di Federica Marengo martedì 4 aprile 2023
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Nella 404° giornata di guerra in Ucraina, con la cerimonia di adesione svoltasi nel quartier generale della Nato a Bruxelles, la Finlandia è il 31° Paese entrato a far parte formalmente dell’Alleanza Atlantica.
“La sicurezza e la stabilità sono elementi che sentiamo forti, i russi cercano sempre di creare paura attorno a loro, ma noi non abbiamo paura. Siamo vicini al futuro con 32 membri, con la Svezia, il cui ingresso è molto importante”, ha dichiarato nella conferenza stampa tenuta insieme con il segretario Stoltenberg, al termine della riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi dell’Alleanza Atlantica, il Presidente della Repubblica finlandese, Niinisto.
Il segretario della Nato, Stoltenberg, invece, ha affermato : “Sul prossimo obiettivo dell’adesione della Svezia, ho già parlato col Presidente Erdogan; saremo presto pronti alla sua adesione, nell’ambito di un progetto trilateraleche comprende Finlandia Svezia e Turchia. Ritengo che anche la Svezia possa diventare membro a pieno titolo dell’Alleanza, Stoccolma ha mantenuto gli impegni contenuti nel memorandum firmato con la Finlandia e la Turchia al summit di Madrid e per questo credo che la sua adesione debba essere ratificata anche dalla Turchia. Russia e Cina si stanno avvicinando sempre di più l’una all’altra, lavorano insieme, e questo rende le cose difficili. Per questo abbiamo bisogno dei nostri partner nell’indo-pacifico e per questo la sicurezza non è una questione regionale, ma globale e la guerra in Ucraina lo dimostra con tutte le sue ramificazioni. Mi aspetto che gli alleati creino un nuovo ambizioso impegno di investimenti per la difesa con il 2% del Pil per la difesa come base, non come tetto. Basta guardare alla mappa per capire quanto la Finlandia sia strategica e importante per la sicurezza della regione baltica; da oggi l’articolo 5 del trattato della Nato, che assicura la difesa di ogni alleato in caso di attacco da parte di un altro Stato, sarà applicato anche ad Helsinki, che così otterrà una garanzia di sicurezza di ferro. Il nuovo ingresso nell’Alleanza, dimostra che la Finlandia è un paese sovrano e indipendente e che la Nato è un’alleanza di democrazie. Questa è una settimana storica. Accogliamo Helsinki, la Finlandia sarà più sicura e la Nato più forte. Proprio oggi giorno del compleanno della Nato, poiché il trattato di Washington, o trattato dell’Atlantico del Nord, venne firmato il 4 aprile del 1949 ,Helsinki parteciperà a tutte le riunioni e alle strutture militari come membro a pieno titolo. I documenti sono già in volo per Washington dove quel trattato è conservato”.
Sintetico il commento del segretario di Stato USA, Blinken, che ha detto: “L’ingresso della Finlandia nell’Alleanza è ‘ l’unica cosa per cui possiamo ringraziare Vladimir Putin”, mentre il Presidente USA Biden, ha affermato: “Insieme, rafforzati continueremo a preservare la sicurezza transatlantica, a difendere ogni centimetro del territorio della Nato. Turchia e Ungheria si uniscano al resto della Nato senza indugio nel ratificare l’ingresso della Svezia nell’Alleanza”.
