di Federica Marengo lunedì 22 dicembre 2025

-Nel fine settimana, appena trascorso, si sono svolti a Miami, in Florida, i colloqui sparati tra i rappresentanti USA, l’inviato speciale Witkoff e il genero del Presidente Trump, Kushner, e le rispettive delegazioni di Ucraina e Russia, guidate l’una da Umerov e , l’altra da Dmitriev, conclusisi con nessun passo in avanti significativo, anche se nel comunicato diffuso dai rappresentanti ucraini e statunitensi i negoziati vengono definiti “costruttivi” e l’inviato speciale USA, Witkoff, ha dichiarato: “La Russia resta pienamente impegnata a raggiungere la pace in Ucraina. La Russia apprezza molto gli sforzi e il sostegno degli Stati Uniti per risolvere il conflitto ucraino e ristabilire la sicurezza globale”.
Per il Cremlino, le modifiche al Piano di pace USA introdotte da Ue e Ucraina rendono ancora più difficile il processo di pace, anche perché il Presidente Putin ha chiesto di tornare alla linea decisa con il Presidente USA Trump, lo scorso 15 agosto, nel vertice ad Anchorage, in Alaska.
Tuttavia, il Presidente Putin, che ha respinto anche la proposta di Washington di un trilaterale con USA e Ucraina, ha aperto alla richiesta da parte del Presidente francese Macron di un contatto telefonico.
In merito, un portavoce del Servizio per l’azione esterna Ue, nella consueta conferenza stampa, rispondendo a una domanda su un possibile colloquio telefonico tra il Presidente francese Macron e il Presidente russo Putin, ha detto: “Restiamo in coordinamento con i nostri Stati membri in termini di contatti bilaterali per raggiungere una pace sostenibile in Ucraina e accogliamo con favore gli sforzi di pace”.
Restano , dunque, sul tavolo dei negoziati, ancora da sciogliere, nodi come : le concessioni territoriali, tra cui il controllo russo sulle porzioni di Donetsk ancora contese, le garanzie di sicurezza richieste da Kiev, l’invio di forze occidentali in Ucraina per monitorare l’eventuale cessate il fuoco, che vedono contrapposte le due parti.
Intanto, mentre il Presidente ucraino Zelensky, in un’intervista a La Stampa, ha ribadito la necessità di continuare ad esercitare pressioni su Mosca e di introdurre nuove sanzioni, il Consiglio Ue ha dato il via libera al rinnovo semestrale delle sanzioni economiche nei confronti della Russia, con scadenza al 31 luglio 2026.
Il pacchetto di misure prevede: il divieto di importazione o trasferimento di petrolio trasportato via mare e di determinati prodotti petroliferi dalla Russia all’Ue, l’esclusione di diverse banche russe dal sistema Swift e la sospensione delle attività di trasmissione e delle licenze nell’Ue di diversi organi di disinformazione sostenuti dal Cremlino.
La Commissione Ue, invece, nell’ambito dell’Ukraine Facility, lo strumento dell’Unione per sostenere la ripresa, le riforme e il percorso dell’Ucraina verso l’adesione all’Ue, ha erogato il sesto pagamento, del valore di 2,3 miliardi di euro all’Ucraina per sostenerne le finanze e la pubblica amministrazione, per un totale , da marzo a oggi, di 26,8 miliardi di euro, pari a quasi il 70% dei fondi disponibili nell’ambito del suddetto strumento.
Il Consiglio dell’Unione europea, invece, come riferito dal suo ufficio stampa, ha imposto misure restrittive nei confronti di due membri della magistratura russa, ritenuti responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, della repressione della società civile e dell’opposizione democratica, nonché dell’indebolimento della democrazia e dello stato di diritto in Russia.
Per l’Italia, il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e Vicepremier Tajani, in un’intervista al giornalista Raffaele Marmo di Quotidiano Nazionale, riguardo al ruolo dell’Italia nell’ultimo Consiglio Ue, in merito alla decisione di non ricorrere agli asset russi congelati per il prestito a Kiev, ha detto: “Abbiamo sempre detto di avere forti dubbi sulla base giuridica per l’utilizzo dei beni russi congelati. Invece, puntando sulla scelta del debito europeo, sugli Eurobond, abbiamo fatto con grande forza una scelta davvero europeista. E abbiamo impedito che gli Stati fossero poi costretti a pagare in caso di contenzioso con la Russia, senza per questo venire meno agli impegni di sostegno all’Ucraina”.
