di Federica Marengo mercoledì 8 marzo 2023
-Nella 377°giornata di guerra in Ucraina, il fondatore del gruppo mercenario filorusso Wagner, Prigozhin, ha reso noto su Telegram che le forze di Mosca hanno preso il controllo di tutta la parte orientale di Bakhmut. Proprio nella giornata di ieri, il Presidente ucraino Zelensky, aveva ribadito lanciato l’allarme caduta della città, sottolineando come la presa della città da parte delle truppe russe, potesse aprire la strada verso città chiave dell’Ucraina orientale.
A tal riguardo, il segretario della Nato Stoltenberg, a margine del Consiglio informale della Difesa, in corso a Stoccolma, ha espresso la propria preoccupazione, pur rassicurando sulle conseguenze di una possibile conquista della città e, sottolineando: “Non sarà necessariamente una svolta nella guerra ma evidenzia solo che non dobbiamo sottovalutare la Russia e dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina”.
Presente allo stesso vertice, il ministro della Difesa ucraino, Reznikov, che ha chiesto agli alleati Occidentali e agli USA, più armi e in tempi più veloci, dichiarando: “Abbiamo bisogno di munizioni, munizioni, munizioni. Ma non solo. Anche sistemi di difesa aerea, veicoli di fanteria da combattimento e altri carri armati come i Leopard. A quel punto avremo il pugno di ferro che ci serve per la controffensiva. Le procedure sono una cosa giusta, ma come ha detto il segretario generale della Nato in tempo di guerra la rapidità salva vite. Ecco perché dobbiamo andare avanti il più rapidamente possibile”.
Poi, Reznikov, ha negato ogni coinvolgimento nel sabotaggio del gasdotto Nord Stream avvenuto nel settembre scorso, all’indomani della notizia pubblicata dal New York Times che lo attribuiva a un gruppo filo-ucraino, riportando fonti di intelligence degli USA e, precisando però come non vi siano prove che il Presidente ucraino Zelensky , il suo governo o i comandi dell’esercito fossero a conoscenza dell’operazione.
La smentita di un coinvolgimento di Kiev nel sabotaggi al Nord Stream è arrivata poi anche dal consigliere del Presidente Zelensky, Podolyak, che, su Twitter, ha scritto: “Anche se mi piace collezionare divertenti teorie del complotto sul governo ucraino, devo dire che l’Ucraina non ha nulla a che fare con il sabotaggio e non ha informazioni su ‘gruppi di sabotaggio filo-ucraini'”.
Il ministro della Difesa tedesco Pistorius, invece, in un’intervista al Deutschlandfunk, ha invitato alla cautela e ad attendere la conferma delle informazioni sui responsabili delle esplosioni del Nord Stream e che potrebbe anche trattarsi di una “campagna sotto falsa bandiera” per far ricadere la colpa sui gruppi filo-ucraini.
Attendista , anche la Casa Bianca , che si è limitata a dichiarare che gli accertamenti sono ancora in corso.
A Mosca, il portavoce del Cremlino, Peskov, invece, ha attaccato il New York Times, bollando l’articolo pubblicato ieri con tale notizia come “disinformazione” e spiegando come esso sia stato usato solo per distogliere l’attenzione: “Questo non è solo strano, ma puzza come un crimine mostruoso. I Paesi azionisti del gasdotto e le Nazioni Unite dovrebbero chiedere un’indagine urgente e trasparente con la partecipazione di tutti coloro che possano far luce sull’accaduto. Non siamo ancora ammessi alle indagini. Solo pochi giorni fa abbiamo ricevuto note in merito da parte di danesi e svedesi. Ovviamente, gli autori dell’attacco vogliono sviare l’attenzione. È evidente che si tratta di un’operazione coordinata per riempire i media”.
