di Federica Marengo giovedì 7 agosto 2025

-Nella giornata di ieri, l’inviato speciale USA, Witkoff, si è recato a Mosca per incontrare al Cremlino il Presidente russo Putin, a quarantotto ore dalla scadenza dell’ultimatum americano posto affinché la Russia accettasse la pace in Ucraina o affrontasse nuove sanzioni.
Al termie dell’incontro, durato circa tre ore, il consigliere russo per la politica estera , Ushakov, ha fatto sapere che “I colloqui tra il presidente russo Vladimir Putin e l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff sono stati “utili e costruttivi” e che le due parti hanno discusso del conflitto in Ucraina e della possibilità di migliorare le relazioni tra Stati Uniti e Russia”, sottolineando che “Mosca ha ricevuto alcuni segnali da Trump e ha inviato dei messaggi in risposta”.
Successivamente, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato che: “I russi hanno espresso il desiderio di incontrare il presidente Trump e il presidente Trump è disponibile a incontrare sia il presidente Putin che il presidente Zelensky” e, che la possibilità è stata discussa in una chiamata tra Trump e Zelensky, che ha visto partecipi anche il segretario generale della Nato , Rutte e i leader di Gran Bretagna, Germania e Finlandia.
Il segretario di Stato USA, Rubio, in un’intervista al programma “Kudlow” di Fox Business Network, ha spiegato che, dopo che l’incontro tra l’inviato del presidente Trump, Witkoff, e il presidente russo Putin, gli Stati Uniti hanno una migliore comprensione delle condizioni alle quali la Russia sarebbe disposta a porre fine alla guerra in Ucraina , evidenziando che i punti principali di qualsiasi accordo per porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina sono di natura territoriale.
Più tardi, lo stesso Presidente USA, Trump, che in un post sulla sua piattaforma social, in merito al colloquio tra Witkoff e Putin , ha scritto: “Sono stati fatti grandi progressi!”, rendendo noto di aver informato alcuni alleati europei, in risposta a una domanda dei giornalisti alla Casa Bianca, su quando avrebbe incontrato i leader ucraini e russi, ha detto: “C’è una buona probabilità di un incontro molto presto”, senza indicare il luogo dell’incontro.
Secondo Bloomberg, inoltre, la Russia, per evitare le sanzioni minacciate da Trump, starebbe valutando una proposta di tregua aerea in Ucraina, ovvero, una pausa dei bombardamenti aerei con droni e missili , a condizione che anche Kiev accetti, senza , però, porre fine alla guerra e, continuando a sostenere i propri obiettivi , anche alla luce del recente avanzamento delle truppe russe.
Intanto, il Presidente ucraino Zelensky, nel suo discorso serale, ha espresso un cauto ottimismo sui progressi nei negoziati di pace, evidenziando: “La Russia ora sembra essere più incline a un cessate il fuoco: la pressione sta funzionando. La chiave è assicurarsi che non ingannino nessuno nei dettagli, né noi, né gli Stati Uniti”.
Nella mattinata di oggi, poi, il consigliere presidenziale russo ,Ushakov, ha confermato che: “Su suggerimento della parte americana, è stata concordata un’intesa di principio per tenere nei prossimi giorni un incontro bilaterale al massimo livello, ovvero tra il presidente Vladimir Putin e Donald Trump” e che Mosca sta iniziando con i colleghi americani un lavoro specifico.
Ancora, lo stesso Ushakov, in merito all’ipotesi ventilata dagli USA di un trilaterale Trump-Putin- Zelensky, ha affermato che: “Questa possibilità è stata semplicemente menzionata dall’inviato Usa durante i colloqui al Cremlino e non discussa in modo specifico” e che “la parte russa ha deciso di non commentarlo completamente” precisando: “Proponiamo prima di tutto di focalizzarci sugli accordi per un incontro bilaterale con Trump e crediamo che sia una priorità lavorare per un incontro di successo e fruttuoso”.
Infine, alla domanda su cosa sia cambiato nelle posizioni della Federazione Russa e degli Stati Uniti nei confronti dell’Ucraina, per il via libera a un incontro Trump-Putin, Ushakov ha risposto che la posizione della Russia non è cambiata.
Fonti del Ministero degli Esteri di Ankara , hanno reso noto che il ministro degli Esteri turco Fidan ha avuto un colloquio con l’omologo russo Lavrov, nel quale sono stati discussi gli ultimi sviluppi riguardo il negoziato tra Russia e Ucraina.
