di Federica Marengo lunedì 27 febbraio 2023
-Nella 368° giornata di guerra in Ucraina, i bombardamenti russi sono proseguiti sia sulla regione nord-orientale che su quella sud-orientale del Paese. Colpite, infatti, dalle forze russe con droni di fabbricazione iraniana, le città di : Kiev, Shahed (a ovest dell’Ucraina), Chernihive, Bakhmut (ad Est), dove i combattenti mercenari del gruppo Wagner avrebbero conquistato il microdistretto di Stupki, Lugansk, Donetsk, dove una persona è rimasta uccisa e Kherson.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky,che ha rimosso dal suo incarico il generale Moskalev, comandante dell’operazione nel Donbass e sanzionato quattro membri russi del Cio(Comitato Olimpico Internazionale), e che, stamane ha incontrato il Presidente del PPE Weber e una sua delegazione recatisi a Kiev, in un discorso alla popolazione, in occasione dell’anniversario della Giornata della Resistenza, in cui l’Ucraina celebra chi si oppose nel 2014 all’occupazione russa della Crimea, ha dichiarato, proprio riguardo alla Crimea: “Quella è la nostra terra, il nostro popolo. Riporteremo la nostra bandiera in ogni angolo dell’Ucraina”, per poi, nella giornata di oggi, ribadire attraverso un messaggio pubblicato su Telegram: “E’ inevitabile che la vittoria attenda l’Ucraina, perché la “verità è dalla sua parte. Se restiamo forti, la vittoria ci attenderà inevitabilmente. Voglio davvero che accada quest’anno. Per questo abbiamo tutto: motivazione, fiducia, amici, diplomazia. È importante che ognuno di noi si concentri e faccia il proprio lavoro. E poi ci sarà la vittoria. Perché la verità è dalla nostra parte”.
In merito, il consigliere del Presidente Zelensky, ha evidenziato: “Alle autorità ucraine non interessa l’opinione della Russia riguardo ai piani di Kiev per liberare la Crimea e attualmente la questione della liberazione della penisola occupata non è più un caso separato negli eventuali negoziati: ora è una storia completa sulla liberazione dell’Ucraina. Fino alla metà della guerra, la Crimea è stata individuata come un argomento separato, ora questo problema viene discusso in un unico pacchetto come un territorio che deve essere liberato”.
Il ministro della Difesa ucraino Reznikov, invece, in un’intervista all’Ansa, sottolineando che, con l’aiuto dell’Italia l’Ucraina raggiungerà la vittoria, ha spiegato: “In questo momento stiamo fronteggiando un’offensiva lenta da parte dei russi che utilizzano un’altra tattica, specialmente a Bakhmut nell’est dell’Ucraina. Stanno usando piccoli gruppi e tentano di spingere indietro la nostra linea di difesa ma subiscono perdite enormi ogni giorno, 400/500 morti, e ancora di più feriti – ha aggiunto -. Usano queste tattiche perché utilizzano Wagner, gruppi di militari privati, ex criminali. Usano le loro truppe come carne da cannone. E’ una specie di approccio staliniano durante la Seconda guerra mondiale”.
Da Mosca,è quindi arrivata la replica del portavoce del Cremlino, Peskov, che ha detto: “Al momento la Russia non vede le condizioni per uno sviluppo pacifico della situazione in Ucraina, per cui l’operazione militare russa continuerà. Il momento la Russia non vede le condizioni per uno sviluppo pacifico della situazione in Ucraina, per cui l’operazione militare russa continuerà. La Russia intende studiare con grande attenzione il piano cinese per una soluzione negoziata del conflitto in Ucraina, ma questo sarà un processo lungo. In questo momento non ci sono le premesse per sviluppi pacifici. Le nuove sanzioni dell’Ue sono assurde, includono persone che non hanno nulla a che fare con le sanzioni, solo per formare nuove liste. Naturalmente, la situazione in Transnistria è oggetto della nostra massima attenzione e ragione di preoccupazione”.
Poi, il consigliere dell’ufficio del presidente dell’Ucraina, ha ammonito la Cina su una “reazione aggressiva” da parte di Kiev nel caso di forniture di armi alla Russia, dichiarando al canale Dom Tv: “Se un Paese inizia a trasferire attrezzature in Russia, allora e’ necessario reagire in qualche modo, in modo aggressivo”.
Infine, sulle dichiarazioni di alcuni alti funzionari americani secondo cui la Cina starebbe valutando la possibilità di fornire alla Russia armi e munizioni per la guerra in Ucraina, Peskov, ha detto: “Non vedo la necessità di commentare. Questa informazione è stata smentita dalla parte cinese”.
