di Federica Marengo giovedì 16 marzo 2023
-Nella 385° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti i combattimenti a Bakhmut e nei dintorni, dove Mosca avrebbe intensificato l’arrivo di truppe, ma anche nelle direzioni di Lyman, Avdiiv, Marin e Shaktar. Secondo lo Stato maggiore di Kiev, poi, nelle ultime 24h, sarebbero stati respinti 75 attacchi russi e distrutti un aereo e 13 droni.
Per l’intelligence di Kiev, l’esercito russo starebbe mantenendo una potente componente di terra e di aviazione nella Crimea ucraina, costruendo fortificazioni e preparandosi alla difesa nella penisola occupata.
Sotto attacco russo, anche 4 villaggi nella regione di Sumy, dove sono state distrutte le infrastrutture civili, un fabbricato agricolo e un edificio per uffici, mentre l’esercito ucraino ha registrato “attività atipiche” della Marina russa nel Mar Nero ,contando 20 navi di cui 4 portamissili. Per la portavoce delle forze del Sud, Natalya Humenyuk, la presenza di navi russe sarebbe collegata alla disponibilità a lanciare attacchi missilistici sull’Ucraina e all’incidente dell’abbattimento del drone USA da parte di caccia russi nel Mar Nero.
A tal riguardo, il Pentagono ha diffuso il filmato dello scontro tra i due veivoli,in cui si vede un jet Su-27 russo che si avvicina al retro del drone MQ-9 e inizia a rilasciare carburante al suo passaggio. Poi, il caccia colpisce l’elica del drone e da qui la manovra degli operatori per farlo precipitare nel Mar Nero.
Mosca , tuttavia, finora ha sempre negato che tra i due velivoli fosse avvenuta una collisione. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale USA, Kirby, ha assicurato in merito che l’America continuerà le operazioni di sorveglianza per la sicurezza della regione del Mar Nero e dell’Ucraina e, riguardo alle immagini video di quanto accaduto tra i caccia di Mosca e il drone americano, ha sottolineato: “Gli Stati Uniti sono stati trasparenti e le immagini video diffuse dal Pentagono dimostrano chiaramente cosa è accaduto all’MQ-9 Reaper sui cieli del Mar Nero. Nell’ipotesi migliore, si è trattato di un comportamento spericolato da parte dei piloti russi, “nell’ipotesi peggiore” si è trattato di un comportamento “spericolato e incompetente. Tuttavia, gli Usa non possono stabilire con certezza che si sia trattato di un comportamento intenzionale. Non vogliamo un conflitto con la Russia, ma vogliamo continuare a sostenere l’Ucraina”.
La Cnn ha poi reso noto che un drone per uso civile di fabbricazione cinese, riadattato e armato per la guerra è stato abbattuto.
Un incendio, invece, sembrerebbe a seguito di un’esplosione ,sarebbe avvenuto nella sede delle guardie di frontiera dei servizi di sicurezza russi a Rostov, capoluogo dell’omonima regione confinante con l’Ucraina, causando un morto e due feriti.
Immediata, la smentita di un ruolo nell’incendio di Kiev da parte del consigliere del Presidente ucraino Zelensky, Podolyak, che, su Twitter, ha scritto: “Ogni edificio dell’Fsb che brucia o esplode in Russia, particolarmente nella regione di Rostov è una manifestazione di panico, di indebolimento del potere e della transizione della Federazione Russa verso un grande conflitto interno. L’Ucraina non interferisce, ma guarda con piacere”.
Proprio il Presidente Zelensky, che stamane ha avuto un colloquio telefonico con il Primo ministro del Regno Unito, Sunak,sulla difesa , specie a Bakhmut, e sul sostegno economico all’Ucraina, ha ricordato l’attacco delle forze armate russe al teatro drammatico nel centro di Mariupol, avvenuto un anno fa e le centinaia di persone uccise dal terrore russo, assicurando al popolo ucraino giustizia.
