di Federica Marengo lunedì 20 ottobre 2025

-Dopo l’incontro alla Casa Bianca del 17 ottobre con il Presidente USA Trump, che ha frenato sull’invio a Kiev dei missili a lungo raggio Tomahawk per colpire nel territorio russo per evitare un’escalation e, dopo l’annuncio da parte dello stesso Trump di un incontro con il Presidente russo Putin a Budapest, il Presidente ucraino Zelensky, in un’intervista a NBC, si è detto pronto a recarsi in Ungheria , se invitato, per partecipare al vertice tra il leader di Washington e di Mosca, aggiungendo che Putin “è abbastanza simile ad Hamas, ma è più forte” e, che, per questo “bisogna esercitare maggiore pressione”.
Inoltre, Zelensky, che ha presentato al Parlamento il progetto di legge per prorogare la legge marziale di 90 giorni , a partire dal 5 novembre, ha fatto sapere di aver chiesto, al termine dei colloqui avuti a Washington con i produttori di armi americani, che al suo Paese vengano forniti 25 missili Patriot per la difesa aerea, allo scopo di “respingere i crescenti attacchi aerei russi”.
Stamane, poi, il leader ucraino, che ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente francese Macron, nel quale ha invitato gli alleati ad applicare la giusta pressione sulla Russia, per spingere la situazione verso la fine della guerra, in un punto stampa con alcuni media, riportato dal sito della tv pubblica, Suspilne, e dalla testata Rbc-Ukraine, ha dichiarato che l’inviato USA, Steve Witkoff, durante l’incontro alla Casa Bianca , gli ha comunicato la richiesta della Russia di ritirare le truppe dalle regioni di Donetsk e Luhansk, in quanto la Russia ha inserito questi territori nella sua Costituzione , sottolineando: “Ho spiegato sia al Presidente Trump sia a Witkoff che la posizione dell’Ucraina in questo contesto non è cambiata. Ho chiesto a Witkoff che se domani Putin aggiungesse qualcosa alla costituzione della Federazione Russa dopo la fine della guerra, dovremmo di nuovo lasciare qualche territorio? E se, per esempio, aggiungessi alla costituzione dell’Ucraina due regioni della Federazione Russa, loro lascerebbero questi territori? È un modello che non funziona”.
In ultimo, sulla disponibilità di Mosca a ritirarsi dalle parti occupate delle regioni di Kherson e Zaporizhzhia in cambio del ritiro dell’Ucraina dalle regioni di Donetsk e Luhansk, o viceversa, di non occupare i territori controllati dall’Ucraina delle regioni di Zaporizhzhia e Kherson, Zelensky ha risposto che la Russia non ha una posizione chiara al riguardo.
Intanto, il Presidente USA Trump, rispondendo alle domande dei cronisti a bordo dell’Air Force One, ha smentito il Washington Post, secondo cui avrebbe parlato, sia con il Presidente Putin che con il Presidente Zelensky, della cessione del Donbass, affermando: “No, non ne abbiamo discusso. Noi pensiamo che quello che dovrebbero fare è fermarsi lungo la linea di battaglia dove si trovano ora. Il resto è molto duro da negoziare. Ci sono così tante differenze. Quello che dico è che dovrebbero fermarsi ora lungo le linee del fronte, tornare a casa, smettere di uccidere. Al momento, il Donbass dovrebbe rimanere così com’è ora e le due parti potranno negoziare qualcosa più avanti”.
Nelle ultime ore, poi, in occasione dell’incontro allo studio Ovale col Premier australiano ,Anthony Albanese, il Presidente Trump, rispondendo alla domanda se spera nella fine della guerra in Ucraina, ha risposto che si arriverà al termine del conflitto e che l’ Ucraina potrebbe ancora vincere, ma che non crede lo farà e che potrebbe accadere qualsiasi cosa e ha precisato di aver chiesto all’omologo russo, Putin, di fermare gli attacchi contro i civili ucraini.
Trump ha anche sottolineato: “Stiamo cercando di raggiungere un accordo. Se lo raggiungiamo, è fantastico. Se non lo raggiungiamo, saranno in molti a pagarne le conseguenze”.
Riguardo all’incontro tra il Presidente Trump e il Presidente Putin, il ministero degli Esteri russo ha fatto sapere che, alla vigilia dell’incontro previsto per giovedì, vi è stata una discussione costruttiva tra il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, e il segretario di Stato USA , Marco Rubio, sulle possibili misure concrete da adottare per attuare gli accordi raggiunti durante la conversazione telefonica del 16 ottobre tra i due leader.
