di Federica Marengo martedì 28 febbraio 2023
-Nella 369° giornata di guerra in Ucraina, sono proseguiti i bombardamenti russi, concentratisi sulla regione nord-orientale di Bakhmut, dove, secondo il comandante delle forze di terra ucraine, il generale Syrskyi, , la situazione intorno alla città assediata è “estremamente tesa” e “nonostante le perdite significative, “il nemico ha lanciato le unità d’assalto più preparate del Gruppo Wagner, che stanno cercando di sfondare le difese delle truppe e circondare la città”.
Tuttavia, se il Presidente ucraino Zelensky, ha dichiarato in merito che: “La situazione a Bakhmut, località strategica della regione ucraina di Donetsk circondata dai russi da diverse settimane, è sempre più difficile”, in quanto, “Il nemico distrugge costantemente tutto ciò che può essere utilizzato per proteggere le nostre posizioni, per ottenere un punto d’appoggio e garantire la difesa”, in un’intervista ai media ucraini ,il segretario del Comitato per la sicurezza nazionale, Kostenko, ha detto: “Bakhmut non è ancora circondata dalle truppe nemiche e se ci ritiriamo da ogni insediamento sotto tale minaccia, possiamo perdere molto. Ad essere onesti, non ricordo affatto che durante la guerra abbiamo preso decisioni politiche riguardo al campo di battaglia. Questa è una necessità militare e comprendiamo che, in primo luogo, Bakhmut è il nostro territorio e, in secondo luogo, Bakhmut non è ancora circondata. E se ci arrendiamo in ogni città solo quando l’accerchiamento è minacciato, possiamo perdere molto. Dobbiamo combattere fino alla fine e spremere tutto ciò che possiamo. combattimenti continueranno… Sono sicuro che questa è una decisione militare e i nostri comandanti lo sanno. Parlo con molti militari di diversi livelli. L’opinione è divisa, ma è l’opinione militare. Qualcuno dice ‘ritiriamoci in posizioni più vantaggiose’ e qualcun altro, come alcuni dei nostri leader, dice ‘al contrario, ora va bene, possiamo infliggere il massimo delle perdite al nemico in quest’area e avanzare ulteriormente. Questa è una decisione militare”.
Il consigliere del capo della cosiddetta Repubblica popolare di Donetsk, Gagin, ha affermato ai microfoni dell’emittente statale Russia1, che, proprio nei pressi di Bakhmut, sono stati avvistati dei carri armati Leopard di fabbricazione tedesca.
Sotto attacco russo, anche Sumy, colpita da tre raid missilistici e Kherson, dove sono rimaste uccise quattro persone, mentre in Crimea le forze russe starebbero fortificando le strade che portano alla regione con barriere e trincee. Secondo quanto reso noto dallo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev, l’esercito ucraino avrebbe respinto circa 60 attacchi russi in cinque aree nel nord-est e nell’est del Paese nelle ultime 24 ore.
Sul fronte russo, invece, le autorità di Mosca e il ministero della Difesa hanno fatto sapere che un drone si è schiantato meno di un centinaio di chilometri a sud-est di Mosca, nei pressi di un impianto di compressione del gas e tre droni sono stati abbattuti in diverse parti del Paese. Due droni, poi sono stati abbattuti nel sud del Russia, a Krasnodar, sul Mar Nero, mentre le autorità della regione di Briansk, al confine con l’Ucraina, hanno annunciato l’abbattimento di un ulteriore drone di Kiev. A fuoco, inoltre, una raffineria di un colosso petrolifero , mentre a San Pietroburgo lo spazio aereo è stato temporaneamente chiuso per un oggetto non identificato individuato nei cieli, per poi essere riaperto.