A seguire, il ministro degli Esteri Lavrov ha detto: “La Russia si sta opponendo a un tentativo collettivo dell’Occidente di isolarla. Il mondo è entrato in un’era di cambiamenti monumentali e irreversibili. Noi abbiamo operato per bloccare i piani dell’Occidente nel suo complesso per isolare la Russia. Mosca intende cooperare con la schiacciante maggioranza dei membri della comunità internazionale”.
In ultimo, il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ed ex Presidente, Medvedev, in un articolo a Izvestia, ha dichiarato: “La continua fornitura di armi occidentali a Kiev rischia di provocare una catastrofe nucleare globale. Certo, si può continuare a pompare armi al regime neofascista di Kiev e bloccare ogni possibilità di rilanciare i negoziati. I nostri nemici stanno facendo proprio questo, non volendo capire che i loro obiettivi portano ovviamente a un fiasco totale. Sconfitta per tutti. Apocalisse. La vita precedente dovrà essere dimenticata per secoli, fino a quando le macerie fumanti cesseranno di emettere radiazioni”.
A Ginevra, invece,dove si è svolto il 52° Consiglio dei Diritti Umani e la Conferenza sul Disarmo, la ministro degli Esteri tedesco, Baerbook, riguardo alla guerra in Ucraina e al tema della sicurezza e del disarmo, invitando il Presidente russo Putin a tornare al tratto New Start sul controllo delle armi nucleari, ha affermato: “In un momento in cui una potenza nucleare sta violando i principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite, i forum di negoziazione come la Conferenza sul disarmo di Ginevra sono più importanti che mai. In considerazione della guerra in Ucraina “ogni centimetro di progresso conta. Il disarmo e il controllo degli armamenti rimangono una componente essenziale della nostra sicurezza. Non dobbiamo permettere a un piccolo numero di Stati di mettere in pericolo la sicurezza di ognuno di noi minando le regole progettate per garantire tutti noi. Con i nostri sforzi verso il disarmo, ci schieriamo dalla parte del diritto internazionale. E questa è una posizione di forza”.
Presente a Ginevra, anche segretario generale dell’Onu, Guterres, che ha detto: “Ogni giorno è più evidente che i diritti umani sono stati violati in Ucraina e in altre parti del mondo attraverso esecuzioni, torture, sparizioni forzate e violenze sessuali. Il disprezzo per i diritti umani deve essere un campanello d’allarme per tutti noi. L’invasione russa dell’Ucraina ha innescato la più massiccia violazione dei diritti umani che conosciamo oggi. Abbiamo fatto marcia indietro. Abbiamo fatto marcia indietro. Dobbiamo dare nuova vita ai diritti umani che sono la soluzione a tanti problemi nel mondo, come l’emergenza climatica o l’uso dannoso delle nuove tecnologie”.
Negli USA, il capo della Cia, Burns, in un’intervista alla CBS, ha dichiarato che: “Siamo convinti che la leadership cinese stia valutando la possibilità di fornire materiale letale” alla Russia. Non abbiamo constatato che sia stata presa una decisione definitiva e non abbiamo visto prove che abbiano consegnato armi alla Russia”.
A tal proposito, il portavoce del ministro degli Esteri Mao Ning, smentendo le dichiarazioni degli USA, sulla volontà del Presidente Zelensky di avere colloqui con Pechino, ed esprimendo il proprio dissenso per la nuova tornata di sanzioni comminate dalla UE, ha affermato che: “La Cina ha sempre mantenuto la comunicazione con tutte le parti coinvolte nel conflitto Russia-Ucraina, inclusa Kiev. La posizione della Cina sulla crisi ucraina è coerente e molto chiara. E’ essenziale chiedere la pace e promuovere il dialogo e una soluzione politica alla crisi. Abbiamo sempre mantenuto la comunicazione con le parti, Ucraina inclusa. La Cina ha protestato formalmente contro l’ultima tornata di sanzioni Usa alle sue aziende sospettate di avere rapporti con l’esercito russo, esprimendo ferma opposizione e promettendo adeguate contromisure.
Deploriamo e respingiamo la mossa. La Cina continuerà ad adottare le misure necessarie per salvaguardare con fermezza i diritti e gli interessi legittimi delle imprese cinesi”.
Infine, la Turchia, tramite il ministro degli Esteri turco Cavusoglu ,durante una conferenza stampa in Turchia con l’omologo ungherese Szijjarto, ha annunciato che il 9 marzo riprenderanno i negoziati con Svezia e Finlandia per l’adesione alla Nato e ha ribadito che Ankara può separare l’esame delle candidature di Svezia e Finlandia per entrare a fare parte dell’Alleanza Atlantica.