Infine, riguardo la richiesta di armi da parte di Kiev e la sollecitazione arrivata dalla Nato in tal senso, l’alto rappresentante della politica estera Ue, Borrell, ha dichiarato che: “Il piano Ue per fornire le munizioni all’Ucraina consiste in tre parti e vanno prese insieme, non si possono spacchettare. Il primo passo è quello di donare le munizioni di artiglieria da 155mm o da 152mm, di standard sovietico, ed essere rimborsati dallo European Peace Facility.Qui mettiamo un miliardo. Poi coordinare la domanda per gli ordini di altre munizioni attraverso l’Eda, che ha messo in campo una procedura veloce: se ci muoviamo insieme riduciamo il prezzo e il tempo di consegna. Propongo di mobilitare attraverso l’Epf un altro miliardo”.
Quanto alla politica interna italiana, stamane, si è svolta al Quirinale la cerimonia in occasione della Giornata Internazionale della Donna, svoltasi alla presenza della Presidente del Consiglio Meloni e, nel corso della quale si sono alternate le testimonianze di donne afghane e iraniane, come Frozan Nawabi e Pegah Tashakkori.
Nel suo intervento, il Presidente della Repubblica Mattarella, ha sottolineato: “In questi decenni la Repubblica Italiana ha fatto enormi progressi. Sul piano legislativo e su quello della diffusione di una cultura della parità. Tra le istituzioni e nella società. Abbiamo in carica la prima donna alla guida del Governo, presidente del Consiglio, nuovamente una donna alla presidenza della Corte costituzionale, per la prima volta una donna al vertice della magistratura. Ma certe mentalità, e soprattutto certe consuetudini errate e profondamente dannose, sono ancora presenti. Occorre un impegno ulteriore delle istituzioni, della comunità civile, delle donne e degli uomini, insieme, per rimuovere ostacoli, confutare pregiudizi, operando con azioni concrete, contrastando con forza le inaccettabili violenze e i femminicidi, che sono crimini gravissimi da sanzionare con il massimo di severità. L’8 marzo non è ,come a volte si sente ripetere, la festa della donna, o delle donne, ma un’occasione, preziosa, per fare il punto sulla condizione femminile nel nostro Paese, in Europa e nel mondo. Sono benvenute le donne presenti, oggi, al Quirinale in rappresentanza di tutto il genere femminile. La strada per il raggiungimento di una parità effettiva, costituita con pienezza da diritti e da opportunità è ancora lunga e presenta tuttora difficoltà. Ma vi si aggiunge la certezza che questa strada va percorsa con il massimo di determinazione e di rapidità. Perché dalla condizione generale della donna, in ogni parte del mondo, dipende la qualità della vita e il futuro stesso di ogni società. Stereotipi e pregiudizi sono determinati tutti da un unico elemento: la paura nei confronti della donna, del suo essere differente nel corpo e nella sensibilità, della sua intelligenza, della sua voce, della sua indipendenza. Nel corso del suo intervento alla cerimonia che si è svolta al Quirinale per la Festa della donna. La misoginia è all’origine di tutte le discriminazioni che, nei secoli fino a oggi, si sono manifestate, a ogni latitudine, contro le donne. Nessun Paese ne è stato immune; nessuna epoca storica. Per la paura della libertà che è paura delle donne, della loro determinazione la repressione di regimi autoritari si abbatte con ottuso furore sulle legittime proteste, si condanna da sé uno Stato che respinge e uccide i propri figli. Insieme a loro, la repressione uccide il proprio futuro. Non possiamo oggi prevedere gli sviluppi di queste rivolte. Ma sappiamo già che il seme della libertà, il seme gettato dalle giovani donne ha una forza irresistibile. Ringrazio Pegah Tashakkori e Frozan Nawabi. Desidero dir loro che l’Italia che le ha accolte condivide e incoraggia il loro impegno. E che farà di tutto, nelle sedi internazionali, per sostenere le donne che esigono qualità di vita e libertà. E’ una lotta, la vostra, che è iniziata ,in Iran e in Afghanistan, per la libertà e il diritto delle donne all’eguaglianza. Ma che .come spesso accade, la generosità e la lungimiranza delle donne ne ampliano il significato che diventa resistenza, protesta e appello per l’affermazione dei diritti e delle libertà di tutti, senza distinzioni. Non possiamo rimanere estranei al loro grido di libertà. Alla loro lotta per le libertà fondamentali”.
