di Federica Marengo lunedì 6 febbraio 2023
-Nella 347° giornata di guerra in Ucraina, i bombardamenti russi sono proseguiti nella regione nord e sud-orientale del Paese, concentrandosi in particolare su Kharkiv e su Donetsk, dove un raid delle forze di Mosca, ha colpito con una granata un dormitorio nella cittadina di Gorlovka.
Sotto attacco russo, anche Kherson, dove le forze russe hanno danneggiato una chiesa.
Da Mosca, invece, il portavoce del ministro degli Esteri , Konashenkov, ha annunciato la conquista del villaggio di Nikolayevka, sempre nell’oblast di Donetsk.
Sul fronte russo, invece, il capo dell’autoproclamata Repubblica russa di Donetsk, Pushilin ha denunciato il presunto uso da parte delle forze armate ucraine di armi chimiche lanciate dai droni, nei combattimenti a Bakhmut e a Vuhleda. Tuttavia, il portavoce del Cremlino, Peskov, ha detto di non essere a conoscenza di tali informazioni. A Kaluga, poi, città russa a 180 chilometri a sud-ovest di Mosca , secondo quanto riferito dal governatore Shapsha, un drone è esploso ad un’altitudine di 50 metri alle 5 del mattino (le 3 in Italia), in una foresta nei pressi della città, senza provocare morti o feriti.
Intanto, il governatore della regione di Luhansk, Haidai, ha dichiarato che “l’Ucraina si aspetta una nuova offensiva russa nel Donbass dopo il 15 febbraio in qualsiasi momento”, in quanto “gli occupanti starebbero radunando un numero sempre maggiore di truppe in questa direzione”, come confermato da una fonte della Difesa ucraina rimasta anonima al Financial Times, mentre il vice capo dell’intelligence di Kiev, Skibitsky, ha fatto sapere che “presto la Russia riceverà altri droni dall’Iran”.
Quanto all’istituzione di una zona di sicurezza intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, controllata dall’esercito russo, richiesta dal Direttore dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Grossi, il viceministro degli Esteri russo, Ryabkov, ha annunciato che quest’ultimo, si recherà questa settimana a Mosca, mentre il portavoce del Cremlino, Peskov, che stamane ha avuto colloqui telefonici con il Presidente turco Erdogan e con il Premier siriano Assad per esprimere vicinanza e organizzare l’invio di aiuti per il terremoto verificatosi nella nottata di ieri tra Turchia e Siria, ha precisato che il “Presidente Putin non vedrà il Direttore dell’Aiea, Grossi”, ma che questi “incontrerà i suoi colleghi del Rosatom e del ministero degli Esteri” e ha affermato di “aspettarsi trattative sostanziali”.
Il Presidente ucraino Zelensky, invece, che , questa mattina ha espresso solidarietà al popolo turco per il tragico accadimento del terremoto , offrendo anche l’invio di aiuti, non si collegherà in modalità video durante l’ultima serata del Festival di Saneremo , ma invierà un messaggio che sarà letto dal conduttore Amadeus.
Il Presidente Zelensky, mentre il Parlamento ucraino ha approvato una risoluzione in cui si definisce il gruppo Wagner una “organizzazione terroristica”, ha proposto l’estensione per altri 90 giorni della legge marziale in scadenza a fine febbraio. Inoltre, secondo fonti europee interpellate dall’Ansa, quest’ultimo potrebbe recarsi a Bruxelles, nei prossimi giorni, per partecipare a una sessione straordinaria della riunione plenaria del Parlamento UE o al Consiglio UE del 9 e 10 febbraio , ma i portavoce della Commissione europea e del Consiglio europeo non confermano né smentiscono , mentre il portavoce del Presidente del Consiglio UE, Michel, Barend Leyts, si è limitato a ribadire che “c’è un invito aperto per il Presidente Zelensky a venire a Bruxelles,come sempre detto”.
