di Federica Marengo venerdì 24 febbraio 2023
-Il 24 febbraio 2022, l’Ucraina veniva invasa dalle forze armate russe. A un anno da quel giorno, il Presidente ucraino Zelensky ha pubblicato su Twitter un messaggio, accompagnato da un video con le immagini più significative di questo anno di conflitto, in cui ha ricordato che: “Il 24 febbraio, milioni di noi hanno fatto una scelta. Non una bandiera bianca, ma una gialloblu. Non fuggire, ma fronteggiare. Resistere e combattere. E’ stato un anno di dolore, tristezza, fede e unità. E quest’anno, siamo rimasti invincibili. Sappiamo che il 2023 sarà l’anno della nostra vittoria!”.
Più tardi , lo stesso Presidente, ha tenuto un discorso trasmesso via social, nel quale ha sottolineato: “L’ Ucraina ha ispirato e unito il mondo. L’Ucraina, non si fermerà fino a quando gli assassini non saranno assicurati alla giustizia. Il mondo ha visto di cosa è capace l’Ucraina. Sono i nuovi eroi. I difensori di Kiev, i difensori dell’Azovstal. Le imprese realizzate da intere città. Karkhiv, Chernihiv, Mariupol, Kherson, Mykholaiv, Gostomel, Volnovalka, Bucha, Irpin, Okhtyrka: città eroiche. Le capitali dell’invincibilità. Un anno fa, in questo giorno, proprio da questo luogo, verso le sette del mattino, mi sono rivolto a voi con una breve dichiarazione. È durata solo 67 secondi. Conteneva le due cose più importanti, allora e adesso. Che la Russia ha iniziato una guerra su vasta scala contro di noi. E che siamo forti. Siamo pronti a tutto. Sconfiggeremo tutti. Perché siamo l’Ucraina!. È così che è iniziato il 24 febbraio 2022. Il giorno più lungo della nostra vita. Il giorno più difficile della nostra storia moderna. Ci siamo svegliati presto e da allora non ci siamo più addormentati”.
Poi, ha tenuto un altro discorso, in piazza Santa Sofia, davanti ai soldati, lodando questi ultimi, e omaggiando i caduti con un minuto di silenzio, dopo il quale ha affermato: “Oggi dopo un anno di guerra decisiva per l’indipendenza ucraina, oggi in questo posto valoroso voglio dire a tutti voi, a tutti quelli che combattono per l’Ucraina e a chi vive con l’Ucraina nel cuore, voglio dire che sono orgoglioso di voi, noi tutti siamo orgogliosi di ognuno, tutti quanti siamo orgogliosi di voi e che questo orgoglio vada per le strade e le trincee, si diffonda per le piazze e le città, si diffonda per i cuori e i Paesi esteri, parli a tutti. L’Ucraina è viva”. “Soldato ucraino, sei la persona più importante, grazie alla quale sono vivi milioni di ucraini, il motivo per cui suonerà ‘Gloria all’Ucraina. Ringrazio tutti quelli che hanno resistito a febbraio dell’anno scorso, che stanno dando all’Ucraina indistruttibilità. Il vostro sforzo avvicina la nostra vittoria, è grazie a voi se l’Ucraina esisterà, grazie a tutti quelli che state difendendo e rendendo sicurezza al Paese, tutti quelli che stanno aiutando ogni giorno a combattere e salvando vite”. “Gloria ai nostri eroi, gloria all’Ucraina”.
