di Federica Marengo martedì 30 settembre 2025

-Proseguono gli attacchi russi sull’Ucraina. Nella notte, infatti, le forze di Mosca hanno effettuato dei raid sulla regione nord-orientale di Sumy, colpendo un edificio residenziale nel villaggio di Chernechchyna e, causando la morte di quattro persone, ovvero una famiglia ,composta da genitori e da due figli, di sei e quattro anni.
Proprio ieri, il Presidente ucraino Zelensky, nel corso di un intervento in videocollegamento al Forum sulla Sicurezza, tenutosi a Varsavia, aveva chiesto agli alleati di costruire uno scudo aereo congiunto Ucraina-Europa, contro le minacce aeree di Mosca.
A tal proposito, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha presieduto quest’oggi a Bruxelles una riunione del Collegio dei commissari sulla sicurezza, a cui ha partecipato il segretario generale della Nato, Rutte, in cui si è parlato della difesa europea e della realizzazione di un muro di droni per proteggere il fianco orientale e i Paesi Baltici da Mosca.
La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un punto stampa congiunto con il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, rilanciando l’iniziativa del “prestito di riparazione”, attraverso l’uso dei beni russi congelati per aiuti militari “strutturali” a Kiev, ha dichiarato: “Domani, al Consiglio europeo informale di Copenaghen, discuteremo la strada da seguire per la difesa europea. Vedo tre argomenti rilevanti. Il primo sono le capacità. Gli Stati membri hanno un unico insieme di forze e assegnano questo unico insieme di forze a una missione NATO, a una missione UE, a una missione delle Nazioni Unite o a una coalizione dei volenterosi, e quindi, in stretta cooperazione con la NATO, abbiamo bisogno di capacità interoperabili. La cosa più importante, e per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di più appalti congiunti. Il secondo è che abbiamo bisogno di navi ammiraglie della difesa. Se si guarda al progetto faro sul fianco orientale, ad esempio, bisogna agire ora. L’Europa deve fornire una risposta forte e unita alle incursioni dei droni russi ai nostri confini, ed è per questo che proporremo azioni immediate per creare il muro dei droni come parte del fianco orientale. Dobbiamo procedere insieme con l’Ucraina e con la NATO. E il terzo elemento è che abbiamo bisogno di prontezza industriale per la difesa: prontezza, un’industria della difesa europea potenziata, resiliente e innovativa è fondamentale. L’industria deve fornire con la massima rapidità e scala ciò che è assolutamente importante e produrre equipaggiamenti militari all’avanguardia. Ci troviamo in un momento della guerra della Russia contro l’Ucraina in cui un’azione decisiva da parte dell’Europa, in coordinamento con la Nato, può determinare una vera svolta. Oggi abbiamo avuto un’ottima discussione sulla sicurezza. Ci avvaliamo di un unico insieme di forze. Abbiamo quindi bisogno di capacità pienamente interoperabili. Questo sarà al centro dei nostri sforzi futuri”.
Il segretario della Nato, Rutte, invece, ha detto: “L’Ucraina è la nostra prima linea di difesa, dobbiamo mantenere e aumentare il nostro sostegno. Difendere l’Ucraina è solo difendere i nostri valori, ma anche la nostra sicurezza collettiva. L’iniziativa del muro anti-drone è tempestiva e necessaria perché, in fin dei conti, non possiamo spendere milioni di euro o dollari in missili per abbattere i droni, che costano solo un paio di migliaia di dollari. Quindi abbiamo bisogno di un muro anti-drone. E perché è importante?, perché, prima di tutto, dobbiamo garantire la sicurezza dei nostri cieli. Nelle ultime due settimane abbiamo visto cosa è successo con i droni in Polonia, il 31 marzo in Estonia, ma anche cosa sta succedendo ora in Danimarca, dove stiamo ancora valutando cosa ci sia dietro. Ma per quanto riguarda la Polonia e l’Estonia, è chiaro che si tratta dei russi. Stiamo ancora valutando se si tratti di un atto intenzionale o meno, ma anche se non lo fosse, è comunque un atto sconsiderato e inaccettabile. Quindi dobbiamo proteggere i nostri cieli. L’iniziativa del muro anti-droni è tempestiva e necessaria perché, in fin dei conti, non possiamo spendere milioni di euro o di dollari in missili per abbattere i droni, che costano solo un paio di migliaia di dollari. Quindi abbiamo bisogno di un muro anti-droni. Ma anche quando si tratta dell’Ucraina, come avete detto, è la nostra prima linea di difesa. Stiamo aiutando gli ucraini perché si tratta dei nostri valori, ma anche della nostra prima linea di difesa, della nostra sicurezza collettiva. È quindi fondamentale che continuino a combattere, quindi continueremo a sostenerli. Gli americani hanno riaperto le porte con l’iniziativa Pearl delle loro armi letali e non letali. Penso che sia estremamente importante, pagato dai nostri alleati”.
