di Federica Marengo martedì 11 luglio 2023
-Nella 495° giornata di guerra in Ucraina, si è svolto a Vilnius in Lituania, il primo giorno di due del vertice della Nato al quale hanno preso parte i 31 capi di Stato e di governo dei Paesi del Patto Atlantico, tra cui, per l’Italia, la Premier Meloni, con il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani e con il ministro della Difesa , Crosetto.
In preparazione del suddetto vertice , sebbene vi sia stato un intenso lavoro di negoziati, non è stato possibile concordare il testo per una dichiarazione finale. La bozza del documento, però, si presenta come base di discussione soggetta a modifiche successive da parte dei capi di Stato e di governo.
Nella bozza, si legge infatti che il futuro dell’Ucraina risiede nell’Alleanza Atlantica, come “promesso” durante un vertice a Bucarest nel 2008, ma non viene indicato nessun calendario per l’adesione.
Inoltre, si evidenzia che l’Ucraina potrà essere invitata ad aderire solo alla fine della guerra e solo se gli Stati membri concorderanno sul fatto che le condizioni per l’adesione siano state soddisfatte.
Tra queste ultime, Kiev deve ancora ultimare le riforme nei settori della democrazia e dell’interoperabilità con la Nato, necessarie per avviare l’iter per l’adesione, ambiti nei quali i ministri degli Esteri dell’Alleanza dovranno valutarne annualmente i progressi e solo quando essi fossero riscontrati da tutti i Paesi membri dell’Alleanza , dovrebbe esservi una decisione sull’invito all’adesione rivolto all’Ucraina, come del resto stabilito dall’articolo 10 del Patto Atlantico.
Semplificato, però, l’iter di adesione di Kiev ,rimuovendo l’obbligo di seguire il rigido Piano d’Azione per l’Adesione.
Queste ,dunque, le conclusioni della prima giornata del summit a Vilnius, come spiegate dal segretario generale della Nato, Stoltenberg. Tracciato, quindi, un chiaro percorso d’ingresso per Kiev, insieme al Consiglio Nato-Ucraina e al sostegno pluriennale a Kiev.
A tali conclusioni, poi, si è arrivati anche grazie ai ministri degli Esteri dei Paesi nordici e baltici (Danimarca, Estonia, Finlandia, Islanda , Lettonia, Lituania , Norvegia e Svezia) che hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta in cui hanno invitato la Nato a sostenere in maniera concreta il processo di integrazione dell’Ucraina nell’Alleanza Atlantica. Pertanto, si legge nella dichiarazione: “Non possiamo lasciare che la Russia raccolga i frutti dell’aggressione. Il futuro dell’Ucraina e del suo popolo è nella famiglia euro-atlantica. L’Unione europea lo ha confermato concedendo all’Ucraina lo status di Paese candidato all’adesione all’Ue. Siamo impegnati nel continuo rafforzamento delle capacità di autodifesa dell’Ucraina. Ad oggi, dall’inizio dell’assalto su vasta scala della Russia, gli aiuti promessi all’Ucraina ammontano a più di 8,5 miliardi di euro e il nostro sostegno durerà quanto necessario. Allo stesso tempo, dobbiamo creare un quadro affidabile e permanente per garantire il futuro dell’Ucraina, colmando le lacune nel percorso dell’Ucraina verso la futura adesione alla Nato”.
Road map per l’adesione dell’Ucraina alla Nato chiesta anche dal Premier britannico Sunak, che, a margine del bilaterale con il Presidente turco Erdogan, ha ribadito che: “Il posto giusto per l’Ucraina è nella Nato” e che si tratta di un “traguardo fuori portata finché c’è la guerra con la Russia, ma che dal vertice devono arrivare nuovi impegni e l’indicazione di “progressi tangibili” per rassicurare Zelensky. Saremo al fianco dell’Ucraina per tutto il tempo necessario, affinché vi siano garanzie di sicurezza per Kiev come messaggio deterrente a Putin”.
Via libera, invece, da parte del Presidente turco Erdogan all’adesione alla Nato della Svezia, sembrerebbe in luogo di una velocizzazione nell’iter di ingresso della Turchia in UE. Proprio il Presidente Erdogan, a margine del vertice dell’Alleanza Atlantica, ha avuto un colloquio con la Presidente del Consiglio Meloni ,nel quale ha confermato la cooperazione con l’Italia.
“Il mantenimento di una forte cooperazione tra i due Paesi, lo sviluppo delle relazioni economiche e questioni regionali sono state discusse durante l’incontro” tra Erdogan e Meloni, ha reso noto la presidenza della Repubblica di Ankara, mentre fonti italiane e di Palazzo Chigi hanno riferito che: “Meloni ed Erdoğan, hanno avuto un lungo e proficuo incontro bilaterale a margine del vertice Nato di Vilnius. In un colloquio di 50 minuti ,a conferma degli intensi rapporti tra i due Paesi, la premier ha posto l’accento sulla strategia per il Mediterraneo e il contrasto all’immigrazione clandestina e ha confermato l’interesse alla collaborazione in diversi settori. Erdogan, ha apprezzato il ruolo dell’Italia nello scenario del Mediterraneo e ha invitato Meloni ad Ankara. Nel corso del bilaterale i due presidenti, hanno affrontato il tema degli investimenti nei settori dell’industria e della difesa, e confermato l’obiettivo di un ulteriore slancio nei rapporti economici, per arrivare a un interscambio di 30 miliardi di euro”.