La Presidente del Consiglio, Meloni, invece, in un messaggio social, ha scritto: “Nella Giornata Internazionale della Donna voglio ricordare e ringraziare la tenacia e il coraggio di tutte le donne che, nel tempo e nella storia, hanno lottato e raggiunto importanti conquiste e traguardi in campo sociale e civile, economico e politico, nelle scienze come nell’innovazione .Protagoniste di grandi rivoluzioni che hanno portato la donna ad avere un ruolo sempre più centrale e significativo per lo sviluppo dell’Italia. Lavoratrici, mogli, madri, sorelle, figlie, amiche o compagne: le donne rappresentano una fonte inesauribile di forza, resistenza, coesione e condivisione. E lasciatemi anche ricordare giovani donne come Saman Abbas, Pamela Mastropietro, Sara Di Pietrantonio e tutte coloro che sono state uccise per mano violenta. È per loro, e per ogni donna vittima di persecuzione, discriminazione e abusi, che dobbiamo continuare la battaglia per contrastare ogni forma di violenza, con tutti gli strumenti a nostra disposizione .È dovere delle Istituzioni fare in modo che tali barbarie non accadano più. Così come è nostro dovere abbattere quegli ostacoli che non permettono a tutte le donne di poter esprimere al massimo il loro inestimabile potenziale nel settore cui esse ambiscono. Grandi passi avanti sono stati fatti e molti ancora dovranno essere compiuti, con la consapevolezza però, che la crescita della presenza della donna in ogni settore è e deve rappresentare perno e movimento continuo per lo sviluppo della nostra Nazione. Buon 8 marzo a tutte le donne d’Italia, d’Europa e del mondo”.
Per l’occasione, un’apertura a un impegno comune “al contrasto di ogni forma di discriminazione e violenza”, è arrivata dalla segretaria del Pd, Schlein, che, ai microfoni di SkyTg24 , ha dichiarato: “Ho apprezzo la chiamata che mi è arrivata dalla premier dopo le primarie, il giorno successivo. Abbiamo modi molto diversi di intendere la politica e la leadership, ma non vuol dire che non ci possano essere impegni comuni, nell’impegno al contrasto di ogni forma di discriminazione e violenza. Non ci aiuta un premier donna se non entra nell’ottica di aiutare la vita delle donne tutti i giorni. Il soffitto di cristallo non si rompe da sole, se la maggioranza delle donne non lo vede il soffitto, perché soffocate da una cappa di discriminazione”.
Nel pomeriggio poi, la Presidente del Consiglio, dopo aver ricevuto a palazzo Chigi i rappresentanti della fondazione “Aiuto alla Chiesa che Soffre” e due ragazze nigeriane di fede cristiana perseguitate da Boko Haram, ha incontrato il Premier olandese, Rutte, con il quale al termine del colloquio , incentrato sui temi immigrazione e guerra in Ucraina, che saranno all’ordine del giorno del prossimo Consiglio Europeo, ma anche su questioni riguardanti l’economia, e ha tenuto una conferenza stampa congiunta nella quale ha detto: “Italia e Paesi Bassi vivono un momento proficuo nei rapporti bilaterali, con il primo ministro Rutte abbiamo avuto un approccio pragmatico e concreto sui dossier, mi sono trovata di fronte una persona lucida che ha l’intenzione di trovare soluzioni. I nostri rapporti economici sono molto forti, abbiamo 43 miliardi di interscambio, un dato migliorato nel 2022, i Paesi Bassi sono il primo investitore in Italia, in Olanda operano oltre 500 aziende italiane e ci sono molti settori in cui abbiamo margini di crescita: infrastrutture, rinnovabili, spazio. Le frontiere delle scelte strategiche ci vedono entrambi coinvolti. Vogliamo implementare la collaborazione anche nell’industria della difesa: i nostri rapporti sono stati fin qui molto proficui e molto forti e chiaramente con la situazione internazionale che viviamo è sempre più importante che su queste materie si riesca a essere uniti e ringrazio Rutte per la visita, la sua cortesia e il suo pragmatismo, sono molto contenta che insieme riusciamo a trovare soluzioni concrete a temi strategici e centrali del nostro tempo. Anche sui temi economici al centro prossimo Consiglio europeo è essenziale il dialogo tra Italia e Paesi Bassi. L’Italia auspica risposte coraggiose, che per noi significa soprattutto flessibilità nell’utilizzo dei fondi esistenti per non creare disparità nel mercato unico nel momento in cui si sceglie di intervenire su un allentamento delle regole sugli aiuti di Stato. E poi comincerà il dibattito sulla nuova governance ,in cui credo si debbano tenere in considerazione anche le scelte che stiamo facendo per aiutare le nostre imprese. Noi crediamo che le nuove regole sulla governance, in particolare il Patto di stabilità e crescita, debbano tenere maggiormente in considerazione il tema dell’equilibrio tra stabilità e crescita, entrambi necessari”.