Secondo un’esclusiva del New York Post, che cita un funzionario della Casa Bianca, “Il presidente americano, Donald Trump vedrà il presidente russo Vladimir Putin solo se il capo del Cremlino incontrerà anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky”, ma “non è stato ancora stabilito il luogo” di un eventuale incontro.
In merito, il Presidente russo Putin, a margine di un incontro al Cremlino con il presidente emiratino, Mohamed bin Zayed Al Nahyan, ha detto che gli Emirati Arabi Uniti sarebbero tra “i luoghi del tutto adatti” per ospitare il vertice tra Vladimir Putin e Donald Trump.
Il Presidente ucraino Zelensky, invece, in un post social, ha annunciato: “Oggi è una giornata di numerosi contatti per fare progressi concreti sulla via della pace e garantire l’indipendenza ucraina: sono previsti diversi colloqui”, tra cui “una chiamata con il cancelliere Merz, già in programma. Saremo anche in contatto con colleghi francesi e italiani. Ci saranno anche comunicazioni a livello di consiglieri per la sicurezza nazionale. Ieri, dopo la conversazione con Trump e i leader europei, ho parlato anche con il Segretario generale Nato e il presidente finlandese. Lavoriamo insieme”.
Dopo il colloquio con il cancelliere tedesco Merz, Zelensky ha fatto sapere, sempre tramite social, di aver chiesto che anche l’Europa partecipi ai colloqui di pace tra Russia e Ucraina, sottolineando: “La guerra sta avvenendo in Europa e l’Ucraina è parte integrante dell’Europa. Noi stiamo già negoziando l’ingresso nell’Unione europea, perciò l’Europa deve essere tra i partecipanti di questi rilevanti processi”.
A tal riguardo, il portavoce del governo tedesco Stefan Kornelius ha reso noto che: “ I due hanno discusso sugli attuali sviluppi dopo l’incontro tra l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff e il presidente russo Vladimir Putin e hanno elogiato gli sforzi di mediazione del presidente statunitense, convenendo che la Russia deve porre fine alla guerra. Entrambi hanno concordato di mantenersi in dialogo con i partner europei e con gli Stati Uniti. Il cancelliere federale ha confermato al presidente ucraino il suo sostegno”.
La Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, invece, dopo un colloquio telefonico con il Presidente Zelensky ha dichiarato in un post social: “Ho parlato con Volodymyr Zelensky degli sviluppi degli ultimi giorni. Abbiamo discusso dei prossimi passi da compiere per raggiungere un accordo di pace negoziato e dell’adesione futura dell’Ucraina all’Unione europea, nonché della sua ricostruzione. La posizione dell’Europa è chiara. Sosteniamo pienamente l’Ucraina. Continueremo a svolgere un ruolo attivo per garantire una pace giusta e duratura”.
Dunque, congelata la decisione sulle sanzioni a Mosca, in caso di mancato raggiungimento di un accordo con Kiev sul cessate il fuoco (che secondo il Financial Times potrebbero essere applicate flotta ombra di petroliere russe), e , in attesa dell’incontro con Putin, il Presidente Trump, come reso noto dalla Casa Bianca, ha firmato nelle scorse ore un decreto che aggiunge dazi doganali del 25% sui prodotti indiani, “in risposta al continuo acquisto di petrolio russo”, una fonte di reddito essenziale per Mosca. Questa nuova sovrattassa si aggiunge a quella del 25% che entrerà in vigore oggi, insieme ai dazi doganali che Trump presenta come “reciproci”, e sarà effettiva solo tra 21 giorni. Non si applicherà a una serie di prodotti, riducendone così la portata.
Trump ha inoltre avvertito che le tariffe saranno innalzate a qualunque Stato acquisti del petrolio dalla Russia.
Il governo indiano ha replicato a tale decisione sottolineando che si tutelerà, rispetto a tale “azione irragionevole”.
Quanto ai rapporti Italia-Russia, l’incaricato d’affari italiano a Mosca è stato convocato al Ministero degli Esteri russo, che gli ha notificato una protesta per quella che ha definito “la campagna anti-russa nello spazio informativo italiano” e per la “reazione sproporzionata” del governo italiano ad una lista di dichiarazioni postata dallo stesso Ministero degli Esteri con “esempi di discorsi di odio contro la Russia”.
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