Messaggi in occasione dell’anniversario, sono poi arrivati anche dai vertici della UE e della Nato, come dai singoli leader europei e mondiali, a cominciare dalla Presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen, che, assicurando maggiore sostegno ai rifugiati, ha detto: “Dall’inizio della guerra Putin ha fallito nel suo obiettivo di dividere l’Ue. Invece di cancellare l’Ucraina dalle mappe si è confrontata con un’opposizione più forte che mai. L’Ucraina si è posta come testimone della forza di chi si oppone per la libertà. L’Ucraina prevarrà perché l’Ue sarà al suo fianco e il nostro sostegno continuerà. L’Ucraina ha già scelto l’Europa, ha già scelto l’unità dei nostri valori. In questi tempi bui il cuore degli ucraini è riscaldato dalla speranza che possano unirsi all’Europa. Siamo fermamente al fianco dell’Ucraina, determinati come sempre: per sostenere l’Ucraina finanziariamente, economicamente e militarmente. I nostri Stati membri stanno consegnano equipaggiamenti militari. E ricorreremo ad acquisti congiunti per fornire forniture militari urgenti all’Ucraina, come ad esempio, le munizioni da 155 mm. Stiamo lavorando con la nostra industria della difesa per produzione di queste munizioni e di altre attrezzature necessarie alle forze ucraine. Siamo fermamente al fianco dell’Ucraina, determinati come sempre: per sostenere l’Ucraina finanziariamente, economicamente e militarmente. I nostri Stati membri stanno consegnano equipaggiamenti militari. E ricorreremo ad acquisti congiunti per fornire forniture militari urgenti all’Ucraina, come ad esempio, le munizioni da 155 mm. Stiamo lavorando con la nostra industria della difesa per produzione di queste munizioni e di altre attrezzature necessarie alle forze ucraine”.
La Presidente del Parlamento UE, Metsola, poi ha ribadito il sostegno della UE all’Ucraina “Per tutto il tempo necessario, per la pace. Per la libertà. Per giustizia”.
Il Presidente del Consiglio UE, Michel, invece, ha evidenziato: “Oggi, è un anniversario buio. Per l’Ucraina. Per l’Europa. E per il mondo. Per un anno la Russia ha mosso guerra all’Ucraina. E per un anno l’Ucraina ha reagito con coraggio. Un’Ucraina libera e indipendente è un’Europa libera e indipendente. L’Ucraina prevarrà”, mentre il Vicepresidente della Commissione UE, Dombrovskis, da Sofia e dalla Conferenza “La Bulgaria verso l’euro”, ha annunciato il varo di un decimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, in coordinamento con gli alleati ,fortemente incentrato sull’applicazione e sulla prevenzione dell’elusione delle sanzioni, con un nuovo obbligo di rendicontazione per gli stati membri sui beni russi, compresi quelli della Banca centrale”, spiegando che: “Le nostre sanzioni stanno colpendo duramente e contribuiscono alla recessione economica sostenuta in Russia. Ma la loro efficacia dipende anche dalla loro applicazione. Ciò significa che devono essere applicate in tutti i paesi dell’Ue. Se vogliamo che le nostre sanzioni siano efficaci, dobbiamo essere coerenti su questo punto. Questo vale anche per il sequestro e il congelamento dei beni russi. Stiamo lavorando a soluzioni legali per utilizzare i beni russi confiscati per finanziare la ricostruzione dell’Ucraina”.
A tal proposito, stamane, la Presidenza UE della Svezia, insieme ai Ventisette, ha dovuto concludere la riunione straordinaria del Coreper, con gli ambasciatori Ue, “dopo aver constatato che non era possibile raggiungere un accordo” sul decimo pacchetto di sanzioni a Mosca, alla luce dell’opposizione della Polonia, che chiederebbe misure più dure, riguardo l’importazione di gomma sintetica dalla Russia, nonostante il via libera di tutti gli altri Stati membri.
Sanzioni, sono allo studio anche dei Paesi del G7 , a guida del Giappone, insieme con l’intensificazione dei controlli sulle nazioni sospettate di fornire armi a Mosca. G7, che, nel pomeriggio si è riunito (per l’Italia ha partecipato la Premier Meloni) in videocollegamento anche con il Presidente ucraino Zelensky, per ribadire il coordinamento tra i 7 Paesi più importanti del mondo per sostenere Kiev e per discutere di ricostruzione. Il G7, inoltre, non riconoscerà mai l’ingresso delle repubbliche di Donetsk e Lugansk e delle regioni di Zaporozhye e Kherson nella Federazione Russa, come nel caso della Crimea e di Sebastopoli”.
Il Presidente francese Macron, ha quindi, scritto un messaggio su Twitter, ribadendo che il sostegno della Francia a Kiev, riecheggiato dal cancelliere tedesco Scholz, che ha dichiarato: “La situazione è nelle mani di Putin. Lui può mettere fine alla guerra. La Germania è fermamente dalla parte dell’Ucraina oggi e in futuro. Non è la nostra fornitura di armi a Kiev a prolungare la guerra. È vero il contrario. Prima il presidente Putin si renderà conto che non potrà raggiungere il suo obiettivo imperialista, tanto più grande sarà la possibilità di una rapida conclusione della guerra”.
