di Federica Marengo lunedì 15 settembre 2025

-Dopo il nuovo sconfinamento dei droni russi in Polonia e in Romania, come reso noto dall’Ufficio per la sicurezza nazionale di Varsavia, il Presidente polacco, Karol Nawrocki, ha firmato una risoluzione che autorizza la permanenza sul territorio della Repubblica di Polonia di soldati stranieri della Nato nell’ambito dell’operazione “Sentinella dell’Est”.
Inoltre, il ministro degli Esteri polacco, Sikorski, in un’intervista al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, ha dichiarato che he l’ipotesi dell’introduzione di una no-fly zone sopra l’Ucraina dovrebbe essere presa in considerazione, ma che la Polonia potrebbe prendere una decisione di questo tipo solo insieme ai suoi alleati.
Il ministero degli Esteri romeno, che ha condannato con fermezza lo sconfinamento di un drone russo durante un raid sull’Ucraina, evidenziando che le azioni di Mosca costituiscono una “nuova sfida per la sicurezza del Mar Nero”, ha convocato l’ambasciatore russo a Bucarest, al quale ha consegnato una nota di protesta per tale sconfinamento nel suo spazio aereo , in cui si sottolinea che tale episodio costituisce una “violazione della sovranità della Romania”, chiedendo di adottare misure al fine di evitare incidenti analoghi in futuro.
Una nota , a cui l’ambasciata russa a Bucarest ha replicato definendo “infondata” la protesta della Romania e “una provocazione” da parte dell’Ucraina lo sconfinamento del suddetto drone in territorio rumeno.
La Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, esprimendo solidarietà alla Romania, in un post social, ha dichiarato: “L’incursione della Russia nello spazio aereo rumeno costituisce ancora una volta una palese violazione della sovranità dell’UE e una grave minaccia alla sicurezza regionale. Stiamo lavorando a stretto contatto con la Romania e tutti gli Stati membri per proteggere il territorio dell’Ue”.
Il Presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, in un punto stampa al termine dell’incontro con il Primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, ha evidenziato: “Quando parliamo di sicurezza, ovviamente, la nostra prima idea è il fianco orientale e la minaccia proveniente dalla Russia. Ma non possiamo mai dimenticare che dobbiamo avere un approccio a 360 gradi alla nostra sicurezza. Certo, la Russia rappresenta una minaccia evidente: questa invasione del nostro spazio aereo in Polonia e Romania ne è l’esempio più lampante. Ma abbiamo altri confini che dobbiamo proteggere, da Cipro alla Finlandia, dal Portogallo alla Romania. E per questi, è molto importante lavorare insieme”, echeggiato dal commissario Ue alla Migrazione, Magnus Brunner, in conferenza stampa in Finlandia, il quale ha detto: “Le sfide che stiamo affrontando lì sono grandi, come hai detto, significative, dalle minacce alle infrastrutture critiche, agli attacchi informatici, all’uso della migrazione come arma. Quindi molte minacce diverse, e abbiamo bisogno di una risposta integrata a tutte queste minacce. E abbiamo visto, come hai detto, l’ultima provocazione avvenuta in Polonia. Questo è un altro esempio del fatto che dobbiamo essere preparati, e questo è importante. Ed è qui che la Finlandia, ovviamente, è sempre in prima linea, essendo preparata. Questo è uno dei punti di forza che la Finlandia ha sempre avuto, e che ha anche ora. La Finlandia è sempre stata uno degli Stati membri meglio preparati”.
Il Regno Unito ha convocato l’ambasciatore russo, per protesta contro “la significativa violazione senza precedenti dello spazio aereo polacco e della Nato” da parte di Mosca e la “successiva incursione in Romania”, mentre il vice-portavoce del governo tedesco, Steffen Meyer, in conferenza stampa, ha detto: “Gli eventi a cui abbiamo assistito negli ultimi giorni dovrebbero essere presi molto sul serio, ma d’altra parte non sono una sorpresa totale. Abbiamo ripetutamente sottolineato, e anche agito di conseguenza, che la Russia, incluso Vladimir Putin, vuole mettere alla prova i limiti dell’Europa, e in questo caso anche della Nato, ed è assolutamente chiaro che risponderemo a questo con molta decisione e molta chiarezza. Allo stesso tempo, impareremo da ciascuno di questi incidenti e trarremo le opportune conclusioni”.
Per l’Italia, che si starebbe preparando a partecipare all’operazione Sentinella dell’Est, rafforzando con due caccia Eurofighter il contingente militare e i mezzi dispiegati lungo il fronte orientale dei confini Nato in Europa, il ministro della Difesa, Crosetto, a margine della presentazione a Roma del bilancio del tour mondiale del Vespucci, rispondendo a una domanda sulle capacità difensive dell’Italia, ha sottolineato: “Non siamo pronti né ad un attacco russo né ad un attacco di un’altra nazione, lo dico da più tempo. Penso che abbiamo il compito di mettere questo Paese nella condizione di difendersi se qualche pazzo decidesse di attaccarci: non dico Putin, dico chiunque. Non lo siamo perché non abbiamo investito più in difesa negli ultimi vent’anni e quindi i vent’anni non si recuperano in un anno o in due anni”.