Quanto alla politica interna italiana, al centro del dibattito politico, la strage dei migranti avvenuta all’alba della giornata di ieri quando un caicco con a bordo 180-250 persone ,perlopiù di nazionalità afghana, pachistana, siriana e iraniana, si è spezzato in mare contro una secca sulle coste calabresi a Steccato di Cutro, vicino Crotone, causando la morte di 64 persone, tra cui 21 donne e 15 bambini, anche se il numero non è definitivo ed è in costante aggiornamento. Fermate una persona di nazionalità turca e altre due persone con l’accusa di essere i presunti scafisti dell’imbarcazione e la Procura di Crotone ha aperto un’inchiesta, con le ipotesi di omicidio e disastro colposi e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La Premier Meloni ha espresso il proprio dolore per l’accaduto in una nota di Palazzo Chigi, in cui si legge: “Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, esprime il suo profondo dolore per le tante vite umane stroncate dai trafficanti di uomini. È criminale mettere in mare una imbarcazione lunga appena 20 metri con ben 200 persone a bordo e con previsioni meteo avverse. È disumano scambiare la vita di uomini, donne e bambini col prezzo del ‘biglietto’ da loro pagato nella falsa prospettiva di un viaggio sicuro. Il Governo è impegnato a impedire le partenze, e con esse il consumarsi di queste tragedie, e continuerà a farlo, anzitutto esigendo il massimo della collaborazione degli Stati di partenza e di provenienza. Si commenta da sé l’azione di chi oggi specula su questi morti, dopo aver esaltato l’illusione di una immigrazione senza regole”.
Dolore, espresso anche dal Presidente della Repubblica Mattarella, che, in un messaggio, ha sottolineato: “È una ennesima tragedia del Mediterraneo che non può lasciare nessuno indifferente. Nell’esprimere il cordoglio per le vittime, la vicinanza ai naufraghi – cui va assicurata un’adeguata accoglienza – e il ringraziamento ai soccorritori, il Presidente della Repubblica sollecita un forte impegno della comunità internazionale per rimuovere le cause alla base dei flussi di migranti; guerre, persecuzioni, terrorismo, povertà, territori resi inospitali dal cambiamento climatico.
È altrettanto indispensabile che l’Unione Europea assuma finalmente in concreto la responsabilità di governare il fenomeno migratorio per sottrarlo ai trafficanti di esseri umani, impegnandosi direttamente nelle politiche migratorie, nel sostegno alla cooperazione per lo sviluppo dei paesi da cui i giovani sono costretti ad allontanarsi per mancanza di prospettive”.
Dalla Strasburgo e Bruxelles, che hanno sottolineato come il soccorso in mare sia un dovere, hanno fatto sentire la propria voce la Presidente del Parlamento UE Metsola, che, su Twitter, ha scritto: “La tragedia al largo di Crotone mi lascia arrabbiato e affranto. Un altro naufragio miete la vita a bambini, donne, uomini. Gli Stati membri devono farsi avanti e trovare un modo per andare avanti. Ora. L’UE ha bisogno di norme comuni e aggiornate che ci consentano di affrontare le sfide della migrazione. Ci sono piani sul tavolo per aggiornare e riformare le norme europee in materia di asilo e migrazione. Gli Stati membri non dovrebbero lasciarli lì. Possiamo essere giusti e umani con chi ha bisogno di protezione, fermi con chi non lo è e forti contro i trafficanti che sfruttano i più vulnerabili”, la Presidente della Commissione UE, von der Leye, stamane a Londra per la storica firma del Protocollo dell’Irlanda del Nord, che,sempre su Twitter, ha sottolineato: “Sono profondamente addolorata per il terribile naufragio al largo delle coste calabresi. La perdita di vite umane di migranti innocenti è una tragedia”. Tutti insieme dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi per il Patto sulla migrazione e l’asilo e per il Piano d’azione sul Mediterraneo centrale” e il Presidente del Consiglio UE, Michel , che ha evidenziato: “Un altro tragico naufragio allargo delle coste italiane. Un forte richiamo alla necessità di trovare soluzioni praticabili per gestire la migrazione e combattere il traffico di migranti. Continuiamo a lavorare al Consiglio dell’Ue e al Consiglio europeo per evitare che queste terribili perdite si ripetano”.
A tal proposito, il ministro degli Interni, Piantedosi, volato a Parigi per un bilaterale con l’omologo francese, per trovare un accordo internazionale per missioni congiunte, dopo aver tenuto nella giornata di ieri una riunione in Prefettura a Crotone per fare il punto sull’accaduto e definire la riorganizzazione dell’accoglienza, ha dichiarato: “Il naufragio avvenuto al largo delle coste calabresi mi addolora profondamente e ci impone innanzitutto il profondo cordoglio per le vite umane spezzate. È una tragedia immane che dimostra come sia assolutamente necessario contrastare con fermezza le filiere dell’immigrazione irregolare, in cui operano scafisti senza scrupoli che pur di arricchirsi organizzano questi viaggi improvvisati, con imbarcazioni inadeguate e in condizioni proibitive.È fondamentale proseguire in ogni possibile iniziativa per fermare le partenze e che non vengano in alcun modo incoraggiate traversate che, sfruttando il miraggio illusorio di una vita migliore, alimentano la filiera dei trafficanti e determinano sciagure come quella di oggi”.