Riguardo all’inchiesta per presunta corruzione nell’ambito delle forniture militari e alimentari destinate ai soldati, che ha portato alle dimissioni di diversi esponenti di governo,il capo dei parlamentari del partito Servitore del popolo del Presidente Zelensky, sul suo canale Telegram, ha affermato che “non vi saranno cambiamenti ai vertici del ministero della Difesa” e che , “per ora, il ministro , Reznikov, non sarà sostituito”.
Il consigliere del Presidente Zelensky, Podolyak, poi, riguardo alla ripresa dei negoziati con Mosca, ha affermato che “non vi sarà alcuna concessione negoziale” e “nessuna tregua”, in quanto “sarebbe una capitolazione e una tregua temporanea porterebbe solo alla fase successiva della guerra in Ucraina”.
Tutto ciò, in attesa della visita a Kiev per la riapertura dell’ambasciata d’Israele del ministro degli Esteri israeliano, Cohen, prevista per questa settimana , al quale saranno rivolte delle richieste, quali: una denuncia pubblica dell’invasione russa, lo sviluppo di tecnologia antimissilistica e centinaia di milioni di dollari in prestiti.
Infine, durante il suo discorso all’Assemblea generale Onu, sulle priorità del 2023,il segretario generale delle Nazioni Unite, Guterres, ha sottolineato che: “Il mondo è al più alto rischio da decenni di una guerra nucleare. Siamo al più alto rischio da decenni di una guerra nucleare, un annientamento nucleare causato in modo accidentale o in modo deliberato. Dobbiamo porre fine alla minaccia rappresentata dalle 13mila armi nucleari immagazzinate negli arsenali di tutto il mondo. Vi è il rischio che un’ulteriore escalation nel conflitto Russia-Ucraina possa portare il mondo verso una guerra più ampia. Le prospettive di pace continuano a diminuire. Le possibilità di un’ulteriore escalation e spargimento di sangue continuano a crescere. Temo che il mondo non stia camminando come un sonnambulo in una guerra più ampia. Temo che lo stia facendo con gli occhi ben aperti”.
Quanto alla politica interna ed estera italiana, stamane, il Presidente della Repubblica , Mattarella, in seguito alla notizia del violento terremoto verificatosi nella notte al confine tra Turchia e Siria, causando migliaia di morti (ma il numero è in costante aggiornamento), ha inviato un messaggio di sostegno e di cordoglio al Presidente turco Erdogan per le vittime, riecheggiato dalla Presidente del Consiglio Meloni che, in una nota, esprimendo vicinanza e solidarietà alla popolazioni colpite dal sisma, ha assicurato la disponibilità della Protezione civile a contribuire al primo soccorso, come poi confermato dal ministro Musumeci.
Un messaggio di solidarietà e cordoglio alle autorità turche e siriane è arrivato anche dal Vicepremier e ministro degli Esteri Tajani, che, più tardi, ha reso noto il sì da parte della Turchia all’invio del team di ricerca e soccorso italiano dei Vigili del Fuoco.
In mattinata, poi, si è tenuto a Palazzo Chigi un vertice sulla cybersicurezza, presieduto dal sottosegretario con la delega alla cybersecurity Mantovano , con il Direttore dell’Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza Baldoni e la Direttrice del Dipartimento Informazione e Scurezza ,Belloni, all’indomani dell’attacco hacker verificatosi su scala mondiale, in concomitanza (ma senza che vi fosse un nesso) con il down della rete Tim, privando gli utenti della connessione Internet e causando disservizi anche ai bancomat.
