di Federica Marengo lunedì 26 giugno 2023
-Dopo la protesta militare di Prigozhin dello scorso sabato, a guida del gruppo paramilitare russo della Wagner, interrotto grazie alla mediazione del Presidente bielorusso, Lukashenko,il ministro della Difesa russo, Shoigu, inviso allo stesso Prigozhin, così come il generale Gerasimov , e la cui richiesta di rimozione al Presidente Putin, rimasta inascoltata, è alla base del blitz, è riapparso in Ucraina, dove ha fatto visita alle truppe di Mosca, incontro testimoniato da un video, mandato in onda dalla tv russa.
Tuttavia, secondo quanto riferito da alcuni blogger russi militari, citati dal Guardian, la visita di Shoigu in Ucraina potrebbe in realtà risalire a venerdì scorso, quando il ministro della Difesa russo si è recato nella regione di Belgorod, al confine con l’Ucraina. Inoltre, sarebbero insistenti le voci di una rimozione dello stesso Shoigu.
A riapparire in pubblico e in un video, poi, non solo il ministro della Difesa russo Shoigu, ma anche il Presidente russo Putin,in occasione della sua partecipazione al XI° International Youth Industrial Forum “Ingegneri del futuro-2023”, durante cui ha tenuto un discorso, nel quale ha sottolineato che “Lo sviluppo e la modernizzazione dell’industria è la priorità assoluta”.
Intanto, il Premier russo,Mishustin, in un incontro oggi con i vice primi ministri russi, ribadendo l’unità intorno al Presidente Putin, ha dichiarato che: “Nel giorno del “tentativo di ribellione del capo della compagna Wagner, Eevgueni Prigozhin, i membri del governo russo erano sul posto di lavoro ed hanno agito in modo chiaro e coordinato per mantenere una situazione stabile e proteggere i cittadini. Si è cercato di destabilizzare la situazione interna russa con la ribellione e la marcia di Prigozhin su Mosca. Tuttavia i membri del governo erano al loro posto, sotto la guida del presidente hanno agito in modo chiaro, coordinato e hanno mantenuto una situazione stabile a tutti i livelli per prevenire l’aggravarsi della situazione e proteggere i cittadini da tutte le possibili minacce emergenti”, mentre il ministro degli Esteri Lavrov, che ha convocato l’ambasciatore moldavo, senza che l’agenzia Tass citasse spiegazioni sul perché di tale iniziativa, in un’intervista televisiva , ha chiarito: “Il gruppo Wagner continuerà le sue operazioni in Mali e in Repubblica Centrafricana”, accusando il Presidente francese Macron di “aver visto nell’ammutinamento armato avvenuto in Russia l’opportunità di infliggere una sconfitta strategica a Mosca” e ha sottolineato che vi è stato un contatto tra funzionari russi e statunitensi in relazione alla rivolta di Progozhin, durante il quale Washington ha assicurato di “non avere nulla a che fare con la situazione in Russia”.
Inoltre, in merito alla rivelazione della Cnn e del New York Times ,secondo la quale “l’intelligence americana sapeva dell’imminente ribellione da diversi giorni, ma ha deciso di non dirlo a nessuno”, ha dichiarato che: “I servizi segreti americani “apparentemente speravano che l’ammutinamento del 24 giugno in Russia avesse successo”, per poi assicurare che “La rivolta dei mercenari Wagner, comunque, non creerà problemi nelle relazioni russe con partner e amici degli altri non mi interessa, francamente. I rapporti dell’Occidente con noi sono stati rovinati di loro iniziativa. Non ci sono rapporti, quindi, un episodio in più o uno episodio in meno, non vedo molta differenza”.
Riguardo al gruppo paramilitare della Wagner , i media russi hanno fatto sapere che , dopo la rivolta, esso avrà l’immunità e continuerà ad operare normalmente presso la sede di San Pietroburgo, mentre il loro capo, Prigozhin, che sembrava essere scomparso e, ancora sotto inchiesta per ribellione armata, secondo quanto riferito da il Kyiv Post e da alcuni canali Telegram, sarebbe stato visto in un hotel di Minsk. A farsi vivo e a spiegare quanto accaduto sabato scorso è stato poi lo stesso Prigozhin, con un messaggio audio di 11 minuti, nel quale ha chiarito che “le autorità avevano deciso di sciogliere la Wagner il primo luglio a seguito di intrighi”. Quindi, “la Wagner ha dato vita alla sua marcia verso Mosca per esprimere una protesta e non per rovesciare il governo del Paese”.