Secondo il quotidiano britannico Telegraph, un’opzione proposta da un gruppo di “politici e militari occidentali di alto rango” prevederebbe di “istituire uno scudo di difesa aerea sopra l’Ucraina occidentale per abbattere i missili e i droni russi, con la possibilità di estendere tale scudo , una vera e propria no-fly zone, fino a Kyiv stessa”.
Tuttavia, il ministro della Difesa tedesco, Boris Pistorius, intervenuto alla Zdf, ha sottolineato: “Siamo tutti indietro per quanto riguarda la difesa contro i droni e, allo stesso tempo, stiamo facendo tutto il possibile per recuperare terreno, sia nell’addestramento dei nostri soldati alle operazioni con i droni sia nella difesa contro i droni. Questo semplicemente perché la tecnologia dei droni ha subito un’accelerazione incredibile negli ultimi due anni a causa della guerra in Ucraina, e lo sviluppo di contromisure non è riuscito a tenere il passo. La Bundeswehr intende acquisire laser, droni e altri sistemi di difesa aerea. Ma la difesa aerea non è una sfida solo per la Nato. La Russia è molto indietro nella difesa dai droni, e persino l’Ucraina , ben posizionata nel campo della tecnologia dei droni, è ben lungi dall’essere in grado di intercettare e distruggere tutti i droni nemici. Laddove i droni russi rappresentano una minaccia o penetrino in “aree sensibili”, devono essere intercettati. Nessuno sarà in grado di costruirne uno in pochi mesi. Un muro di droni è un progetto ad alta tecnologia che deve essere realizzato nel corso di anni per essere veramente efficace. Quello che intendiamo fare è rafforzare le nostre capacità di difesa aerea, soprattutto qui sul fianco orientale. La Bundeswehr lo fa attraverso la sorveglianza dello spazio aereo. Ma lo stiamo facendo anche attraverso altri sistemi, le cui forniture non discutiamo apertamente, perché dobbiamo smettere di dire costantemente alle nostre controparti dove stiamo posizionando le nostre truppe”.
Della difesa europea e della realizzazione di un muro di droni per proteggere il fianco orientale dell’Europa e dell’Alleanza Atlantica si parlerà, quindi, domani e il 2 ottobre al Consiglio Ue informale e al Vertice della Comunità Politica Europea, che si terranno a Copenaghen, ai quali parteciperà, rispettivamente, in video collegamento e in presenza, il Presidente ucraino Zelensky, che, via social, ha annunciato l’invio di una squadra militare in Danimarca per “condividere il know-how” nella lotta contro i droni russi durante “esercitazioni congiunte”, dopo il moltiplicarsi degli incidenti che hanno coinvolto i droni in Europa.
Anche il Premier polacco Donald Tusk, nel corso di una riunione di governo, ha dichiarato: “ La Polonia invierà truppe in Danimarca per proteggere un vertice informale dell’UE da possibili attacchi con droni. Abbiamo accolto con favore la richiesta del governo danese di inviare soldati polacchi per contribuire alla protezione del vertice europeo. Domani e dopodomani si terrà un vertice informale dell’Ue. Parteciperanno diverse decine di Paesi e diverse decine di leader, primi ministri e presidenti. I soldati polacchi contribuiranno a garantire la protezione del vertice da possibili attacchi di droni”.
