La guerra in Ucraina: la 484° giornata
di Federica Marengo giovedì 29 giugno 2023
-La 484° giornata di guerra in Ucraina, si è aperta con la notizia, rilanciata dai media russi e , confermata dal Financial Times, dell’arresto per tradimento del generale russo Sergei Surovikin, scomparso da alcuni giorni secondo il Guardian, in quanto sarebbe stato d’accordo con il comandante del gruppo paramilitare della Wagner, Prigozhin, nel realizzare il tentativo di sovvertire i vertici della Difesa di Mosca. Tuttavia, il Cremlino non ha rilasciato alcun commento in merito e la figlia del suddetto generale, sempre secondo i media russi, ha smentito l’arresto del padre, precisando, sul fatto che sia scomparso: “Non è mai apparso sui mass media ogni giorno e non ha mai rilasciato dichiarazioni pubbliche regolari”.
Inoltre, restando sul tentato ammutinamento della Wagner del fine settimana scorso, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha affermato di non sapere dove si trovi Prigozhin, che, secondo le ultime indiscrezioni di stampa , dovrebbe trovarsi in Bielorussia, mentre il Presidente del comitato di Difesa della Duma, la Camera bassa del Parlamento russo, Kartapolov, ha reso noto che il fondatore della Wagner non ha voluto firmare il contratto con il ministero della Difesa russo e che, quindi, il suo gruppo non combatterà più in Ucraina.
Il ministero della Difesa, infatti, già prima della rivolta della Wagner aveva chiesto a tutti i gruppi dediti al combattimento di firmare un contratto e tutti i gruppi lo hanno firmato ad eccezione di Prigozhin, cui è stato detto che la Wagner , per questo, non avrebbe preso più parte all’”operazione militare speciale” e non avrebbe più ricevuto finanziamenti o forniture.
Quanto alla missione di pace del cardinale Zuppi a Mosca, per conto di Papa Francesco, che oggi nel celebrare la Festa dei Santi patroni di Roma, Pietro e Paolo, ha lanciato un nuovo appello per la pace in Ucraina, affermando di “avere il popolo ucraino ogni giorno nel cuore” ,il portavoce del Cremlino, Peskov, ha fatto sapere che nessun accordo specifico è stato raggiunto nei colloqui tra Yuri Ushakov, il consigliere del Presidente Putin, partito per il Daghestan, dove ha partecipato alla festa islamica di Eid Aladha, e il Presidente della Cei, ma che il dialogo continuerà ,se sarà necessario e che “l’operazione militare speciale” prosegue, poiché non vi sono le condizioni per i negoziati di pace.
Il cardinale Zuppi, poi, nella giornata di oggi, ha incontrato la commissaria russa per i diritti dei bambini, Llova-Belova, per perorare la causa del ritorno a Kiev dei bambini ucraini deportati in Russia. Quest’ultima, come il Presidente Putin, è oggetto di un ordine di arresto della Corte penale internazionale dell’Aia , con l’accusa di deportazione di bambini dall’Ucraina.
Intanto, il Presidente ucraino, Zelensky, annunciando l’arresto dell’uomo che ha coordinato l’attentato al ristorante di Kramatorsk, dove i morti sono saliti a 12, tra cui bambini e adolescenti, ha dichiarato che la controffensiva , pur nella lentezza e nelle difficoltà, procede e che Kiev ce la farà.
Proprio riguardo l’attacco russo su Kramatorsk, il ministero della Difesa russo , che continua a sostenere che l’obiettivo fosse militare e non civile, ha reso noto che due generali ucraini e decine di soldati , tra cui 20 mercenari stranieri, sono stati uccisi nel raid.
Un nuovo allarme però interessa un’altra regione, quella di Zaporizhzhia, sede della centrale nucleare tra le più importanti d’Europa, su cui, secondo l’intelligence ucraina, Mosca potrebbe sferrare un attacco. Per questo, ivi ,sarebbe in corso un’esercitazione speciale su larga scala per preparare il Paese a un “possibile attacco terroristico” russo all’impianto, cui partecipano dipendenti del settore energetico, medici, unità delle squadre di soccorso, polizia e altri servizi delle regioni di Kherson, Mykolaiv, Dnipropetrovsk e Zaporizhzhia. In caso di attacco, le autorità prevedono di evacuare i residenti che vivono a 30-50 chilometri dal sito.
Sul campo, colpite invece, fra la nottata e la mattinata di oggi, Sumy e Nikopol, mentre prosegue l’offensiva a Bakhmut. In Russia, invece, Kiev è tornata a colpire Belgorod, al confine con l’Ucraina.
A Bruxelles, nel frattempo, si sono aperti i lavori della due giorni del Consiglio Europeo, preceduti dall’incontro e dal pranzo dei leader dei 27 Paesi membri con il Segretario generale della Nato Stoltenberg, in vista del vertice di Vilnius dell’11 e del 12 luglio e dal discorso della Presidente del Parlamento UE, Metsola.
Quindi, l’avvio vero e proprio dei lavori, cominciati con la discussione sulla guerra in Ucraina e sulla situazione in Russia e durante la quale vi è stato l’intervento da remoto del Presidente ucraino Zelensky, che , successivamente ha incontrato a Kiev l’attivista per il clima Greta Thunberg e i membri del Gruppo di lavoro internazionale sui crimini ambientali della Russia.