In Lussemburgo, nel frattempo, si è tenuto il Consiglio degli Esteri, nel quale l’alto rappresentante della politica estera Ue, Borrell, ha dichiarato: “Il mostro creato da Vladimir Putin con la guerra in Ucraina sta agendo contro il suo creatore. Questo è il momento di sostenere Kiev più di ogni altro momento ed è un bene che l’Epf sia rimpinguato con altri 3,5 miliardi. La guerra sta incrinando la forza militare russa e sta mettendo in crisi il governo: ora una potenza nucleare come la Russia potrebbe affrontare un periodo d’instabilità e dobbiamo prendere in considerazione questo scenario”.
Secondo il Vicepremier e ministro degli Esteri italiano , Tajani “Certamente l’assenza di Wagner non rafforza l’armata russa, vedremo che cosa succederà. Ne parleremo oggi tra i ministri degli Esteri, anche con Kuleba che si collegherà. Rimane fermo il nostro sostegno all’Ucraina. Ripeto: noi difendiamo l’indipendenza dell’Ucraina, non siamo in guerra con la Russia. Stiamo seguendo l’evolversi della situazione, non tocca a noi interferire nella situazione interna russa”.
Per il segretario di Stato USA, Blinken, invece, “Putin , ora, è più debole”, così come per il segretario della Nato, Stoltenberg, che , da Vilnius, ha sottolineato: “Stiamo monitorando la situazione in Russia, quanto è accaduto è un fatto interno e mostra l’enorme errore strategico di Vladimir Putin nel dar vita all’invasione illegale dell’Ucraina. Stiamo monitorando anche la situazione in Bielorussia e definiamo irresponsabile l’annuncio della Russia di trasferire lì armi nucleare tattiche. Non abbiamo alcuna indicazione di un possibile uso di queste armi ma restiamo vigili. Le decisioni che prenderemo al vertice di Vilnius “porteranno l’Ucraina a essere più vicina alla Nato, perché il posto giusto per l’Ucraina è nella Nato. Spetta all’Ucraina e alla Nato decidere, la Russia non può opporre veti. Quello che vediamo dimostra la fragilità del regime russo e dimostra quanto sia difficile per Putin essere resiliente. Non possiamo prevedere cosa accadrà nei prossimi giorni ma non possiamo commettere l’errore di sottovalutare la Russia e quindi il nostro sostegno all’Ucraina deve continuerà nel breve e nel lungo termine”.
Sulla rivolta del gruppo Wagner, si è poi espresso anche il Presidente USA Biden, che, parlando alla Casa Bianca, ha detto: “La situazione in Russia è parte della lotta all’interno del sistema russo, gli Usa hanno messo in chiaro che non sono coinvolti”.
Il Primo ministro britannico, Sunak, invece, vede “una potenziale destabilizzazione della Russia dopo la rivolta poi rientrata contro il Cremlino dei mercenari del gruppo Wagner guidati da Yevgeny Prigozhin. Siamo consapevoli dell’impatto potenzialmente destabilizzante della guerra illegale della Russia in Ucraina e delle tensioni tra il gruppo Wagner e il regime di Putin. È troppo presto per prevedere con certezza quali potrebbero essere le conseguenze di quanto accaduto, ma ovviamente siamo preparati per una serie di scenari”.
Per il giornale inglese The Times, che cita fonti del governo britannico: “Il Regno Unito si sta preparando anche a uno scenario che preveda l’improvviso crollo del regime in Russia dopo la rivolta abortita contro il Cremlino dei mercenari del gruppo Wagner guidati da Yevgeny Prigozhin. Fin dall’inizio dell’invasione in Ucraina, uno degli scenari più ovvi era che la guerra potesse portare a disordini politici in Russia. Ma a fronte della rapidità degli eventi accaduti negli ultimi due giorni Londra “deve prepararsi a tutta una serie di scenari diversi, incluso quello di un crollo politico del Cremlino. Dobbiamo aspettare, guardare e vedere cosa accadrà. Questo potrebbe essere il primo capitolo di qualcosa di nuovo”.