Il vice-portavoce del Dipartimento di Stato, Tommy Pigott, ha fatto sapere in una nota che il segretario di Stato americano, Marco Rubio, nel colloquio telefonico di oggi con il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, nel quale si è parlato dei passi successivi alla telefonata del 16 ottobre tra il Presidente Trump e il Presidente Putin, ha sottolineato “la necessità di collaborare per giungere a una soluzione duratura del conflitto in Ucraina e che Rubio ha sottolineato l’importanza degli imminenti impegni come un’opportunità per Mosca e Washington di collaborare nel portare avanti una soluzione duratura della guerra tra Russia e Ucraina, in linea con la visione del presidente Trump”.
Sempre a tal proposito, il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto, in una conferenza stampa trasmessa sui suoi canali social, ha reso noto che domani si recherà in visita a Washington, non specificando chi incontrerà né quale sia l’agenda della visita negli Stati Uniti, mentre il ministro degli Esteri di Sofia, Georg Georgiev, si è detto pronto a fornire un corridoio aereo a Putin per raggiungere Budapest e incontrare Trump.
Al riguardo, il portavoce del Cremlino, Peskov, nella consueta conferenza stampa , ha dichiarato che Budapest è stata scelta come sede del prossimo vertice tra il Presidente russo Putin e il Presidente USA , Trump, poiché il Premier ungherese ha buoni rapporti con entrambi i leader e , che il lavoro sul vertice, che avrà lo scopo di promuovere una risoluzione del conflitto in Ucraina e sviluppare le relazioni tra Russia e Stati Uniti, è solo all’inizio.
La portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, in un’intervista all’agenzia Tass, ha sottolineato: “Noi, ovviamente, vediamo e sentiamo quello che sta accadendo. L’Unione europea e l’aggressiva comunità europea occidentale sono passate ad attuare, come piace a loro, azioni sovversive. Capiamo quello che vogliono fare. Intendo la comunità europea occidentale, alimentata dagli ex atteggiamenti ultra-liberali americani. Vogliono distruggere ogni aspirazione pacifica, dai colloqui sui negoziati di pace alle azioni reali”, ribadendo che l’invio di missili a lunga gittata USA, Tomahawk ,sarebbe per la Russia “inaccettabile, perché contraddice le dichiarazioni sulla pace fatte dagli occidentali”.
Quanto agli alleati dell’Ucraina, si è svolto stamane in Lussemburgo il Consiglio Affari Esteri, a margine del quale, l’Alta rappresentante Ue per la Politica estera, Kallas, ha fatto sapere che l’ok al via libera al 19° pacchetto di sanzioni , che non sarà l’ultimo, è atteso in settimana, nel corso del Consiglio Ue del 23 e 24 ottobre e, che i funzionari dell’Unione Europea incoraggiano nuove misure a sostegno della sicurezza energetica dell’Ucraina, sottolineando in merito al summit Trump-Putin a Budapest: “Non è bello vedere che una persona colpita da un mandato d’arresto della Corte Penale Internazionale va in una Paese dell’Ue , ma dobbiamo valutare il risultato dell’incontro. Preferirei che fosse Zelensky a incontrare Putin. Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump è sincero nel tentativo di porre fine alla guerra in Ucraina, ma i colloqui che escludono l’Ucraina e l’Europa saranno inconcludenti. Stiamo lavorando anche per convincere i nostri alleati in tutto il mondo che questi incontri non porteranno a nulla se l’Ucraina o l’Europa non ne faranno parte. Chi non vuole porre fine a questa guerra è la Russia. Non dobbiamo distrarci, dobbiamo fare in modo che anche la Russia voglia la pace. Fare pressione sull’Ucraina in quanto vittima non è l’approccio giusto, non solo per l’Ucraina, ma anche per la sicurezza europea e mondiale, perché se l’aggressione ha successo, ciò incoraggia a ripeterla altrove”.
Presente al Consiglio Affari Esteri, il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha, che, nel corso del suo intervento , informando gli alleati europei sui risultati dell’incontro tra il Presidente ucraino Zelensky e il Presidente USA, Trump, a Washington, ha dichiarato: “È possibile porre fine alla guerra della Russia contro l’Ucraina. Ma questo richiede pressione, pressione e ancora pressione. L’unica cosa che Putin capisce”, per poi evidenziare che la parte ucraina è pronta a un incontro bilaterale tra i leader dell’Ucraina e della Federazione Russa o a un formato trilaterale con il coinvolgimento del presidente degli Stati Uniti per raggiungere la pace e ritiene che tale incontro dovrebbe essere produttivo e , che il cessate il fuoco rimane determinante per un autentico processo di pace.
