di Federica Marengo mercoledì 24 maggio 2023
-Nella 449° giornata di guerra in Ucraina, la direzione principale dell’intelligence di Kiev ha reso noto che Mosca continua a portare uomini e mezzi dentro e vicino a ciascuna delle unità di potenza della centrale nucleare di Zaporizhzhia, che verrebbe quindi utilizzata come base logistica e militare, nonostante i numerosi appelli dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica e dei leader mondiali a ridurre la loro presenza nell’impianto.
A tal proposito , il direttore dell’Aiea,Grossi, ha avuto un colloquio a Pechino con il capo di Rosatom, Likhachev, per discutere della sicurezza della centrale , con l’obiettivo di evitare un incidente radiologico o nucleare.
Intanto, il segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ucraino, Danilov ha fatto sapere in un intervento tv che vi sarebbero state nuove azioni in tre regioni russe, Bryansk, Kursk e Voronezh, ad opera dei partigiani russi contrari al regime di Putin (e non di combattenti ucraini), dopo quelle di ieri, definite dalla Russia “operazioni di sabotatori” nella regione di Belgorod.
La Russia, infatti, ha denunciato un massiccio attacco di droni avvenuto nella notte scorsa proprio nella regione di Belgorod e un raid, sempre di droni, ma marittimi, sulla nave da guerra russa Ivan Khurs, mentre quest’ultima attraversava il Bosforo. Inoltre, un drone americano, che , secondo il sito web di monitoraggio dei voli, sarebbe decollato stamane dalla base USA di Sigonella, ha effettuato oggi una missione di ricognizione sul Mar Nero, al largo della costa di Crimea. Mar Nero nel quale , Mosca avrebbe schierato con urgenza la fregata Makarov.
Da Mosca, quindi, è arrivata la replica del ministro della Difesa russo Shoigu a Kiev, il quale ha dichiarato che , in caso di attacchi, “la risposta sarà pronta e molto dura”, mentre il Viceministro degli Esteri russo, Ryabkov, in merito alla fornitura di F16 all’Ucraina (che potrebbe essere al centro del Consiglio Europeo di giugno), ha dichiarato che questi ultimi saranno obiettivi legittimi.
Per la portavoce del ministero degli Esteri russo Zakharova, invece, “ci sono tutti i segnali che l’Occidente stia attuando una pulizia etnica degli ucraini sul territorio dell’Ucraina”.
Per il portavoce del Cremlino, Peskov, infine, “non ci sono le condizioni per una soluzione pacifica e , pertanto, l’ “operazione militare speciale” va avanti”.
Il Presidente russo, Putin, che nelle prossime ore incontrerà l’omologo bielorusso Lukashenko, in un video-intervento, in occasione del vertice internazionale degli alti funzionari della sicurezza, evidenziando l’importanza degli alleati in Russia Asia, Africa e America Latina, si è rivolto loro come “alternativa ai ricatti dell’Occidente” e ha sottolineato che “l’instabilità crescente a livello mondiale , con l’insorgere conseguente della crisi energetica e alimentare, non sia colpa della Russia, ma degli USA e dell’Occidente”
Pechino, poi, nell’incontro tra il Presidente Xi Jinping e il Premier russo, Misustin, ha confermato il sostegno alla Russia “sugli interessi fondamentali” e “contro le sanzioni occidentali e il dominio globale dell’Occidente”.
Nuovamente all’attacco di Mosca e del ministro della Difesa Shoigu, il fondatore del gruppo paramilitare filorusso della Wagner, Prigozhin, che, in un’intervista al blogger filo-Cremlino, Dolgov, ha dichiarato che “il Corpo dei Volontari russi sta entrando nella regione di Belgorod e che le forze armate russe non sono assolutamente pronte a resistere, in quanto Kiev ,come i romani o i greci ,è nel massimo splendore, avendo la guerra reso l’Ucraina la nazione più famosa al mondo e militarizzata con le migliori armi del mondo, a dispetto dell’intento della Russia di smilitarizzarla e denazificarla, tentativi, completamente falliti. Per questo, la controffensiva di Kiev potrebbe far perdere la Crimea alla Russia”.
Il Presidente ucraino Zelensky, che su Telegram, ha sottolineato come l’obiettivo nella lotta contro l’aggressione russa sia la pace per le generazioni future, nelle scorse ore , ha riunito lo Stato maggiore delle forze armate ucraine per discutere del passaggio a nuovi tipi di aerei, mentre il ministro della Difesa ucraino , Reznikov, ha incontrato il ministro della Difesa britannico, Wallace, per discutere dell’addestramento, dell’invio di armi a Kiev e dell’adesione alla Nato dell’Ucraina.
In merito, il Premier britannico, Sunak, ha ribadito che “l’Occidente sosterrà Kiev nella guerra per anni”.
Adesione, che il segretario stesso della Nato, Stoltenberg, intervenuto al dibattito “The road to Vilnius”, al Forum di Bruxelles, ha ammesso generare “differenti opinioni all’interano dell’Alleanza”e che “non avverrà durante la guerra”.
