di Federica Marengo giovedì 15 giugno 2023
-Nella 470° giornata di guerra in Ucraina, la controffensiva di Kiev è proseguita e la Difesa ucraina ha fatto sapere che l’esercito sta avanzando sul fronte, nonostante la potente resistenza delle truppe russe, soprattutto nella regione meridionale del Paese e , malgrado gli attacchi e i bombardamenti delle forze di Mosca su Odessa e Kramatorsk. Infatti, sempre secondo la Difesa di Kiev, nell’ultima settimana sono stati restituiti al controllo più di 100 chilometri quadrati di territorio ucraino, nelle aree di Dontesk e Zaporizhzhia. Tuttavia, per le autorità ucraine, negli ultimi raid russi , sarebbero rimasti uccisi almeno 3 civili.
Proprio a Zaporizhzhia, si è recato in visita oggi il direttore dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, Grossi, il quale ha reso noto che la situazione nella locale centrale nucleare è grave, ma in via di stabilizzazione. Quest’ultimo ha poi presentato all’Ucraina un programma di assistenza per superare le conseguenze della distruzione della diga di NovaKakhovka.
Secondo il Guardian, poi, vari blogger militari russi avrebbero reso noto, tramite i propri canali Telegram, che un centinaio di soldati russi sarebbero stati uccisi dagli ucraini mentre erano riuniti in attesa del discorso motivazionale di un comandante.
Intanto, mentre USA, Gran Bretagna, Paesi Bassi e Danimarca hanno annunciato che forniranno attrezzature di difesa aerea ad alta priorità e centinaia di missili all’Ucraina, per proteggere l’infrastruttura nazionale critica del Paese e garantire ulteriormente il successo delle operazioni di controffensiva nei prossimi mesi, il Presidente ucraino Zelensky è intervenuto in videocollegamento al Parlamento svizzero, dov’è in corso un dibattito sull’esportazione di materiale bellico per proteggere e difendere l’Ucraina, chiedendo ai parlamentari di autorizzare l’esportazione di armi verso l’Ucraina, in quanto tale iniziativa potrebbe rivelarsi fondamentale nel respingere l’aggressione russa.
Più tardi , sempre Zelensky, in un’intervista a NBC News, ha dichiarato che: “La Russia sta combattendo disperatamente di fronte alla controffensiva ucraina. Il nostro eroico popolo, le nostre forze in prima linea stanno affrontando una resistenza molto dura. Perché per la Russia perdere questa campagna contro l’Ucraina, direi, in realtà significa perdere la guerra. Le notizie dalle prime linee sono generalmente positive, ma è molto difficile. La lenta fornitura di nuove armi occidentali come gli aerei da combattimento sta aiutando lo sforzo difensivo della Russia”.
Inoltre, il ministro della Difesa ucraino, Reznikov, in una dichiarazione congiunta con il segretario generale della Nato, Stoltenberg, presso il quartier generale dell’Alleanza a Bruxelles, a margine del vertice dei ministri della Difesa, ha dichiarato che “dalla Nato vi sarebbero buone notizie riguardo la nascita di una coalizione per i caccia, con l’impegno degli alleati a iniziare l’addestramento dei piloti e a costruire insieme tale consorzio”.
Sempre nel medesimo consesso, il quartier generale della Nato a Bruxelles, il capo dello Stato Maggiore USA, Milley, ha sottolineato che “è prematuro dire quanto durerà la controffensiva, in quanto vi sono diverse centinaia di migliaia di soldati russi trincerati lungo la linea del fronte e l’Ucraina sta facendo dei progressi, per questo, la lotta , molto difficile e violenta, avrà una durata considerevole”. Quest’ultimo ha anche aggiunto che “è prematuro dire quando Kiev potrà usare gli F16, poiché vi è da completare l’addestramento dei piloti e tanto altro lavoro da fare”.
Il consigliere del Presidente Zelensky, Podolyak, però, in un’intervista televisiva , riportata da Unian, replicando alle dichiarazioni del Presidente russo Purtin, secondo cui Kiev avrebbe avuto perdite pesantissime e avrebbe già perso la controffensiva, ha dichiarato che: “L’Ucraina non ha ancora lanciato una vera e propria grande controffensiva e la Russia sta già cantando vittoria”, precisando l’attuale fase della guerra può essere definita come un test da parte delle forze di difesa ucraine dell’intera linea del fronte.
A breve, poi, si terranno le consultazioni del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, nel quale Mosca solleverà la questione delle indagini sulle esplosioni dei gasdotti Nord Stream.
L’agenzia russa Ria Novosti ha poi riferito la decisione della Commissione elettorale centrale russa di tenere elezioni locali il 10 settembre nelle quattro regioni ucraine annesse lo scorso anno, così come in molte altre regioni russe.
Infine, secondo il quotidiano britannico Financial Times, che ha sentito fonti qualificate: “La Russia sarebbe pronta a varare misure per nazionalizzare gli asset delle compagnie occidentali ritenute ostili, rendendo loro più difficile l’abbandono del Paese”. La settimana scorsa, infatti, il Cremlino avrebbe preparato uno strumento legislativo per consentire l’appropriazione di asset occidentali e starebbe valutando misure ancora più draconiane per nazionalizzare completamente i gruppi. La minaccia di nazionalizzazione farebbe parte di un approccio “del bastone e della carota, volto a punire i Paesi occidentali che hanno congelato beni russi, premiando quelli che rispettano le regole del Cremlino”.
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