di Federica Marengo sabato 6 maggio 2023
-Nella 433° giornata di guerra in Ucraina, lo scrittore nazionalista russo, Zakhar Prilepin, già combattente in Cecenia e Daghestan negli anni Novanta con le unità antiterrorismo, e in precedenza impegnato nell’opposizione al leader russo Putin, quando militava nel Partito Nazional Bolscevico (sciolto per legge) insieme con lo scrittore Limonov, scomparso due anni fa, è rimasto ferito nell’esplosione di una bomba collocata sulla sua auto nei pressi della città russa di Nizhni Novgorod, mentre il suo autista è deceduto. L’esplosione, secondo quanto affermato dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Zakharova, sembrerebbe essere stata causata da un attentato, e quest’ultima ha accusato gli USA, la Gran Bretagna e l’Ucraina di esserne responsabili.
Più tardi, un uomo è stato fermato perché sospettato di essere coinvolto: si tratterebbe di Alexander Permyakov, il quale avrebbe confessato di avere posto un ordigno sulla strada che l’auto di Prilepin doveva percorrere e di averlo fatto saltare in aria a distanza al passaggio della vettura, agendo su istruzione dei servizi speciali ucraini.
Ad ogni modo, sulla vicenda il Comitato investigativo della Federazione russa ha aperto una inchiesta per terrorismo e ,secondo fonti delle agenzie di sicurezza russe, potrebbe trattarsi di un attentato a opera della resistenza ucraina.
Il consigliere del Presidente ucraino Zelensky, Podolyak, invece, ha accusato gli stessi russi di essere gli autori dell’attentato a Prilepin.
Tuttavia, tale attentato è stato rivendicato via Telegram dal gruppo Atesh, movimento di partigiani della Crimea ,che riunisce ucraini, tatari e russi, nato nel settembre del 2022.
Intanto, sul fronte dei combattimenti, l’esercito ucraino, dopo un’iniziale smentita, ha confermato di aver abbattuto nei giorni scorsi un missile russo con i Patriot arrivati dagli USA, mentre Kryuchkov, il consigliere del governatore filorusso della Crimea, Aksyonov, ha reso noto che sarebbero due i missili balistici ucraini Grom-2 abbattuti sulla penisola di Crimea, dove sono state udite diverse esplosioni.
In merito alla Crimea, Tamila Tasheva, rappresentante permanente del Presidente ucraino Zelensky per la Crimea, in un’intervista all’agenzia polacca Pap, ha affermato che: “Alcuni politici occidentali, non Paesi , stanno mettendo in guardia l’Ucraina. Sostengono che la riconquista della Crimea potrebbe portare a una guerra nucleare. La funzionaria non ha rivelato l’identità di tali politici, che sostengono che la penisola può essere effettivamente riconquistata, ma le potenziali conseguenze saranno enormi, sia per gli abitanti della penisola che per l’Ucraina nel suo complesso. Secondo loro, dovremmo rinunciare completamente a tentare di riconquistarla. Ma il legame tra la Crimea e l’Ucraina è molto forte ed è andato avanti ininterrottamente dai tempi dei cosacchi fino ad oggi. In ogni caso, la rappresentante ucraina non crede che la Russia userà armi nucleari, “perché Putin sa che se lo farà, non si tornerà indietro”.
Sul campo, sotto attacco russo, nelle ultime 24ore, Kherson, dove, proprio per via dei reiterati raid (ben 71 in un giorno), dalle 20:00 di ieri sera e fino a lunedì alle 6:00 del mattino è entrato in vigore il coprifuoco, e dove sei artificieri sono rimasti uccisi e altri due feriti, ma anche Donetsk, dove sono rimaste uccise 5 persone e 3 sono state ferite, Sloviansk, Kramatorsk, colpite dalle forze di Mosca con missili Kh-22, Nikopol, dove sono rimaste ferite 3 persone , Dnipeopetrovsk, dove, nella notte scorsa, le forze armate ucraine hanno abbattuto 4 droni kamikaze russi e Zaporizhzhia, dove l’amministrazione russa della centrale nucleare ha assicurato che “per il momento non è prevista alcuna smobilitazione dei dipendenti dal sito dopo l’annuncio di evacuazioni parziali nell’area nel timore di un’offensiva ucraina”.
Bombardata poi anche Bakhmut, dove ,secondo i media ucraini, le forze russe avrebbero usato bombe al fosforo e munizioni incendiarie. Proprio dalla città dell’Ucraina nord-orientale, il capo del gruppo di combattenti mercenari Wagner,Prigozhin, che, ieri, in un videomessaggio, ha accusato i vertici del Cremlino per lo scarso rifornimento di munizioni che starebbe determinando la difficoltà difensiva e l’alto numero dei perdite tra le fila russe, è riapparso nuovamente in video, dichiarando che “per controllare la città mancano 2,5 Km” e ha accettato la proposta del leader ceceno Kadyrov di consegnargli le posizioni del proprio gruppo di combattenti a Bakhmut entro il 10 maggio.