In merito, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha dichiarato che si è trattato di un’esercitazione, e, in un’intervista al quotidiano russo Izvestia, ha spiegato: “Il presidente russo Putin era e rimane aperto a qualsiasi contatto che possa aiutare la Russia a raggiungere i proprio obiettivi, preferibilmente con mezzi pacifici”, cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron hanno ripetutamente affermato che avrebbero cercato di avere contatti con il presidente russo, ma non ci sono state richieste. Francia e Germania partecipano indirettamente alle ostilità a fianco dell’Ucraina e questo mette in discussione il loro possibile ruolo di mediazione nei negoziati. Una cosa è che tu rimanga neutrale nei confronti delle parti in conflitto, un’altra che tu prenda indirettamente parte alle ostilità e dichiari la tua intenzione di aumentare il tuo coinvolgimento stando dalla parte di uno dei partecipanti, in questo caso l’Ucraina. Come puoi allora contare sul ruolo potenziale di intermediario?. La Nato non agisce più come concorrente strategico della Russia, ma come nemico. In effetti, la NATO attualmente, come blocco unico, non agisce più come il nostro concorrente condizionale, ma come il nostro nemico. La loro intelligence lavora contro di noi 24 ore al giorno, le loro armi… vengono fornite all’Ucraina gratuitamente e sparano ai nostri militari, per non parlare del fatto che sparano ai cittadini ucraini, bombardano città e villaggi ucraini. La Russia è aperta ai negoziati per porre fine al conflitto in Ucraina ,ma non accetterà mai un compromesso sulle regioni annesse dopo i referendum. Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato a settembre i “trattati di adesione” formalizzando l’annessione russa delle regioni di Kherson, Zaporizhzhia, Luhansk e Donetsk dopo i referendum farsa orchestrati del Cremlino che l’Ucraina e l’Occidente considerano illegali. Ci sono alcune realtà che sono già diventate un fattore interno. Intendo i nuovi territori. La costituzione della Federazione Russa esiste e non può essere ignorata. La Russia non sarà mai in grado di scendere a compromessi su questo. Queste sono realtà importanti. Mosca sarebbe aperta ai colloqui se Kiev accettasse il suo controllo su quelle regioni. Con uno stato di cose favorevoli e l’atteggiamento appropriato da parte degli ucraini, questo può essere risolto al tavolo dei negoziati. Ma la cosa principale è raggiungere i nostri obiettivi”.
A proposito del Presidente russo Putin, quest’ultimo,ha chiesto ai servizi di sicurezza interni (Fsb) di sorvegliare il confine con l’Ucraina per sventare le azioni di gruppi di sabotatori.
Negli USA, il segretario di Stato Blinken, in una conferenza stampa in Kazakistan, ha ribadito che “se la Cina dovesse sostenere gli sforzi bellici della Russia in Ucraina, creerebbe un serio problema per le relazioni tra Washington e Pechino” e che “gli USA non esiterebbero a prendere di mira aziende o individui cinesi che violano le nostre sanzioni o sono comunque impegnati a sostenere lo sforzo bellico russo”.
Il Segretario generale della Nato Stoltenberg, invece, stamane, al summit delle nazioni nordiche, ha sottolineato che: “La fine di questa guerra non prevede un ritorno alla normalità nelle relazioni con la Russia, non si torna indietro. .So che è difficile spendere di più in difesa perché c’è meno spazio per altre cose che reputiamo importanti, come la salute e l’istruzione, lo capisco. Ma non c’è nulla di più importante della nostra sicurezza, dunque dobbiamo spendere di più. Sono felice che la maggior parte degli alleati ora veda il 2% del Pil nella difesa come un punto di partenza e non di arrivo. Quando la guerra finirà, dobbiamo essere sicuri che la storia non si ripeta e che Putin non possa invadere l’Ucraina un’altra volta. Gli alleati hanno stabilito che il futuro dell’Ucraina è nella Nato, ma si tratta di una prospettiva di lungo termine”.
Il Presidente ucraino Zelensky, nel frattempo, è tornato a sollecitare gli alleati all’invio di caccia per scopi difensivi, mentre dall’Italia, secondo quanto dichiarato dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e, Autorità delegata alla sicurezza della Repubblica, Mantovano, nel corso della presentazione della Relazione annuale 2022 dell’intelligence, sono in arrivo a Kiev due trasformatori energetici, con cui si risponderà alle esigenze di 3 milioni di ucraini.
