di Federica Marengo venerdì 10 febbraio 2023
-Nella 351°giornata di guerra in Ucraina, i bombardamenti russi sono proseguiti, concentrandosi sulla regione nord-orientale e su quella sud-orientale del Paese. In particolare, sono state colpite da raid missilistici di Mosca , le regioni di Kharkiv, dove il lancio di 35 missili S-300 ha causato il ferimento di almeno 7 persone, e su Zaporizhzhia .
Sotto attacco russo, però, anche Kryvyi Rih, nell’Ucraina centrale, e la capitale Kiev, dove, secondo il sindaco Klitschenko, sarebbero 10 i missili intercettati dalla difesa aerea ucraina, per un totale di 61abbattuti su 71 lanciati.
Interrotta l’elettricità nella stessa Kiev e in 6 regioni (la situazione più difficile si registra nelle regioni di Zaporizhzhia, dove prosegue il lavoro tecnico del direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica , Grossi, per la sicurezza dell’impianto nucleare locale, a Kharkiv e a Khmelnytskiy), per via degli attacchi russi alle centrali elettriche e agli impianti a idrogeno.
Secondo quanto riportato dal governo ucraino, alcuni missili russi sarebbero passati nello spazio aereo rumeno.
Tuttavia, la Romania, non ha confermato la notizia e ha chiarito che un missile è stato lanciato da una base russa sul Mar Nero, ma è passato a 35 chilometri dalla frontiera, sorvolando invece lo spazio aereo della Repubblica di Moldova.
La Moldavia, la cui Premier Gavrilita si è dimessa, causa crisi di governo, determinando la nomina a Primo ministro da parte della Presidente Sanda di Dorin Recean, segretario del Consiglio di sicurezza nazionale , ha convocato, tramite il suo ministro degli Esteri, l’ambasciatore russo Vasnetsov a Chisinau per “segnalare l’inaccettabile violazione dello spazio aereo della Moldova”.
Nuovi allarmi aerei sono poi suonati in serata nuovamente su Kiev, ma anche su Odessa, Leopoli e Vinnytsia, mentre le forze russe hanno rivendicato l’avanzata e la conquista di alcuni sobborghi di Vuhledar (presa quest’ultima smentita dall’intelligence britannica, secondo cui Mosca avrebbe fallito l’attacco, perdendo decine di veicoli corazzati) e Bakmhut.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, concluso il suo tour europeo con la visita di quest’oggi in Polonia al Presidente Duda , e, ribadito il no alla partecipazione alle Olimpiadi 2024 di atleti russi e bielorussi, in un post su Telegram, ha scritto: “Diversi missili russi hanno attraversato lo spazio aereo della Moldavia e della Romania. Questi missili sono una sfida alla Nato e alla sicurezza collettiva. È un terrore che può e deve essere fermato. Il mondo deve fermarlo”, seguito dal suo consigliere Podolyak che , su Twitter, ha scritto: “La Federazione Russa ha colpito città ucraine tutta la notte e tutta la mattina. La sua intenzione è la sempre la stessa: distruzione di massa e uccidere. Basta con le parole e l’esitazione politica. Solo decisioni veloci e cruciali: missili a lungo raggio, fighter jet, forniture logistiche. Altrimenti il genocidio non può essere fermato”.
Secondo fonti UE, nel corso dell’incontro di ieri con i leader al Consiglio Europeo, il Presidente ucraino Zelesky si sarebbe rivolto ai singoli Stati presentando liste con richieste di aiuti militari precise e dettagliate per ciascun Paese.
Restando in tema di aiuti (non militari, ma umanitari ), stamane, come comunicato dall’ambasciata italiana a Kiev, è arrivato in Ucraina dall’Italia un lotto di 10 tende da 23 mq attrezzate per l’inverno e generatori.