Il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, invece, ha reso noto tramite Twitter, di aver avuto un colloquio telefonico con il consigliere di Stato e ministro degli Esteri cinese Qin Gang, con il quale ha discusso del significato del principio dell’integrità territoriale, sottolineando l’importanza della Formula di Pace del presidente Zelensky per “porre fine all’aggressione e ripristinare la giusta pace in Ucraina”, mentre il ministro dell’Energia ucraino, Galushchenko, in merito ai negoziati sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia, ha dichiarato che: “Abbiamo discusso a lungo con l’Aiea e (il direttore dell’agenzia) Rafael Grossi su alcuni parametri dell’accordo di neutralità della centrale di Zaporizhzhia. La posizione dell’Ucraina non cambia: la completa smilitarizzazione della stazione, il ritiro di tutte le formazioni militari della Federazione Russa, comunque si chiamino, ritiro di attrezzature militari pesanti, ritiro degli specialisti Rosatom. Il direttore generale dell’Aiea Grossi sta davvero cercando di intrattenere colloqui con i russi, “per spingerli a fare dei passi concreti. Gli siamo molto grati per questo, lo sosteniamo in tutti i modi, ma le trattative sono ancora in corso e purtroppo non possiamo dire che ci sia un risultato”.
A Mosca, invece, il portavoce del ministero degli Esteri russo Zakharova, in conferenza stampa, ha affermato: “Con gli Usa non cerchiamo lo scontro, vogliamo una cooperazione pragmatica negli interessi dei nostri rispettivi popoli. Ma allo stesso tempo sappiamo come difendere questi interessi”, mentre il ministro della Difesa russo Shoigu, al termine di un colloquio con il segretario alla Difesa USA, Austin ha dichiarato: “E’ stato notato che i voli dei veicoli aerei strategici senza pilota americani al largo delle coste della Crimea sono di natura provocatoria, il che crea i presupposti per un’escalation della situazione nell’area del Mar Nero. La Federazione Russa non è interessata a tali sviluppi, ma in futuro reagirà di conseguenza a tutte le provocazioni”.
Il Presidente russo Putin, intanto, ha incontrato per la prima volta dall’inizio della guerra gli oligarchi, che ha ringraziato per il loro lavoro in favore del Paese, affermando che, “nonostante quello che si dice in Occidente, l’economia russa gode di buona salute” e sottolineando: “Gli Stati dell’eurozona cercano di convincere tutti che è imminente un collasso dell’economia russa, ma intanto la loro inflazione è più alta. Vediamo tendenze positive nell’economia russa, e ci aspettiamo una notevole crescita del Pil nel secondo trimestre dell’anno rispetto al 2022″.
Infine, riguardo all’invio di armi all’Ucraina, il Presidente polacco Duda ha fatto sapere che nei prossimi giorni saranno consegnati 4 aerei Mig-29 all’Ucraina e la prima ministra estone Kallas durante il suo incontro con il presidente tedesco Steinmeier, al secondo giorno della sua visita nel Paese baltico, ha chiesto a quest’ultimo di coordinare e sostenere insieme l’industria della Difesa.
Quanto alla politica interna italiana, stamane, la Presidente del Consiglio Meloni, insieme con il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri Tajani e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mantovano ha incontrato familiari delle vittime e i superstiti del naufragio di Cutro. Dell’incontro, si legge in una nota di Palazzo Chigi: “Il Presidente Meloni ha rappresentato ai presenti la vicinanza propria personale e del Governo tutto, e assicurato il massimo impegno per soddisfarne le richieste. I famigliari e i superstiti hanno ringraziato sentitamente il Presidente per l’incontro, per l’operato in loro aiuto, per quanto fatto dall’Italia in Afghanistan e per quanto ancora si potrà fare in futuro. Il Presidente ha garantito che proseguirà la ricerca delle salme, incluse quelle presumibilmente imprigionate nel barcone, ancora incagliato sul fondale. Ha assicurato inoltre l’impegno diplomatico dell’Italia in sede Ue per dare seguito alle richieste di accoglienza e di ricongiungimento in altri Paesi europei, in particolare in Germania; per un Afghanistan libero e rispettoso dei diritti umani, in particolare di quelli delle donne; per superare le diverse crisi che hanno colpito Pakistan, Palestina e Siria. L’incontro si è svolto in un clima emozionato e commosso. Famigliari e superstiti si sono rivolti facendo “appello al suo cuore di madre” al Presidente Meloni, che ha chiesto loro quanto fossero consapevoli dei rischi legati alle traversate del Mediterraneo e ribadito la linea del Governo nella lotta contro i trafficanti di esseri umani, al fine di evitare altre tragedie come quelle avvenute di recente. “Grazie per la vostra presenza e per la chiarezza con la quale avete esposto i vostri drammi e le vostre richieste”, ha detto il Presidente Meloni in conclusione”.
