di Federica Marengo giovedì 5 giugno 2025

-Nella giornata di ieri, il Presidente russo Putin ha avuto una conversazione telefonica con il Presidente USA Trump, nella quale, come riferito dallo stesso numero uno della Casa Bianca in un post sulla sua piattaforma social, si è parlato degli attacchi ucraini alle basi militari russe e di quelli compiuti da entrambe le parti, sottolineando che, sebbene la conversazione sia stata positiva, “non è stata una conversazione che porterà a una pace immediata” e ha aggiunto che “Il presidente Putin ha affermato, e con molta fermezza, che dovrà rispondere al recente attacco alle basi aeree”.
Secondo Axios, che cita sue fonti, “Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ritiene che l’attacco a sorpresa dell’Ucraina con i droni, nel fine settimana ,sia stato “forte” e “tosto” (“strong and badass”), ma teme anche che renda ancora più difficile la sua missione di cessate il fuoco”.
Sempre il Presidente Putin ha poi avuto un colloquio telefonico con Papa Leone XIV°, nel quale, come reso noto dalla sala stampa della Santa Sede, “oltre alle questioni di mutuo interesse è stata prestata particolare attenzione alla situazione in Ucraina e alla pace. Il Papa ha fatto un appello affinché la Russia faccia un gesto che favorisca la pace, ha sottolineato l’importanza del dialogo per la realizzazione di contatti positivi tra le parti e cercare soluzioni al conflitto. Si è parlato della situazione umanitaria, della necessità di favorire gli aiuti dove necessario, degli sforzi continui per lo scambio dei prigionieri e del valore del lavoro che in questo senso svolge il Cardinale Zuppi. Papa Leone ha fatto riferimento al Patriarca Kirill, ringraziando per gli auguri ricevuti all’inizio del suo pontificato e ha sottolineato come i comuni valori cristiani possano essere una luce che aiuti a cercare la pace, difendere la vita e cercare un’autentica libertà religiosa”.
Il Presidente ucraino Zelensky, in un post social, ha scritto: “Con ogni nuovo attacco, con ogni nuovo rinvio della diplomazia, la Russia mostra il dito medio al mondo intero. A tutti coloro che non vogliono aumentare la pressione sulla Russia. Sebbene sia la Russia a dover cercare la pace. Sono loro, a Mosca, che devono sentire che la guerra ha un prezzo: un prezzo alto, il più alto per l’aggressore. Molte persone hanno parlato con la Russia a vari livelli. Nessun colloquio ha portato non solo a una pace duratura, ma nemmeno alla fine della guerra. Purtroppo, il presidente russo Vladimir Putin si sente impunito e, anche dopo tutti i terribili attacchi russi, starebbe preparando altre risposte”.
Stamane, poi, dopo una notte di attacchi da parte delle forze di Mosca su diverse regioni dell’Ucraina, in particolare su Cernihiv, dove hanno causato 5 morti e 6 feriti e su Kharkiv, dove hanno causato 17 feriti, il Presidente Zelensky , chiedendo agli alleati di varare ulteriori sanzioni contro Mosca, è tornato a scrivere in un post: “Ieri sera, la Russia ha colpito Pryluky, nella regione di Chernihiv, con sei droni d’attacco. Un’operazione di soccorso è proseguita per tutta la notte. Purtroppo, ci sono stati feriti e vittime. Uno dei soccorritori è arrivato per gestire le conseguenze proprio a casa sua: si è scoperto che un drone ‘shahed’ aveva colpito la sua abitazione. Tragicamente, sua moglie, sua figlia e il nipotino di un anno sono rimasti uccisi. E questo è già il 632esimo bambino perso dall’inizio della guerra su vasta scala. La Russia cerca costantemente di guadagnare tempo per continuare le sue uccisioni. Quando non sente abbastanza forti la condanna e la pressione del mondo, uccide di nuovo. Nella notte, l’Ucraina è stata attaccata da 103 droni e un missile balistico, che hanno preso di mira le regioni di Donetsk, Kharkiv, Odessa, Sumy, Chernihiv, Dnipro e Kherson. Questo è stato un altro massiccio attacco terroristico. Terroristi russi che uccidono la nostra gente ogni notte. Questo è un ulteriore motivo per imporre sanzioni massime e fare pressione congiuntamente. Ci aspettiamo un’azione dagli Stati Uniti, dall’Europa e da chiunque nel mondo possa realmente contribuire a cambiare queste terribili circostanze. La forza conta, e la guerra può finire solo con la forza. Mosca deve essere pressata con tutti i mezzi disponibili e gradualmente privata della sua capacità di continuare questa aggressione”.