Sempre nella suddetta Relazione presentata a Roma, a Palazzo Dante, si legge che: “L‘attenzione dell’intelligence nazionale è elevata rispetto ai rischi di escalation collegati alla prosecuzione del conflitto in Ucraina, inclusa la minaccia dell’uso dell’arma nucleare da parte della Russia valutata improbabile al momento. Mosca non smetterà di interferire nelle dinamiche politiche e nei processi decisionali interni ai Paesi Nato ricorrendo ancor più che in passato a metodi coercitivi e manipolativi, quali attacchi cyber, disinformazione, ricatti e utilizzo di leve come quella migratoria ed energetica, quest’ultima destinata a perdere di rilevanza con l’impegno occidentale a trovare alternative alla dipendenza energetica dalla Russia. Dal 2022, la Russia è impegnata in una campagna ibrida contro l’Occidente a supporto di quella militare contro l’Ucraina. Mosca percepisce il sostegno transatlantico a Kiev come un fattore determinante per l’esito della guerra. Di conseguenza, nella seconda metà del 2022 ha puntato a dividere l’Occidente al suo interno, cercando di allontanare l’UE dagli USA e di destabilizzare i Paesi Nato. Fra i domini delle campagne ibride russe è stato cruciale quello cognitivo, ossia “quello della manipolazione delle percezioni. Le caratteristiche della macchina disinformativa russa che sono state osservate nell’azione di costante monitoraggio, si possono riassumere in una grande pervasività e in una forte regia statale. Il costante tentativo della Russia di manipolare l’opinione pubblica europea trova ulteriore dimostrazione negli eventi del settembre 2022, quando, a seguito di un’inchiesta della stampa tedesca, la società Meta ha bloccato una massiccia campagna di disinformazione russa in Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Ucraina. I fallimenti strategici di Putin appaiono ascrivibili a deficit interpretativi dello scenario ucraino, alla sottovalutazione della portata, rapidità e coesione della risposta occidentale all’invasione in Ucraina e alla sottostima della tenacia del popolo e delle forze di Kiev e che il presidente Putin sia stato indotto ad agire dal suo convincimento che le forze armate russe fossero capaci di conseguire, in pochi giorni, la vittoria militare, evitando dunque il sovrapporsi di pacchetti sanzionatori da parte dei Paesi occidentali (come invece avvenuto). Il dato di inizio 2023 indica che la Russia ha il controllo di circa il 20% del territorio ucraino (e più del 75% delle coste, incluse quelle del Mar d’Azov).
Infine, riguardo all’immigrazione, nel report si legge che: “C’è un aumento dei flussi migratori dal Mediterraneo orientale, prevalentemente dalla Turchia con una sponda nelle organizzazioni di trafficanti, soprattutto curde e pakistane che pubblicizzano i viaggi sul web. Più difficile quindi la prevenzione e il contrasto all’immigrazione. La presenza di navi Ong è “un vantaggio” per i trafficanti, che riducono la qualità delle imbarcazioni. Sulla minaccia anarchica: “E la più concreta e vitale, con 31 azioni di quest’area nel 2022”.
Restando in tema di immigrazione, alla luce del naufragio avvenuto domenica scorsa di un caicco di migranti sulle coste calabresi, a Steccato di Cutro (Crotone), e che ha provocato la morte di almeno 66 persone sulle oltre 180 a bordo(ma il numero è ancora in aggiornamento) tra cui donne e bambini e su cui la Procura di Crotone ha aperto un’inchiesta per omicidio e disastro colposi e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ,nell’ambito della quale gli scafisti fermati sono al momento quattro, la Premier Meloni ha scritto una lettera alla Commissione Ue al Consiglio Europeo per chiedere di agire immediatamente e, ribadendo come l’unico modo per affrontare seriamente con umanità questa materia sia fermare le partenze.
