica del conflitto, proponendo la creazione di un ‘gruppo di paesi che si impegnino a facilitare il dialogo tra Kiev e Mosca. Secondo Lula questo dialogo dovrebbe avvenire presto, senza che la Russia debba lasciare il territorio invaso. Ma se la Russia lascia il nostro territorio sovrano, allora entrerà in gioco la diplomazia. In che modo, non è importante saperlo ora. Ma quella è la cosa più urgente al momento, l’opzione più rapida per risolvere la crisi”.
Sul fronte russo, invece, il servizio di sicurezza federale di Mosca (Fsb) ha reso noto di aver sventato un attacco terroristico pianificato contro una delle navi da guerra russe della flotta del Mar Nero che trasportava missili ad alta precisione e di aver arrestato un marinaio russo, reclutato dall’intelligence di Kiev, che sarebbe stato fermato in possesso di due bombe artigianali e, che avrebbe cercato di far saltare in aria una delle navi di Mosca.
Ciò, mentre il Presidente russo Putin, a San Pietroburgo, ha presieduto il summit dei Paesi africani, nel corso del quale ,tornando sulla questione dell’uscita dall’accordo sulle esportazioni del grano ucraino dai porti del Mar Nero,siglato con la mediazione di Turchia e Onu, ha detto che “La Russia è pronta a inviare grano gratuitamente nei Paesi africani nei prossimi3-4 mesi”, per poi dichiarare a margine del vertice: “Le forze armate ucraine non ottenuto successo nella controffensiva. La controffensiva, non ha avuto successo in nessun ambito di combattimento. Tutti i tentativi di controffensiva sono stati fermati e il nemico è stato respinto con pesanti perdite. Oggi (le forze ucraine, che hanno cercato di recuperare attrezzature militari abbandonate o distrutte, i feriti e i corpi delle vittime lasciate ieri sul campo di battaglia, sono state anch’esse disperse. Per quanto riguarda gli ultimi giorni, confermiamo davvero che le ostilità si sono notevolmente intensificate. Gli scontri principali si sono svolti, come si dice in Occidente, nella direzione dell’attacco principale: Zaporizhzhia . Le forze ucraine hanno perso 200 combattenti nelle ultime 24 ore e questa cifra è più di dieci volte superiore” a quella delle perdite nelle file russe”.
In merito al summit, il capo dell’agenzia federale russa per il trasporto aereo, Alexander Neradko, ha spiegato che: “Mosca è pronta a sviluppare servizi aerei con i Paesi africani ,se questi garantiranno che gli aerei russi non saranno trattenuti o sequestrati negli aeroporti di quei Paesi”.
Dall’Onu, però, il segretario generale delle Nazioni Unite, Guterres, ha replicato che: “Non è sufficiente un po’ di beneficenza per mitigare l’impatto enorme della fine dell’accordo sul grano”.
Il Presidente dell’unione africana e presidente delle Comore, Azali Assoumani, nel corso del suo intervento al forum Africa-Russia a san Pietroburgo, ha dichiarato che “Oggi è necessario lottare per una pace sostenibile tra Russia e Ucraina”, riecheggiato dal Presidente dell’Egitto, Al Sisi, che ha sottolineato di “sostenere ogni sforzo per la soluzione della crisi in Ucraina”.
Il portavoce del Cremlino,Peskov, invece, che ha fatto sapere alla stampa che tra i temi sul tavolo del summit con i Paesi africani vi è stata la situazione in Niger, dove il presidente Mohamed Bazoum è stato rimosso dal potere dall’esercito, ha annunciato che domani il Presidente russo Putin rilascerà una dichiarazione ai media e riassumerà i lavori del forum e del vertice Russia-Africa.
Infine, tra gli alleati dell’Ucraina, poi, il Segretario di Stato, Stanislaw Zaryn,ha lanciato l’allarme per un eventuale attacco dei mercenari del Gruppo Wagner, che nelle ultime settimane sono stati dislocati in Bielorussia in seguito alla fallita rivolta di Y Prighozin e che, mentre continuano le manovre congiunte di Wagner e dell’esercito bielorusso vicino al confine, occorre prepararsi alla possibilità che i mercenari vengano utilizzati contro la Polonia.
Il Segretario di Stato polacco, Zaryn , ha poi sottolineato che il numero di mercenari dispiegati in Bielorussia ha raggiunto le 3.000 unità e ha affermato che i mercenari potrebbero rapidamente sfuggire al controllo del Presidente bielorusso Lukashenko e diventare “un serio problema sia per la Polonia che per la Bielorussia”.
Lo stesso segretario di Stato polacco Zaryn ha poi sottolineato: “Sono criminali di guerra che causano problemi ovunque si trovino. Dalla fallita rivolta di Wagner il 24 giugno, circa una dozzina di convogli si sono spostati in Bielorussia come parte dell’accordo con il Cremlino, che ha dato ai mercenari l’opzione di lasciare l’Ucraina senza conseguenze per il loro atto di ribellione o di restare, ma agli ordini dell’esercito. Le autorità bielorusse hanno allestito un primo campo per i mercenari provenienti dall’Ucraina nella città di Tsel, nella regione di Mogilev, con una capacità di quasi 9.000 persone. Gli uomini di Wagner sono attualmente dislocati nel campo di addestramento di Brestski, che si trova a soli 50 chilometri dal confine con la Polonia, con cui condivide più di 400 chilometri”.
In Italia, il Senato ha approvato con 130 voti favorevoli, nessun contrario e 4 astensioni, una mozione sul riconoscimento dell’ Holodomor come genocidio ai danni del popolo ucraino.
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