Il Regno Unito ha commemorato il primo anniversario dell’inizio della guerra russa in Ucraina con un minuto di silenzio osservato in tutto il Paese, a partire dalle sedi delle diverse istituzioni britanniche, a cominciare da Downing Street, dove sono stati invitati per l’occasione l’ambasciatore di Kiev a Londra e unità di militari ucraini addestrati nel Regno Unito. Il governo britannico, inoltre, ha reso noto che varerà un nuovo pacchetto di sanzioni contro Mosca, che riguarderà altre sei industrie russe che forniscono equipaggiamento alle forze “combattenti” e due centri nucleari.
Dall’Italia, la Presidente del Consiglio, Meloni, in un videomessaggio, ha dichiarato: “Un anno fa la Federazione Russa ha scioccato il mondo invadendo l’Ucraina. Aveva già compiuto in passato aggressioni nei confronti dei propri vicini e non aveva mai spento le rivendicazioni su quelli che chiama i suoi confini storici. Ma nessuno avrebbe mai potuto immaginare un atto così grave. Ci eravamo illusi, l’obiettivo di Putin era quello di far capitolare l’Ucraina per poi rivolgere le sue mire espansionistiche agli stati confinanti, non solo europei. Ma quel piano è fallito e Mosca ha dovuto fare i conti con l’eroica reazione di un popolo disposto a tutto per difendere la libertà e con una cosa più forte dei missili e dei carri armati, l’amore per la propria patria. Il popolo ucraino sta pagando un prezzo molto alto per questo, a Bucha e Irpin, l’ho visto con i miei occhi e non lo dimenticherò, ma l’Ucraina non è e non sarà sola perché sta difendendo i valori di libertà e democrazia su cui nasce l’identità europea e le fondamenta stesse del diritto internazionale, senza il quale varrebbe solo la forza militare e ogni Stato del mondo rischierebbe di essere invaso dal proprio vicino. Non possiamo consentirlo ed è nostro dovere lavorare per arrivare a una pace giusta. Il mondo libero è debitore nei confronti delle donne e degli uomini ucraini ,l’Italia è dalla loro parte”.
Il Presidente della Repubblica Mattarella, invece, durante il suo discorso al Quirinale ,in occasione della consegna dei premi agi Alfieri della Repubblica, ha affermato: “Oggi è un giorno particolare perché si compie un lungo anno di guerra di aggressione della Russia all’Ucraina: nella nostra Europa non si vedeva una guerra per conquistare territori o per annetterlo dagli eventi drammatici della seconda guerra mondiale. La pace non è solo fatta da accordi tra i Paesi ma anche nei sentimenti dei popoli. Il nostro Paese ha sempre coltivato la civiltà della condizione umana. L’ambito internazionale non è separato da quello nazionale, c’è una reciproca influenza tra come si vive dentro la comunità nazionale e in quella internazionale”.
Negli USA, che hanno annunciato nuove sanzioni contro Mosca (come l’aumento dei dazi su cento prodotti) e un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina da 2 miliardi di dollari, i cui fondi saranno utilizzati, innanzitutto, per finanziare la produzione di munizioni negli Stati Uniti, la sottosegretaria di Stato americano Victoria Nuland, in un’intervista all’agenzia russa Tass, riguardo alla possibilità di una Terza guerra mondiale, ha chiarito: “Non vogliamo un conflitto con la Russia, vogliamo solo che la Russia lasci l’Ucraina. Gli Usa sono pronti a riprendere domani i negoziati con la Russia sull’applicazione del trattato New Start per la limitazione delle armi nucleari, dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato la sua sospensione, ma non l’abbandono. Siamo pronti a farlo da domani se la Federazione russa è pronta, e siamo anche pronti a permettere ispezioni ai siti americani, .Gli Stati Uniti sono favorevoli a negoziati per risolvere il conflitto ucraino solo a partire dalla richiesta di una pace giusta avanzata nel piano in 10 punti proposto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky Se i negoziati di pace dovessero cominciare sulla base della formula di una ‘pace giusta’ avanzata dagli ucraini, ovviamente li sosterremmo”.
