di Federica Marengo martedì 25 luglio 2023
-Nella 509° giornata di guerra in Ucraina, la Difesa di Kiev e l’amministrazione locale hanno informato circa l’attacco russo che si è registrato nella notte nell’Est del Paese e , in particolare nella regione di Donetsk, dove un bambino di 6 anni e un’altra persona sono rimasti uccisi e altre 10 sono rimaste ferite. Sempre nella nottata, poi, le sirene antiaeree sono scattate a Kiev e in altre 11 regioni, quali: Dnipropetrovsk, Poltava, Sumy, Kharkiv, Kirovohrad, Mykolaiv, Cherkassy ,Chernihiv, Odessa e Zaporizhzhia, dove l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica , dopo l’allarme lanciato dall’Ucraina per un arresto a caldo di un reattore , motivato dalla Russia con un’ispezione, ha confermato la presenza di mine antiuomo vicino alla centrale nucleare.
Tuttavia, le forze armate ucraine hanno anche sventato un nuovo attacco di droni russi proprio sulla capitale, Kiev, e , secondo il capo dell’amministrazione militare locale, Popko, tutti i bersagli aerei sarebbero stati rilevati e distrutti durante il loro avvicinamento, senza che si siano registrate vittime o distruzioni. Colpita dall’esercito russo anche Kherson, dove due persone sono rimaste ferite.
Sul campo, però, le forze di Kiev avanzano sia a Nord che a Sud di Bakhmut, sebbene il ministro della Difesa ucraino Reznikov lamenti il ritardo con cui è partita la controffensiva.
Sul fronte russo, anche la Difesa di Mosca, guidata dal ministro Shoigu, a capo della delegazione russa in visita nella Corea del Nord a partire da oggi e fino al 27 luglio, ha fatto sapere di aver sventato un attacco di droni ucraini verso una nave nel Mar Nero, mentre la Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, ha approvato in seconda e poi in terza e ultima lettura la proposta di legge per innalzare dai 27 ai 30 anni il limite massimo per la chiamata alla leva. Diversamente da quanto proposto , però, l’età minima resterà di 18 anni e non verrà innalzata a 21 anni. Questo significa che verrà chiamato a prestare servizio militare chi ha dai 18 ai 30 anni d’età. Per diventare legge, il Ddl dovrà essere approvato dal Senato e poi firmato dal Presidente Putin.
Quest’ultimo, secondo quanto riportato dal consigliere presidenziale russo, Yuri Ushakov ,incontrerà separatamente tutti i 17 leader africani invitati al secondo vertice del Forum economico e umanitario Russia-Africa, che il 27 e 28 luglio si svolgerà a San Pietroburgo.
Intanto, mentre dagli USA sono in arrivo altri aiuti militari per 400 milioni di dollari, dalla UE altri fondi per 1,5 miliardi di euro e dalla Spagna , tramite la Polonia, gli ulti 4 carri armati Leopard previsti, il Presidente ucraino, Zelensky, che si è detto pronto a intraprendere i negoziati per l’adesione dell’Ucraina alla UE e ha chiesto la revoca delle restrizioni all’export di grano via terra, ha avuto un colloquio telefonico con il Premier britannico Sunak, al quale ha chiesto di potenziare la difesa aerea per proteggere Odessa e di raggiungere un nuovo accordo sulle esportazioni di grano ucraino dai porti del Mar Nero ,dopo l’ufficializzazione da parte di Mosca dell’uscita dall’intesa , siglata nel luglio 2022 con la mediazione della Turchia e dell’Onu.
In merito, l’ufficio del Premier Sunak ha fatto sapere che il Primo ministro britannico e il Presidente ucraino Zelensky si sono parlati al telefono concordando sull’importanza di garantire che l’Ucraina possa esportare grano verso i mercati internazionali e che “Il Regno Unito sta lavorando a stretto contatto con la Turchia per ripristinare l’accordo sul grano, continuando a utilizzare il ruolo di presidenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per condannare ancora il comportamento della Russia”.