A Mosca, invece, il ministro degli Esteri, Lavrov, è tornato ad attaccare l’Occidente: “Coloro che hanno deciso di infliggere una sconfitta strategica alla Russia, hanno deciso di adottare la triste esperienza di Napoleone e Hitler, dichiarando apertamente l’obiettivo di distruggere la Russia o indebolirla il più possibile, le loro richieste per lo smembramento della nostra patria stanno diventando sempre più forti. Ma è chiaro che non solo sopravviveremo ma usciremo da questo confronto ancora più forti”, seguito dal Vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo ed ex Presidente Medvedev ,che, su Telegram, ha scritto: “Il vecchio Biden sembra che sia pronto per un secondo mandato. Cosa è stato notato sul primo: confonde nomi, cognomi, date e si perde nel proprio ufficio: conserva documenti segreti nel garage della sua abitazione personale; ha speso più di cento miliardi di dollari in un Paese al collasso, ma scarica tutti i problemi economici degli Stati Uniti sulle macchinazioni della Russia. Può iniziare una terza guerra mondiale a causa della distrazione”.
Dal Cremlino, il portavoce Peskov ha annunciato che il Presidente Putin terrà un discorso all’Assemblea federale russa il 21 febbraio, a pochi giorni dal primo anniversario dell’inizio della guerra in Ucraina e ha spiegato che il messaggio di quest’ultimo si concentrerà sull’”operazione militare speciale”, espressione con cui Mosca indica la guerra in Ucraina), “sull’economia e sull’aspetto sociale”.
Quanto alla politica interna italiana, si è svolta stamane al Quirinale la cerimonia per il Giorno del ricordo, istituita il 30 marzo 2004 in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata.Nel suo intervento, il Presidente della Repubblica, Mattarella, ha dichiarato: “La complessità delle vicende che si svolsero, in quei terribili anni, in quei territori di confine, la politica brutalmente antislava perseguita dal regime fascista, sono eventi storici che nessuno oggi può mettere in discussione. Va altresì detto, con fermezza, che è singolare, è incomprensibile, che questi aspetti innegabili possano mettere in ombra le dure sofferenze patite da tanti italiani. O, ancor peggio, essere invocati per sminuire, negare o addirittura giustificare i crimini da loro subiti. Per molte vittime, giustiziate, infoibate o morte di stenti nei campi di prigionia comunisti, l’unica colpa fu semplicemente quella di essere italiani. La presenza di segnali ambigui e regressivi, con rischi di ripresa di conflitti, ammantati di pretesti etnici o religiosi, richiede di rendere veloce con decisione e coraggio il cammino dell’integrazione europea dei Balcani occidentali. Italia, Slovenia e Croazia, grazie agli sforzi congiunti e al processo di integrazione europea hanno fatto, insieme, passi di grande valore. Lo testimoniano Gorizia e Nova Gorica designate insieme unica capitale europea della cultura del 2025. Ribadendo la condanna per inammissibili tentativi di negazionismo e di giustificazionismo, segnalo che il rischio più grave di fronte alle tragedie dell’umanità non è il confronto di idee, anche tra quelle estreme, ma l’indifferenza che genera rimozione e oblio. Siamo oggi qui, al Quirinale, per rendere onore a quelle vittime e, con loro, a tutte le vittime innocenti dei conflitti etnici e ideologici. Per restituire dignità e rispetto alle sofferenze di tanti nostri concittadini. Sofferenze acuite dall’indifferenza avvertita da molti dei trecentocinquantamila italiani dell’esodo, in fuga dalle loro case, che non sempre trovarono solidarietà e adeguato rispetto nella loro madrepatria. Furono sovente ignorati, guardati con sospetto, posti in campi poco dignitosi. Tra la soggezione alla dittatura comunista e il destino, amaro, dell’esilio, della perdita della casa, delle proprie radici, delle attività economiche, questi italiani. La scelta della libertà. Ma nelle difficoltà dell’immediato dopoguerra e nel clima della guerra fredda e dello scontro ideologico, che in Italia contrapponeva fautori dell’Occidente e sostenitori dello stalinismo, non furono compresi e incontrarono ostacoli ingiustificabili”.