Tuttavia, mentre continuano le polemiche delle Opposizioni in merito a quanto accaduto a Crotone,con il Pd , il M5S e il Terzo Polo (Azione-Italia Viva), che chiedono che il ministro dell’Interno Piantedosi riferisca con urgenza in Parlamento (richiesta di chiarimento avanzata anche da FdI, partito di Maggioranza, per “porre fine alle accuse delle Opposizioni”) e alla UE, di istituire una missione europea di soccorso in mare e di organizzare corridoi umanitari per i migranti-rifugiati e attaccano con AVSI il decreto Ong, che “impedirebbe alle navi delle associazioni non governative di intervenire”, il titolare del Viminale, Piantedosi , in audizione alla Commissione Affari costituzionali al Senato, sulle linee programmatiche del dicastero, ha dichiarato: “E’ mia intenzione definire, d’intesa con i miei colleghi interessati, degli interventi di natura normativa che affrontino i temi di particolare criticità, come i rimpatri, il sistema di accoglienza, la protezione internazionale e i procedimenti per l’ingresso regolare degli stranieri. Bisogna proseguire sul rafforzamento dei canali legali di ingresso dei migranti. E’ una tragedia che ci addolora profondamente e interpella le nostre coscienze ad agire per fermare traversate così pericolose e trovare risposte concrete alla questione migratoria. E’ evidente che questo si può fare solo con un’azione decisa dell’Ue e una forte sinergia con i Paesi di transito. Dobbiamo evitare che chi scappa dalle guerre si affidi a trafficanti di essere umani senza scrupoli, servono politiche responsabili e solidali dell’Ue. Il decreto Ong non ha in alcun modo l’obiettivo di impedire i soccorsi, ma che si svolgano in maniera ordinata e coerente con le norme internazionali e ai quali si conformano gli Stati e solo indirettamente i soggetti privati. Ribadisco che le nuove disposizioni non introducono alcun divieto su scenari e l’intervento delle operazioni di recupero. E’ inaccettabile che porti geograficamente più vicini subiscano le conseguenze della pressione migratoria. Sui quanto accaduto a Cutro, c’è un’indagine in corso alla quale nessuno si sottrae e non mi sottrarrò per quelle cose che si riterranno da fare e su cosa andrà riferito, anche periodicamente. Per la presunzione di grande considerazione che ho dei soccorritori non ho motivo di ritenere che ci siano stati errori o sottovalutazioni perché conosco come operano”,
In un’intervista a Il Corriere della Sera, invece, sulle accuse delle Opposizioni ha replicato: “Io disumano? I nostri sono fatti, e non dichiarazioni ipocrite, con cui intendiamo fare il possibile per fermare le partenze ed evitare altre tragedie. Rispondere in Parlamento sarà l’occasione per illustrare ancora una volta una linea politica chiara che intende contrastare i flussi incontrollati e la rete dei trafficanti. Il resto sono vuote strumentalizzazioni di chi non è riuscito finora ad offrire reali alternative ad illusori viaggi della speranza che mettono in pericolo vite umane. Non c’è alcun legame tra le nuove regole e il possibile aumento di morti in mare. Nella rotta presidiata dalle Ong non si è verificato alcun evento che non sia stato adeguatamente fronteggiato da Capitaneria e guardia di finanza. Penso che il messaggio debba essere chiaro: chi scappa da una guerra non deve affidarsi a scafisti senza scrupoli, devono essere politiche responsabili e solidali degli Stati ad offrire la via di uscita al loro dramma”.
Più tardi, nel pomeriggio, il ministro delle Politiche agricole e della Sovranità alimentare, Lollobrigida, in un punto stampa a Bruxelles, ha affermato: “Noi quest’anno lavoreremo per far entrare legalmente quasi 500.000 immigrati legali. Questo ,può essere organizzato anche attraverso accordi multilaterali e bilaterali per sostenere l’immigrazione legale. Lavorare sui flussi è la strada giusta, noi abbiamo un piano flussi disatteso da anni che può essere un’occasione per quelli che vogliono venire in Italia legalmente e in sicurezza”, per poi chiarire in serata: “In realtà non ho mai parlato di alcun piano, perché non esiste alcun piano in merito. La cifra da me indicata si riferisce al numero di richieste di ingressi sul nostro territorio nel settore della produzione, nei trasporti, in agricoltura, nel terziario”.