Al termine della riunione, è stata poi diffusa da Palazzo Chigi una nota nella quale si legge che: “La riunione è servita a verificare che, pur nella gravità dell’accaduto, in Italia nessuna Istituzione o azienda primaria che opera in settori critici per la sicurezza nazionale è stata colpita. Nel corso delle prime attività ricognitive compiute da ACN-Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, assieme alla Polizia Postale, non sono emerse evidenze che riconducano ad aggressione da parte di un soggetto statale o assimilabile a uno Stato ostile; è invece probabile l’azione di criminali informatici, che richiedono il pagamento di un ‘riscatto’. Da febbraio 2021 ,l‘aggressione informatica era stata individuata da ACN come ipoteticamente possibile e l’’Agenzia aveva allertato tutti i soggetti sensibili affinché adottassero le necessarie misure di protezione. Taluni hanno tenuto in debita considerazione l’avvertimento , altri no e purtroppo oggi ne pagano le conseguenze. È come se a febbraio 2021 un virus particolarmente aggressivo avesse iniziato a circolare, le autorità sanitarie avessero sollecitato le persone fragili a un’opportuna prevenzione, e a distanza di tempo siano emersi i danni alla salute per chi non l’ha fatto. Il lavoro che ACN e Polizia postale stanno svolgendo in queste ore è anche quello di identificare tutti i soggetti potenzialmente vulnerabili, in modo da circoscrivere gli effetti negativi che potrebbero derivare non solo per i loro sistemi informatici, ma pure per la popolazione (si pensi alle ricadute relative al blocco del sistema di una ASL). Si rinnova pertanto la raccomandazione a che tutte le realtà coinvolte intensifichino le misure di prevenzione possibili, ponendosi immediatamente in relazione con ACN, se non vi hanno già provveduto. Il Governo, dando seguito a quanto previsto dal DL n. 82/2021, adotterà tempestivamente un DPCM per raccordare il fondamentale lavoro di prevenzione delle Regioni con ACN. Nel contempo la stessa Agenzia istituzionalizzerà un tavolo di interlocuzione periodica con tutte le strutture pubbliche e private che erogano servizi critici per la Nazione, a cominciare dai Ministeri e dagli istituti di credito e assicurativi”.
Già nelle scorse settimane ,la Presidente Meloni aveva presentato in Consiglio dei Ministri un’informativa proprio sulla necessità di contrastare la vulnerabilità dei sistemi informatici, e il Vicepremier e ministro degli Esteri, Tajani, ha assicurato che: “L’Italia ha adottato tutte le misure necessarie per proteggere i siti più sensibili, siamo al lavoro, le istituzioni stanno rafforzando il sistema, anche nelle ambasciate. C’è un’azione forte dello Stato per impedire i cyberattacchi”, ma dall’Opposizione, e dal Pd è arrivata la richiesta di un focus del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica italiana (Copasir) sia sull’attacco hacker che sul down di Tim.
A seguire, in tarda mattinata, la Premier, ha ricevuto a Palazzo Chigi, il Primo ministro della Repubblica Federale e democratica dell’Etiopia Abiy Ahmed Ali, incontrato anche dal Presidente della Repubblica Mattarella, rilasciando dichiarazioni congiunte alla stampa, al termine del colloquio con quest’ultimo, incentrato sui rapporti Italia-Etiopia, sulla cooperazione e l’attuazione di un Piano Mattei per la crescita e lo sviluppo dell’Africa e sull’impegno da parte dell’Italia a stanziare in tre anni aiuti per 140 milioni di euro.
La Presidente del Consiglio Meloni, che a breve di recherà in Etiopia, ha quindi dichiarato: “L’Etiopia è unita e stabile, a maggior ragione in questa fase cruciale del suo percorso di pacificazione nazionale e di consolidamento democratico di un Paese perno nella stabilità del Corno d’Africa, l’Italia intende sostenere il suo pieno sviluppo, perché abbiamo l’ambizione di essere un partner privilegiato della regione e intendiamo svolgere quel lavoro con sempre maggiore determinazione. Nel corso del colloquioa, abbiamo condiviso riflessioni sulle evoluzioni positive del conflitto nella regione Tigrè seguite alla recente firma dell’accordo della cessazione delle ostilità. Attribuiamo all’attuazione dell’accordo grande importanza. Ho sottolineato al primo ministro la nostra soddisfazione per il lavoro che il governo sta facendo e ho assicurato che il governo continuerà a fare la sua parte come ha fatto finora .Italia ed Etiopia portano avanti una proficua cooperazione a livello economico, e questo è un elemento importante ; una cooperazione di cui abbiamo parlato molto e che crediamo possa crescere. A fronte di una presenza stabile di imprenditori e aziende italiane, stimate per il lavoro che sanno fare. Si possono aumentare gli investimenti italiani e la cooperazione a partire dal piano energetico e delle infrastrutture. Vi sono poi settori in cui, appunto, la collaborazione tra governi ed economie italiana ed etiope potrebbe aumentare: ad esempio nel settore della difesa , nel campo della formazione per i giovani etiopi, anche come strumento per favorire (oltre gli investimenti) la capacità di avere persone che possano crescere nel lavoro e possano contribuire alla crescita della loro nazione”.