Sul tema immigrazione, poi, la Presidente Meloni ha aggiunto: “Sono soddisfatta della risposta di Ursula von der Leyen che tiene in considerazione e riprende le conclusioni che avevamo avuto nell’ultimo Consiglio europeo, nelle quali si conferma un cambio di approccio rispetto alla questione migratoria, la consapevolezza che è un problema europeo che va affrontato a livello europeo, la consapevolezza della necessità di combattere i traffici e i trafficanti di vite umane, anche per salvare la vita delle persone, la cooperazione con i Paesi africani. Anche quest’ultimo è stato un tema discusso con il primo ministro Rutte. Riteniamo che il prossimo Consiglio europeo debba fare passi avanti concretamente sulla materia migratoria, particolarmente sulla rotta del Mediterraneo centrale e della cooperazione con i Paesi africani”.
Il Primo ministro olandese Rutte, invece, ha dichiarato: “Ho grande ammirazione per l’Italia per il suo sostegno all’Ucraina. In Europa siamo uniti contro la Russia. L’Ucraina deve vincere e la Russia deve perdere. L’Italia è alleato di prim’ordine per l’Olanda nell’Unione europea, ma anche nella Nato. L’Italia è inoltre per l’Olanda uno dei più importanti partner commerciali, e poi continua a crescere l’interscambio, e si potrebbe in futuro fare un viaggio insieme alla Presidente del Consiglio italiana in Africa, per arrivare ad accordi per prevenire il flusso migratorio illegale nei Paesi di origine”.
In merito all’immigrazione, il Premier olandese Rutte ha affermato: “Occorre demolire il modello di business disumano e cinico dei trafficanti di esseri umani, ma anche essere più presenti nei Paesi africani, oltre ad armonizzare la migrazione secondaria e primaria. Occorre assumere un approccio europeo efficiente. La migrazione richiede un approccio europeo efficiente. Il terribile naufragio della settimana scorsa con decine di persone annegate ha dimostrato maggiormente l’urgenza di prevenire questo tipo di tragedia, di dover fare una lotta unita contro i trafficanti di esseri umani. Dobbiamo demolire questo business disumano. Dobbiamo lavorare con i Paesi terzi. Per esempio fare dei partenariati, armonizzare la politica sui visti, e in effetti insieme alla Commissione europea dobbiamo essere più presenti in Africa. E dobbiamo prevedere delle visite di commissari europei. E dei ministri degli Interni. Per noi sarà il sottosegretario degli Interni che andrà nei Paesi di uscita o di transito dei migranti. Domani i ministri degli Esteri si incontreranno in Europa e concretamente parleranno di tre punti: in primo luogo di come fare a smontare questo cinico sistema degli scafisti, di come migliorare le operazioni delle entità private e implementare la differenza fra migrazione primaria e secondaria. E’ una corresponsabilità dei nostri Paesi, dobbiamo trovare degli accordi. Chiaramente l’Olanda e l’Italia non saranno d’accordo su tutto, ma possiamo collaborare bene tra i Paesi del nord e del sud e dobbiamo continuare a funzionare per arrivare a delle soluzioni”.