Intanto, la Presidente del Consiglio Meloni si prepara alla due giorni del G20 a presidenza indiana, che si terrà a Nuova Delhi, a partire da domani 1° marzo, nel corso del quale parteciperà alla conferenza su temi di geopolitica organizzata dall’India e terrà un bilaterale con il Primo Ministro Modi, già incontrato al G20 in Indonesia, con cui discuterà dell’agenda globale, ma anche di difesa e della guerra in Ucraina, per intensificare i rapporti con i Paesi come la stessa India che si sono astenuti sul voto di Risoluzione Onu sulla Pace, con l’obiettivo di rafforzare la presenza dell’Italia nell’Indo Pacifico, ma anche nel Golfo Persico. Infatti, a seguire, la Premier terrà una visita ufficiale negli Emirati Arabi.
La Presidente del Consiglio, inoltre, stamane, ha commentato positivamente l’accordo siglato ieri tra il Premier britannico Sunak e la Presidente della Commissione UE von Der Leyen,sull’Irlanda del Nord, ritenuto: “ uno sviluppo positivo per un ulteriore rafforzamento delle nostre relazioni con il Regno Unito, Paese amico, alleato e partner”, per poi inviare un videomessaggio all’Assemblea Cosmetica Italia, nel quale ha rilanciato sull’attuazione da parte del Governo delle “riforme ,attese da anni dal Paese”.
Sul fronte dei lavori parlamentari, presso la Commissione Finanze della Camera, si sono tenute questa mattina, per il secondo giorno consecutivo, le Audizioni sul Dl che sospende i crediti per Superbonus e bonus edilizi, e che dovrebbe contenere una norma per disincagliare i crediti , nel corso delle quali si sono espresse tra lea altre associazioni di categoria, Ance e Confedilizia, con la prima che ha lanciato l’allarme: “Situazione bonus esplosiva, senza modifiche al Dl , a rischio 115mila cantieri, 32.000 imprese e 170.000 lavoratori”.
Presso la Giunta delle elezioni e immunità del Senato, invece, si è svolto il voto sulla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti dell’allora ministro dell’Interno, Matteo Salvini per le opinioni espresse su Carola Rackete, all’epoca dei fatti comandante della Sea Watch 3. La Giunta ha negato tale richiesta.
Infine,posta dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Ciriani, la questione di fiducia alla Camera sul sulla conversione in legge delle misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale (decreto Ilva).
Riguardo alle questioni interne ai partiti, la neo segretaria del Pd, Schlein, lavora al programma (in circa 20 temi) a partire dal salario minimo, lavoro, disuguaglianze e clima, e con l’obiettivo di unire e rilanciare il partito, e alla squadra dem, in attesa dell’Assemblea del 12 marzo dove sarà ufficializzata la sua elezione. E se nelle ultime ore, si è registrata la defezione del dem ( ex Margherita), Fioroni, dal competitor alle Primarie, Bonaccini è arrivata l’esortazione ai colleghi di corrente, base riformista a restare nel partito, perché “la rivincita è con la destra”.
Il Terzo Polo (Azione-Italia Viva), invece, che accelera sulla costituzione del partito unico, apre a coloro i quali vogliano aderire al progetto riformista (pur “senza dar luogo a una campagna d’acquisti”, ha assicurato il leader di Italia Viva Renzi), ormai archiviato dal Pd, per una svolta a ” sinistra- sinistra” e vicino a una possibile alleanza con il M5S.
Tutto ciò, mentre l’Istituto Nazionale di Statistica ha reso noti i dati sul fatturato dell’industria nel 2022, cresciuto del 18%, sebbene in decelerazione rispetto all’anno precedente. Incrementi marcati si registrano per i beni strumentali , l’energia e beni di consumo.
In aumento a febbraio (da 100,9 a 100,4), la fiducia dei consumatori, dopo la diminuzione di gennaio; stabile, la fiducia delle imprese a 109,1, grazie al settore manifatturiero , mentre peggiora la fiducia nelle costruzioni.
©Riproduzione riservata
©Riproduzione riservata