di Federica Marengo lunedì 27 ottobre 2025

Proseguono gli attacchi incrociati tra Russia e Ucraina. La notte scorsa, infatti, le forze di Mosca hanno effettuato raid su diverse regioni del Paese con 100 droni, 66 dei quali neutralizzati , secondo l’aviazione militare di Kiev.
In particolare, a Sumy, un drone russo contro un minibus ha causato la morte di una persona e il ferimento di altre 13. Inoltre, in seguito agli attacchi, si è verificato un blackout nella regione.
Al buio, dopo un raid, anche Zaporizhzhia, dove 1700 case sono rimaste senza corrente elettrica.
Il Presidente ucraino Zelensky, poi, ha smentito quanto dichiarato dal Cremlino, secondo cui 5 mila soldati sono stati circondati a Kupyansk, affermando che si tratta di una “menzogna russa”.
Il leader di Kiev ha anche fatto sapere che a “Pokrovsk ,nella regione ucraina del Donetsk, e “nelle zone limitrofe, sono in corso aspre battaglie”, sottolineando in un post social: “Ogni attacco della Russia è un tentativo di causare il maggior danno possibile alla vita quotidiana. Questa settimana, si tratta di attacchi contro edifici residenziali, contro la nostra popolazione, contro i bambini e contro le infrastrutture civili. Questi sono i principali obiettivi dei russi. In una sola settimana, la Russia ha utilizzato quasi 1.200 droni da attacco, più di 1.360 bombe aeree guidate e oltre 50 missili di vario tipo contro l’Ucraina.
Le pressioni sulla Russia hanno prodotto risultati significativi: il 19° pacchetto di sanzioni dell’Ue e le nuove sanzioni statunitensi contro il petrolio russo. Siamo grati ai nostri partner per questi passi, ma è importante non fermarsi. Contiamo sulla sincronia di queste sanzioni tra le giurisdizioni del G7 e gli altri partner. E, naturalmente, sono necessarie ulteriori restrizioni tariffarie e sanzionatorie contro la Russia e tutti coloro che la aiutano a rimanere a galla”.
Sul fronte russo, il ministero della Difesa di Mosca ha reso noto di aver abbattuto 193 droni ucraini sulla regione di Bryansk, dove una persona è morta e 5 sono rimaste ferite, mentre decine di droni di Kiev verso Mosca sono stati intercettati dalle forze russe , che ne hanno abbattuti 30.
Raid ucraini sono stati registrati anche a Belgorod, dove una persona è morta e 17 sono rimaste ferite.
Sempre nelle scorse ore, il Centro nazionale di gestione delle crisi della Lituania ha reso noto che la Lituania ha chiuso il suo confine con la Bielorussia a tempo indeterminato dopo che, per la terza notte consecutiva, alcuni palloni aerostatici hanno violato lo spazio aereo lituano.
In merito, la Premier della Lituania ,Inga Ruginienė, in un post social, ha scritto: “Gli autocrati stanno mettendo nuovamente alla prova la resilienza dell’Ue e della Nato contro le minacce ibride. Negli ultimi giorni, decine di palloni aerostatici riempiti di elio provenienti dalla Bielorussia sono entrati nel nostro spazio aereo, dirigendosi verso i principali aeroporti e causando disagi al traffico aereo civile. Ciò richiede una risposta unitaria e risoluta: sanzioni più severe nei confronti della Russia e della Bielorussia, suo alleato; attivazione delle squadre di risposta ibrida dell’UE e delle misure Frontex; isolamento continuo dei regimi ostili e garanzia che essi rispondano delle loro azioni; rafforzamento delle capacità di difesa delle infrastrutture. La nostra risposta determinerà fino a che punto gli autocrati oseranno spingersi”.
Intanto, a Mosca, il Presidente russo Putin, in un video in cui è apparso vestito in mimetica, ha annunciato che la Difesa russa ha testato un missile a propulsore nucleare, Burevestnik, definito: “invincibile”.
