di Federica Marengo lunedì 10 luglio 2023
-Nella 494° giornata di guerra in Ucraina, il quotidiano francese Liberation, citando fonti dei “servizi di informazione occidentali”, e , confermate poi dallo stesso Cremlino, ha reso noto che Prigozhin, il capo del gruppo paramilitare filorusso, Wagner, si trova a Mosca dove è stato convocato dai suoi principali comandanti e dove il 29 giugno ha incontrato il Presidente russo Putin, per poi essere ascoltato dal generale Viktor Zolotov, comandante della guardia nazionale Rosgvardia e fedelissimo del Presidente e da Serghei Naryshkin, capo dei servizi di informazione esterni russi.
Il portavoce del Cremlino, Peskov, nel confermare la notizia, ha sottolineato che durante l’incontro con il Presidente russo Putin del 29 giugno, i comandanti militari della Wagner hanno ribadito il loro sostegno al Presidente e hanno affermato di essere pronti a continuare a combattere per la patria. Sempre il portavoce del Cremlino, poi, riguardo alla possibile adesione alla Nato dell’Ucraina, ha avvertito che tale adesione avrebbe conseguenze molto, molto negative e richiederebbe alla Russia una reazione ferma.
Intanto, il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza ed ex Presidente russo, Medvedev, sul suo canale Telegram, ha scritto riguardo un possibile attacco missilistico delle truppe ucraine con missili Nato alla centrale nucleare di Smolensk, che se fosse confermato il tentativo, Mosca potrebbe colpire gli impianti nucleari nell’Europa orientale.
La Presidente del Senato russo, Valentina Matvenko, poi, ha incontrato a Pechino , dove si è recata, il Presidente Xi Jinping, e quest’ultimo ha assicurato che la Cina intende “continuare gli sforzi con la Russia per contribuire a costruire un ordine mondiale prospero, stabile e giusto e che le relazioni tra i due Paesi mantengono dinamiche di sviluppo salde e stabili”.
A Kiev, invece, alla vigilia del vertice Nato a Vilnius, in Lituania, il Presidente ucraino Zelensky, che in un’intervista ad Abc News, ha affermato che il Presidente Putin negozierà quando l’esercito ucraino raggiungerà la Crimea, e che in Russia vi è un segnale che potrebbe esservi un altro ammutinamento, ha lanciato un appello, affinché la Nato dia una risposta unitaria sull’adesione, dopo che il Presidente USA, Biden, a Londra ,dove ha incontrato il Primo ministro inglese, Sunak e Re Carlo III° d’Inghileterra, ha dichiarato che ogni decisione sull’Ucraina nell’Alleanza verrà presa solo dopo la fine della guerra (posizione espressa poi per l’Italia, a margine del Trilaterale con Slovenia e Croazia, svoltosi ad Ancona, anche dal Vicepremier e ministro degli Esteri, Tajani).
Tuttavia, il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, ha annunciato via Twitter che la Nato ha deciso di semplificare l’iter di adesione dell’Ucraina, eliminando di fatto l’obbligo per Kiev di seguire il Piano d’Azione per l’Adesione (Map, Membership Action Plan) come parte del percorso di ingresso nel Patto, salutando quindi con soddisfazione la decisione occidentale che, accorcerebbe il percorso ucraino verso la Nato in quanto il Map presenta paletti molto rigidi da rispettare per il Paese aspirante membro, in termini di relazioni su riforme e misure nazionali da portare avanti ogni anno.
A tal proposito, il segretario dell’Alleanza Atlantica, Stoltenberg, in conferenza stampa da Vilnius, prima del vertice di domani e dopodomani, ha fatto sapere che : “Le consultazioni sulla rimozione del Map per l’Ucraina sono in corso” e che “non vi è una decisione finale ancora presa” , ma confida “si troverà un accordo in merito a Vilnius”.
Stoltenberg ha poi aggiunto che in occasione del summit verrà potenziato il sostegno a Kiev con un pacchetto di assistenza multipla e che l’Ucraina sarà avvicinata alla Nato.
A proposito di Nato, il Presidente turco Erdogan, riguardo all’adesione della Svezia, ha affermato che ciò potrebbe verificarsi, se la UE aprisse alla Turchia.
A Bruxelles, invece, il commissario UE alla Giustizia, Reynders, in merito all’invio di bombe a grappolo in Ucraina, che l’Unione, sul necessario sostegno militare all’Ucraina, si muoverà nel pieno rispetto dei Trattati internazionali e che la UE non violerà tali Trattati come fatto da Mosca.
Sul fronte dei combattimenti, nella notte scorsa, vi sono state esplosioni presso una base militare russa a Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia ,occupata dai russi , e a Mykolaiv, mentre l’ex ufficiale della milizia popolare della Repubblica di Luhansk, Andrej Marochko, in un’intervista all’agenzia Tass, ha affermato che la scorsa settimana le truppe russe hanno respinto più di 70 attacchi ucraini, eliminando oltre 2.600 militari ucraini e mercenari stranieri e hanno sventato gli attacchi di 16 gruppi di sabotaggio e ricognizione ucraini, distruggendo 92 veicoli; mentre 54 diversi veicoli corazzati da combattimento sono stati danneggiati e 13 carri armati sono stati distrutti. Sono stati colpiti anche 46 diversi sistemi di artiglieri, 11 dei quali forniti dai Paesi della Nato.
Due media russi indipendenti, Meduza e MediaZona, insieme allo statistico dell’Università di Tubinga Dmitry Kobak, poi, hanno stimato che sarebbero almeno 47 mila i soldati russi morti accertati che combattevano nell’esercito regolare di Mosca.
La Viceministra della Difesa ucraina, Malyar, invece, ha reso noto su Telegram che le forze armate ucraine registrano una netta avanzata a sud della città di Bakhmut, nella regione Est del Paese.
Infine, secondo quanto riferito dal capo dell’amministrazione militare regionale, Malashko, almeno 4 persone, di cui tre donne e un uomo, sarebbero morte in un attacco russo sulla città di Orikhiv, nella regione di Zaporizhzhia, avvenuto durante la distribuzione di aiuti umanitari in una zona residenziale.
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