Tuttavia ,a destare le polemiche tra Maggioranza e Opposizioni , sono state le dichiarazioni rilasciate nel corso di una conferenza stampa dallo stesso ministro Piantedosi, dove, rispondendo ai giornalisti ,ha detto: “La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli”.
Immediate, le reazioni delle Opposizioni, con il segretario e deputato di Più Europa Magi, che ha detto: “C’è da inorridire alle parole del Ministro Piantedosi che non sa dire altro, di fronte a una tragedia come quella di Crotone, che bisogna bloccare gli sbarchi. Si trattava di persone che, vista la loro provenienza, quasi sicuramente avrebbero avuto diritto a protezione internazionale. Servono canali sicuri di ingresso nel nostro Paese per i rifugiati e anche per chi cerca lavoro”, riecheggiato dal leader di Azione (Terzo Polo-Italia Viva) , Calenda , che , su Twitter, ha scritto: “Parole indegne dette con una prosopopea insopportabile”.
Per Fratoianni, deputato e segretario nazionale di Sinistra Italiana, “E’ evidente la difficoltà in queste ore del governo: la propaganda quando si scontra con la realtà fa una misera fine. E quello che è accaduto sulla spiaggia di Cutro manda in frantumi qualunque posizione ideologica sulle migrazioni. Tuttavia il nervosismo dei rappresentanti del governo non può travalicare il confine della decenza: sentire il ministro dell’Interno parlare di ‘vocazione alle partenze’, ‘la disperazione non giustifica i viaggi a rischio’, quando poi sono parole relative a naufraghi provenienti da Afghanistan, Siria o Iraq, è offensivo nei confronti delle vittime”.
Per la capogruppo Dem al Senato, Malpezzi: “nelle parole di Piantedosi tutta la linea del governo Meloni che arriva persino a valutare il livello di disperazione delle persone. Io sono senza parole”. Mentre Carlo Cottarelli su Twitter ha scritto: “Cara Presidente Meloni, alla luce di quanto da lui dichiarato dopo il disastro nel Crotonese, se proprio non si può fare di meglio, consiglierei almeno un corso di comunicazione per il ministro Piantedosi. Sarebbe anche piuttosto semplice: stare zitto. Grazie”, mentre il deputato pentastellato Amato, ha dichiarato: “Il ministro Piantedosi, a poche ore da una tragedia immane, ha pronunciato parole di rara inumanità. La colpa secondo lui è tutta di chi parte, ignorando le ragioni che spingono a fare una scelta così rischiosa. Come ha potuto esprimersi così davanti a 60 morti tra cui 14 bambini? Da un ministro della Repubblica ci saremmo aspettati parole più prudenti e capaci di cogliere il senso profondo di una tragedia che richiama la politica, in Italia come in Europa, alle sue responsabilità”,
Dalla Maggioranza e dal Governo, invece, è intervenuto il Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, che ha replicato alle accuse rivolte dalle Opposizioni al titolare del Viminale, anche in relazione al decreto Ong, appena approvato in via definitiva, che a detta delle Opposizioni, impedirebbe alle suddette navi delle organizzazioni non governative, il soccorso in mare, dichiarando : “È inutile dare la colpa al governo, alla guardia di finanza e la guardia costiera. È inutile ribaltare le responsabilità, la responsabilità è del criminale che traffica in esseri umani. Il ministro Piantedosi ha dato sempre disposizione di salvare le vite in mare, mentre guardia costiera e guardia di finanza hanno salvato migliaia di vite in mare, quindi gli attacchi sono ingiusti”.
Tutto ciò, mentre il Governo è al lavoro sulla questione delle concessioni ai balneari e su un decreto che possa conciliare la messa a gara di queste ultime con le compensazioni e una valutazione degli investimenti fatti dai proprietari di stabilimenti, e il portavoce dell’esecutivo Ue, sottolineando la necessità di garantire “trasparenza e concorrenza leale” nel settore, in merito alla conversione in legge del decreto Milleproroghe, che prorogherebbe fino al 31 dicembre 2024 le attuali concessioni balneari , ha fatto sapere che: “Valuterà ora attentamente il contenuto e gli effetti del provvedimento, che non è stato ancora notificato, per valutare la risposta adeguata”.
In casa dem, invece, nel pomeriggio, si è tenuto al Nazareno, il passaggio di consegne tra il segretario uscente Letta e la neo-segretaria Schlein, eletta con il 53,8% dei voti, ha segnato la nuova era del Pd.
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