Il Segretario della Nato, Stoltenberg, in conferenza stampa con la Presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e la Premier estone Kaja Kallas, annunciando un incontro a marzo tra Finlandia, Svezia e Turchia per l’adesione dei due Paesi all’Alleanza Atlantica, ha sottolineato: “Alcuni hanno timore che il nostro sostegno all’Ucraina possa innescare un’escalation. Ma non ci sono opzioni senza rischi e il più grande è che il presidente Putin vinca. Per questo dobbiamo supportare militarmente l’Ucraina oggi per arrivare al negoziato domani. Il messaggio che invio oggi a Mosca è che Putin ha avviato questa guerra, il presidente Putin può porre fine a questa guerra oggi ritirando le sue truppe. Se non lo fa, noi staremo con l’Ucraina fino a quando sarà necessario. La libertà non è gratis, va conquistata ogni giorno e nonostante le distruzioni la determinazione (degli ucraini) senza dubbio prevarrà. Putin ha fallito. L’Ucraina resiste e la Nato è al suo fianco”.
Su Twitter, il Presidente USA Biden, ha scritto: “Ripeto oggi quello che ho detto un anno fa quando la Russia ha invaso l’Ucraina. Un dittatore deciso a ricostruire un impero non cancellerà mai l’amore per la libertà di un popolo. La brutalità non macinerà mai la volontà dei liberi e l’Ucraina non sarà mai una vittoria per la Russia. Mai. Oggi, un anno dopo l’inizio delle bombe, l’Ucraina è ancora indipendente e libera .Oggi, un anno dopo che le bombe hanno iniziato a cadere, l’Ucraina è ancora indipendente e libera. Da Kherson a Kharkiv, i combattenti ucraini hanno rivendicato la loro terra. E in più della metà del territorio occupato dalla Russia lo scorso anno, la bandiera ucraina sventola ancora una volta con orgoglio”.
Intanto, a New York, all’Assemblea generale dell’ONU , è passata con 141 sì e 7 no, la risoluzione di pace che chiede alla Russia il ritiro dall’Ucraina invasa. Tra i 32 astenuti: Cina, India, Iran, Sud Africa.
Nel pomeriggio , il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, in cui il segretario generale Guterres ha attaccato la Russia, dichiarando: “L’invasione russa dell’Ucraina è una palese violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale” , mentre il ministro degli Esteri ucraino, Kuleba, ha sottolineato: “Putin perderà prima di quanto pensi” e, ha chiesto un Trìbunale speciale sui crimini russi.
Dalla Cina, invece, il ministro degli Esteri ha presentato un piano di pace in 12 punti, che prevede : 1) il rispetto di sovranità, indipendenza e integrità territoriale di tutti i Paesi secondo le leggi internazionali riconosciute, compresi scopi e principi della Carta delle Nazioni Unite, 2) l’abbandono della “mentalità della Guerra Fredda”: la sicurezza di un Paese non può andare a scapito di quella di altri Paesi e “la sicurezza regionale non può essere garantita rafforzando o addirittura espandendo i blocchi militari”, 3) Il cessate il fuoco e lo stop ai combattimenti fanno parte del terzo punto: è necessario “sostenere Russia e Ucraina affinché si incontrino” e riprendano il dialogo diretto per arrivare a un cessate il fuoco globale, 4) I colloqui e i negoziati, sono “l’unica via d’uscita praticabile”, 5) la protezione dei civili e la creazione di corridoi umanitari per l’evacuazione dalle zone di guerra, 6) l’invito a “rispettare rigorosamente il diritto umanitario internazionale”, astenendosi dall’attacco ai civili e a strutture civili, e a favorire lo scambio di prigionieri, 7) e 8) il mantenimento della sicurezza delle centrali nucleari (no agli attacchi armati e sì al ruolo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica) e il rigetto delle armi nucleari (non possono essere usate e la guerra nucleare non può essere combattuta) sia sul loro uso sia sulla semplice minaccia, 9) Le garanzie per l’export di cereali : tutte le parti dovrebbero attuare l’accordo firmato da Russia, Turchia, Ucraina e Onu in modo equilibrato, completo ed efficace, 10) stop alle sanzioni unilaterali e alle pressioni che “non solo non risolveranno i problemi, ma ne creeranno di nuovi”, 11) l’appello per “la stabilità delle filiere industriali e di approvvigionamento” a tutela dell’economia globale, 12) l’invito a promuovere la ricostruzione postbellica.