La stessa iniziativa è stata annunciata dal Presidente della Finlandia, Alexander Stubb, che , in un post social, ha fatto sapere: “La Finlandia ha deciso oggi che le forze armate finlandesi parteciperanno alla protezione dello spazio aereo danese durante gli incontri internazionali di questa settimana. È la nostra risposta concreta alla richiesta della Danimarca. Il sostegno consiste in un’unità militare in grado di identificare i droni e di attuare contromisure. Anche la Guardia di frontiera finlandese fornirà il proprio sostegno con le proprie risorse. Ritengo che questo sia un eccellente esempio del tipo di cooperazione nordica concreta di cui abbiamo bisogno oggi. In futuro, continueremo ad allineare i nostri approcci per contrastare le minacce ibride e promuovere lo sviluppo delle capacità in Europa”.
La stessa Finlandia, insieme con la Svezia, in un paper pubblicato alla vigilia del vertice Ue di Copenaghen, hanno sottolineato che: “Il fabbisogno finanziario non coperto dell’Ucraina per il 2026 e il 2027 è stimato in 130 miliardi di euro, per le esigenze di sostegno finanziario e militare: si prevede che un fabbisogno concreto si manifesterà nel secondo trimestre del 2026. È quindi urgente trovare finanziamenti sufficienti e prevedibili per l’Ucraina al fine di coprire il disavanzo di bilancio a medio termine per il 2026 e il 2027. Serve utilizzare il più possibile i beni russi immobilizzati”.
Altra questione di cui si discute a Bruxelles è poi quella dell’adesione dell’Ucraina all’Ue. Quest’oggi, la commissaria all’allargamento, Kos, in visita a Kiev, ha dichiarato via social: “Oggi segna un passo importante nel percorso dell’Ucraina verso l’Ue. In circostanze estremamente difficili, l’Ucraina ha completato il processo di screening dell’intera legislazione a velocità record, gettando le basi per il suo futuro europeo. Ora , dobbiamo mantenere lo slancio delle riforme”.
Ma, per allineare la legislazione nazionale a quella dell’Ue, è necessaria l’unanimità degli Stati membri, ostacolata dal veto dell’Ungheria, un veto che Bruxelles vorrebbe superare.
Al riguardo, il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs, in un post social , ha reso noto che il ministro degli Affari europei ungherese János Bóka ha avvertito che Bruxelles starebbe cercando di aggirare il diritto dell’Unione europea ,sostituendo l’unanimità con la maggioranza qualificata in alcune decisioni relative all’allargamento, in contrasto con i trattati dell’Ue e la prassi consolidata e, che , nel corso del vertice di Copenhagen, il Presidente del Consiglio europeo Antonio Costa intenderebbe aprire una discussione sul passaggio dall’unanimità al voto a maggioranza qualificata per aprire i capitoli negoziali di adesione, un’ipotesi finora mai decollata, poiché richiede una decisione all’unanimità.
Quanto agli USA, dopo aver confermato che il Presidente USA Trump ha dato il via libera a Kiev a usare armi a lungo raggio e starebbe vagliando l’invio di missili Tomahawk, l’inviato speciale Kellog, al Forum sulla sicurezza di Varsavia, citato da Sky News, ha dichiarato: “Stiamo assistendo a una guerra che l’Europa non vedeva dalla Seconda guerra mondiale a Russia non sta vincendo questa guerra e gli ucraini hanno combattuto con coraggio e in modo eccezionale. Gli ucraini sono stati incredibilmente indomiti in ciò che stanno facendo, il punto è che si tratta di una guerra importante che deve essere portata a termine. Il presidente russo Vladimir Putin, nel profondo del suo cuore si rende conto di non poter vincere. Le incursioni dei droni russi, ha poi affermato Kellogg, “sono una questione seria, non c’è dubbio. ll modo in cui si risponde a qualcosa del genere è aumentare quello che viene chiamato il livello di rischio, un buon esempio è quello del 2015, quando i russi hanno fatto invadere lo spazio aereo turco da un jet russo e cosa hanno fatto? L’hanno abbattuto”.