A seguire, la Premier Meloni ha incontrato il Primo Ministro della Repubblica Libanese, Najib Mikati,e , nel pomeriggio, ha presieduto il Consiglio dei Ministri con all’ordine del giorno provvedimenti come: l’approvazione del Dl delega sulla Riforma del Fisco, l’approvazione di disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria e l’approvazione del dl per l’istituzione del museo nazionale della Shoah in Roma.
Approvato, dunque, all’unanimità , il dl delega al Governo sulla Riforma fiscale, definito dalla Presidente del Consiglio Meloni: “una svolta necessaria per il Paese” e così commentata, tramite nota dal ministero dell’Economia: “La delega fiscale approvata dal Cdm riscrive completamente l’attuale sistema tributario varato negli anni ’70. Le nuove regole, operative entro 24 mesi dall’entrata in vigore della legge delega, vanno nella direzione di semplificare e ridurre la pressione fiscale, favorire investimenti e assunzioni e instaurare un rapporto tra contribuenti e amministrazione finanziaria nella logica di un dialogo mirato tra le parti secondo le esigenze di cittadini e imprese”.
Tra le misure presenti nel Dl delega sulla Riforma del Fisco: la riduzione delle aliquote Irpef (a partire dal 2024): due, le ipotesi al vaglio dell’Esecutivo, una con le aliquote al 23, 33 e 43%, l’altra 23, 27 e 43%. Le coperture si troveranno con la razionalizzazione delle tax expenditures, con un tetto alle detrazioni parametrato sul reddito.
– L’Introduzione della “Tassa piatta” o Flat tax: l’obiettivo è un’imposta unica, ma per prima arriva la “tassa piatta incrementale” per i dipendenti, che potranno scontare l’aumento di reddito rispetto all’anno precedente.
– L’ abolizione dell’Irap: l’abolizione dell’imposta regionale sulle attività produttive sarà graduale, e i primi a beneficiarne saranno artigiani, commercianti, società di persone e professionisti.
– Per le grandi aziende la riforma fiscale stabilisce una “cooperative compliance” per ridurre l’elusione. Mentre per le piccole imprese è previsto un sistema di “concordato preventivo biennale”.Il fisco, quindi, fissa un’imposizione all’imprenditore in base ai suoi redditi precedenti e per due anni non chiede altro.
– Il Riordino delle aliquote IVA agevolate e Iva azzerata per alcuni beni di prima necessità come pane e latte.
– L’aliquota IRES scende dal 24 al 15% per le aziende che non distribuiscono gli utili e assumono a tempo indeterminato o investono in innovazione.
– La Depenalizzata dell’evasione “di necessità” e sanzioni attenuate per il reato di dichiarazione infedele. Ridotte anche le sanzioni amministrative.
– Sulle Cartelle esattoriali, il ddl delega stabilisce “il discarico automatico” delle quote non riscosse dopo cinque anni. E per i vecchi debiti, dilazioni lunghe dieci anni, fino a 120 rate.
