di Federica Marengo mercoledì 10 dicembre 2025

-Dopo la riunione con i leder dei Paesi Volenterosi (Francia, Germania e Regno Unito), svoltasi a Londra, cui ha partecipato in videocollegamento anche la Premier Meloni, seguita da un’altra riunione a Bruxelles, ieri, il Presidente ucraino Zelensky è stato in Italia, a Roma, per incontrare Papa Leone XIV e la Presidente del Consiglio.
Zelensky, nell’udienza con il Pontefice nella residenza papale di Castel Gandolfo, nel quale si è parlato della guerra in Ucraina, come riportato da un comunicato della Sala Stampa Vaticana, “ha ribadito la necessità di continuare il dialogo e rinnovato il pressante auspicio che le iniziative diplomatiche in corso possano portare ad una pace giusta e duratura. Inoltre, non è mancato il riferimento alla questione dei prigionieri di guerra e alla necessità di assicurare il ritorno dei bambini ucraini alle loro famiglie”.
Più tardi, il Santo Padre, parlando ai giornalisti fuori da Castel Gandolfo, di ritorno in Vaticano, rispondendo alla domanda sul colloquio con il Presidente Zelensky, ha detto: “Il tema principale ha riguardato la maniera per cercare un cessate il fuoco, poi si è parlato della questione dei bambini sequestrati, di come la Chiesa può cercare di riportarli in Ucraina”, ribadendo che “la S. Sede è sempre disponibile a offrire spazio e opportunità per trattative, anche se fino ad ora non sono state accettate. Noi siamo sempre disponibili a cercare una soluzione per una pace duratura e giusta”.
Infine, sull’invito del Presidente Zelensky a Kiev, Papa Leone XIV, ha risposto di sperare di potervisi recare , ma di non sapere quando e che “bisogna anche essere realisti in queste cose”.
Successivamente, il leader ucraino, si è recato a Palazzo Chigi per un bilaterale con la Premier Meloni.
Secondo quanto riportato da Palazzo Chigi, in una nota pubblicata al termine del colloquio: “Nel corso dell’incontro, i due leader hanno analizzato lo stato di avanzamento del processo negoziale e condiviso i prossimi passi da compiere per il raggiungimento di una pace giusta e duratura per l’Ucraina. Il Presidente Zelensky ha riconosciuto il ruolo dell’Italia e ha ringraziato nuovamente per l’invio di forniture di emergenza a sostegno del settore energetico ucraino. I due leader hanno inoltre ricordato l’importanza dell’unità di vedute tra partner europei e americani e del contributo europeo a soluzioni che avranno ripercussioni sulla sicurezza del continente. Pari attenzione è stata rivolta, nel corso del colloquio, ai temi della definizione di robuste garanzie di sicurezza che impediscano future aggressioni e del mantenimento della pressione sulla Russia affinché sieda al tavolo negoziale in buona fede. Il Presidente Meloni ha infine ribadito la solidarietà al popolo ucraino e assicurato che l’Italia continuerà a fare la sua parte anche in vista della futura ricostruzione dell’Ucraina”.
Il Presidente Zelnsky, come riferito da Rbc Ukraine, rispondendo ai cronisti e alle croniste, ha dichiarato che l’Ucraina, insieme ai suoi alleati europei, contava di inviare quest’oggi agli Stati Uniti la sua visione del piano di pace che i lavori sul piano di pace aggiornato per l’Ucraina e l’Europa sono in corso a livello di consiglieri per la sicurezza nazionale.
Quindi, in merito al piano di pace ha spiegato: “Ci sono tre documenti, è vero. Ne stiamo discutendo con americani ed europei. C’è un documento quadro in 20 punti. È in continua evoluzione, ed è normale. È una struttura viva che deve riflettere gli interessi dell’Ucraina, dell’Europa e del mondo. Il secondo documento riguarda le garanzie di sicurezza. Su questo, attendo proposte pertinenti da parte dei nostri militari e del loro dialogo con gli americani. Tutto ciò deve essere allineato ai principi della Coalizione dei Volenterosi. È difficile entrare nei dettagli, ma lo vedrete a tempo debito. Le garanzie di sicurezza sono un documento importante tra noi e gli Stati Uniti, e tra noi e gli europei. Il terzo documento. Questo è un progetto che deve essere operativo dopo la fine della guerra o in caso di cessate il fuoco. Stiamo lavorando anche a questo documento”.