Il Presidente USA, Trump, in un discorso tenuto davanti ai comandanti militari a Quantico, in Virginia, citato sempre da Sky News, ha detto: “Ho spostato uno o due sottomarini verso la costa russa, solo per precauzione, perché non possiamo permettere che la gente usi quella parola nucleare. Io la chiamo la parola con la N. Ci sono due parole con la N e non si può usare nessuna delle due. È qualcosa che non vogliamo nemmeno menzionare. I sottomarini nucleari statunitensi, sono 25 anni avanti rispetto a quelli di Mosca. Il Presidente russo Vladimir Putin e il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky devono incontrarsi per risolvere la guerra di Mosca in Ucraina. Tuttavia, l’unico modo per ottenerlo è attraverso la forza, se fossimo deboli non risponderebbero nemmeno alle mie telefonate. Penso che ce la faremo, ma questa si è rivelata la più difficile. Sono molto deluso dal Presidente Putin, pensavo che avrebbe risolto la questione. Avrebbe dovuto concludere quella guerra in una settimana, e gli ho detto: “Penso che alla fine ce la faremo”.
Intanto, a Mosca, che, nelle ultime ore ha rivendicato l’avanzata dell’esercito nel Donbass e ha accusato le forze ucraine di aver ucciso 17 civili e di averne feriti 139 nei bombardamenti dell’ultima settimana, nelle regioni di Belgorod, Kursk e Krasnodar, il Presidente russo Putin, ha firmato un decreto per l’arruolamento di 135mila soldati per la leva autunnale, dopo i 160mila di quella primaverile e ha dichiarato in un video pubblicato sul sito web del Cremlino che le forze russe stanno prevalendo in quella che ha definito una “battaglia giusta” in Ucraina, mentre il ministro degli Esteri russo Lavrov ha affermato che Mosca non ritiene che Washington abbia preso una decisione definitiva sulla fornitura di missili da crociera Tomahawk all’Ucraina, che le dichiarazioni degli Stati Uniti sulla questione sembrano essere il risultato delle pressioni esercitate dall’Europa e che Washington vuole dimostrare di tenere conto delle opinioni dei propri alleati, sottolineando che , “se anche i missili Tomahawk dovessero arrivare in Ucraina, per la Russia ciò non cambierebbe la situazione militare”.
Il portavoce del Cremlino, Peskov, invece, che ha accusato la Germania”di essere da tempo coinvolta indirettamente nel conflitto in Ucraina”, ha dichiarato di “valutare negativamente” le dichiarazioni ucraine sulla possibilità di disporre di missili statunitensi Tomahawk e sul progetto europeo di un “muro di droni” a difesa del fianco orientale, sottolineando : “La costruzione di muri è sempre negativa, come dimostra la storia. Ed è molto triste che questa politica militarista e conflittuale dell’Ucraina possa ora potenzialmente concretizzarsi nella creazione di nuovi muri divisori. Continuano con questo atteggiamento militarista invece di pensare a come avviare un dialogo per cercare insieme garanzie di sicurezza nel corso del dialogo e nell’ambito del dialogo”.
Ancora, Peskov ha affermato che nella città meridionali ucraine come Odessa e Mykolaiv, “che Mosca non è mai riuscita ad avvicinare in undici anni di guerra, ci sono molte persone che vorrebbero legare il proprio destino alla Russia. Al momento, però, queste persone difficilmente possono esprimere apertamente la propria opinione al riguardo. È semplicemente pericoloso per la loro vita”.
Infine, la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova ha fatto sapere che Mosca espellerà un diplomatico austriaco in risposta alla decisione di Vienna di espellere un diplomatico russo.
Ciò, mentre il portavoce dell’ufficio del procuratore distrettuale di Varsavia ha fatto sapere che in Polonia è stato arrestato un uomo ucraino, sospettato di essere coinvolto nelle esplosioni sottomarine che hanno danneggiato i gasdotti Nord Stream tra la Russia e la Germania nel 2022.
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