Il Presidente del Senato, La Russa,invece, che ieri si è recato alla Foiba di Basovizza a Trieste , ha sottolineato: “La tragedia delle foibe non può e non deve essere dimenticata così come non può essere dimenticato l’esodo dall’Istria, dalla Dalmazia, da Fiume di italiani che furono di fatto costretti a lasciare le loro case, i luoghi dove erano nati e dove vivevano e che furono accolti malissimo dall’Italia di allora. La svolta c’è stata nel 2004 quando è stata istituita la giornata del Ricordo che oggi comincia a dare i suoi frutti, fu una legge votata quasi all’unanimità tranne dodici che non lo fecero, alla Camera la votò tutta l’aula. Considero quel momento uno dei momenti fondanti della memoria comune della nostra nazione. Quando la memoria diventa comune diventa un momento di crescita quale è oggi il ricordo della tragedia delle foibe, di coloro che dovettero abbandonare le loro case”.
Il Presidente della Camera, Fontana, invece , su Facebook, ha scritto : “Conserviamo e rinnoviamo la memoria di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati dalle loro terre e dell’atroce sofferenza inflitta dal totalitarismo comunista e dalla dittatura titina”.
La Presidente del Consiglio Meloni, sui suoi profili Social , ha sottolineato: “Il “Giorno del Ricordo”, istituito con la legge 92 del 30 marzo 2004, è il doveroso tributo dell’Italia ai martiri delle foibe e dell’esodo istriano, giuliano e dalmata. Colpiti non per le loro convinzioni politiche, ma per il solo fatto di essere italiani. Nostri connazionali costretti all’esodo, che la nostra Nazione troppo spesso non seppe accogliere come sarebbe stato giusto fare. Non dimentichiamo quella sofferenza”.
Proprio la Premier Meloni, in mattinata, ha tenuto una conferenza stampa al termine della due giorni del Consiglio Straordinario UE a Bruxelles, nella quale ha fatto il punto sui risultati ottenuti dall’Italia in merito alle questioni aiuti alle imprese e immigrazione, non senza ribadire il pieno sostegno alla causa della difesa della libertà e della sovranità dell’Ucraina , cui la UE, continuerà a star al fianco “fino a che sarà necessario” con tutti gli strumenti necessari militari, finanziari ed umanitari.
Sul fronte economico e, in materia di competitività delle aziende italiane, la Presidente Meloni, ha sottolineato la necessità di recuperare la sovranità nell’ambito delle catene di approvvigionamento, e l’avvio della discussione con i 27 leader dei Paesi UE sulla competitività delle imprese europee il relazione all’Inflation Reduction Act, il piano per rispondere all’inflazione e sostenere le imprese varato dagli USA ,e su cui i Paesi dell’Unione si dividono in merito all’allentamento degli aiuti di Stato, che favorirebbe gli Stati con maggiore spazio fiscale, rischiando conseguenze sulla tenuta del mercato unico, e in merito al quale l’Italia ha chiesto che tali aiuti fossero : circoscritti, temporanei e limitati, proponendo al contempo alla Commissione UE la costituzione di un fondo sovrano.
Tuttavia, quest’ultima soluzione richiede tempi troppo lunghi, per cui l’Italia ha chiesto una maggiore flessibilità sull’uso dei fondi esistenti come il Repower EU, i fondi di coesione e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , che verrebbero destinati ad alcune priorità.
Ciò, in relazione alla riforma della governance UE e del Patto di Stabilità e Crescita ,che dovrebbe tener conto di questa spesa maggiore senza che essa gravi sul rapporto deficit/Pil e sul debito.
Riguardo all’immigrazione, la Presidente del Consiglio si è detta molto soddisfatta per un primo risultato raggiunto con il cambiamento di approccio alla questione da parte dell’Unione, ovvero riassumibile nel principio per il quale : “l’immigrazione è un problema della UE e ha bisogno di una risposta a livello UE”. Fondamentale, poi, anche la protezione delle frontiere esterne , tenendo conto della differenza e della specificità dei confini marittimi, la priorità alla rotta del Mediterraneo centrale e ai movimenti primari, la cooperazione con i Paesi di provenienza e transito per realizzare flussi legali, la regolamentazione delle attività delle ONG e il potenziamento dei rimpatri.