Per il Vicepremier e ministro degli Esteri, Tajani: “Dare il benvenuto alla Finlandia come nuovo membro è il modo migliore per celebrare questa giornata”. Il ministro della Difesa, Crosetto, invece, intervenuto sia al Vinitaly a Verona che nella trasmissione Tv di Rai Tre Agorà, ha sottolineato: “Una nazione che ha sempre voluto mantenere l’autonomia, senza schierarsi, ha sentito la necessità di entrare nella Nato, improvvisamente, dopo decenni di terzietà. Questo significa che c’è un sentimento di paura. E l’unico modo per sconfiggere la paura è ostinarci nella ricerca della pace, che non significa tirarsi indietro dall’aiuto, ma significa non lasciare nulla di intentato. Tutti i governi sinora si erano espressi mantenendo l’impegno. L’unico che ha avuto il coraggio di dire ad un’assemblea della Nato che non era un impegno facile per motivi economici è stato il sottoscritto. Mi stupisce che tutti quelli dei governi precedenti che invece non hanno mai detto nulla adesso ci abbiano ripensato. La pace è l’obiettivo di tutte le nazioni, noi dobbiamo allontanare la guerra dall’Europa e allontanare i conflitti, purtroppo, non è facile perché bisogna essere almeno in due. In questo momento c’è qualcuno che non dà molti spiragli ma in quei pochi spiragli noi cerchiamo di infilarci per non lasciare nulla di intentato. Lo sforzo che viene fatto dall’Italia è sia di aiutare l’Ucraina di fronte a questa invasione sia di cercare di aprire immediatamente i tavoli di pace, di cercare vie per arrivare alla pace”.
Le congratulazioni per l’adesione alla Nato della Finlandia sono poi arrivate anche dal ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, che anche ha evidenziato la questione dell’adesione dell’Ucraina all’Alleanza Atlantica: “Non sappiamo quando la guerra finirà, ma quando succederà dovremo avere accordi per essere sicuri che la Russia non la invada ancora. Ecco perché mi aspetto che domani e dopo i ministri inizino il processo di decisione per quanto riguarda la partnership di lungo periodo con l’Ucraina che la porti più vicina alla Nato. Ci congratuliamo” per l’adesione alla Nato. Noi abbiamo lo stesso obiettivo e sarà oggetto delle nostre discussioni qui a Bruxelles su come andare avanti. Nato e Ucraina hanno bisogno l’una dell’altra e mentre apprezziamo il sostegno dell’alleanza non c’è migliore soluzione strategica per la sicurezza della regione euroatlantica dell’adesione dell’Ucraina all’alleanza”.
Alle congratulazioni del ministro degli Esteri ucraino Kuleba sono seguite le congratulazioni del Presidente Zelensky, che , su Telegram , ha scritto: “Le mie sincere congratulazioni alla Finlandia e al presidente Sauli Niinistö per l’adesione alla Nato nel 74° anniversario della sua fondazione. In mezzo all’aggressione russa, l’Alleanza è diventata l’unica effettiva garanzia di sicurezza nella regione. Ci aspettiamo che il summit della Nato di Vilnius avvicini l’Ucraina al nostro obiettivo euro-atlantico”, per poi aggiornare circa i contatti con la Presidente della Commissione UE von der Leyen, sul nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia, l’undicesimo.
Immediata, la reazione di Mosca alla formalizzazione dell’adesione della Finlandia alla Nato, con il ministro degli Esteri russo Lavrov, che ha fatto sapere: “La Federazione russa sarà costretta ad adottare misure di ritorsione, sia tecnico-militari che di altro tipo, al fine di fermare le minacce alla nostra sicurezza nazionale derivanti dall’ingresso della Finlandia nella Nato. Come notato nel documento, passi concreti nella costruzione della difesa ai confini nord-occidentali della Russia, compreso il dispiegamento di infrastrutture militari della Nato e sistemi di armi d’attacco sul suo territorio”, seguito dal viceministro Ryabkov ,che ha sottolineato come “le relazioni di Mosca con gli USA siano distrutte e possano essere definite al collasso”.
Per il ministro della Difesa russo, Shoigu, che ha annunciato il trasferimento in Bielorussia di sistemi missilistici Iskander , in grado di trasportare testate convenzionali e nucleari tattiche, “L’adesione della Finlandia alla Nato crea rischi di una significativa espansione del conflitto”.
Intanto, sempre a Bruxelles, si è svolto il Consiglio dell’Energia UE-USA, al quale ha preso parte il segretario di Stato americano Blinken che, nel corso della conferenza stampa congiunta con l’Alto rappresentante della Politica Estera UE Borrell, ha ribadito come gli USA e la UE continuino a lavorare insieme per assicurare il diritto alla difesa di Kiev e ha evidenziato come le sanzioni a Mosca abbiano avuto effetti devastanti sulle casse russe.