Poi, rispondendo alle dichiarazioni del Presidente USA Trump, secondo cui i leader e le leader Ue sarebbero deboli e non saprebbero cosa fare e l’Ucraina dovrebbe accettare il Piano di pace USA e recarsi al voto per eleggere il nuovo Presidente , Zelensky ha detto: “Chiedo ora agli Stati Uniti di aiutarmi, magari insieme ai nostri colleghi europei, a garantire la sicurezza delle elezioni. In questo modo, l’Ucraina sarà pronta per le elezioni entro i prossimi 60-90 giorni. Chiedo ai nostri parlamentari di preparare proposte legislative sulla possibilità di modificare la legge sulle elezioni durante la legge marziale. In ogni caso ,questa è una questione che riguarda il popolo ucraino, non quello di altri Paesi. Con tutto il rispetto per i nostri partner, dico francamente che sono pronto per le elezioni”.
In ultimo, riguardo l’adesione dell’Ucraina alla Nato, il Presidente Zelensky ha affermato: “Sappiamo che gli Stati Uniti, purtroppo, non sono ancora pronti a vedere l’Ucraina nella Nato. Sono informazioni di dominio pubblico. Ad oggi, stiamo valutando efficaci garanzie di sicurezza da parte europea: si tratta di una ‘coalizione di volenterosi’. Nei prossimi giorni capiremo i dettagli di queste garanzie di sicurezza”, mentre sulla cessione della regione del Donbass a Mosca come una delle condizioni secondo Piano di Pace USA, ha evidenziato: “Innanzitutto, non gli Stati Uniti: l’autore di questa idea è la Russia, affinché rinunciassimo ai nostri territori. Ho già risposto a questo. Naturalmente, vogliamo che l’America sia dalla nostra parte in questa questione, in questo argomento , la Russia vorrà che rinunciamo ai nostri territori e noi difenderemo i nostri interessi. Nell’ambito del processo di negoziazione tra Ucraina, Europa e Stati Uniti sono in fase di preparazione tre documenti che costituiranno la base per una soluzione pacifica”.
Quest’oggi, invece, il Presidente Zelensky ha confermato quanto annunciato dall’Eliseo, ovvero la partecipazione, domani, alla riunione in videoconferenza tra i leader dei Paesi Volenterosi per discutere in particolare delle garanzie di sicurezza per Kiev, spiegando in un post social: “Continuiamo a comunicare quotidianamente con tutti i nostri partner, praticamente 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per individuare misure fattibili e realistiche che consentano di porre fine alla guerra. Tutto deve essere affidabile e dignitoso per l’Ucraina. Il programma di oggi prevede una conversazione con la parte statunitense in merito a un documento che descriverà in dettaglio il processo di ricostruzione postbellica e di sviluppo economico dell’Ucraina. Parallelamente, stiamo completando il lavoro sui 20 punti di un documento fondamentale che potrebbe definire i parametri per porre fine alla guerra, e prevediamo di consegnare questo documento agli Stati Uniti nel prossimo futuro, a seguito del nostro lavoro congiunto con il team del presidente Trump e i partner in Europa. Il programma di domani prevede una riunione nel formato della Coalizione dei Volenterosi e stiamo lavorando in modo molto produttivo per garantire la sicurezza futura e prevenire il ripetersi dell’aggressione russa. Questa settimana potrebbe portare novità per tutti noi e per porre fine allo spargimento di sangue. Crediamo che non ci sia alternativa alla pace e che le questioni chiave siano come costringere la Russia a fermare le uccisioni e cosa possa dissuadere concretamente la Russia da una terza invasione”.
Il Presidente francese Macron ha poi annunciato questo pomeriggio, di aver parlato telefonicamente con il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump e altri leader europei sull’Ucraina, “per cercare di fare progressi” e che chiamata è durata 40 minuti.
Inoltre, l’Eliseo ha reso noto all’Afp che , anche il Premier britannico Starmer e il Cancelliere tedesco Merz hanno partecipato alla conversazione.
Il portavoce del governo tedesco, Stefan Kornelius, ha riferito in una nota che i quattro capi di Stato e di governo hanno “discusso lo stato dei colloqui per il cessate il fuoco in Ucraina” e che “L’intenso lavoro sul piano di pace proseguirà nei prossimi giorni”, sottolineando che “I quattro leader hanno convenuto che questo è un momento cruciale per l’Ucraina e per la sicurezza comune nell’area euro-atlantica”.