Sul tema immigrazione, si è poi soffermata la Commissaria Ue agli Affari interni, Johansson, rispondendo a una domanda sull’operato di Frontex nel naufragio dei migranti di Cutro, nella conferenza stampa sulla protezione temporanea agli sfollati ucraini: “Per quanto posso vedere, Frontex ha fatto tutto quello che poteva in questa situazione. Avrebbero potuto rimanere più a lungo e monitorare la situazione? O forse sarebbero potuti rimanere più a lungo, se avessero avuto più carburante? Avrebbero forse potuto vedere le condizioni meteorologiche cambiare e poi che la barca era in difficoltà. Purtroppo non è stato così. Quando l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera ha visto l’imbarcazione del naufragio di Cutro. C’erano solo una o due persone in plancia, ma con una termocamera hanno potuto dedurre che ci fossero persone sottocoperta, ma non sono state viste. L’aereo è rimasto il più a lungo possibile per monitorare la situazione fino a quando non ha esaurito il carburante. Durante il monitoraggio, la barca non era in pericolo e nessuno stava segnalando e probabilmente non volevano essere rilevati. E’ per questo che entrambi, sia Frontex sia le autorità italiane, hanno pensato che non si trattasse di un caso così rischioso, ma di un’operazione di polizia. E su questo ovviamente spetta alle autorità italiane rispondere. E forse è per questo che è intervenuta la Guardia di Finanza e non la squadra per la ricerca e il salvataggio. Poi improvvisamente, a quanto pare, le condizioni meteorologiche sono peggiorate. Quindi, questi eventi tragici accadono”.
Proprio a Cutro, in Calabria, domani, si terrà il Consiglio dei Ministri, seguito da una conferenza stampa, nel quale, il Governo dovrebbe dare il via libera decreto che potrebbe contenere misure per innalzare le pene per gli scafisti, con l’introduzione di un’aggravante in caso di naufragio, il rafforzamento dei corridoi umanitari, dei centri di accoglienza e dei CPR, una maggiore apertura dei flussi migratori regolari, e dei finanziamenti ad hoc per i Comuni per l’attività di inclusione .
Nel frattempo, a fronte delle proteste dei parenti delle vittime dei migranti morti nel naufragio del 26 febbraio scorso, è stato bloccato il trasferimento di tutte le salme al cimitero musulmano di Bologna deciso dalla Prefettura e , grazie alla mediazione di quest’ultima, si è deciso con l’accordo delle famiglie, che a Bologna saranno trasferite entro oggi 14 salme per le quali il Comune di Cutro ha già rilasciato i certificati necessari; altre 10 partiranno forse domani e le 17 salme delle vittime per per le quali le famiglie hanno deciso il trasferimento in Afghanistan resteranno a Crotone fino a che non saranno risolti i problemi burocratici.