Istituito al Ministero dell’economia il Dipartimento dell’economia, che affiancherà Tesoro, Ragioneria generale dello Stato e Finanze, e , secondo quanto è spiegato nella bozza del provvedimento, “Ha competenza in materia di interventi finanziari in economia, partecipazioni societarie dello Stato e valorizzazione del patrimonio pubblico. A tal fine provvede nelle seguenti aree tematiche: a) interventi finanziari nei diversi settori dell’economia, delle infrastrutture e del sostegno sociale, nonché a favore di organi, società ed enti pubblici; sostegno all’esportazione; garanzie pubbliche; monetazione, carte valori, prevenzione delle frodi e della falsificazione;
b) nel rispetto di quanto previsto dalle disposizioni normative vigenti e, in particolare, dal decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175: gestione delle partecipazioni societarie dello Stato; esercizio dei diritti del socio;
valorizzazione delle partecipazioni societarie dello Stato, anche tramite operazioni di privatizzazione e dismissione, e relativa attività istruttoria e preparatoria; monitoraggio della riforma delle società a partecipazione pubblica;
valutazione degli impatti degli interventi finanziari e politiche tariffarie e concessorie;
c) valorizzazione dell’attivo e del patrimonio pubblico;
censimento e analisi delle componenti dell’attivo delle pubbliche amministrazioni; programmi di dismissione dell’attivo immobiliare pubblico;
d) definizione delle esigenze del Dipartimento in materia di comunicazione istituzionale, politiche delle risorse umane e strumentali in coerenza con le linee generali di attività elaborate dal Dipartimento dell’amministrazione generale, del personale e dei servizi; definizione dei livelli di servizio per le attività amministrative in materia di gestione delle risorse umane, acquisti e logistica di competenza del Dipartimento dell’amministrazione generale, del personale e dei servizi”.
Approvato dal Consiglio dei Ministri, anche il decreto legge “Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria”, il cosiddetto decreto sul Ponte dello Stretto e un provvedimento, presentato dal ministro dell’Economia Giorgetti, in materia di emissione e circolazione in forma digitale di strumenti finanziari e misure di semplificazione della sperimentazione Fintech.
Il provvedimento rappresenta un “tassello” che il Ministero dell’Economia definisce “fondamentale per la realizzazione degli investimenti in digitalizzazione e senza oneri per la finanza pubblica adeguando l’ordinamento nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2022/858 relativo a un regime pilota per le infrastrutture di mercato. L’obiettivo del regime pilota è consentire agli operatori di mercato di sperimentare l’utilizzo di nuove tecnologie in un ambiente controllato a registro distribuito assicurando un livello di affidabilità delle trasmissioni finanziarie a tutela dei risparmiatori Infine, il provvedimento introduce anche una misura di semplificazione della sperimentazione Fintech volta al perseguimento dell’innovazione di servizi e di prodotti nei settori finanziario, creditizio, assicurativo e dei mercati regolamentati”.
Approvato anche il del per l’istituzione nella Capitale del Museo Nazionale della Shoah.
Domani, invece, la Premier Meloni dovrebbe partecipare al XIX° Congresso della Cgil a Rimini, che stamane ha visto confrontarsi con il segretario Landini, su temi come il salario minimo e la precarietà del lavoro, la segretaria del Pd Schlein, il Presidente del M5S, Conte , il leader di Azione-Terzo Polo Calenda e il segretario di Si, Fratoianni, che dal palco dell’assise hanno lanciato il “patto per il coordinamento anti-Papete”.
Sul salario minimo,ha detto la segretaria dem, Schlein: “Su una battaglia spero potremo trovare con tutte le opposizioni una direzione unitaria ed è quella sul salario minimo. Dobbiamo proseguire il confronto su tutti i contenuti per essere più efficaci nel nostro ruolo di opposizione”, mentre il Presidente pentastellato Conte ha affermato: “Il dialogo fra progressisti è la premessa per battere la destra”.
Più cauto, il leader di Azione-Terzo Polo, Calenda, che ha sottolineato: “Confronto sul merito sempre. Ci sono differenze, ma è dovere provarci”. Sulla stessa linea di Schlein e Conte, il segretario di Si, Fratoianni: “ Sì a una piattaforma comune su diritti civili e sociali”.
