di Federica Marengo sabato 8 novembre 2025

-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. A informare circa gli ultimi raid delle forze di Mosca, il Presidente ucraino Zelensky, il quale, dichiarando che la notte scorsa le forze russe hanno lanciato 450 droni e 45 missili contro il Paese e, preso di mira aree residenziali, infrastrutture e impianti energetici, ha spiegato: “È in corso un’operazione di soccorso a Dnipro. Durante la notte, la Russia ha colpito la città, centrando un edificio residenziale. Al momento, si sa che 11 persone sono rimaste ferite, tra cui bambini. Purtroppo, una persona è morta. Purtroppo, una persona è morta nella regione di Kharkiv e ci sono vittime nelle regioni di Kiev e Poltava. Ci sono stati attacchi anche nelle regioni di Kirovohrad, Mykolaiv, Sumy e Cernihiv. Dalla sera, la regione di Odessa è sotto attacco”.
Più tardi, la Premier ucraina, Svyrydenko, ha fatto sapere che 2 persone (il dato è stato poi aggiornato a 3 vittime) sono state uccise e 12 ferite, nella città di Dnipro, una persona nella regione di Kharkiv e , che le strutture energetiche nelle regioni di Kiev, Poltava e Kharkiv sono state danneggiate e il governo e le compagnie energetiche stanno lavorando per ripristinare la fornitura di elettricità, acqua e riscaldamento.
Infatti, a seguito di tali attacchi, il gestore dell’energia elettrica ucraino ha annunciato delle interruzioni programmate in diverse regioni del Paese, tra cui, Kiev, dove i blackout si protrarranno fino al ripristino della rete.
La situazione più grave è stata registrata nella regione centrale di Poltava, dove due città, Kremenchuk, con una popolazione di 200.000 abitanti, e Horishni Plavni, di 50.000 residenti, hanno perso la maggior parte dell’elettricità e stanno utilizzando generatori per fornire acqua.
In merito, il Presidente ucraino Zelensky , in un post social, ha evidenziato: “Per ogni attacco di Mosca alle infrastrutture energetiche volto a danneggiare la popolazione prima dell’inverno deve esserci una risposta con sanzioni mirate a tutta l’energia russa, senza eccezioni. Nel corso della notte, le Forze di Difesa ucraine hanno neutralizzato più di 400 droni, un risultato significativo, ottenuto grazie alle nostre unità di sistemi senza pilota, all’aviazione militare e ai gruppi mobili. La guerra elettronica ha svolto il suo compito. Anche alcuni missili sono stati abbattuti, naturalmente, è estremamente difficile contrastare missili balistici e aerobalistici. Solo pochi sistemi al mondo sono in grado di intercettare efficacemente tali missili e, per proteggere l’intero territorio, abbiamo bisogno di molti più sistemi e missili di questo tipo. Stiamo lavorando con gli Stati Uniti per acquistare altri Patriot e contiamo molto sul supporto. Sono grato a ogni leader, a ogni nostro amico in Europa, in America, in Asia, che sta cercando di aiutarci”.
Il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, ha dichiarato: “Nessuno al mondo vuole che questa guerra continui, tranne la Russia. Putin continua a seminare il terrore perché crede ancora di poter vincere e sfuggire alla responsabilità per tutti i crimini commessi. Per porre fine a questa guerra, abbiamo bisogno di una pressione internazionale sufficiente a costringere Putin a fermarsi. La guerra finirà quando priveremo la Russia dei proventi energetici, degraderemo la sua macchina da guerra con attacchi a lungo raggio e priveremo Putin dell’illusione che il suo terrore lo porterà da qualche parte, se non sul banco degli imputati del tribunale speciale”.
Riguardo ai raid russi sulle sottostazioni elettriche , l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), in un post social, ha sottolineato: “La sicurezza nucleare in Ucraina rimane estremamente precaria durante il conflitto militare. Due centrali nucleari operative , Khmelnitskyy e Rivne , hanno dovuto ridurre la produzione di energia elettrica dopo un attacco notturno a una sottostazione elettrica fondamentale per la sicurezza nucleare. Il direttore generale Rafael Grossi ribadisce la necessità di moderazione al fine di mantenere la sicurezza nucleare ed evitare incidenti con gravi conseguenze radiologiche”.
Centrenergo, società che produce l’8% dell’elettricità generata in Ucraina, via social, ha fatto sapere che si è trattato del: “peggiore attacco alle le nostre centrali termiche dall’inizio della guerra. Un numero senza precedenti di missili e un numero infinito di droni, che ogni minuto colpivano le stesse centrali termiche che avevamo ricostruito dopo il devastante attacco del 2024. Non è passato nemmeno un mese dall’attacco precedente e stanotte, contemporaneamente, il nemico ha colpito tutta la nostra capacità di generazione. Le centrali sono in fiamme! Ora la produzione è pari a zero. Zero! Abbiamo perso ciò che avevamo ricostruito lavorando 24 ore su 24. Completamente!”.
Dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia, invece, hanno reso noto che la fornitura di energia, attraverso una linea di riserva da 330 kilovolt è stata ripristinata dopo essere stata interrotta a maggio.
Sul fronte russo, il ministero della Difesa di Mosca ha dichiarato di aver lanciato “un massiccio attacco con armi aeree, terrestri e marittime a lunga gittata e ad alta precisione” contro gli impianti di produzione di armi e di energia in risposta agli attacchi di Kiev contro la Russia, tra cui un raid con tre droni che ha colpito una sottostazione elettrica nella regione settentrionale russa di Vologda.
