di Federica Marengo lunedì 3 marzo 2023
Bombardamenti russi sulle città ucraine.Nella 403° giornata di guerra in Ucraina, agenti del Comitato investigativo, in collaborazione con i servizi operativi russi, hanno fermato Darya Trepova , con l’accusa di aver compiuto ieri l’attentato al caffè di San Pietroburgo in cui è rimasto ucciso il giornalista-militare filo-Putin , e pro invasione dell’Ucriana, Maksim Fomin, alias Vladlen Tatarsky. Nell’esplosione sono rimaste ferite 32 persone, di cui 10 in modo grave.
Secondo lo stesso Comitato investigativo russo, “l’atto terroristico è stato pianificato dai servizi speciali dell’Ucraina con il coinvolgimento di agenti tra le persone con il Fondo anticorruzione di Navanly, di cui Trepova è sostenitrice attiva”. Quest’ultima ha poi ammesso in un video pubblicato dall’ufficio stampa del Ministero degli Esteri russo, di aver portato il busto di una statua contenente esplosivo al blogger Tatarsky.
Tuttavia il marito di Darya Trpova, in un’intervista rilasciata alla testata indipendente russa The Insider e, ripresa dalla CNN, ha dichiarato di essere convinto che “sia stata incastrata, in quanto non era a conoscenza che il busto contenesse esplosivo e non sarebbe il tipo di persona capace di uccidere qualcuno” e ha aggiunto che , “oltre alla moglie, anche un uomo è stato arrestato, perché coinvolto nel caso”.
Per il portavoce del Cremlino , Peskov, “ Il regime di Kiev sostiene azioni terroristiche ed ecco “perché l’operazione militare speciale in Ucraina viene compiuta. Questo regime è dietro l’assassinio di Darya Dugina e molto probabilmente dietro l’assassinio di Fomin”.
Immediata la smentita di Kiev, con il Presidente ucraino, Zelensky, che ha detto: “Non penso a quello che succede a San Pietroburgo o a Mosca, deve pensarci la Russia. Io penso al nostro Paese”.
Zelensky, recatosi oggi, insieme al ministro dell’Economia tedesco Habeck, a Kiev, al villaggio di Yagidne, nella regione di Chernihiv, nell’anniversario della sua liberazione, ha affermato che “Tutti i territori dell’Ucraina temporaneamente occupati saranno liberati, quindi, se le truppe russe non se ne andranno, verranno distrutte. I militari si stanno preparando per essere forti in battaglia e per liberare la nostra terra”, esprimendo, durante la visita al seminterrato di una scuola di 200 metri quadrati in cui si nascosero per quasi un mese gli abitanti del villaggio (compreso un bambino di 18 mesi), la speranza che “il Presidente russo Putin trascorra il resto della sua vita in uno scantinato con un secchio come toilette”.
Per l’Istituto americano sugli studi di guerra , l’assassinio del blogger e militare filo-putiniano, Tatarsky, in un bar di proprietà di Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo Wagner, a San Pietroburgo, “potrebbe rivelare ulteriori fratture all’interno del Cremlino e della sua cerchia ristretta”. Sarebbe infatti ritenuta “strana” la dichiarazione di Prigozhin, il quale ha detto che “non avrebbe incolpato il regime di Kiev per la morte di Fomin e di Daria Dugina” (assassinata lo scorso agosto), indicando come responsabile un gruppo di radicali russi.
Intanto, il giornalista americano Gershkovich, fermato in Russia con l’accusa di spionaggio , ha presentato appello contro l’ordine di arresto emesso dalla Corte di Mosca nei suoi confronti ,che stabilisce la detenzione fino al 29 maggio, mentre il segretario generale della Nato, Stoltenberg, nel corso della conferenza stampa a Bruxelles ,alla vigilia della Ministeriale degli Esteri di domani, ha chiesto a Mosca di liberare il cronista “per garantire i suoi diritti e rispettare la libertà di stampa”.