Piano, quest’ultimo, respinto dall’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri dell’Ue, Borrell, che ,all’Onu, ha detto: “Quello cinese non è un piano di pace, è un documento di intenzioni, dove Pechino illustra tutte le sue posizioni che sono note dall’inizio. Per essere un piano di pace dovrebbe essere un testo che si può attuare e per essere credibile deve essere condiviso con entrambe le parti: la Cina deve andare a Kiev e parlare con Zelensky come ha parlato con Putin. Inoltre non può mettere sullo stesso piano aggressore e aggredito”, mentre per il Segretario generale della Nato, Stoltenberg: “La Cina non ha credibilità perché non ha mai condannato l’invasione della Russia e ha firmato qualche tempo prima dell’invasione russa un accordo per una partnership senza limiti con Mosca”. Non vediamo alcuna evidenza di aiuti militari anche minimi consegnati ma cosa vediamo è che ci sono indicazioni che la Cina potrebbe farlo”.
Ai negoziati e al ruolo della Cina come Paese mediatore ,guarda invece, il Presidente ucraino, Zelensky, che, in conferenza stampa, ha dichiarato: “Sicuramente ci saranno negoziati” e “speriamo che ci possa essere un vertice di pace” a cui “partecipino quanti più partner possibili. Oggi, c’è più interesse a conseguire una pace come la vogliamo noi. Abbiamo dalla nostra parte la comunità internazionale. Sicuramente ci saranno negoziati e speriamo che ci possa essere un vertice di pace a cui partecipino quanti più partner possibili. Oggi, c’è più interesse a conseguire una pace come la vogliamo noi. Abbiamo dalla nostra parte la comunità internazionale. Noi abbiamo fatto la nostra parte, ma la Russia ha intrapreso solo azioni aggressive. Sono convinto che raggiungeremo la vittoria, che la vittoria alla fine sarà nostra e spero che questo possa succedere nel corso di quest’anno. Abbiamo tutte le condizioni affinché questo avvenga. La vittoria dell’Ucraina è “inevitabile” se gli occidentali mantengono la parola. Se rimaniamo uniti come un pugno, se tutti i partner restano uniti, abbiamo tutto quello che serve per farcela, per arrivare alla vittoria quest’anno. Il momento peggiore in quest’anno di guerra è stato Bucha, quello che ho visto a Bucha. La Cina ha iniziato a parlare dell’Ucraina e questo non è un brutto segno. Ma bisogna capire, dopo le parole, quali passi seguiranno. Nel piano c’è il rispetto dell’integrità territoriale, anche se non è citata esplicitamente l’Ucraina, e questo coincide con i nostri interessi. Così come le questioni della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale. Dobbiamo lavorarci insieme alla Cina. Dalla proposta cinese al momento vedo solo un segnale di buona volontà. Noi abbiamo presentato il piano di pace e spero che la Cina sia dalla parte della pace. Io voglio credere che la Cina non dia armi alla Russia, questo è molto importante, molto importante per noi”.
In ultimo, Zelensky, ha lanciato un appello a Mosca: “Rispettate il nostro diritto di vivere sulla nostra terra, lasciate il nostro territorio, smettetela di bombardarci”.
Mosca, che, tramite il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo ed ex Presidente Medvedev, ha fatto sapere che: “La vittoria verrà ottenuta” dalla Russia in Ucraina, e riprenderemo i nostri territori. Mosca allontanerà le minacce al Paese il più possibile, anche se si tratta dei confini della Polonia”. Successivamente ci dovranno essere con l’Occidente accordi fondamentai sui reali confini o un nuovo patto di Helsinki che garantisca la sicurezza in Europa”, mentre il ministro degli Esteri Lavrov, riguardo alla Transnstria, ha avvertito: “Le forze armate russe “risponderanno in modo adeguato” se ci dovesse essere un attacco delle truppe ucraine alla Transnistria, regione secessionista della Moldavia dove sono di stanza circa 1.500 soldati russi”.
Secondo le indiscrezioni di stampa riportate dal Financial Times, il presidente russo Putin decise in segreto l’invasione dell’Ucraina, parlando solo con pochi consiglieri super-fidati, tenendo all’oscuro praticamente l’intera leadership di Mosca, tra cui il ministro degli Esteri Lavrov.