L’Alto rappresentante Ue per la Politica Estera Borrell, invece, ha sottolineato come il trasferimento di armi nucleari tattiche in Bielorussia da parte di Mosca costituisca una minaccia per l’Europa.
Restando a Bruxelles, la Presidente della Commissione UE von der Leyen, in un’intervista al Financial Times, alla vigilia del viaggio di tre giorni in Cina con il Presidente francese Macron per incontrare il Presidente Xi Jinping, ha esortato la Cina a usare la sua influenza sulla Russia per chiudere la guerra.
A tal proposito, la Cina , tramite la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, si è detta disposta a discutere con al UE una soluzione politica riguardo alla situazione in Ucraina.
In merito all’attentato in cui domenica in un caffè di Mosca è stato ucciso il giornalista-blogger Vladlen Tatarsky, invece, una Corte di Mosca ha tramutato in arresto, almeno fino al 2 giugno, il fermo di Darya Trepova, accusata di essere l’autrice dell’”attacco terroristico”, mentre il capo della compagnia militare mercenaria filo russa Wagner, Prigozhin, si è recato oggi nel caffè di San Pietroburgo luogo dell’esplosione, essendo Tatarsky militare della Wagner. Al momento dell’esplosione, Trepova sedeva tranquillamente a non più di quattro o cinque metri da lui. Il particolare, è emerso da un video diffuso dal giornalista ucraino dissidente Anatoly Shariy, potrebbe confermare che la donna non sapesse della presenza dell’esplosivo nella statuetta, come ha dichiarato suo marito, secondo il quale è stata “incastrata e usata” da qualcuno.
Sul fronte dei combattimenti, sotto attacco russo, in particolare, la regione meridionale dell’Ucraina, con Odessa colpita da 17 droni di fabbricazione iraniana, di cui 14 abbattuti dalle forze ucraine, che hanno danneggiato infrastrutture civili ed esercizi commerciali.
Colpita dalle forze di Mosca anche Kupyansk, mentre queste ultime hanno recuperato terreno a Bakhmut e starebbero rafforzando le difese della Crimea da un possibile attacco delle forze ucraine.
Attacco con droni, che le forze di Kiev avrebbero compiuto a Bryansk, al confine con la Russia, come reso noto dal governatore locale. Riguardo poi ad Artyom Uss, l’uomo d’affari russo evaso dagli arresti domiciliari a Milano dove era in attesa di estradizione negli Usa, attualmente si troverebbe in Russia.
Infine, secondo l’intelligence della Gran Bretagna , Mosca starebbe cercando di sostituire con un’altra società di mercenari, la brigata Wagner, alla luce dei disaccordi e dei malumori delle ultime settimane con il capo di questa Prigozhin.
Quanto alla politica interna italiana, convocato per oggi pomeriggio a Palazzo Chigi dalla Premier Meloni una cabina di regia con i Vicepremier e ministri Tajani (Esteri) e Salvini (Infrastrutture e Trasporti) e i ministri Piantedosi (Interno) e Crosetto (Difesa), per fare il punto sul dossier immigrazione(mentre in Senato è entrato nel vivo l’esame del nuovo Decreto migranti) e su una serie di misure volte a limitare gli sbarchi aumentati sensibilmente nelle ultime settimane, ma anche sulla gestione e l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
In merito all’immigrazione e alla costruzione di muri per bloccare i flussi migratori , il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, stamane, in un confronto con al Stampa estera tenutosi a Roma , ha dichiarato: “Non so se il muro è una soluzione, dipende dalla Grecia, ma non è la soluzione perché poi i muri si scavalcano, il problema è la strategia europea che faccia un muro di altro tipo, non è questione di ordine pubblico ma di strategia. In Ue si sono fatti passi avanti ma non si può costringere alcuni Paesi ad agire da soli. Noi chiediamo sui migranti un maggior impegno europeo perché le coste italiane sono frontiere europeo. Siamo preoccupati per il corridoio balcanico. Per quanto riguarda le Ong abbiamo dato delle regole. Abbiamo detto che non possono fare i taxi del mare. Non c’è stato nessun accanimento contro le Ong, neanche l’impedimento a salvare i migranti. Guardia costiera e guardia di finanza fanno egregiamente il loro lavoro. Dublino è una ricetta un po’ obsoleta che riguarda solo una parte dei migranti. C’è anche un problema di immigrazione secondaria, ma se aumenta quella primaria non si risolve la secondaria”.