Sybiha, poi, parlando dell’adesione dell’Ucraina all’Ue, ha detto agli omologhi europei che per l’Ucraina “l’adesione all’Ue è un elemento di garanzia di sicurezza e un’importante scelta strategica” e , che “questo processo non può essere tenuto in ostaggio da un solo Paese”, l’Ungheria.
Infine, riguardo alla cooperazione difensiva tra l’Ue e l’Ucraina, il ministro ha richiesto agli Stati membri di includere Kiev nel programma SAFE e , sull’utilizzo dei beni russi congelati e la preparazione del “Prestito di riparazione”, ha sottolineato che “Kiev ha bisogno di questi fondi per le esigenze di difesa il prima possibile”.
Proprio per discutere del rafforzamento del sostegno all’Ucraina, come reso noto dal Presidente francese Macron, in Slovenia per l’ incontro dei Paesi del Mediterraneo, venerdì si riunirà a Londra la Coalizione dei Paesi Volenterosi, a cui parteciperà anche il Presidente ucraino Zelensky.
Riguardo allo stop dell’Ue alle importazioni di gas russo , per interrompere una delle principali fonti di finanziamento della guerra a disposizione di Mosca, stamane, durante una riunione dei ministri europei dell’Energia a Lussemburgo, è stato approvato dalla maggioranza degli Stati membri, (contrari, Slovacchia e Ungheria) il divieto di importare gas naturale russo nell’Unione europea entro la fine del 2027, che, ora, dovrà essere negoziato con il Parlamento europeo.
Il commissario Ue all’energia, Dan Jorgensen, ha così commentato, in un post social, il via libera per porre fine alle importazioni di energia dalla Russia: “Dal Consiglio Ue arriva un sostegno schiacciante al nostro divieto di importazione del gas russo. L’Ue potrà ottenere la sua indipendenza energetica. Per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento ai suoi cittadini e, non da ultimo, per sostenere l’Ucraina”.
Il ministro dell’Energia della Polonia, Milosz Motyka, rispondendo sull’opposizione di Slovacchia e Ungheria allo stop al gas russo , ha detto: “Durante il mio intervento, ma anche ascoltando i discorsi degli altri rappresentanti dei vari Paesi e del commissario Jorgensen, è emerso chiaramente che questi paesi riceveranno un sostegno specifico. Li sosterremo in termini di forniture di gas ai loro Paesi. Ciò, non può avere alcun impatto, e l’ho detto anche in termini di solidarietà europea sul portafoglio europeo. Una politica di questo tipo ha senso quando la solidarietà è bidirezionale, quando sosteniamo l’Ucraina nei momenti di difficoltà e allo stesso tempo ci sosteniamo a vicenda, in modo che in seguito queste azioni siano accolte in modo ampio e positivo nei paesi che non sono colpiti. Beh, questa non è certamente un’azione che minaccerà radicalmente la sicurezza energetica della Slovacchia o dell’Ungheria. Saremo insieme. Questo è il significato della solidarietà europea. Hanno lavorato su meccanismi per compensarli per queste forniture. Siamo anche in trattative bilaterali con la Repubblica slovacca. Siamo pronti a fornire sostegno in questo ambito, perché il principio fondamentale che dovrebbe guidare l’Unione europea e tutti gli Stati membri dovrebbe essere la solidarietà. E lo garantiremo anche in questo settore, in caso di una possibile minaccia di aumento dei prezzi da altre direzioni”.
Nel frattempo, sul fronte dei combattimenti, secondo i media ucraini, le forze russe, la notte scorsa, hanno attaccato con tre missili balistici e 60 droni di vario tipo la regione di Kharkiv, uccidendo una persona e ferendone cinque.
Stamane invece, come reso noto dalla stessa compagnia elettrica, Mosca ha attaccato un impianto di arricchimento nella regione di Dnipropetrovsk.
Il ministero della Difesa di Mosca, che ha rivendicato la conquista di Myrne, del distretto di Kramatorsk, nella regione di Donetsk, invece, ha fatto sapere che le forze russe hanno abbattuto nella notte sette droni ucraini sopra le regioni di Ulyanovsk, Lipetsk e Bryansk, oltre che sopra la Crimea, mentre il governatore di Belgorod ha reso noto che un attacco ucraino con droni ha ucciso due persone e ne ha ferito una.
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