Da quanto si apprende, sarebbero tre i puntiprincipali dell’intervento della Premier Meloni al vertice di Vilnius: l’importanza del vertice che dà “una nuova postura alla Nato”, l’approccio a “360 gradi” con l’attenzione da rivolgere al fianco Sud e in particolare all’Africa, anche per fronteggiare il fenomeno delle migrazioni, e “lo straordinario sostegno all’Ucraina”, che va portato avanti fino a quando sarà necessario. La Presidente del Consiglio, prendendo la parola dopo il Presidente Usa Biden e il Primo Ministro olandese Rutte, ha ribadito: “La coesione è l’arma più efficace”.
Dal portavoce del Cremlino, Peskov, però, è arrivato un monito: “L’adesione di Kiev alla Nato potrebbe essere molto pericolosa per l’Europa e l’adesione della Svezia potrebbe avere un impatto sulla sicurezza”.
Sempre Peskov, poi, ha commentato la notizia data dal Presidente francese Macron a Vilnius, (in contemporanea con l’annuncio della Germania di una nuova fornitura di armi per 700 milioni di euro) , della fornitura di missili Scalp a lungo raggio, con un ulteriore avvertimento: “La fornitura di missili a lungo raggio dalla Francia all’Ucraina costringerà la Russia ad adottare contromisure”.
Restando in tema di fornitura di armi a Kiev, sul tavolo del vertice Nato di Vilnius anche la fornitura USA di munizioni a grappolo bandite dalla Convenzione del 2008, ma già usate dalla Russia, che non ha sottoscritto il documento,che divide gli alleati, con il no di Germania, Spagna, Italia, Gran Bretagna e Canada. A tal proposito, il ministro della Difesa russo, Shoigu, ha affermato che “Se gli Stati Uniti forniscono munizioni a grappolo all’Ucraina, le forze armate russe saranno costrette a usare armi simili contro le forze armate ucraine come risposta”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, intervenuto oggi alla prima giornata e ,presente domani, al Consiglio Nato-Ucraina, sottolineando come “non sembri esservi la disponibilità della Nato né a invitare all’adesione l’Ucraina né a renderla membro della Nato, forse perché da negoziare con la Russia, che continuerà così la guerra”, ha criticato apertamente la decisione della Nato, sottolineando: “E’ inaudito e assurdo che non ci sia un calendario per l’adesione dell’Ucraina e che si aggiungano strane formulazioni sulle condizioni anche solo per l’invito”.
Successivamente, sempre il Presidente ucraino Zelensky ,ha arringato la folla radunata per la manifestazione #UkraineNATO33 a Vilnius, a margine del vertice nella capitale lituana, nel corso della quale ha sottolineato: “La Nato renderà l’Ucraina più sicura e l’Ucraina renderà la Nato più forte”.
Zelensky e il Presidente lituano hanno assistito all’alzabandiera in piazza di un vessillo ucraino proveniente da Bakhmut, mentre risuonava l’inno dell’Ucraina.
Sul campo, invece, nella notte scorsa, droni russi sono stati lanciati su Kiev e Odessa e , secondo quanto sostenuto dalla Difesa di Kiev, 26 su 28 sarebbero stati abbattuti dalle forze ucraine. Nella mattinata di oggi, invece, le forze armate russe hanno bombardato le aree residenziali e il quartier generale degli aiuti umanitari di Kherson , uccidendo una donna ,colpendo cinque edifici e causando relativi incendi.
L’allarme aereo è poi scattato in tutte le regioni dell’Ucraina, compresa la capitale, Kiev, per poi cessare dopo 15 minuti, ad eccezione che nella regione di Zaporizhzhia.
Secondo l’intelligence di Kiev, poi sarebbero almeno 14 i generali russi che sosterrebbero il comandante del gruppo paramilitare Wagner Prigozhin contro il Presidente russo Putin.
A Mosca, dal ministero della Difesa hanno fatto sapere che le truppe russe avrebbero respinto un attacco dell’esercito ucraino nella zona di Karmazinovka, nella regione ucraina di Lugansk, avanzando per un chilometro e mezzo di profondità su un fronte lungo due chilometri , e che le forze ucraine avrebbero perso oltre 26 mila soldati e 3 mila armamenti da inizio della controffensiva.
Infine, l’agenzia di stato russa Tasse la testata indipendente in lingua russa Meduza, hanno riferito che il Comitato investigativo russo avrebbe annunciato l’arresto di un uomo che sarebbe sospettato di essere in qualche modo coinvolto nell’uccisione dell’ufficiale della Marina russa Stanislav Rzhitsky , avvenuta ieri a Krasnodar, per vendetta in seguito a un bombardamento sull’Ucraina.
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