Nel quadro di un sostegno all’Ucraina, ribadito da tutti i Paesi, il rappresentante UE della Politica estera, Borrell, al suo arrivo al vertice europeo, ha dichiarato alla stampa: “Dopo quanto accaduto con la milizia Wagner è chiaro che Putin è indebolito e un Putin più debole è un pericolo più grande. Resta non chiaro che cosa sia successo, chi fosse dietro questo gruppo militare. Alcuni generali sono stati arrestati, penso che Putin si trovi in una modalità di pulizie, che sia più assertivo. L’unica risposta che possiamo dare è continuare a supportare l’Ucraina”.
Il cancelliere tedesco, Scholz, invece, ha detto: “E’ “irresponsabile mettere la forza militare in mani private, come dimostra la rivolta del gruppo paramilitare Wagner in Russia. I mercenari di Evgeny Prigozhhin costituiscono una minaccia alla stabilità anche della Russia e hanno commesso crimini in vari Paesi. I Paesi occidentali non sono parte di quanto accaduto con l’insurrezione del gruppo Wagner, ma osservano quella che è una questione interna russa. L’obiettivo del sostegno internazionale all’Ucraina non è un cambiamento di regime a Mosca, ma far sì che il Paese aggredito dalla Russia rimanga “indipendente”. L’appoggio all’ex repubblica sovietica potrà durare a lungo e l’Ue è pronta a fornirlo finché sarà necessario”.
Per il Presidente del Coniglio UE, Michel: “La Nato e l’Ue condividono gli stessi valori. L’Ucraina sarà un importante tema delle nostre discussioni oggi. Per quanto riguarda il lato europeo, stiamo rafforzando le nostre capacità di difesa e sono certo che un’Ue più forte renderà più forte anche la Nato, perché alleati forti creano forti alleanze”. Oggi avremo occasione di scambiare i nostri punti di vista e di prepararci al summit di Vilnius ,perché molti Stati membri dell’Ue sono alleati della Nato” .
Quest’ultimo ha poi affermato durante i lavori: “L’Ue ha bisogno di un dibattito interno sulle riforme prima che il blocco possa accettare l’Ucraina ,importante nazione agricola ,come membro. L’Ucraina ha ottenuto lo status di candidato l’anno scorso ed entro la fine dell’anno i 27 devono decidere , dopo il rapporto della Commissione sui progressi, previsto a ottobre , se lanciare formalmente i negoziati di adesione”.
Proprio l’adesione dell’Ucraina alla Nato è stata poi sollecitata ancora una volta dal Presidente ucraino, Zelensky, e dal ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, così come dal Premier svedese ,Kristersson, che ha detto: “Il summit di Vilnius sarà “una buona occasione per il processo decisionale. Ci sentiamo fortemente sostenuti da tutti gli altri alleati Nato per la ratifica finale” dell’adesione di Stoccolma all’Alleanza Transatlantica, ma è la Turchia che deve decidere, lo rispettiamo. Spero che avremo un processo di successo fino al vertice di Vilnius”.
In Turchia, però, il Presidente Erdogan ha condannato la Svezia per aver permesso a un manifestante di bruciare una copia del Corano, sottolineando: “L’insulto ai simboli dell’Islam non è libertà di pensiero”. Dunque, sembrerebbero ridursi le possibilità che Stoccolma aderisca rapidamente alla NATO.
Infine, se la Presidente del Parlamento UE, Metsola ha sottolineato come “Alla luce dei fatti in Russia, “Putin sia più debole, sebbene la priorità per la UE sia l’Ucraina”, la Premier estone Kallas,ha dichiarato : “Sono soddisfatta del fatto che la Commissione stia procedendo con la proposta sull’uso dei beni russi congelati per la ricostruzione dell’Ucraina. Ovviamente vorremmo vedere di più, perché penso che non sia giusto che” le risorse per “la ricostruzione dell’Ucraina vengano dalle risorse dei nostri contribuenti, ma dovrebbero venire dai profitti russi e quando abbiamo gli asset, possiamo usarli a questo scopo”.
Il Consiglio UE ha approvato già oggi le conclusioni sulla guerra in Ucraina. Nell’ultima bozza circolata era comparso un capitolo in cui si dichiarava che “l’Ue e i suoi Stati membri sono pronti a contribuire, insieme ai partner, ai futuri impegni di sicurezza nei confronti dell’Ucraina, per aiutarla a difendersi a lungo termine, a scoraggiare gli atti di aggressione e a resistere agli sforzi di destabilizzazione”.
I 27 Paesi della UE, quindi dovrebbero “prendere rapidamente in considerazione le modalità di tale contributo” garantendo che questi impegni “saranno assunti nel pieno rispetto della politica di sicurezza e di difesa di alcuni Stati membri e tenendo conto degli interessi di tutti”. Inoltre, secondo quanto si apprende da fonti UE, su richiesta dell’Estonia, sarebbe stato aggiunto un paragrafo in cui si chiede “il rafforzamento della base tecnologica e industriale del settore della difesa della UE, alla luce del nuovo ambiente strategico che richiede una maggiore “prontezza della difesa” e un aumento significativo della capacità strategica europea di lungo termine per assumere maggiore responsabilità nella sua stessa difesa”.
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