Intanto, il Presidente del Consiglio europeo, Costa, nella lettera di invito ai leader e alle leader Ue, in vista del vertice del 18 e 19 dicembre, preceduto dal Vertice UE-Balcani occidentali, ha scritto: “Ci saranno discussioni cruciali al Consiglio europeo del 18 e 19 dicembre con particolare attenzione a due questioni: l’Ucraina e la sicurezza nel nostro continente e il quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea per il periodo 2028-2034. Inizieremo la riunione del Consiglio europeo con una discussione sull’Ucraina. I recenti sviluppi evidenziano la necessità di un’azione urgente da parte dell’UE. Al Consiglio europeo di ottobre ci siamo impegnati ad affrontare le urgenti esigenze finanziarie dell’Ucraina per il 2026-2027, anche per i suoi sforzi militari e di difesa. Nella nostra prossima riunione dovremo decidere, sulla base dei lavori preparatori in corso, come attuare tale impegno. Mentre scrivo questa lettera, sono in corso gli sforzi diplomatici per raggiungere una pace giusta e duratura in Ucraina. In questo contesto, discuteremo su come continuare a difendere al meglio gli interessi dell’Europa e su come rafforzare la posizione negoziale dell’Ucraina. Un elemento importante di questa equazione è l’aumento della pressione sulla Russia”.
Restando a Bruxelles, la Commissaria Ue per l’Allargamento Marta Kos , si è recata quest’oggi in Ucraina per discutere con gli Stati membri, in una riunione informale dei Ministri dell’UE, dell’adesione del Paese all’Unione europea, del programma di riforme dell’Ucraina , degli sviluppi in materia di Stato di diritto e degli sforzi di ricostruzione in corso sostenuti dall’Ue.
La Commissaria Kos, ha anche visitato una centrale termoelettrica, più volte colpita da Mosca e in fase di ripristino con il sostegno del Fondo di Sostegno Energetico dell’Ucraina, insieme con la Vice Ministra dell’Energia per l’Integrazione nell’UE ucraina, Yukhymchuk.
Per l’Italia, il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e Vicepremier, Tajani, parlando con i giornalisti a Nuova Delhi ,dopo l’incontro con il Premier indiano, Narendra Modi, il suo omologo Subrahmanyam Jaishankar, ed il consigliere per la Sicurezza nazionale, Ajit Doval, ha dichiarato: “Ho chiesto all’India di agire perché, avendo rapporti con la Russia, può sicuramente incidere per una soluzione della guerra in Ucraina. Loro mi hanno detto che durante l’incontro con Putin hanno parlato di pace, anche Modi mi ha detto che hanno lavorato per la pace. Anche perché hanno relazioni con la Russia e questo è un fatto utile perché hanno relazioni, ma hanno posizioni diverse dalla Cina. Quindi è importante che abbiano spinto Putin a trovare un accordo”.
Quanto alla questione dell’uso degli asset russi congelati per finanziare un prestito europeo all’Ucraina , la Presidente della Banca Centrale Europea, Lagarde, ha aperto al meccanismo, dichiarando: “È nostro dovere continuare a sostenere e difendere l’Ucraina e credo che lo schema che è stato preparato sia la soluzione più vicina a qualcosa che sia in linea con i principi internazionali. Se riusciamo a spiegare la nostra posizione ,penso che gli investitori in asset denominati in euro si renderanno conto che non si tratta di una pratica ricorrente con cui ci impossessiamo della proprietà altrui, ma di un caso eccezionale che peraltro non rimuove il titolo di proprietà della Russia su quegli asset”.
A tal proposito, secondo il quotidiano belga Le Soir, il Premier belga Bart De Wever, che ha riferito oggi in Parlamento in merito a Euroclear e sui beni russi bloccati, ha affermato che l’Unione europea deve ricercare soluzioni più appropriate rispetto al “furto” del denaro della Banca centrale russa, evidenziando che , seppur dubbioso sull’utilizzo di risorse russe per un prestito di emergenza”, il Belgio è favorevole a trovare una soluzione per l’Ucraina.
Il Premier belga De Wever ha sottolineato: “Non vogliamo bloccare l’Ue, ma rimango scettico. È un sacco di lavoro per una settimana. La partita non è ancora finita. Se numerosi Paesi, nonostante le mie obiezioni, vogliono ancora procedere con un prestito di riparazione, allora ho chiaramente affermato che ci sono tre condizioni cruciali. L’Europa deve presentare una soluzione solida e non ne ho ancora vista una”.