Restando in UE, in merito alle politiche economiche, stamane il Commissario europeo agli Affari economici Gentiloni e il Vicepresidente della Commissione UE Dombrovskis, hanno tenuto una conferenza stampa nella quale, l’ex Premier ha spiegato: “Linee guida per le politiche di bilancio del 2024, presentate oggi dalla Commissione europea, vanno lette dai governi, e in particolare da Roma, come un invito a preservare la crescita, proteggere gli investimenti, assorbire le risorse europee, e avere grande prudenza nella spesa corrente. Intanto, il governo italiano ha preso decisioni piuttosto rilevanti per limitare i rischi di spese non giustificate, e ha rispettato finora i suoi impegni. Le linee guida sono uno strumento molto utile per i governi nazionali, per tutte le decisioni che vanno prese, come i piani di medio termine di stabilità e convergenza, e i bilanci per il 2024. Il senso di questa iniziativa, è che cerchiamo di dare un orientamento in una fase di transizione tra le vecchie regole del Patto di stabilità e le nuove regole sulle quali stiamo cercando un’intesa tra i governi degli Stati membri. Da questo punto di vista, restano fermi alcuni principi: sostenere la crescita, proteggere gli investimenti, portare il debito su un percorso di graduale discesa e contribuire a ridurre l’inflazione, che resta una minaccia per le nostre economie e per i nostri concittadini. Dentro questi principi si muoveranno anche i passi successivi della Commissione, con le raccomandazioni ai vari Paesi. Ma è chiaro che si tratta di un ponte tra le vecchie regole e le regole future, e quindi che il nostro impegno maggiore è quello di lavorare perché l’accordo sulle regole future del Patto di stabilità si concluda il più presto possibile, in modo da consentire alla Commissione di fare anche le proposte legislative necessarie per questo aggiornamento. Se vi sarà l’intesa fra i Ventisette all’Ecofin di martedì prossimo, 14 marzo, la proposta legislativa potrebbe essere presentata in primavera, dopo il Consiglio europeo di fine marzo. Le linee guida prevedono la ripresa delle procedure per deficit eccessivo nel 2024, quando sarà stata disattivata la clausola di salvaguardia generale che ha sospeso le regole del Patto di stabilità dall’inizio della crisi del Covid e fino alla fine di quest’anno. Bisognerà trovare un equilibrio tra il rispetto degli impegni di riduzione del deficit e del debito, e la necessità di continuare a finanziare gli investimenti pubblici, in particolare per il Green Deal. L’equilibrio da trovare, ma sono fiducioso che il governo italiano stia lavorando esattamente in questa direzione ,è un equilibrio che consenta di mantenere la crescita; perché se non si riesce a mantenere la crescita, se non si riescono ad assorbire le risorse europee, certamente sarà molto difficile ridurre il deficit. Comunque, non c’è alcuna possibilità di tornare a vecchie logiche, le logiche che un tempo chiamavamo dell’austerità: perché la massa di investimenti che abbiamo davanti, e che è necessaria per la transizione ecologica, per l’innovazione delle nostre imprese, per la competitività internazionale, è tale che messaggi di austerità non avrebbero alcun senso. Il messaggio, è che bisogna riuscire a tenere insieme la prudenza, che è necessaria, la riduzione del debito, ma con le nuove regole che stabiliscono una riduzione molto graduale, la lotta all’inflazione, ma al tempo stesso la montagna di investimenti che sono necessari, e che lo sono anche per ridurre i deficit. Non c’è via di sostanziale riduzione del debito e del deficit, se le nostre economie non si sviluppano. E questi due anni hanno dimostrato che l’Italia è in grado anche di correre, dopo la crisi del Covid, e che correndo si riducono anche il debito e il deficit. Bisogna avere anche, come prevedono gli orientamenti per la riforma del Patto di stabilità, grande attenzione alla spesa corrente, soprattutto quando la spesa corrente è indispensabile; ma non sono certo io a dover ricordare che il governo italiano ha preso decisioni piuttosto rilevanti da questo punto di vista, negli ultimi mesi, per limitare i rischi di spese non giustificate”. A chi chiedeva infine se, da questo punto di vista, gli sembri adeguata la tensione riformatrice del governo italiano. Non posso fare il giudice della tensione riformatrice del governo italiano, posso solo fare il commissario europeo che valuta se gli adempimenti che sono richiesti dai programmi comuni sono rispettati o meno. Fin qui sono stati rispettati. Continuare a rispettarli, che è l’impegno del governo italiano, non sarà certo una partita facile; ma è indispensabile se vogliamo crescere e quindi ridurre anche deficit e debito pubblico”.
Tutto ciò, mentre l’Istituto Nazionale di Statistica, ha reso noti i dati sul commercio al dettaglio, secondo cui a gennaio queste ultime hanno registrato un incremento di +1,7% in valore e +1,2% in volume su dicembre e +6,2% in valore e -2,4% in volume su gennaio 2022.
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