Tuttavia, il ministero della Difesa russo ha reso noto , vi social, che he le sue forze hanno conquistato Vovche, nella regione di Dnipropetrovsk e che queste ultime continuano ad avanzare in aspre battaglie intorno alle città chiave di Pokrovsk e Kupiansk, che sarebbero state circondate, dichiarazione, smentita da Kiev.
Per la Cnn, che cita militari ucraini sul terreno, però, le forze russe sembrerebbero essere sul punto di conquistare la città di Pokrovsk.
Le unità delle Forze di difesa dell’Ucraina nell’area di responsabilità del gruppo Est, hanno ribadito, via social, che le truppe russe continuano a tentare di infiltrarsi nella periferia settentrionale di Pokrovsk, ma senza successo; che nella città sono in corso operazioni a tappeto per identificare ed eliminare l’esercito russo e, che intensi combattimenti sono in corso anche nell’area di Myrnohrad, dove le Forze di difesa “mantengono con sicurezza le loro posizioni e non danno al nemico la possibilità di prendere piede in periferia”.
Intanto, ieri, il Premier ungherese Orban, ha incontrato il Presidente USA Trump alla Casa Bianca, con il quale, al termine di un colloquio, ha siglato una collaborazione e un’alleanza su: energia, immigrazione e pace in Ucraina.
Il Presidente Trump, definendo Orban “un grande leader”, ha affermato: “Sta facendo un grande lavoro nel suo Paese”, per poi annunciare una deroga di un anno all’Ungheria sulle sanzioni previste per l’acquisto di petrolio e gas russi, in cambio della quale, Budapest acquisterà 600 milioni di dollari di gas naturale liquefatto USA.
Trump, poi, rispondendo a una domanda della stampa durante il suo incontro con il Premier ungherese, Orban, sulle ragioni della cancellazione dell’incontro a Budapest con il Presidente russo Putin, ha detto: “La Russia non vuole ancora fermare la guerra”, confermando che, in caso di incontro con Putin, questo si terrà a Budapest: “Mi piacerebbe tenere l’incontro in Ungheria, a Budapest, se dovessimo farlo”.
Da Bruxelles, l’Alta rappresentante per la politica estera dell’Ue Kaja Kallas ha reso noto che la Commissione Ue , alla luce “dei continui sabotaggi e delle interferenze dei droni sul suolo europeo”, (l’ultimo episodio ha costretto l’aeroporto belga di Liegi ad interrompere momentaneamente il traffico aereo) ha deciso l’introduzione di una stretta alle norme sui visti per i cittadini russi, sottolineando: “È difficile giustificare l’inizio di una guerra e aspettarsi di poter circolare liberamente in Europa. Viaggiare all’interno dei confini dell’Ue è un privilegio e non un diritto”.
Immediata la replica di Mosca, con la portavoce del ministero degli Esteri, Zakharova che ha affermato : “Perché l’Europa occidentale dovrebbe avere turisti facoltosi quando ci sono migranti illegali che vivono di sussidi e fuggitivi ucraini?”.
Riguardo al dossier relativo all’uso degli asset russi congelati per finanziare la difesa di Kiev, il Premier slovacco Fico ha dichiarato: “La Repubblica Slovacca, finché sarò Primo ministro, non parteciperà ad alcun meccanismo legale o finanziario volto a confiscare beni congelati, che finirebbero per essere spesi in armamenti in Ucraina. Vogliamo porre fine alla guerra o la stiamo alimentando?”.
Quanto all’eventuale ripresa dei test nucleari da parte degli USA, il rappresentante permanente della Russia alle Nazioni unite, Vasili Nebenzia, ha detto: “Questo ha provocato shock nel mondo e negli stessi Stati uniti, perché molti comprendono il pericolo di un simile passo, il rischio connesso alla ripresa dei test nucleari, che non si svolgevano dai primi anni Novanta. Potrebbe portare a una nuova escalation, a un giro di vite nella corsa agli armamenti e, in generale, a conseguenze imprevedibili. Ma stiamo seguendo con attenzione la situazione”.
In merito, secondo l’agenzia russa Tass, il ministro degli Esteri russo, Lavrov ha dichiarato che sono in corso i lavori relativi all’ordine impartito la scorsa settimana dal Presidente Putin di preparare proposte per un possibile test nucleare russo e che la Russia non ha ricevuto alcun chiarimento dagli Stati Uniti in merito all’ordine impartito il mese scorso dal Presidente Donald Trump alle forze armate statunitensi di riprendere i test nucleari.
Sulla questione, il segretario generale della Nato, Rutte, in un’intervista al quotidiano tedesco Welt am Sonntag, ha detto: “È importante comunicare di più con le nostre società in merito alla deterrenza nucleare, per garantire che comprendano come essa contribuisca alla nostra sicurezza collettiva. E’ necessario un dibattito pubblico più trasparente sul ruolo dell’arsenale atomico nel mantenimento della pace”, accusando la Russia di utilizzare una “retorica nucleare pericolosa e irresponsabile”, ma sottolineando che “non c’è motivo di panico, perché la Nato dispone di un potente sistema di deterrenza nucleare che serve a preservare la pace”.
Il segretario dell’Alleanza Atlantica Rutte ha poi aggiunto al riguardo: “Il Presidente russo, Vladimir Putin, deve sapere che una guerra nucleare non potrà mai essere vinta e non dovrà mai essere combattuta”.
©Riproduzione riservata