Quanto al 19° pacchetto di sanzioni a Mosca, che l’Ue dovrebbe approvare in settimana, in collaborazione con gli USA, il Presidente USA Trump, esortando i Paesi Nato e G7 a imporre dazi aggiuntivi su Pechino per l’acquisto di petrolio russo, al fine di esercitare pressione sulla Cina affinché abbia un ruolo risolutivo nella guerra in Ucraina, ha dichiarato che le sanzioni Ue non sono abbastanza severe, evidenziando: “L’Europa compra petrolio dalla Russia ,io non voglio che lo comprino. E le sanzioni che stanno imponendo non sono abbastanza dure, io sono disposto a fare sanzioni, ma devono inasprire le loro in misura commisurandola a ciò che sto facendo io”, per poi ribadire: “Ho fermato sette guerre, pensavo che questa sarebbe stata facile per me, ma si è rivelata difficile. L’odio tra Zelensky e Putin è imperscrutabile. Si odiano così tanto che quasi non riescono a parlare. Sono incapaci di parlarsi”.
In merito, il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Scott Bessent, in un’intervista congiunta a Reuters e Bloomberg , ha dichiarato: “L’amministrazione Trump non imporrà ulteriori dazi sui prodotti cinesi per fermare gli acquisti di petrolio russo da parte della Cina, a meno che i Paesi europei non colpiscano la Cina e l’India con dazi elevati. Ci aspettiamo che gli europei facciano la loro parte ora, e non andremo avanti senza di loro”.
La portavoce della Commissione europea, Paula Pinho, rispondendo a una domanda proprio in proposito, nella consueta conferenza stampa, a Bruxelles, ha affermato: “Stiamo lavorando all’eliminazione graduale dei combustibili fossili russi da diversi anni, dall’inizio della guerra, con una tabella di marcia molto chiara e ora anche una proposta legislativa chiara per eliminare gradualmente il gas russo che entra ancora nell’Ue e con una serie di sanzioni che sono già state introdotte, tra cui il divieto assoluto di carbone e altre materie prime energetiche. Abbiamo presentato la proposta a giugno e siamo molto impegnati a rispettare la tempistica indicata, che prevede il taglio completo a gas e petrolio russi nel 2027, e sappiamo che anche il Parlamento europeo e gli Stati membri sono disposti a procedere rapidamente”.
Poi, riguardo alla richiesta del Presidente Trump di introdurre sanzioni secondarie alla Cina, la portavoce della Commissione Ue Pinho ha affermato: “Se finora non l’abbiamo fatto è per buone ragioni. È uno strumento che potrà essere utilizzato quando lo riterremo opportuno”.
Ancora, riguardo alle sanzioni a Mosca, il portavoce della Commissione europea, Olof Gill, ha evidenziato: “La nostra valutazione è che i successivi pacchetti di sanzioni che abbiamo presentato, che includono nuove iniziative e ulteriori iniziative per rafforzare quelle precedenti, stanno funzionando. Se ciò ha senso, la nostra valutazione è che tali sanzioni stiano funzionando. I dati economici dimostrano che stanno avendo un impatto sull’economia russa, ed è esattamente ciò che intendono fare”.
Il portavoce della Commissione europea per gli Affari interni, Markus Lammert, invece, ha reso noto, che :“Per quanto riguarda i visti per l’Unione europea ai cittadini russi, è in preparazione una nuova strategia che sarà presentata entro la fine di quest’anno. Dall’invasione dell’Ucraina, l’Unione europea ha adottato misure senza precedenti affinché la Russia ponga fine a questa aggressione ingiusta e non provocata. Già nel 2022 abbiamo sospeso l’accordo volto a facilitare il rilascio dei visti con la Russia. Inoltre, sempre dal 2022, abbiamo adottato un insieme chiaro di linee guida per aiutare gli Stati membri a non dare priorità ai visti per i cittadini russi e a concentrare l’attenzione sulla sicurezza e sul controllo delle frontiere. Gli ingressi di cittadini russi in Ue sono in ribasso dai 4 milioni del 2019 ai 517mila del 2023 e ai 541mila del 2024”.