A tal proposito, il portavoce del Cremlino Peskov, nella consueta conferenza stampa, rispondendo alle domande dei cronisti e delle croniste, ha dichiarato : “La Russia si occupa costantemente di garantire la propria sicurezza. È proprio nell’ottica di questo obiettivo che vengono sviluppati nuovi sistemi d’arma, tra cui quello citato. Garantire la sicurezza è di vitale importanza per la Russia, soprattutto alla luce dell’atteggiamento militarista che sentiamo ora da parte degli europei, in primo luogo, che sono in uno stato di isteria interna, russofoba, aggressiva e bellicosa. In questo contesto, la Russia deve fare tutto il possibile per essere in grado di garantire la propria sicurezza”.
Poi, riguardo ai rapporti con gli USA, Peskov ha sottolineato: “I contatti informali sono nel complesso una componente molto importante del dialogo, tanto più alla luce del fatto che gli Stati Uniti hanno intrapreso una serie di azioni ostili nei confronti della Federazione Russa. Si tratta solo di un piccolo passo in un percorso molto lungo”.
Infine, sull’incontro negli USA tra l’inviato russo Dmitriev e il segretario di Stato americano Rubio, ha detto: “Non c’è stato un incontro tra Putin e l’inviato negli Usa Kirill Dmitriev dopo il ritorno di questi da Washington, ma d’altra parte Dmitriev potrebbe aver riferito per telefono”, aggiungendo in merito alle parole del Presidente Trump su un sottomarino nucleare al largo delle coste della Federazione Russa: “Questo è il punto di vista del capo dello Stato americano”.
Riguardo all’incontro tra il Presidente russo Putin e il Presidente USA Trump a Budapest, rinviato dagli USA, invece, il ministro degli Esteri russo Lavrov, riecheggiato poi dal consigliere del Cremlino, Yuri Ushakov, in un’intervista al canale YouTube ungherese Ultrahang, ha sottolineato: “Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha invitato il Presidente Vladimir Putin a incontrarsi a Budapest. Il Presidente Putin ha accettato e si è offerto di preparare l’incontro. Quindi, c’è un’iniziativa e noi siamo persone educate. Quando veniamo invitati, diciamo di essere d’accordo e concordiamo su formato, luogo e orario. Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha poi dichiarato che l’invito sarebbe stato annullato. In seguito, gli americani hanno affermato che ‘annullamento’ significava ‘rinvio’. Quindi ,tutto dipende da loro, da chi ha iniziato”.
Lavrov, quest’oggi, ha incontrato a Mosca la sua omologa nordcoreana ,Choe Son Hui, alla quale ha ribadito al suo arrivo al bilaterale la volontà di Mosca di rafforzare la cooperazione, ringraziando la Corea del Nord per il contributo militare dato a Kursk: “I russi non dimenticheranno mai le gesta dei soldati e degli ufficiali dell’esercito nordcoreano nella regione di Kursk. Discuteremo sicuramente della situazione internazionale, della situazione nella vostra regione, in Eurasia in generale e della nostra stretta interazione. Le nostre relazioni negli ultimi mesi hanno ricevuto un ulteriore, potentissimo impulso nello sviluppo degli accordi fondamentali che i nostri leader hanno raggiunto nel giugno 2024 durante il vertice di Pyongyang”.
La ministra degli Esteri nordcoreana, Choe Son Hui, successivamente , ha incontrato il Presidente Putin, il quale, ricordando la visita in Cina dove ha incontrato Kim Jong Un, ha dichiarato che “le relazioni tra Mosca e Pyongyang si stanno sviluppando come previsto”.
Nel frattempo, il Presidente USA, Trump, rispondendo alle domande della stampa, a bordo dell’Air Force One, diretto in Giappone per la seconda tappa del suo viaggio in Asia, riguardo all’annuncio da parte del Presidente russo Putin del test di un nuovo missile da crociera a propulsione nucleare , ha detto che il test “non è stato appropriato”, evidenziando: “Putin dovrebbe far cessare la guerra. Una guerra che avrebbe dovuto durare una settimana sta per iniziare il suo quarto anno. È quello che dovrebbe fare invece di testare missili”.