Proprio Stoltenberg , nella stessa conferenza stampa, ha annunciato che domani la Finlandia, reduce da una tornata elettorale che ha visto la sconfitta elettorale della Premier socialdemocratica Marin , superata in termini di voti dal partito di centrodestra e dai conservatori , aderirà come 31° alleato alla Nato e ha sottolineato: “Non possiamo continuare a permettere alla Russia di picconare la sicurezza europea. Salutiamo con favore il piano di pace del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che sostiene i principi cuore della Carta delle Nazioni Unite, manon ci sono segnali che il presidente Vladimir Putin si stia preparando per la pace: si prepara per continuare la guerra. Per questo siamo uniti nella determinazione a mantenere la rotta e a sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario. Domani, riuniremo la commissione Nato-Ucraina con il ministro ucraino Dmytro Kuleba, per affrontare l’aggressione russa. Non sappiamo quando finirà la guerra, ma quando finirà dobbiamo mettere in campo degli accordi volti a scoraggiare altre aggressioni in futuro”.
Il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, quindi, prenderà parte alla riunione (la prima, dal 2017, alla quale sarà presente l’Ucraina) della Commissione Ucraina-Nato, che si svolgerà a Bruxelles oggi e domani, nella quale quest’ultimo terrà colloqui (previsto anche un bilaterale con il Segretario di Stato USA, Blinken), nell’ambito dei preparativi per il vertice Nato di luglio a Vilnius e discuterà della fornitura di armi, della produzione di munizioni, delle sanzioni contro la Russia, della creazione di un tribunale speciale e dell’assistenza umanitaria all’Ucraina.
A tal riguardo, da Mosca, il viceministro degli Esteri russo Grushko , ha fatto sapere che “La Federazione russa rafforzerà il suo potenziale militare verso Ovest e Nordovest in risposta all’ingresso della Finlandia nella Nato”.
In merito alla Nato, il ministro degli Esteri Tajani, a margine della Riunione Ministeriale sui Balcani Occidentali, avuta con il Commissario europeo per il Vicinato e l’Allargamento, Oliver Varhelyi, il Ministro degli Esteri svedese Tobias Billstrom, in qualità di Presidente di turno del Consiglio dell’Unione europea, e i Ministri degli Esteri di Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia, ha dichiarato che: “L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha sicuramente rafforzato la Nato. È stato un errore, perché la preoccupazione di una Russia così aggressiva ha portato due paesi come la Finlandia e la Svezia a guardare all’Alleanza Atlantica come forza politica ma anche militare capace di proteggere la loro indipendenza e la loro sicurezza. Naturalmente nessuno vuole che scatti l’articolo 5 del Trattato, perché tutti vogliamo la pace”.
La Presidente della Commissione UE, von der Leyen, invece, ha incontrato a Parigi il Presidente francese Macron per un pranzo di lavoro nel quale hanno discusso della guerra in Ucraina, ma anche di energia e del viaggio in Cina per incontrare il Presidente Xi Jinping.
Sul fronte dei combattimenti, il fondatore delle milizie mercenarie filo-russe Wagner, Prigozhin, ha annunciato la presa di Bakhmut e di aver issato sul palazzo dell’amministrazione locale la bandiera russa, dedicando poi la vittoria a Tatarsky, ma l’esercito ucraino ha smentito la notizia, sostenendo di avere ancora il controllo della città.
La smentita da parte di Kiev è stata poi confermata in parte dal portavoce del Consiglio di sicurezza USA Kirby, che , annunciando un nuovo invio di armi in settimana , ha spiegato che “gli ucraini sono ancora nel pieno della battaglia e non sono stati cacciati”.
Sotto attacco russo, anche Kostiantynivka, nel Donetsk, dove 6 civili sono rimasti uccisi e Melitopol, nella regione di Zaporizhzhia, dove una persona è rimasta ferita nell’esplosione di una automobile e dove la situazione della centrale nucleare resta grave. Il direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Grossi, sarà a Mosca mercoledì per incontrare una delegazione interdipartimentale russa.
Nel frattempo, la Polonia ha consegnato i primi caccia MiG-29 all’Ucraina e la Difesa ucraina ha ringraziato l’Italia per l’invio di armi pesanti. Al vaglio di Kiev, poi , un piano in 12 punti per liberare la Crimea dall’occupazione russa (la Crimea è stata annessa da Mosca dal 2014), che il segretario del Consiglio nazionale per la sicurezza ucraino Danilov ha pubblicato in bozza su Facebook e che prevede tra gli altri: un meccanismo di valutazione del grado di coinvolgimento di cittadini ucraini e residenti in Crimea nel sostegno alle attività delle amministrazioni di occupazione, che include la restrizione dei diritti civili, compresa la partecipazione alle elezioni.