Poi, sul possibile colloquio telefonico tra il Presidente francese Macron e il Presidente russo Putin, il ministro e Vicepremier Tajani, ha sottolineato: “Va certamente bene riaprire un canale di comunicazione, ma il canale deve essere europeo: non può essere solo di un solo Paese. La cosa rilevante è che Putin torni a parlare con l’intera Europa. Dobbiamo lavorare tutti per la pace, che è l’obiettivo primario. In questo senso, per capirci, la premessa è che noi non siamo mai stati in questi anni in guerra con la Russia. L’Italia è sempre stato il Paese che ha distinto in maniera netta tra gli aiuti all’Ucraina, per impedire che l’Ucraina venisse sconfitta, e la guerra con la Russia. Noi abbiamo solo aiutato l’Ucraina a difendersi, che è un’altra cosa rispetto a fare la guerra alla Russia. Noi abbiamo sempre sostenuto anche gli sforzi americani. E, dunque, ogni iniziativa che porti alla pace deve essere vista in maniera molto positiva: sempre con le garanzie di sicurezza per l’Ucraina, con una sorta di articolo 5-bis sul modello Nato, a partecipazione anche Usa. A questo punto tocca alla Russia decidere se vuole sedersi al tavolo e affrontare anche con gli europei la trattativa, perché l’Europa non può non essere protagonista di una trattativa di pace tanto più che dal cessate il fuoco e dalla pace dipendono le sanzioni e la nostra sicurezza”.
In ultimo, sul decreto Ucraina e la tensione nella maggioranza con la Lega sul nuovo invio di aiuti militari a Kiev, il ministro e Vicepremier Tajani, ha detto che il provvedimento verrà approvato, sottolineando: “Bisogna sempre trovare il giusto equilibrio. lo sono favorevole a che gli aiuti siano prevalentemente di natura civile, che significa aiutare la popolazione anche a resistere di fronte al Generale inverno. Teniamo conto che sono state distrutte dalla Russia molte centrali che producono energia e noi dobbiamo contribuire a ricostruire la rete elettrica: la resistenza nei confronti dell’invasione russa è anche la resistenza del popolo ucraino. lo mi auguro che non serva più inviare nessun armamento se si arriva alla pace. Ma, se sarà necessario, ci saranno anche gli invii di materiali militari. E mi pare che la Lega non si sia tirata indietro nei voti, perché non bisogna confondere le legittime posizioni di un partito con l’impedire l’approvazione di un decreto ritenuto necessario dal governo”.
A Mosca, stamane, secondo quanto riportato dall’agenzia russa Tass, il tenente generale Fanil Sarvarov, capo della direzione di addestramento operativo dello Stato maggiore delle Forze Armate russe, è morto in seguito all’esplosione di un ordigno posizionato sotto un’auto.
Il Viceministro degli Esteri russo, Rjabkov, intervenuto al Valdai International Discussion Club, rispondendo alla domanda di un cronista, se i responsabili dell’assassinio possano aver tentato di influenzare l’andamento dei colloqui di pace sull’Ucraina, ha dichiarato: “Siamo in lutto; è una perdita. Non farei alcun parallelo in questo momento. Naturalmente, una certa coincidenza tra gli eventi tragici e negativi e ciò che sta accadendo a livello politico e diplomatico suggerisce qualcosa”.
Sempre il Viceministro degli Esteri russo, Rjabkov, in merito alle relazioni Mosca-USA, ha sottolineato: “Mosca ha ancora seri interrogativi per gli Stati Uniti sull’Ucraina, ma l’amministrazione di Donald Trump ha compiuto diversi passi nella giusta direzione. La strategia per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, recentemente pubblicata, solleva direttamente la questione dell’inopportunità di un’espansione illimitata del blocco nordatlantico. Ciò non significa che non abbiamo seri interrogativi per la parte americana, anche nel contesto ucraino. Tuttavia, sarebbe ingiusto non riconoscere passi significativi nella giusta direzione”.
Infine, riguardo i negoziati con gli USA per la pace in Ucraina, il Viceministro degli Esteri russo, Rjabkov, ha affermato: “La Russia constata lenti progressi nei negoziati. Tuttavia i “dannosi ed estremamente nefasti tentativi di un gruppo di Paesi influenti che cercano di rovinare questo sforzo e di far deragliare il processo diplomatico”.
Quanto alla situazione sul campo, le forze di Mosca proseguono l’offensiva a Nord dell’Ucraina e avanzano lungo tutta la linea di Sumy. Inoltre, nelle ultime 24 ore, hanno colpito ripetutamente Odessa e le sue infrastrutture critiche e, in conseguenza di ciò, uno dei distretti della città è rimasto temporaneamente senza fornitura di energia elettrica.
Per far fronte a tali emergenze , la Commissione europea ha trasferito una centrale termoelettrica dalla Lituania all’Ucraina per fornire elettricità a un milione di ucraini. In totale , il sostegno al settore energetico ucraino, inclusa la fornitura di 9.500 generatori e 7.200 trasformatori, ha contribuito a soddisfare il fabbisogno di circa nove milioni di persone.
Le forze ucraine hanno risposto agli attacchi russi con raid sulla città russa di Krasnodar, dove sono state danneggiate due navi russe e sono state colpite infrastrutture energetiche e un oleodotto a Volna.
Infine, secondo l’Associated Press, due servizi segreti di Paesi membri della Nato sospettano che la Russia starebbe sviluppando una nuova arma-satellite per colpire la rete Starlink, con l’obiettivo di frenare la superiorità spaziale occidentale che ha aiutato Kiev sul campo di battaglia.
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