Per l’American Institute for the Study of War, “il ministro della Difesa russo avrebbe modificato la propria priorità sul campo di battaglia, spostando l’attenzione operativa dalla conquista di Bakhmut alla preparazione per affrontare una controffensiva ucraina”.
Un’analisi che troverebbe riscontro anche in quanto dichiarato dal governatore filorusso di Zaporizhzhia ,secondo cui la controffensiva ucraina inizierà nei prossimi giorni, se non ore.
Sul fronte russo, invece, la Difesa di Mosca ha fatto sapere di un attacco delle forze armate ucraine a Belgorod, dove sarebbe rimasta ferita una persona.
A Mosca, nel frattempo, che ha aggiunto l’ oppositore russo Alexey Navalny e la leader della sua Fondazione anticorruzione nella lista degli agenti stranieri, è terminata la riparazione della cupola del Palazzo del Senato danneggiata dall’attacco con droni avvenuto mercoledì e di cui Mosca ritiene artefice Kiev.
Per l’intelligence britannica : “Sei regioni russe, la Crimea temporaneamente occupata e 21 città hanno annullato le sfilate per il Giorno della Vittoria del 9 maggio,in cui si commemora la vittoria dell’Unione Sovietica sulla Germania nazista. per motivi di sicurezza. Pertanto, l’accoglienza del presidente della Russia Putin dopo la parata non avrà luogo. Ciò perché la tempistica dell’attacco del drone al Cremlino pochi giorni prima del Giorno della Vittoria mostra la crescente vulnerabilità della Russia a tali attacchi e ha quasi certamente aumentato la percezione della minaccia da parte della leadership russa”.
Il capo dell’ufficio del Presidente ucraino Zelensky, Andriy Yermak,ha reso noto, invece, che sono stati liberati dalla Russia 45 combattenti che erano stati impegnati nella battaglia dell’acciaieria Azovstal di Mariupol.
In ambito, diplomatico, mentre il primo ministro ucraino Denys Shmyhal e la first lady Olena Zelenska , tra i primi leader mondiali che hanno ricevuto un invito alle celebrazioni, si sono recati presso l’abbazia di Westminster per partecipare, alla cerimonia di incoronazione di re Carlo III e della regina consorte Camilla, prima della quale il Premier britannico Sunak , incontrando il Presidente del Brasile Lula ha ribadito che :“La pace in Ucraina è “impossibile fino a quando le forze russe” resteranno nel Paese”, e mentre il ministero degli Esteri estone ,dopo l’incontro di oggi fra il ministro Tsahkna e il segretario generale della Nato , Stoltenberg, ha diffuso un comunicato in cui ha sollecitato una roadmap per l’adesione dell’Ucraina all’Alleanza Atlantica, l’ambasciatore ucraino in Ue, Vsevolod Chentsov, intervenendo all’open day delle istituzioni comunitarie, in occasione della giornata dell’Europa, che si celebrerà martedì 9 maggio, ha detto: “L’Ucraina è essenziale per l’Europa e l’Europa è essenziale per l’Ucraina. Insieme possiamo fare di più. Insieme stiamo lottando per i nostri valori comuni.
L’Ucraina è in prima linea, ma è la nostra battaglia è comune e non riguarda solo il territorio e l’indipendenza, riguarda il modo di vivere europeo, che ora è in pericolo, e il nostro futuro insieme. Apprezziamo ogni gesto, parola, donazione da parte dell’Ue, ha evidenziato l’ambasciatore, aggiungendo che gli ucraini portano sulle loro spalle la maggior parte del fardello di questa guerra e ora hanno “bisogno di coraggio. L’Europa sta cambiando insieme all’Ucraina: ci sono una nuova Europa, una nuova Ucraina e nuovo futuro per noi”.
Dalla Turchia, invece, il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu ha annunciato che oggi partirà per Mosca , dove il 10 maggio incontrerà il suo omologo russo, Lavrov, per prendere parte ai colloqui a quattro sulla Siria.
In ultimo, riguardo alla proroga dell’accordo sulle esportazioni di grano dai porti ucraini mediato da Onu e Turchia, in scadenza il 18 maggio, secondo quanto dichiarato dal portavoce del Segretario Generale dell’Onu, Farhan Haq, i rappresentanti di Russia, Ucraina, Turchia e Nazioni Unite non sono riusciti a trovare un accordo sul proseguimento dell’iniziativa sul Mar Nero. Da qui, il Segretario generale dell’ONU, Guterres ha chiesto ulteriori discussioni per il raggiungimento dell’intesa.
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