Tutto ciò, mentre il petrolio ha registrato un aumento dei prezzi dal 6% del greggio al +4,7% pari a 83,6 dollari e Wti a 79,1 dollari del Brent, dopo il taglio alla produzione deciso a sorpresa dai Paesi Opec, Arabia Saudita in testa, di oltre un milione di barili al giorno per tutto il 2023.
Taglio, così commentato dal portavoce del Cremlino Peskov: “I tagli alla produzione petrolifera sono “nell’interesse dei mercati globali dell’energia”, mentre per la Casa Bianca, “I tagli Opec sono da evitare in un momento di crisi come questo”.
Infine, Papa Francesco, ha diffuso via Twitter un messaggio nel quale ha invitato “a pregare insieme con più intensità nei giorni della Settimana Santa, per il martoriato popolo ucraino e per tutti i popoli in guerra, perché con l’aiuto di Dio si aprano strade di pace”.
Quanto alla politica interna italiana, stamane, la Presidente del Consiglio Meloni ha partecipato, insieme con i ministri Urso (Imprese e Made in Italy) , Lollobrigida (Agricoltura e Sovranità alimentare), Schillaci (Salute) e Santanchè (Turismo) alla 55° edizione del Vinitaly a Verona.
In un punto stampa, la Premier, prima di recarsi in visita ai vari stand, il primo con i dipinti di Caravaggio e di Guido Reni con riferimenti al vino e alla figura di Bacco, a sottolineare il legame tra vino e Cultura, ha dichiarato: “Il vino non è solo un fatto economico ma anche un fatto culturale, è un pezzo fondamentale della nostra identità. il settore del vino in Italia vale 30 miliardi e conta 870mila addetti. Siamo i primi produttori al mondo. Ci sono famiglie che portano avanti tradizioni importanti ma fondamentale è anche il ricambio generazionale. Un dovere sostenere questo settore perché funziona anche grazie alla capacità di mettere insieme tradizione e modernità. L’impegno del governo è anche con i provvedimenti che abbiamo immaginato non solo per le imprese, ma anche per i giovani per un ricambio generazionale .C’è una storia, una letteratura, una filosofia del vino. C’è un pezzo essenziale e identitario quindi non poteva mancare la presenza del governo. Sarà una giornata lunga e sicuramente molto affascinante.. Noi siamo primi produttori al mondo di vino, secondi consumatori al mondo, terzi esportatori al mondo. E questo settore funziona soprattutto anche grazie alla capacità di mettere insieme tradizione e modernità”.
Poi, parlando ai giovani nel suo intervento durante la premiazione di un concorso enologico destinato agli Istituti Agrari, la Presidente del Consiglio, annunciando l’intenzione del Governo di introdurre un liceo del Made in Italy, ha evidenziato: “Per me questo è il liceo, perché non c’è niente di più profondamente legato alla nostra cultura, ed è una delle ragioni per cui il governo lavora al “liceo del made in Italy”. Faccio i complimenti a questi ragazzi, siete stati molto lungimiranti, scuole come l’agrario hanno una capacità di sbocco professionale molto più alta di quello che danno spesso altri percorsi di formazione”.
Al termine della visita , la Premier Meloni ha poi risposto una serie di domande dei cronisti su questioni al centro dell’azione dell’Esecutivo, a cominciare dai ritardi nell’attuazione del Pnrr: “Non sono preoccupata dai ritardi sul Pnrr, stiamo lavorando molto, non mi convince molto la ricostruzione allarmista. Non prendo in considerazione di perdere le risorse prendo in considerazione l’ipotesi di farlo arrivare a terra in maniera efficace”.
Poi , su nomine delle partecipate e Fisco ha risposto: “Sulle nomine nelle partecipate presumo che ci saranno anche delle conferme. Si lavora nel merito ,guardando al merito e guardando chiaramente la strategicità delle aziende, particolarmente in questo tempo, tenendo in considerazione il tema della spesa del Pnrr per quello che riguarda le energetiche, e anche il lavoro che l’Italia fa per cercare di diventare una sorta di hub di approvvigionamento. Sulla riforma del Fisco, nessuno mi toglie dalla testa che l’approccio migliore anche per combattere l’evasione fiscale è abbassare le tasse, semplificare la burocrazia e costruire un rapporto di maggior collaborazione tra lo Stato e il contribuente”.