Da Pechino, il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian, ha così risposto alla richiesta di dazi aggiuntivi alla Cina per l’acquisto di petrolio russo, sottolineando: “La normale cooperazione economica ed energetica “della Cina con i Paesi di tutto il mondo, inclusa la Russia, è legittima, legale e irreprensibile. La mossa degli Stati Uniti è un tipico atto di prepotenza unilaterale e coercizione economica. Il pressing dell’amministrazione Trump è una mossa che mina seriamente le regole del commercio internazionale e minaccia la sicurezza e la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali. I fatti hanno dimostrato che coercizione e pressione sono impopolari e non risolveranno il problema. La posizione della Cina sulla crisi ucraina è coerente e chiara. E dialogo e negoziati sono l’unica via d’uscita praticabile; fin dal primo giorno della crisi, ha assunto una posizione obiettiva e imparziale, insistendo sulla promozione dei colloqui di pace”.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, dopo i raid delle forze ucraine sulla raffineria di Kirishi ( le cui capacità, secondo Reuters, sarebbero state ridotte al 75%, per almeno un mese) e sulle strutture ferroviarie russe nella regione di Leningrado, e , rivendicando un avanzamento di Kiev nella zone di confine della regione settentrionale di Sumy, in un post social, ha scritto: “L’incursione di droni russi nello spazio aereo polacco è un avvertimento per tutta l’Europa. Chiunque desideri la fine di questa guerra deve fare ciò che è necessario per fermare la macchina da guerra russa. Contiamo su passi forti da parte degli Stati Uniti, insieme a tutti, – una politica forte di sanzioni e dazi. Qualcosa che sarà un argomento per molti nel mondo; tutti vedono che la guerra della Russia contro l’Ucraina è la guerra di Putin. Tutti vedono che i droni russi contro la Polonia sono anch’essi la guerra di Putin. E questo è un avvertimento non solo per i polacchi, ma per tutti in Europa. I droni russi possono coprire distanze molto maggiori. Chiedo a tutti i partner di smettere di cercare scuse per non imporre certe sanzioni, a tutti: Europa, Stati Uniti, paesi del G7 e del G20. La pace è la via. La via che bisogna percorrere dalla guerra alla pace. Tutti devono percorrere questa via, e le sanzioni ne sono parte. Se Putin non vuole la pace, bisogna costringerlo alla pace. La guerra di Putin finirà quando lui , proprio lui, non potrà più continuarla”.
A Mosca, il portavoce del Cremlino, Peskov, nel consueto incontro con la stampa, ha dichiarato: “La Nato è in guerra con la Russia. È evidente e non servono ulteriori prove. La Nato è di fatto coinvolta in questa guerra, fornendo sostegno diretto e indiretto al regime di Kiev”, aggiungendo che “se fossero sequestrati beni russi dai Paesi occidentali, “tali misure non passeranno inosservate”.
Infine, sui negoziati tra Mosca e Kiev, Peskov ha detto: “E’ evidente che c’è una pausa. Non c’è flessibilità nella posizione ucraina, il regime di Kiev non è pronto ad avviare una discussione seria. Ci sono richieste da parte ucraina per un incontro immediato, ma probabilmente si tratta più che altro di un tentativo di ottenere un effetto emotivo, perché l’incontro stesso, se si svolgesse senza una preparazione adeguata, sarebbe assolutamente inutile. Tali incontri, qualsiasi contatto ad alto livello, devono essere ben preparati in modo che nel corso di tale dialogo vengano fissati i risultati che devono essere ottenuti in anticipo a livello di esperti. E anche su un trilaterale tra Putin, Zelensky e Trump “non ci sono progressi. Gli europei ostacolano il processo, gli europei non hanno intenzione di prestare attenzione alle cause profonde della crisi”.
La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, invece, ha dichiarato: “L’Occidente sta simulando una presunta minaccia dall’Est “perché la situazione in Europa occidentale è disastrosa dal punto di vista economico e dal punto di vista di tutta l’avventura che hanno messo in atto intorno all’Ucraina. È necessario in qualche modo continuare a diffondere questa russofobia e bielorussofobia. Con queste azioni che simulano una sorta di pseudo-aggressività da parte dell’Est, cercano di intimidire la propria popolazione, al fine di raccogliere ancora più aiuti per il regime di Kiev ,per precipitare ancora di più se stessi nel vortice assoluto, nel vicolo cieco di quella macchinazione che loro stessi hanno ideato”, mentre il Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Medvedev ha affermato che l’istituzione di una no fly zone sui cieli dell’Ucraina, significherebbe dichiarare la guerra tra Nato e Russia.
Infine, riguardo all’esercitazione militare congiunta Russia-Bielorussia (Zapad 2025) in corso , Mosca ha condotto nelle ultime ore un attacco di prova con un missile Kalibr dal sottomarino nucleare “Arkhangelsk” nel Mare di Barents.
Riguardo a tali esercitazioni , che sarebbero state osservate anche da alcuni ufficiali militari USA, alla luce di un miglioramento delle relazioni tra Washington e la Bielorussia, la portavoce Ue per la politica estera, Anitta Hipper, nel corso di un punto stampa a Bruxelles, ha detto: “Stiamo monitorando l’esercitazione militare strategica congiunta” Zapad-2025 tra Russia e Bielorussia , con la partecipazione di un contingente dell’India , e continuiamo a chiedere a Russia e Bielorussia di rispettare pienamente il documento di Vienna dell’Osce del 2011, che prevede la notifica preventiva per l’attività militare. Continuiamo a impegnarci attivamente nel prepararci a qualsiasi potenziale minaccia alla sicurezza legata a Zapad 2025”.
Tuttavia, il comandante delle forze di difesa finlandesi, il generale Janne Jaakkola, ha dichiarato che la Helsinki sta seguendo con attenzione le esercitazioni militari “Zapad” della Russia e della Bielorussia, avvertendo che “Le esercitazioni possono essere accompagnate da sviluppi inaspettati”.
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