Poi, in merito alla gestione e attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e a presunti ritardi , Tajani, che nella sua veste di coordinatore di Forza Italia ha annunciato una manifestazione nazionale del partito a Milano, per il 5 e 6 maggio, convocata dal Presidente Berlusconi, per rafforzare l’azione politica in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, ha spiegato: “Noi diciamo che i progetti e i tempi devono essere rispettati ma con la giusta flessibilità se cambiano le cose. Mi pare che la Commissione europea, nelle parole di Gentiloni, abbia compreso bene la necessità di flessibilità, credo che si possa risolvere con qualche giorno di tempo, c’erano due progetti su cui c’era stato un iniziale via libera sullo stadio di Firenze, ora c’è qualche riserva ,ma sono convinto che nel dialogo il problema si risolverà. Qua non cade né l’Europa né l’Italia né il Pnrr, io sono ottimista, con il dialogo si risolve”.
Infine, sulla proposta di legge a difesa della lingua italiana, che sanziona con multe da 5 a 100 mila euro chi, solo nell’ambito degli enti pubblici e privati ,utilizzi vocaboli stranieri, presentata dal Vicepresidente della Camera Rampelli, in quota FdI, ha commentato: “La difesa della lingua italiana non c’entra niente con Mussolini. Il fascismo è finito nel ’45, è roba passata che non ci interessa e non ci riguarda, Mussolini ha fatto più danni che cose utili. Innanzitutto è una proposta di legge di un parlamentare, non del governo, e le proposte di legge devono essere approvate dalla Camera e dal Senato. Io ho sempre difeso la lingua italiana, è la lingua madre, Dante Alighieri è il poeta dell’italiano”.
Sul PNRR, però, il capogruppo alla Camera della Lega Molinari è tornato in giornata sulle dichiarazioni rilasciate ieri nelle quali aveva affermato che fosse “meglio rinunciare a una parte dei fondi UE a debito piuttosto che spenderli a caso”, che avevano indotto le Opposizioni di centrosinistra e il M5S a chiedere chiarimenti al Governo sul dossier e sulla sua gestione, sollecitando il ministro per gli Affari Europei con delega al PNRR, Fitto a riferire in Parlamento e a cui erano seguite le rassicurazioni della Presidente del Consiglio Meloni, che ha precisato come “l’Italia non perderà i fondi e non rinuncerà a una parte dei 200 miliardi di euro erogati dalla UE, in quanto procederà a una verifica sulla fattibilità dei progetti previsti e a una selezione di questi da presentare a Bruxelles”.
Il capogruppo leghista alla Camera, infatti, ai microfoni della trasmissione di Rai Tre Agorà ha chiarito: “Io ho detto una cosa assolutamente in linea con quello che dicono Meloni e Fitto. E’ un ragionamento logico. Proviamo a seguire. Allora Fitto dice: entro il 2026 alcuni progetti non riusciremo a finirli, meglio parlarne subito che aspettare. Ok?. Come si risolve il problema?. Ci sono due vie. O si ricontratta in Europa il PNRR , e quindi si destinano quei fondi ad altro oppure, se non riesce piuttosto che spenderli male meglio non spenderli. E’ un ragionamento assolutamente logico. Se la Meloni dice: riusciremo a spenderli e riusciremo a ricontrattare , evviva. Stappiamo lo spumante”.
Intanto, il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr,Fitto, incontrando a Roma il Commissario Ue per il Bilancio e l’amministrazione, Johannes Hahn, con cui ha discusso della futura revisione del Quadro Finanziario Pluriennale e delle nuove risorse proprie. ha dichiarato: “È necessario che alla luce del mutato contesto internazionale ed economico, l’Unione Europea faccia ricorso alla massima flessibilità nell’uso delle risorse disponibili” e ha annunciato che , come chiesto dalle Opposizioni, riferirà in Parlamento al riguardo.