Infine, smentendo presunte tensioni nel Veneto tra Lega e FdI, nell’ambito delle elezioni Regionali e Comunali, svoltesi nelle ultime 48h e, che hanno visto la riconferma alla guida della Regione Friuli Venezia Giulia del Presidente uscente e Presidente della Conferenza delle Regioni, Fedriga, con il 63,04% sul 29,55% del candidato del Pd, sostenuto anche dal M5S, Moretuzzo, seppur in un quadro di affluenza in calo al 45,26% , riguardo alle dichiarazioni del Presidente del Senato La Russa su via Rasella, in seguito alle quali sia l’ANPI, l’Associazione Nazionale Partigiani, che nel pomeriggio di oggi ha organizzato un flash mob proprio in via Rasella, sia le Opposizioni di centrosinistra e del M5S hanno chiesto le dimissioni per “inadeguatezza al ruolo”, la Premier ha spiegato: “Quella su Via Rasella è stata una sgrammaticatura istituzionale che La Russa ha risolto da solo. Ha chiesto scusa ,mi pare che la polemica sia chiusa”, rispondendo poi a una domanda sulla partecipazione dei ministri alle celebrazioni per il 25 aprile: “Non credo di doverglielo chiedere io. Queste sono tutte valutazioni un po’ curiose, che fate voi”.
Il Presidente del Senato La Russa, venerdì scorso, durante la sua partecipazione al podcast Terraverso del quotidiano Libero aveva detto in merito all’azione partigiana del 1944: “Pagina non nobile della Resistenza, gli uccisi erano una banda musicale di semi-pensionati”. Parole che hanno suscitato le polemiche dell’opposizione e dell’ANPI”, per poi chiedere scusa in un nota e precisare: “Ho sbagliato a non sottolineare che i tedeschi uccisi in via Rasella fossero soldati nazisti, ma credevo che fosse ovvio e scontato oltre che notorio. Non so se effettivamente è errata la notizia, più volte pubblicata e da me presa per buona, che i riservisti altoatesini inquadrati nella polizia tedesca facessero anche parte della banda militare del corpo. Fatte salve le persone che hanno commentato pretestuosamente e in prevenuta malafede, voglio invece scusarmi con chi anche in forza di resoconti imprecisi abbia comunque trovato motivi di sentirsi offeso”.
Quindi,in un’intervista a La Stampa, la replica del Presidente dell’ANPI, Pagliarulo: “Il Presidente del Senato per le sue dichiarazioni su via Rasella non ha chiesto scusa. Lo ha fatto in modo pretestuoso, accusando chi ha commentato in malafede. La verità è che La Russa ha mantenuto la mentalità del dirigente di partito, non è adeguato nel ruolo di rappresentante delle istituzioni. Il fatto che fin dall’inizio del suo incarico, La Russa ha chiarito che non avrebbe smesso di dire quello che pensa vuol dire che non è il presidente di tutti gli italiani, mette davanti alle istituzioni la fiamma eterna del Msi il cui segretario aderì alla Repubblica di Salò. A Milano quest’anno il comitato antifascista ha deciso di non invitare i rappresentanti delle istituzioni. È una scelta effettuata dal comitato permanente antifascista di Milano prima delle dichiarazioni di La Russa. Immagino che abbia contato anche questo elemento. Dopo le dichiarazioni, però, si è rivelata la scelta giusta: la presenza del presidente del Senato sarebbe stata del tutto inopportuna. Quello di quest’anno, sarà un 25 aprile di lotta e di festa. Il nostro obiettivo è l’opposto di quello del presidente del Senato. Con le sue parole lui ha cercato di dividere gli italiani. Quelle che pronuncerò io tenderanno a unire”.
Sul tavolo del Governo, inoltre, il dossier Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, su cui sono in corso modifiche da effettuare in tempi stringati viste le scadenze da rispettare a breve termine. Slittato, dunque , a dopo Pasqua, il Dl sulla materia , il cui arrivo in Aula al Senato era previsto per il 4 aprile, in quanto si attendono le riformulazioni di alcuni emendamenti da parte del Governo in Commissione Bilancio, che sta discutendo il provvedimento. Fra questi vi sarebbe un emendamento volto ad aumentare del 20% sull’importo già assegnato le risorse del fondo per le opere indifferibili, per consentirne la continuazione , fronteggiando il caro materiali. Si tratta di quelle opere le cui pratiche di affidamento siano state avviate tra il primo gennaio e il 17 maggio 2022. La misura prevede che entro il 30 aprile 2023 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti comunichi al Ministero dell’Economia l’elenco degli interventi, affinché la Ragioneria assegni le ulteriori risorse.