Per il Premier Ali, invece, si è trattato di un “ incontro molto fruttifero “ e ha ribaditoche “Dal fronte di Addis Abeba, c’è la stessa volontà di “ampliare gli investimenti, vogliamo lavorare insieme anche nel campo dell’intelligence e militare, vogliamo rafforzare questi settori. A livello diplomatico ringraziamo l’Italia che è stata al nostro fianco in questi anni e noi a nostra volta siamo pronti a rimanere al fianco dell’Italia”.
Infine, in serata, sempre a Palazzo Chigi, la Premier Meloni, ha presieduto una cabina di regia sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sul piano RepowerEU con il ministro per gli Affari europei, la coesione e il Pnrr, Fitto, il ministro per l’Ambiente e la Sicurezza energetica, Fratin, e con gli ad di Eni, Enel, Snam e Terna.
Nella nota, diffusa da Palazzo Chigi al termine della cabina di regia, cui è seguito un colloquio telefonico della Presidente del Consiglio con il Premier olandese Rutte , in vista del Consiglio Europeo, che si terrà a Bruxelles il 9 e 10 febbraio, si legge: “Si è tenuta oggi la Cabina di Regia del PNRR con i ministeri competenti e le società partecipate Eni, Enel, Snam e Terna per avviare un confronto sul nuovo capitolo da inserire nel PNRR relativo al RepowerEU, il Piano europeo per fronteggiare le difficoltà del mercato energetico globale causate dalla guerra in Ucraina.
La riunione si è svolta alla presenza del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, del Ministro per il Pnrr, le Politiche di Coesione e il Sud, Raffaele Fitto e tutti i ministri competenti. Hanno partecipato gli amministratori delegati dei principali operatori del settore energetico ed elettrico nazionale Enel, Eni, Snam e Terna.
Il Presidente Meloni nel corso della riunione ha affermato che “il nuovo piano consentirà all’Italia di dare un forte contributo alla realizzazione del ‘Piano Mattei’ al fine di consolidare il processo di diversificazione delle forniture verso una totale eliminazione del gas russo e per far diventare l’Italia hub energetico del Mediterraneo per tutta l’Europa in un proficuo rapporto di cooperazione soprattutto con i paesi africani”.
Il Ministro Fitto ha illustrato i principali obiettivi, le modalità e i termini per la definizione dell’intero Piano e ha affermato che nei prossimi giorni sarà completato il confronto con tutti i soggetti istituzionali nazionali e locali così come richiesto dalla Commissione Europea. Il RepowerEU e il contestuale aggiornamento del PNRR dovranno essere perfezionati entro il 30 aprile.
“La sfida per rafforzare la sovranità energetica richiede un impegno da parte di tutti – ha evidenziato il Presidente Meloni – oggi inizia un percorso istituzionale che in tempi brevi ci consentirà di elaborare e successivamente realizzare un piano che renderà l’Italia più sostenibile da un punto di vista energetico attraverso l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, la riduzione dei consumi. In questo quadro il Governo si è impegnato ad attivare strumenti finanziari e di politica industriale per sostenere concretamente la realizzazione dell’intero piano”.
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