Ieri, il numero uno della Casa Bianca, che nell’incontro di giovedì con il Presidente cinese Xi Jinping parlerà della guerra in Ucraina e della possibile mediazione di Pechino con Mosca per arrivare a un’intesa tra le parti, aveva detto che, senza un accordo, non perderà il suo tempo con il Presidente russo Putin e che renderà nota a tempo debito la propria decisione sull’eventuale introduzione di nuove sanzioni a Mosca.
Stessa richiesta, quella di mediazione, rivolta a Pechino, dal Presidente del Consiglio Ue, Costa, che, a margine del vertice Asean a Kuala Lumpur, dopo aver incontrato il Premier cinese Li Qiang , ha dichiarato: “Ho espresso l’aspettativa dell’Ue che la Cina contribuisca a porre fine alla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina che rappresenta una minaccia esistenziale per la sicurezza dell’Ue. L’Ue continuerà ad aumentare la pressione su Mosca”.
Restando in ambito Ue, secondo Politico Europe, che cita fonti diplomatiche, in alternativa all’uso degli asset russi congelati per finanziare prestiti all’Ucraina, diversi leader Ue hanno proposto un piano di debito congiunto per Kiev, ovvero, come riferito dalla testata : “I Paesi dell’Unione potrebbero essere chiamati a raccogliere decine di miliardi di euro. L’opzione essere inclusa in un documento che la Commissione europea presenterà alle capitali dell’Ue nelle prossime settimane”.
Stamane, la portavoce Ue Paula Pinho, nella consueta conferenza stampa della Commissione, ha confermato che sono sul tavolo “altre opzioni”.
Il Presidente ucraino Zelensky in un’intervista telefonica ad Axios, ha fatto il punto della situazione, evidenziando: “Il Presidente Trump è preoccupato per un’escalation. Ma penso che se non ci saranno negoziati, ci sarà comunque un’escalation. Penso che se Putin non si fermerà, avremo bisogno di qualcosa per fermarlo. Le sanzioni sono una di queste armi, ma abbiamo anche bisogno di missili a lungo raggio”.
Quindi, parlando del suo ultimo colloquio alla Casa Bianca con il Presidente Trump, lo ha definito “costruttivo”, ma ha ammesso che “non è stato facile”, evidenziando , però, come via siano posizioni comuni sul congelamento della linea del fronte.
E ancora ,parlando delle sanzioni a Mosca, Zelensky ,ha detto che le nuove sanzioni statunitensi contro le compagnie petrolifere russe potrebbero ridurre le esportazioni di petrolio del 50%, con una perdita di entrate pari a 5 miliardi di dollari al mese e di sperare che “seguiranno nuove sanzioni secondarie e misure parallele da parte del Congresso”.
Quanto ai missili Tomahawk, Zelensky ha riferito di aver spiegato a Trump che l’Ucraina non avrebbe nemmeno bisogno di usare immediatamente i missili Tomahawk, ma che, “se Putin capirà che non negoziare comporta il rischio di problemi con le strutture energetiche russe, allora negozierà”, sottolineando: “Non parliamo solo dei Tomahawk. Gli Stati Uniti hanno molte cose simili che non richiedono molto tempo per l’addestramento. Penso che l’unico modo per lavorare con Putin sia attraverso la pressione”.
In ultimo, il Presidente ucraino Zelensky ha detto di aver discusso la scorsa settimana al Consiglio Ue con il Premier britannico Starmer e con gli altri leader europei della proposta di un piano di pace Ue-Ucraina, su modello del piano di pace per Gaza del Presidente Trump e che “vi lavoreranno nella prossima settimana o nei prossimi dieci giorni”, ma ha affermato di essere scettico sul fatto che Putin sia pronto ad accettare qualsiasi piano di pace.