La Cina , invece, ha espresso sostegno, così come Iran e Qatar, alla Russia, tramite la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning, che, in un punto stampa, rifiutando di fornire ulteriori dettagli sulle comunicazioni con Mosca, ha dichiarato: “Durante l’ammutinamento del gruppo Wagner, Russia e Cina sono rimasti in contatto a vari livelli. L’incidente del gruppo Wagner è un affare interno della Russia. In qualità di vicino amico della Russia e partner strategico globale di coordinamento per la nuova era, la Cina sostiene la Russia nel percorso della stabilità nazionale, dello sviluppo e della prosperità, e noi crediamo nella capacità della Russia di farlo. Durante la crisi dell’altro ieri, i nostri due paesi sono rimasti in stretta e solida comunicazione a vari livelli”.
Il Consiglio UE, infine, ha deciso oggi di aumentare il tetto finanziario complessivo del Fondo europeo per la pace (EPF) di 3,5 miliardi di euro, sulla base del precedente accordo del 20 marzo 2023. Come si legge in una nota dello stesso Consiglio: “Con l’integrazione di oggi il massimale finanziario complessivo ammonta a oltre 12 miliardi di euro (a prezzi correnti). Questa decisione invia un chiaro segnale politico del costante impegno dell’Ue a sostenere militarmente l’Ucraina e gli altri partner”.
Sul campo di battaglia in Ucraina, invece, mentre non si sono arrestati i raid russi con missili e droni su Sumy e Odessa, è a proseguita anche l’avanzata delle truppe di Kiev nelle regioni orientali del Paese, a Bakmhut e nel Donetsk, dove il Presidente Zelensky ha incontrato al fronte i soldati , mentre il capo dello staff presidenziale di Kiev, Yermak, ha detto che : “L’Ucraina si aspetta di ricevere un chiaro invito per un’adesione semplificata alla Nato quando l’alleanza militare terrà il suo vertice il mese prossimo in Lituania”,seguito dal ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, che, su Twitter, ha scritto: “Due eventi hanno dimostrato che l’Ucraina vincerà. A Berdyansk, gli adolescenti ucraini Tigran e Mykyta hanno sacrificato le loro vite per resistere all’occupazione. In Russia, i carri armati si sono diretti verso Mosca con poca resistenza. Al Consiglio ho esortato l’Unione europea ad aumentare il sostegno all’Ucraina per velocizzare la sconfitta della Russia”.
In serata, poi, il Presidente russo Putin ha tenuto un discorso alla nazione nel quale, condannando le “azioni criminali” di chi ha messo in atto un “ammutinamento armato”, ha detto: “Ringrazio i russi per aver salvato la nazione dal tentativo di golpe (che ha definito “una rivolta”) di Evgeny Prighozin, che però il capo del Cremlino non ha mai nominato. Putin ha ringraziato anche “quei soldati e i comandanti” della brigata Wagner che “si sono rifiutati di sparare su altri russi” invitandoli a entrare nell’esercito regolare. La rivolta sarebbe stata soffocata comunque, “ma volevamo evitare lo spargimento di sangue. I neonazisti ucraini volevano proprio questo, che soldati russi uccidessero altri russi, che la nostra società si spaccasse, soffocasse nel sangue. Invece tutti i nostri militari, i nostri servizi speciali, sono riusciti a conservare la loro fedeltà al loro Paese, hanno salvato la Russia dalla distruzione. I miliziani della Wagner possono sottoscrivere un contratto per mettersi agli ordini del ministero della Difesa, tornare alle loro famiglie o riparare in Bielorussia. “Sappiamo che l’ampia maggioranza dei combattenti e dei comandanti Wagner sono patrioti, sono stati tirati dentro questa avventura eroi che hanno combattuto come tali a Bakhmut. I rivoltosi volevano che i nostri soldati si uccidessero l’un l’altro, tale esito volevano anche a Kiev. Gli organizzatori della rivolta hanno tradito i loro compagni, questo volevano i nemici nazisti di Kiev, volevano che i soldati russi si uccidessero l’un l’altro e che alla fine a perdere fosse la Russia. L’azione scatenata da Prighozin come un tradimento tanto del Paese quanto degli stessi combattenti della Wagner. Abbiamo preso delle decisioni operative che hanno evitato un bagno di sangue. Sono grato al presidente bielorusso Lukashenko per il contributo dato a risolvere la situazione che si era creata con la ribellione del fondatore del gruppo Wagner, Evgeny Prigozhin”.
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