Quindi, la Premier, rivendicando gli ottimi risultati raggiunti e i passi avanti fatti, ha risposto alle domande dei cronisti. In particolare, tornando all’incontro a Parigi tra il Presidente francese Macron, il cancelliere tedesco Scholz e il Presidente dell’Ucraina, Zelensky, la Presidente del Consiglio ha evidenziato: “Non è facile per nessuno di noi gestire la questione Ucraina con l’opinione pubblica, quello che noi facciamo lo facciamo perché è giusto, ma forse non è la cosa migliore sul piano del consenso. Quello che era giusto era la foto dei 27 con Zelensky, anticipare la compattezza con una riunione a Parigi era politicamente sbagliato. Il tema non era stare nella fotografia e io non ho condiviso la scelta. Chi pensa ad una Ue di serie A e serie B, chi pensa che l’Europa debba essere un club in cui c’è chi conta di più e di meno, sbaglia. Secondo me quando si dice che l’Ue ha una prima classe e una terza classe, vale la pena ricordarsi del Titanic. Se una nave affonda non conta quanto hai pagato il biglietto”.
Quanto all’invio dei sistemi di difesa Samp T, realizzati in collaborazione con la Francia, e al sostegno all’Ucraina, la Premier ha spigato: “Siamo da tempo impegnati in joint venture con Parigi su una materia molto importante per l’Ucraina. Credo che si stia procedendo speditamente e nei prossimi giorni saremo in grado di annunciarlo definitivamente”. Sui timori che abbiamo sempre sentito, anche nella maggioranza, sul fatto che sostenere l’Ucraina sarebbe una condizione per una escalation non sono assolutamente d’accordo. Quello che abbiamo fatto in questi mesi è aiutare l’Ucraina a difendersi, cosa che produce uno stallo nello scontro bellico e ovviamente questa è l’unica possibilità che abbiamo per cercare un’altra soluzione. Chi aiuta l’Ucraina sta lavorando per la pace mentre chi dice che l’Ucraina non va aiutata lavora o rischia di produrre l’esatto contrario cioè una guerra che si propaga e non che si ferma”.
Sulle questioni interne, poi, quali la proroga di un ano delle concessioni balneari e di 5 mesi per la mappatura degli stabilimenti, nonché del tavolo sulla materia aperto a Palazzo Chigi, misure approvate dalla Maggioranza compatta, contenute nel Dl Milleproroghe ,che arriverà in Aula al Senato il 14 febbraio , la Presidente del Consiglio, ha chiarito come sia stato necessario prorogare tali norme per tutelare le imprese del settore, sebbene dal portavoce della Commissione UE sia arrivato un monito a non ritardare ulteriormente la messa a gara delle concessioni.
Soddisfatte sui risultati ottenuti sull’aiuto alle imprese e sull’immigrazione e ,sulla stessa linea della Premier in merito alla querelle diplomatica con la Francia, le forze di Governo, mentre per le Opposizioni, Pd, M5S, AVSI e Terzo Polo (Azione-Italia Viva) la Premier avrebbe “isolato l’Italia” dall’asse franco-tedesco, determinandone l’esclusione dai “tavoli che contano” e non avrebbe ottenuto risultati significativi in materia di immigrazione, non lavorando con i Paesi UE sui ricollocamenti obbligatori e non più volontari.
Tutto ciò mentre, l’Istituto Nazionale di Statistica, nella sua Nota mensile sull’andamento dell’economia, ha rilevato un rallentamento dell’inflazione a gennaio per il calo dei prezzi dei prodotti energetici e una crescita a dicembre 2022 della produzione industriale (+1,6%, rispetto a novembre), soprattutto per i beni di consumo e per quelli strumentali (in flessione invece quelli intermedi e i beni dell’energia) e di +0,1% su anno, mentre nel 2022 ha registrato un incremento di +0,5% sul 2021.
Sul fronte del Covid19, pubblicati i dati sull’andamento della pandemia elaborati dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute, secondo cui l’incidenza negli ultimi sette giorni è risultata in calo da 58 casi per ogni 100 mila abitanti della scorsa settimana a 52; in leggera crescita, invece, l’indice di trasmissibilità RT, passato da 0,68 di sette giorni fa a 0,73.
In lieve calo, il tasso di occupazione delle terapie intensive, attestatosi dall’1,8% della scorsa settimana all’1,6%, così come il tasso di occupazione delle aree mediche, passato dal 5,8% di una settimana fa al 5,4%.
Due, le Regioni ad alto rischio : Liguria e Lazio, sette, quelle a rischio moderato e dodici quelle a rischio basso.
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