Al riguardo, il Viceministro degli Esteri russo ,Mikhail Galuzin, ha dichiarato che “ La Russia non si fa nessuna illusione su un piano di pace europeo per l’Ucraina, perché finora la politica dei Paesi dell’Europa occidentale è stata “totalmente irresponsabile”, sottolineando: “All’inizio, contemplavano di infliggere la cosiddetta sconfitta strategica alla Russia, e ovviamente questo era un compito impossibile dall’inizio. Ora gli stessi politici chiedono un cessate il fuoco immediato senza alcuna precondizione. In altre parole, questi Paesi semplicemente non vogliono vedere l’ovvio: per risolvere la crisi ucraina, dobbiamo lavorare duramente per eliminare le cause alla radice”.
Il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha , nel corso di una conferenza stampa, ha invitato alti funzionari statunitensi, tra i quali l’inviato speciale del Presidente degli Stati Uniti Steve Witkoff, a visitare l’Ucraina.
In campo per la pace, anche il Premier ungherese Orban, contrario alle sanzioni a Mosca e all’uso di asset congelati russi per prestiti volti a finanziare la difesa di Kiev, che , in un colloquio con La Repubblica, a margine della sua visita a Roma, ha detto: “Abbiamo appaltato agli americani e ai russi la possibilità di risolvere la guerra. Purtroppo, non abbiamo un ruolo. L’Europa è totalmente fuori dai giochi. Presto sarò da Trump per risolvere il problema delle sanzioni al petrolio. Il punto importante è il futuro dell’economia europea, perché sulla guerra resta ben poco da fare”.
Quindi, il Premier Orban, che sarà a Washington la prossima settimana per discutere con il Presidente Trump di questioni energetiche, ha incontrato questa mattina, in Vaticano, Papa Leone XIV. In merito, come si legge nel comunicato della Sala Stampa vaticana: “Nel corso del cordiale colloquio in Segreteria di Stato sono state sottolineate le solide relazioni bilaterali e l’apprezzamento per l’impegno della Chiesa cattolica nel promuovere lo sviluppo sociale e il benessere della comunità ungherese, con particolare attenzione al ruolo della famiglia, alla formazione e al futuro dei giovani, nonché all’importanza della tutela delle comunità cristiane più vulnerabili. Ampio spazio è stato riservato altresì alle questioni europee, con particolare attenzione al conflitto in Ucraina, e alla situazione in Medio Oriente”.
Nel pomeriggio, il Premier Orban ha incontrato a Palazzo Chigi, la Presidente del Consiglio Meloni. Sul tavolo del bilaterale, come riportato in una nota: le prospettive delle relazioni bilaterali e i principali temi dell’attualità internazionale, con particolare riferimento alla situazione in Ucraina, agli sviluppi in Medio Oriente e all’agenda europea, nonché le iniziative per una gestione efficace e innovativa dei flussi migratori.
Inoltre, Palazzo Chigi ha anche sottolineato che : “I due leader hanno infine discusso delle opportunità offerte dallo strumento europeo SAFE, valutando possibili sinergie tra Italia e Ungheria a sostegno delle rispettive capacità industriali e tecnologiche”.
Il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e Vicepremier, Tajani, a margine degli Stati generali della Space Economy in corso alla Farnesina, ha ribadito il sostegno all’Ucraina da parte dell’Italia, affermando: “Stiamo lavorando ad un nuovo pacchetto di aiuti per l’Ucraina, ci sta lavorando Il ministero della Difesa. Certamente non ci tireremo indietro, aiuteremo l’Ucraina come facciamo da quasi quattro anni a questa parte, quindi sia dal punto di vista degli aiuti economici sia da quelli politici, quelli finanziari e quelli militari. Non manderemo soldati a combattere, e non autorizzeremo l’uso delle armi in territorio russo perché non siamo in guerra con la Russia, difendiamo soltanto il diritto dell’Ucraina a garantire la propria indipendenza”.
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