Proprio riguardo alla questione delle esportazioni di grano, alla riunione del Consiglio UE di Agricoltura e Pesca, presieduta dalla Spagna e dal suo ministro Planas, quest’ultimo, partendo dal dato che circa un terzo dei Paesi Ue non invia alcun informazione sulle scorte, ostacolando una decisione sull’estensione delle restrizioni dal 15 settembre fino a fine anno, chiesta da Polonia, Bulgaria, Ungheria, Romania e Slovacchia, nel suo intervento ha spiegato che: “Oggi dobbiamo ascoltare gli Stati che chiedono l’estensione a dicembre delle restrizioni all’import di cereali e altre derrate alimentari dall’Ucraina, ma la premessa per decidere è la trasparenza sui dati, come quelli degli stoccaggi. Dobbiamo sostenere l’export di cereali dell’Ucraina come parte della lotta per la libertà di Kiev, ma alcuni Stati dicono di subirne l’impatto, per questo oggi dobbiamo ascoltarli e ascoltare la Commissione, per capire qual è la situazione effettiva, avere i dati. Per questo, la premessa deve essere la trasparenza”.
Il Commissario europeo all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski,poi nella conferenza stampa al termine del Consiglio Agricoltura, ha dichiarato che: “Dobbiamo prendere in considerazione un sostegno per il trasporto” del grano ucraino dai Paesi Ue che confinano con l’Ucraina verso il resto d’Europa, questa è la necessità che presenterò alla Commissione proponendo anche l’uso di soldi Ue. Per il momento il 15 settembre resta la scadenza” delle restrizioni all’import di grano e semi oleosi dall’Ucraina per evitare danni nei mercati interni dei Paesi confinanti e sono convinto che a settembre si arriverà a un’analisi delle nuove circostanze dopo lo stop al traffico attraverso il Mar Nero. Dovremo anche guardare ai dati sui raccolti ,che si stima saranno superiori di 13 milioni di tonnellate. Dunque, rinviamo a dopo la pausa estiva la valutazione finale della nuova situazione per decidere sulla richiesta dei 5 Paesi prima che le restrizioni arrivino alla scadenza del 15 settembre”.
Da Mosca, invece, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha chiuso a un possibile ritorno all’accordo , dichiarando: “Sfortunatamente, al momento è impossibile tornare all’accordo sul grano ,perché non è in fase di attuazione. Il Presidente Vladimir Putin ha chiarito che la Russia è pronta a riprendere immediatamente l’accordo non appena sarà attuato”.
Infine, l’ambasciata russa a Roma ha chiesto al Senato italiano, che in queste ore sta discutendo una mozione in proposito,a prima firma Speranzon (FdI), di non equiparare quanto accaduto negli anni Trenta del secolo scorso in Ucraina, il cosiddetto “holodomor”, la carestia che provocò milioni di morti, a un genocidio del popolo ucraino.
Nella nota dell’ambasciata russa si legge, infatti: “La carestia del 1932-1933 è una tragedia comune, il cui ricordo unisce i popoli di Russia, Ucraina e Kazakistan. Fu il risultato della sovrapposizione degli errori gestionali da parte delle amministrazioni regionali delle zone agricole dell’URSS sulle condizioni climatiche sfavorevoli dei primi anni ’30. Le pagine difficili della storia, assolutamente, devono essere studiate bene. Ma questo è possibile solo sulla base delle ricerche storiche professionali e obiettive. Tuttavia, coloro che, con una tenacia degna di una migliore applicazione, trascinano avanti la tesi dell’ “holodomor-genocidio”, meno di tutto si interessano all’accuratezza scientifica e all’autenticità storica. Si ricorre alle manipolazioni e distorsioni, falsificazioni dei dati sui numeri dei morti. Tutto questo si fa con un solo obiettivo: massimizzare la disunione dei popoli uniti dai plurisecolari legami storici, culturali e spirituali”.
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