Tali condizioni per il via libera del Belgio all’utilizzo di asset russi a Bruxelles, nell’ambito del Consiglio UE del 18 e 19 dicembre, sono: un sistema di backstop che garantisca a Euroclear la restituzione immediata degli asset russi a seguito di una condanna o di un accordo di pace, una ripartizione europea delle potenziali richieste di risarcimento da parte di Mosca e un accordo sull’utilizzo dei fondi al di fuori di Bruxelles.
Da Mosca, il portavoce del Cremlino, Peskov, plaudendo alle dichiarazioni del Presidente USA Trump, poiché in linea con Mosca, nella consueta conferenza stampa, secondo quanto riportato dall’agenzia Tass, ha detto: “Stiamo lavorando per la pace, non per una tregua; una pace sostenibile, garantita e duratura, raggiunta attraverso la firma di documenti è una priorità assoluta”, seguito dal ministro degli Esteri russo Lavrov, che, intervenendo al Consiglio della Federazione (il Senato russo), ha evidenziato: “Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump è l’unico leader occidentale a mostrare di comprendere le cause profonde del conflitto in Ucraina. Gli Stati Uniti stanno mostrando crescente impazienza. Soprattutto il Presidente Trump, che, come ho già detto, è l’unico leader occidentale il quale, subito dopo l’insediamento nel gennaio di quest’anno, ha iniziato a mostrare comprensione delle ragioni che hanno reso inevitabile la guerra in Ucraina. Tali dinamiche profonde, che sono alla base delle azioni ostili contro la Federazione Russa da parte dell’Occidente, sono state alimentate per molti anni dal predecessore (l’ex presidente degli Stati Uniti Joe) Biden e dai suoi sodali europei. Non faremo la guerra all’Europa, non abbiamo nessuna intenzione di farlo. Lo ha detto anche il Presidente Vladimir Putin. Mosca risponderà a qualsiasi azione ostile, tra cui lo schieramento di contingenti militari europei in Ucraina e l’espropriazione di beni russi. L’Europa ha l’illusione di pensare di poter sconfiggere la Russia; avendo investito tutto il loro capitale politico nella guerra contro la Russia, usando le mani e i corpi dei cittadini ucraini, continuano, in una cecità politica senza speranza, a illudersi di poter in qualche modo sconfiggere il nostro Paese”.
In merito alle dichiarazioni del Presidente ucraino Zelensky sulla possibilità di elezioni presidenziali in Ucraina, se gli USA forniranno garanzie di sicurezza, la portavoce del ministero degli Esteri russo Zakharova , a Radio Sputnik, come riportato dall’agenzia Tass, ha commentato: “Zelensky dice di volere l’indipendenza dell’Ucraina, ma chiede che altri Paesi garantiscano la possibilità di tenere elezioni, e al contempo chiama queste elezioni democratiche; ciò, assomiglia al teatro di Karabas-Barabas”.
Nel frattempo, sul campo, proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. La notte scorsa, infatti, le forze di Mosca hanno attaccato Odessa, causando danni a infrastrutture.
Il ministero della Difesa russo ha poi rivendicato il raid, dichiarando in una nota: “Aerei tattici, droni d’attacco, forze missilistiche e artiglieria dei gruppi di forze russe hanno colpito un impianto di difesa ucraino e impianti di rifornimento di carburante ed energia a supporto delle operazioni delle forze armate ucraine. Sono state colpite anche basi temporanee delle forze ucraine in 146 aree”.
Sempre il ministero della Difesa di Mosca ha fatto sapere che: “ La scorsa notte ,sono stati intercettati o distrutti 20 droni ucraini, tra cui 16 sulla regione di Bryansk Region, due su quella di Kaluga Region, e uno ciascuno su Belgorod e Mosca”.
Oggi, invece, secondo l’agenzia ucraina Unian, informata da fonti dell’SBU, i droni navali dell’SBU, il servizio segreto ucraino, hanno colpito la petroliera russa Dashan, appartenente alla “flotta ombra” russa, nel Mar Nero, causando danni critici.
Secondo Ukrainska Pravda, l’imbarcazione si stava muovendo nella zona economica esclusiva dell’Ucraina e viaggiava alla massima velocità con il transponder spento.
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