Quanto alla politica interna italiana, all’indomani del via libera del Consiglio dei Ministri al Decreto con il primo pacchetto di misure da 2 miliardi per far fronte ai danni causati in Emilia Romagna dall’alluvione, questa mattina, si è svolta l’Informativa urgente alla Camera del ministro della Protezione Civile e delle Politiche del mare, Musumeci.
Nel suo intervento, il ministro ha fatto il punto sulla situazione del territorio, spiegando che: “Dal punto di vista idrogeologico diverse sono state le aste fluviali che hanno avuto criticità e che hanno interessato complessivamente 23 fiumi, oltre 30 frane e 500 strade chiuse per allegamenti o smottamenti. Sono state evacuate 23 mila persone. Il transito dovrebbe riprendere regolarmente nelle prossime ore e restano chiuse 622 strade , molte delle quali secondarie. La maggior parte delle linee ferroviarie dovrebbe essere riattivata entro inizio giugno. Per il ripristino di numerosi ammanchi di alimentazioni di energia elettrica, gli allagamenti non consentono alle squadre tecniche di intervenire e si confida che nei prossimi giorni tutto possa tornare alla normalità. Per quanto riguarda i servizi essenziali si registrano , a fronte del picco dei disservizi dello scorso 17 maggio, le 54 mila utenze rimaste senza energia elettrica , alcune decine di migliaia di utenti senza il servizio di telefonia mobile, 14.600 unità per la fissa. Il ministro della Cultura sta valutando i possibili danni ai beni culturali, anche per i danni di beni di tipo archivistico che in parte è stato duramente compromesso”.
Poi , il ministro Musumeci, ha sottolineato: “Dobbiamo fare della messa in sicurezza del territorio nazionale la priorità dell’agenda politica di governo di questo Esecutivo e di tutte le sue articolazioni nel territorio. La nostra è una nazione più propensa a ricostruire che a prevenire. Eventi come quello in Emilia Romagna non si possono prevedere , ma si possono ridurre gli effetti disastrosi che produce. Serve un piano nazionale concepito in funzione di una strategia unitaria finora mancata , stiamo anche predisponendo progetti normativi per semplificare le procedure nella fase post-emergenziale che è quella della ricostruzione. Quando parlo di prevenzione strutturale, non mi riferisco solo alla lotta al dissesto idrico e idrogeologico, ma anche al rischio terremoti. Quante sono le infrastrutture strategiche che potrebbero resistere a una determinata sollecitazione sismica?. Quanti sono i comuni in Italia che in caso di sisma potrebbero essere raggiunti dai mezzi di soccorso?. Sono domande che dobbiamo tutti porre nella considerazione che oltre la metà del territorio nazionale ricade in zona sismica e quasi totalmente il 94% ricade in zona a rischio frane o dissesto idrico e idrogeologico”.
Quindi, il ministro della Protezione Civile e delle Politiche del mare, ha annunciato misure per le famiglie rimaste senza casa: “E’ prevista l’assegnazione ai nuclei familiari di un contributo per l’autonoma sistemazione di 400 euro per i nuclei monofamiliari, 500 per le famiglie con due persone, 700 per quelle con tre, 800 per quelle con 4 , fino a un massimo di 900 euro mensili. Qualora siano presenti portatori di handicap o disabili è concesso un contributo aggiuntivo di 200 euro mensili per ognuno dei soggetti indicati”.
In giornata, inoltre, Palazzo Chigi ha reso noto che domani alle 18:00 è fissata una riunione del Consiglio dei Ministri per prendere ulteriori decisioni sulla gestione dell’emergenza nelle zone colpite dal maltempo e che la Premier Meloni lo presiederà dopo aver sorvolato sulle zone alluvionate dell’Emilia Romagna con la Presidente della Commissione UE von der Leyen, attesa domani in visita in quelle aree.
Tuttavia, il Presidente della Regione Emilia Romagna, Bonaccini, a margine di una riunione in Regione, è tornato sulla questione della sua possibile nomina a Commissario per la ricostruzione, nomina, su cui la Maggioranza di Governo non sarebbe d’accordo (i partiti di centrodestra , infatti, nell’ambito del Consiglio regionale in Emilia Romagna hanno votato compatti contro una mozione del Pd approvata dal M5S nella quale si chiedeva al Governo di nominare commissario alla ricostruzione per i danni del maltempo proprio il Presidente Bonaccini), spiegando che: “Servono risorse nell’immediato per ricostruire le strade , bloccare le frane , ripristinare gli argini. Bisogna fare queste cose prima dell’autunno , altrimenti non un evento straordinario , ma uno ordinario ci metterà nei guai. Con questi tempi e questi livelli di dettaglio è possibile che queste opere possano essere progettate , appaltate e realizzate da un commissario a Roma?. A me non importa della polemica politica , io voglio che vengano aiutate le persone che hanno subito danni devastanti, il prima possibile. Chi ha la responsabilità di rifondare lo faccia per dare mano a gente disperata. Il problema non è Stefano Bonaccini. Bisogna occuparsi della Romagna, non degli equilibri politici delle nomine”.