Intanto sul fronte economico, l’Istituto Nazionale di Statistica ha reso noti i dati sull’inflazione di febbraio, rallentata al 9,1%, rispetto a gennaio, invece che al 9,2% come previsto. Accelerano, invece, i prezzi dei Beni Alimentari per la cura della casa e della persona(il carrello della spesa) da 12,0% a 12,7%.
Tutto ciò, mentre, sullo sfondo del fallimento della SVB e del crollo poi rientrato della Credit Suisse e il conseguente rimbalzo delle Borse europee, la Banca Centrale Europea ha comunicato la decisione del consiglio direttivo di alzare i tassi di mezzo punto al 3,5%(il massimo dal 2007), sui depositi al 3% e sui prestiti marginali al 3,75%.
Al riguardo, la Presidente della BCE, Lagarde, in conferenza stampa, ha dichiarato: “L’inflazione si prevede troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato. Pertanto, il Consiglio direttivo ha deciso oggi di innalzare di 50 punti base i tre tassi di interesse di riferimento, in linea con la sua determinazione ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine non è stata messa sul tavolo nessuna altra opzione” diversa dal rialzo intrapreso, e “la decisione è stata presa a larga maggioranza e molto rapidamente. Il Consiglio direttivo segue con attenzione le tensioni in atto sui mercati ed è pronto a intervenire ove necessario per preservare la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria nell’area dell’euro. Il settore bancario dell’area dell’euro è dotato di buona capacità di tenuta, con solide posizioni di capitale e liquidità. In ogni caso, la Bce dispone di tutti gli strumenti necessari per fornire liquidità a sostegno del sistema finanziario dell’area dell’euro, qualora ve ne sia l’esigenza, e per preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria. Le nuove proiezioni macroeconomiche degli esperti della Bce sono state ultimate agli inizi di marzo, prima delle recenti tensioni emerse nei mercati finanziari. Tali tensioni comportano pertanto ulteriore incertezza riguardo alle valutazioni dello scenario di base per l’inflazione e la crescita. In base alle ultime proiezioni l’economia dovrebbe riprendersi nel corso dei prossimi trimestri.Gli interventi pubblici volti a proteggere l’economia dall’impatto degli elevati prezzi energetici dovrebbero essere temporanei, mirati e modulati al fine di preservare gli incentivi a un minore consumo di energia. Qualsiasi misura che disattenda questi criteri probabilmente sospingerà al rialzo le pressioni inflazionistiche di medio termine, rendendo necessaria una risposta più forte di politica monetaria. In generale, le politiche di bilancio dovrebbero essere orientate a rendere la nostra economia più produttiva e ad abbassare gradualmente l’elevato livello del debito pubblico. Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione torni all’obiettivo del 2% a medio termine e per preservare l’ordinata trasmissione della politica monetaria. Anche se la situazione di incertezza dovesse diminuire, sappiamo che abbiamo ancora molta strada da fare nella lotta all’inflazione. Quanto al settore bancario, è in una situazione molto migliore rispetto al 2008 e non vediamo attualmente una crisi di liquidità, ma al contrario cominciamo a vedere la trasmissione della nostra politica monetaria attraverso il canale del credito,, cioè un rallentamento dei finanziamenti a imprese e famiglie, ed è esattamente quello che vogliamo vedere. L’inflazione core, al netto cioè dei beni energetici e alimentari, ha continuato ad aumentare a febbraio e gli esperti della Bce si attendono una media del 4,6% nel 2023, livello più elevato di quello anticipato nelle proiezioni di dicembre. In seguito dovrebbe ridursi al 2,5% nel 2024 e al 2,2% nel 2025, via via che le spinte al rialzo derivanti dai passati shock dell’offerta e dalla riapertura delle attività economiche verranno meno e che la politica monetaria più restrittiva frenerà in misura crescente la domanda. Sono miglioramenti ma non ancora sufficienti a garantire un ritorno al target del 2% nel medio periodo. Penso che non ci sia alcun compromesso da fare tra stabilità dei prezzi e stabilità finanziaria”.
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