In merito, il capogruppo alla Camera della Lega ,Molinari , ha dichiarato ad Affaritaliani.it: “Giorgia Meloni ha già rassicurato sulle paure relative al blocco della terza tranche del Pnrr, paure immotivate. Un mese in più serve per problemi tecnici ma i soldi non sono a rischio. Ha fatto bene il ministro Fitto a invitare a fare un ragionamento serio sui progetti da realizzare perché, pensando soprattutto alle grandi opere, alcuni sono impossibili da realizzare entro il 2026 a causa della burocrazia e della mancanza di personale. Il nuovo decreto Pnrr comunque prevede nuove procedure di sburocratizzazione. Il problema semmai sono i vincoli di spesa e occorre chiedersi se serva veramente impiegare così tanti fondi su certe partite. Ho parlato con molti sindaci di comuni piccoli e i problemi sono numerosi, ha senso indebitarsi con l’Ue per fare cose che non servono? Giusto quindi ridiscutere il piano con la Commissione europea, o si cambia la destinazione dei fondi o spenderli per spenderli a caso non ha senso. Forse sarebbe il caso di valutare di rinunciare a una parte dei fondi a debito”.
Tuttavia, fonti dell’Esecutivo hanno smentito quanto affermato da Molinari, precisando:”Stiamo lavorando per rimodulare il piano, ma l’idea di rinunciare a parte dei fondi non è sul tavolo. Stiamo lavorando per risolvere le criticità. Il Piano va rimodulato, eliminando i progetti che non possono essere portati a termine entro il 2026, ma lo spazio che si libera sarà utilizzato su altri progetti per i quali i finanziamenti possono essere spesi entro giugno 2026″.
Critiche le Opposizioni con il Pd che, parlando di caos nel Governo, ha chiesto chiarimenti in Parlamento, esortando il ministro per gli Affari Europei con delega al Pnrr, Fitto a riferire in Aula, riecheggiato dal Terzo Polo ( Italia Viva-Azione) che comunque si è detto disponibile a collaborare sul tema, mentre il M5S ha evidenziato “la spaccatura interna al Governo su soldi ottenuti con tanta fatica dall’allora Presidente del Consiglio Conte”.
Ma dal centrodestra e da Forza Italia hanno rassicurato: “Anche se alcuni punti del Pnrr devono essere rivisti, sempre attraverso l’interlocuzione e l’accordo con la Commissione Ue, non c’è assolutamente alcun rischio di perdere le risorse. Questo è un Governo forte e che in Europa ha grande credibilità”.
Sempre riguardo al PNRR, ok della Commissione Ue a uno schema italiano da 450 milioni di euro per sostenere la produzione integrata di idrogeno ed elettricità rinnovabili nelle aree industriali dismesse, per favorire la transizione verso un’economia a emissioni zero, in linea con il Green Deal europeo.
In ultimo, al vaglio del Governo un piano sull’immigrazione per fronteggiare l’emergenza sbarchi di queste settimane e che potrebbe caratterizzare , causa default finanziario della Tunisia, la prossima estate, e limitare le partenze verso il nostro Paese. Domani, infatti, si terrà un vertice a Palazzo Chigi nel quale verrà discusso un piano in nove punti sul quale hanno lavorato il Ministro degli Interni Piantedosi e il Ministro degli Esteri Tajani, che prevede tra le altre misure: intese con la Tunisia e la Libia , un rafforzamento del ruolo dell’Onu , affinché agevoli i rimpatri verso il paese di provenienza con progetti di lavoro e sostegno familiare, l’apertura di un centro di permanenza in ogni regione, l’ampliamento delle strutture assistenziali e di accoglienza soprattutto in Sicilia e Calabria, le due regioni maggiormente sotto pressione dei flussi migratori , la stretta sulle procedure per chiedere la protezione speciale, la facilitazione dei rimpatri dei migranti espulsi dal territorio italiano, il potenziamento delle relazioni con i Paesi balcanici per ridurre anche gli ingressi via terra sulla rotta orientale.
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