Tuttavia, nel dibattito sulla nomina del Presidente dell’Emilia Romagna, Bonaccini a Commissario alla ricostruzione, è intervenuta la Lega, con alcune fonti del partito che hanno smentito la contrarietà ,precisando che: “Sull’emergenza in Emilia-Romagna , a proposito del futuro commissario , nessuno veto o antipatia nei confronti di alcuno: la Lega , a tutti i livelli, è impegnata per risolvere i problemi e auspica che la nomina avvenga al più presto”.
Nel frattempo, mentre la Vicepresidente dell’Emilia Romagna con delega alla Protezione Civile, Priolo, ha fatto sapere che i danni registrati nella regione, secondo una stima non ancora precisa , ma approssimativa, ammonterebbero ad oltre 7 miliardi, ben oltre i 2 miliardi stanziati dall’Esecutivo per sostenere imprese e attività, in quanto “vi sono molte infrastrutture danneggiate e un fronte mai visto di frane”, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare, Lollobrigida, ha annunciato durante il Question time alla Camera che, d’intesa con il Ministero del Lavoro, è stato elaborato un nuovo strumento di sostituzione salariale rivolto ai lavoratori dipendenti a tempo determinato impiegati nelle aziende agricole colpite.
Non solo le misure per i danni causati dal maltempo in Emilia Romagna, però, tra i dossier al vaglio del Governo, ma anche il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, alla luce della sollecitazione a presentare presto le modifiche arrivata oggi da Bruxelles e dal Commissario UE agli Affari Economici Gentiloni , che ha illustrato le raccomandazioni all’Italia legate al pacchetto di primavera, esortando l’Esecutivo a presentare entro fine giugno le legittime richieste di modifiche al Piano, pena lo slittamento del pagamento delle rate restanti: la quarta di giugno e la quinta di dicembre.
Ciò , mentre la terza rata da 19 miliardi di euro è ancora in fase di negoziazione ,per via della verifica sugli investimenti proposti e per questioni tecniche.
In merito , il ministro per le Politiche Europee, il Sud e la Coesione , con delega al Pnrr, Fitto, ha precisato in una nota che: “Le raccomandazioni della Commissione sono in linea con la visione e le priorità del Governo Meloni, e del lavoro che si sta portando avanti sin dal primo giorno del suo insediamento. Le raccomandazioni sul PNRR contenute nell’ambito del pacchetto di primavera del semestre europeo presentate oggi dalla Commissione Europea , affrontano sostanzialmente tre temi: l’attuazione del piano con la presentazione della proposta di modifica e dell’integrazione con il capitolo RepowerEU, la necessità di un rafforzamento della governance e della capacità amministrativa soprattutto a livello locale, l’indicazione che la complementarietà e la sinergia tra le politiche di coesione e quelle del PNRR sia garantita. E’ bene sottolineare che sulla modifica del Piano, relativamente al capitolo RePowerEU, come emerge da una lettura attenta e non superficiale del rapporto, si conferma l’avanzamento dell’interlocuzione positiva con la Commissione in attesa della formalizzazione dello stesso. Ed è per questo molto utile evidenziare che ad oggi sono solo quattro Stati membri ad aver presentato la proposta RePowerEU. È altrettanto importante evidenziare che la raccomandazione riguardante la complementarietà e sinergia fra i fondi PNRR e quelli della Coesione è esattamente quello che il governo Meloni ha individuato come strategia sin dall’inizio del suo percorso: sia nella organizzazione innovativa e unica delle deleghe, sia nella necessità di coordinare i diversi programmi per assicurare una visione unica. Siamo soddisfatti che ora rientri anche nelle raccomandazioni della Commissione. Infine, il rafforzamento della governance complessiva, comprese le unità di missione, e d’intesa con regioni, province e comuni, anche degli enti territoriali attuatori degli interventi, così come previsto nel decreto legge 13, consente un chiaro potenziamento della capacità amministrativa al fine di accelerare l’attuazione del piano e la sua implementazione nei tempi previsti”.
Sul fronte dei lavori parlamentari, invece, via libera definitivo del Senato con 103 sì, 49 no e 3 astenuti, al Dl riguardante la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina.
Soddisfatta la Maggioranza di Centrodestra, con il Vicepremier e ministro per le Infrastrutture e i Trasporti ,Salvini ,che, reso noto nel suo intervento in Aula che il cantiere aprirà l’anno prossimo, tramite social, ha dichiarato: “Oggi è una grande giornata, non solo per Sicilia e Calabria ma per l’Italia intera. Orgoglioso di questo nuovo traguardo: proseguiamo sulla strada dei Sì, con coraggio e buonsenso”, così come FdI , che ha parlato di “punto di svolta rispetto al passato” e FI , che ha dedicato il voto al Presidente Berlusconi , che ha sempre voluto l’opera.
Critiche, invece, le Opposizioni, in particolare Pd, M5S e AVS, che hanno definito l’opera “mera propaganda”, “inutile, costosa e insostenibile”.
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