Infine, un nuovo appello alla pace è stato lanciato da Papa Francesco, in occasione dell’anniversario dell’invasione russa in Ucraina, attraverso Twitter: “Un anno fa iniziava l’assurda guerra contro l’Ucraina. Restiamo vicini al martoriato popolo ucraino che continua a soffrire e chiediamoci: è stato fatto tutto il possibile per fermare la guerra? La pace costruita sulle macerie non sarà mai una vera vittoria”.
Un appello alla pace, è stato lanciato nelle ultime ore anche nel corso della marcia per la pace Perugia-Assisi, durante la quale è stato detto: “Russi e ucraini sono travolti dalla guerra, siamo noi a dover lavorare per la pace”. Previste diverse manifestazioni e fiaccolate per la serata di oggi.
Quanto alla politica interna italiana, il Presidente della Repubblica Mattarella ha promulgato , ma con riserve espresse in una lunga lettera, il Decreto Milleproroghe, sottolineando in particolare la necessità dell’iniziativa di governo e Parlamento per correggere le norme sui balneari. Il capo dello Stato, infatti, ha scritto: “ Sulle concessioni demaniali è evidente che i profili di incompatibilità con il diritto europeo e con decisioni giurisdizionali accrescono l’incertezza del quadro normativo e rendono indispensabili, a breve, ulteriori iniziative di governo e Parlamento”, e, inoltre, sottolinea: Sarà infatti necessario assicurare l’applicazione delle regole della concorrenza e la tutela dei diritti di tutti gli imprenditori coinvolti, in conformità con il diritto dell’Unione, nonché garantire la certezza del diritto e l’uniforme applicazione della legge nei confronti dei soggetti pubblici e privati che operano in tale ambito. Rilevo, infine, che l’articolo 1-bis, commi 1-6, come si evince dalle quantificazioni della stessa relazione tecnica, reca una copertura finanziaria insufficiente in proiezione temporale che, al fine di assicurare il pieno rispetto dell’articolo 81 della Costituzione, dovrà essere integrata con il primo provvedimento legislativo utile. Il testo del decreto-legge contiene, in seguito all’esame parlamentare, 205 commi aggiuntivi rispetto ai 149 originari. È del tutto evidente come, trattandosi di provvedimenti che, per loro natura, attengono ad ‘ambiti materiali diversi ed eterogenei’, quando se ne smarrisce la ratio unificatrice, rappresentata dall’esigenza regolatoria di carattere temporale, si trasformano in decreti-legge omnibus del tutto disomogenei, vale a dire in meri contenitori dei più disparati interventi normativi”.
Tuttavia, il Presidente Mattarella, ha precisato di aver apprezzato l’iniziativa” della premier “in dialogo con i Presidenti delle Camere, sottolineando l’abuso della decretazione d’urgenza. Come ha osservato il Presidente del Consiglio un’inversione di tendenza potrà aversi con il recupero di un’adeguata capacità di programmazione legislativa da parte del Governo e di una corrispondente attitudine del Parlamento a consentire l’approvazione in tempi ragionevoli dei ddl. Rispetto a ciò auspico piena collaborazione istituzionale e invito tutte le forze politiche a valutarla con senso di responsabilità”.
Se da Palazzo Chigi, filtra la volontà di approfondire con attenzione le riserve espresse dal Presidente della Repubblica nel corso del confronto tra le forze parlamentari, i partiti di Opposizione hanno attaccato il Governo e la Maggioranza , accusandoli di inadeguatezza e confusione ed esortandoli ad aprire un vero confronto in Parlamento.
Sulla questione, dalla Maggioranza, il senatore di FI, Gasparri, ha dichiarato: “È giunta l’annunciata riflessione del Presidente Mattarella sulla discussa vicenda delle concessioni balneari. Doverosi l’attenzione e l’approfondimento sulle considerazioni del Presidente della Repubblica. Il dibattito risente di sentenze del Consiglio di Stato, basate purtroppo su presupposti opinabili. Infatti le spiagge italiane non sono una ‘risorsa scarsa’ e ci sono quindi ampi spazi per nuove imprese e per una corretta concorrenza, non lesiva di investimenti, valore e continuità di imprese legittimamente esistenti. La mappatura lo dimostrerà agevolmente”.
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