di Federica Marengo mercoledì 11 giugno 2025

-Dopo gli attacchi russi su Kiev, Dnipro e Odessa dei giorni scorsi, nella notte sono proseguiti i raid sull’Ucraina, in particolare sulla regione di Kharkiv, dove hanno causato la morte di 3 persone e il ferimento di altre 54 e sulla regione di Donetsk, dove una persona è stata uccisa e un edificio è stato parzialmente distrutto.
Tuttavia, secondo quanto reso noto dall’Aeronautica militare ucraina, 49 degli 85 droni di vario tipo, inclusi i kamikaze Shahed, lanciati dalle forze di Mosca e, intercettati nell’est, nel sud, nel nord e nel centro del Paese, sono stati abbattuti o neutralizzati dalle difese aeree di Kiev.
La Difesa russa, invece, ha fatto sapere che un massiccio attacco di droni ucraini è stato respinto su Kotovsk, nella regione centrale russa di Tambov e nella regione centrale di Voronezh.
Intanto, nell’ambito dell’accordo raggiunto durante il secondo round dei colloqui di pace di Istanbul, tenutosi il 2 giugno, la Russia ha fatto sapere di aver restituito a Kiev le salme di 1.212 soldati ucraini e il gruppo ucraino responsabile del coordinamento del rilascio dei prigionieri di guerra e dei soldati morti ha dichiarato che l’identità dei corpi sarà accertata il prima possibile.
Il caponegoziatore russo Vladimir Medinsky,poi, confermando tale restituzione da parte di Mosca, cui è seguita la restituzione da parte di Kiev dei corpi di 27 caduti russi, ha annunciato che la Russia e l’Ucraina cominceranno domani anche gli “scambi sanitari” per la liberazione dei rispettivi prigionieri feriti gravemente.
Proprio il caponegoziatore di Mosca e consigliere presidenziale, Medinsky, in un’intervista al Wall Street Journal, ha dichiarato: “Vogliamo la pace, ma se l’Ucraina continuerà a seguire gli interessi nazionali di altri Paesi, saremo costretti a rispondere”, per poi aggiungere, citando il precedente della guerra ventennale con la Svezia: “Con la Russia è impossibile condurre una guerra lunga”.
Il Presidente ucraino Zelensky, quindi, in un post social, ha ribadito la necessità che l’Ue e gli USA introducano nuove e più dure sanzioni a Mosca per esercitare pressione e convincerla a negoziare la pace, anche alla luce della mediazione americana, considerata dal capo del governo ucraino “morbida” nei confronti di Mosca, mentre, a suo dire, servirebbero mediatori più forti.
A tal proposito, la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, nel corso di una conferenza stampa ha dichiarato che la Commissione europea ha proposto un 18° pacchetto di sanzioni contro la Russia per la sua invasione dell’Ucraina, mirato alle entrate energetiche di Mosca, alle sue banche e alla sua industria militare e che , attraverso tali misure, saranno vietate le transazioni con i gasdotti russi Nord Stream e con le banche che eludono le sanzioni.
Inoltre, la Commissione Ue ha anche proposto di abbassare il tetto massimo del prezzo del petrolio greggio russo, fissato dal Gruppo dei Sette (G7) , da 60 a 45 dollari al barile, nel tentativo di ridurre le entrate energetiche della Russia e la proposta sarà sul tavolo della riunione del G7 in Canada prevista per questa settimana.
Il 18° pacchetto di sanzioni Ue a Mosca riguarda anche altre navi che compongono la flotta ombra russa.
Immediata la risposta del portavoce del Cremlino Peskov, che, nella consueta conferenza stampa, ha dichiarato: “Tali azioni (abbassare il tetto massimo del prezzo del petrolio russo) non contribuiscono alla stabilizzazione dei mercati energetici internazionali e del mercato petrolifero. Ma non è il primo giorno di restrizioni che vive la Russia, che consideriamo ancora illegali, e abbiamo già maturato una certa esperienza molto utile per minimizzare le conseguenze negative di tali decisioni”.
La Vicepresidente della Commissione Ue e Alta rappresentante per la Politica estera Ue, Kaja Kallas, a margine del forum del German Marshall Fund, svoltosi a Bruxelles, in merito a cosa sceglieranno di fare gli USA rispetto alle sanzioni , ha detto: “Grazie al 17esimo pacchetto sanzioni dell’Ue e le misure prese contro la flotta ombra russa gli introiti petroliferi di Mosca sono calati in una settimana: questo dimostra l’efficacia dell’azione dell’Unione Europea. E’ certamente importante cosa sceglierà di fare Donald Trump sul capitolo sanzioni , ma è altrettanto importante cosa facciamo da soli, perché siamo un attore chiave, dato che il petrolio passa dal Mar Nero e dal Mar Baltico”.
Per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Tajani , in un’intervista a No stop News su Rtl 102.5, ha detto: “Sosteniamo il dialogo fra Ucraina e Russia, anche se la situazione è complicata. Gli incontri di Istanbul non hanno avuto grandi risultati politici, se non la liberazione dei prigionieri. La Russia non sembra avere intenzione di fare marcia indietro, soprattutto perché pagherebbe un prezzo economico molto altro dopo aver riconvertito l’industria in militare. La soluzione potrebbero essere altre sanzioni, che potrebbero provocare difficoltà”.
Poi, sulla possibile tregua tra Kiev e Mosca, il Vicepremier e ministro ha affermato: “Io ritengo che non prima della fine dell’anno, gli ultimi mesi dell’anno, si possa arrivare a un risultato positivo nella guerra tra la Russia e l’Ucraina. La Russia non mi pare che voglia accelerare i tempi per arrivare a un cessate il fuoco, per via anche delle ragioni economiche, assolutamente non condivisibili: ha un esercito di un milione di uomini che viene pagato il doppio di quanto viene pagato un operaio russo, Putin ha riconvertito tutta la sua industria in un’industria di guerra e quindi per lui sarebbe difficile fare marcia indietro rapidamente perché pagherebbe un prezzo altissimo da un punto di vista economico”.
Negli USA, invece, il capo del Pentagono Pete Hegseth, in un’audizione alla Camera ha confermato che i finanziamenti per l’assistenza militare all’Ucraina saranno ridotti (quindi l’invio di armamenti a Kiev) nel prossimo bilancio della Difesa, poiché l’amministrazione Trump ha una visione molto diversa del conflitto e ritiene che una soluzione pacifica negoziata sia nel miglior interesse di entrambe le parti e nell’interesse degli USA.
Quanto ai negoziati USA-Russia, all’ambasciatore russo negli Stati Uniti, Aleksandr Darchiev, che ha dichiarato di ritenere che “i prossimi negoziati delle delegazioni” di Usa e Russia “si svolgeranno nel prossimo futuro a Mosca”, ha replicato , come riportato dall’agenzia Interfax, il portavoce del Cremlino Peskov, sottolineando: “Ci sono molte questioni irrisolte nelle relazioni bilaterali tra Russia e Usa ed è improbabile che si possa sperare in risultati rapidi, ma questo lavoro così complesso e graduale è già iniziato e continuerà”.
©Riproduzione riservata