Tuttavia, restando in tema di PNRR, mentre la Commissione UE ha pubblicato il nuovo aggiornamento delle linee guida per gli aiuti di Stato nell’elaborazione delle misure da includere nei Piani nazionali degli Stati e ha sollecitato questi ultimi ha presentare le eventuali modifiche entro il 30 aprile, il ministero della Pubblica Amministrazione sta lavorando a un decreto in 30 articoli,che dovrebbe approdare in Consiglio dei Ministri giovedì e, che conterrà misure, volte ad attivare il PNRR, come lo stanziamento di 3 mila assunzioni , un contributo una tantum di 40 milioni per garantire la sostenibilità degli adeguamenti tecnologici richiesti ai gestori di Spid e per la fornitura di servizio di identità digitale con nuove modalità operative imposte dal Pnrr, la permanenza in servizio per il personale dirigenziale “in possesso di specifiche professionalità” o il “conferimento di incarichi dirigenziali o direttivi retribuiti al personale collocato in quiescenza, per un periodo non superiore a due anni; e comunque in misura non superiore al 10% delle facoltà assunzionali disponibili a legislazione vigente”, la stabilizzazione fino al 31 dicembre 2026 dei precari che abbiano lavorato in Regioni, Province e Comuni per almeno tre anni nei limiti della pianta organica e previo superamento di un “colloquio selettivo”.
Sul PNRR, è ritornato stamane a parlare anche il Commissario UE all’Economia Gentiloni, che, a margine, dell’evento di inaugurazione di Pavia capitale della cultura d’impresa 2023, ha rassicurato: “Bisogna essere occupanti più che preoccupati. Se noi siamo convinti che l’antidoto ad una crescita stagnante è il Pnrr è chiaro che dobbiamo lavorare tutti insieme per questo obiettivo. E anche il governo italiano è convinto di questo. La commissione europea lavorerà con il governo per rendere questi programmi attuabili. So bene quali sono i rischi di ritardi ma so anche che questa è la nostra priorità. Altri obiettivi comuni devono essere il lavoro. La sfida è come riuscire ad evitare dinamiche che portano a ridurre la crescita. L’attenzione per il Pnrr è molto determinata da questo. Dobbiamo puntare sulla crescita non certamente aumentano la spesa corrente e il debito ma utilizzando lo strumento del Pnrr. L’importanza del Pnrr riguarda l’insieme dell’Europa. Il fatto che abbiamo già erogato 151 miliardi ha contribuito ad una cosa non scontata ovvero il livello degli investimenti pubblici è molto elevato”.
Sul fronte dei lavori parlamentari, via libera alla Camera con 172 voti a favore, 114 contrari e un astenuto, al Dl sulla sospensione dei crediti dei Superbonus edilizi, che ora passa all’esame del Senato, non senza bagarre in Aula dopo la proclamazione del risultato da parte del Presidente della Camera Fontana, seguita, a manifestazioni di protesta del M5S che ha determinato la sospensione momentanea della seduta.
In ultimo, rese note alcune novità che riguarderanno le strutture generali di Palazzo Chigi , contenute in un decreto del Presidente del Consiglio, firmato da Giorgia Meloni il 3 marzo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che modifica un Dpcm del 2012 al riguardo, consistenti nella pubblicazione online delle relazioni trimestrali sull’attuazione del programma del Dipartimento (non più Ufficio) per il programma di Governo, che cambia nome e avrà più funzioni. Inoltre, il Dipartimento per le riforme istituzionali (che non si chiameranno più “federali”) si occuperà anche di forma di Stato e di Governo, bicameralismo, procedimento legislativo, istituti di democrazia diretta e riforme elettorali.
Confermato poi da Palazzo Chigi che il 25 aprile, la Premier Meloni sarà con il Presidente della Repubblica Mattarella alla cerimonia di omaggio presso l’Altare della Patria.
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