A Mosca, invece, dove in queste ore è stato messo al bando con l’accusa di presunto spionaggio il British Council, nella consueta conferenza stampa, il portavoce del Cremlino Peskov, in merito alle telefonate avute ieri dal Presidente Putin, ha dichiarato: “La conversazione telefonica di ieri tra il presidente russo, Vladimir Putin, e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stata costruttiva e necessaria. I due leader hanno discusso numerose questioni importanti. Trump e Putin non hanno però affrontato la questione delle sanzioni occidentali contro Mosca. Vladimir Putin e Papa Leone XIV, nel colloquio telefonico, non hanno discusso in modo pratico e concreto di una soluzione negoziata del conflitto in Ucraina, ma Putin ha espresso un’elevata valutazione del contributo del vaticano alla risoluzione di diverse questioni umanitarie”.
Infine, Peskov ha affermato che il Presidente Putin ha chiesto una “forte condanna della comunità internazionale nei confronti di Kiev” e che “La Russia risponderà agli attacchi ucraini alle proprie basi aeree quando e come le forze armate riterranno opportuno”.
Intanto , a Bruxelles, dove si è svolta la ministeriale Nato della Difesa, la Vicepresidente della Commissione Ue e Alta rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, ha detto: “ Mosca ha condotto attacchi con droni e attacchi contro i civili ininterrottamente, quindi non cambia il suo comportamento. Ed è chiaro che vorranno imporre costi maggiori all’Ucraina, colpendo sempre i civili. Permettetemi di ricordare che è contro il diritto internazionale umanitario attaccare i civili o le infrastrutture civili e la Russia lo fa continuamente. La nostra risposta non dovrebbe essere quella di fare un passo indietro. La nostra risposta dovrebbe essere quella di esercitare maggiori pressioni affinché anche la Russia voglia la pace”.
A tal proposito, la Presidente della Commissione Ue, von der Leyen, in un’intervista a Politico.eu, ha dichiarato: “Se gli americani decideranno di partecipare a queste sanzioni nei confronti della Russia, i dazi del 500% sulle importazioni energetiche provenienti dalla Russia faranno parte del pacchetto. Il nostro obiettivo principale è colpire l’energia russa e tagliare le fonti di finanziamento alla Russia. Credo che sia una buona strada da seguire, se Putin non si muove. La cosa fondamentale è aumentare la pressione, e questo deve avvenire da tutte le parti. Putin deve capire che la pressione crescerà sia da parte dell’Europa che dagli Stati Uniti. E gli strumenti a disposizione sono molto potenti. Sono sicura che gli attacchi ucraini alle basi aeree russe aumenteranno la disponibilità di Putin a negoziare. Hanno dimostrato che l’Ucraina è molto innovativa e ha imparato molto, anche in termini di guerra elettronica. Credo che quello che conta è che Trump vuole portare la pace in Ucraina, vuole porre fine a questa guerra russa. È importante ricordare sempre che non deve essere una pace debole, come lo è stata, per esempio, quella dopo l’annessione della Crimea, ma una pace forte, giusta e duratura. Per questo serve il massimo impegno sia dell’Unione europea che degli Stati Uniti, e dell’intera coalizione”.
In merito, per l’Italia, il Vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Tajani, secondo cui una tregua in Ucraina è improbabile prima della fine dell’anno, in un’intervista a La Stampa, ha detto: “Nuove sanzioni e dazi sul petrolio russo da parte dell’Ue e degli Usa sono una soluzione?. Noi siamo disponibili a mettere sul tavolo misure di questo genere. Possono rendere più difficile, per Mosca, il mantenimento di un esercito che non combatte con le motivazioni di quello ucraino, ma lo fa soprattutto per una questione economica. Sono strumenti utili a tenere alta la pressione, per convincere Putin a negoziare per davvero la pace. Mosca ha tutto l’interesse a rallentare il dialogo perché ha un milione di soldati in campo e un’industria riconvertita in chiave militare: un cambio repentino delle condizioni, dunque, metterebbe in ginocchio l’economia russa e questo Putin non se lo può permettere. La telefonata del presidente russo con Donald Trump, poi quella con Papa Leone XIV sono tutti segnali positivi. Significano che la strada che porta alla pace è ancora aperta e su quella strada, a piccolissimi passi, si continua ad andare avanti. In questa fase iniziale, in cui tra le parti in guerra non ci sono passi avanti decisi, non possiamo rischiare di ‘bruciare’ l’immagine e il ruolo di mediazione del Papa e del Vaticano. Credo che la Santa Sede possa diventare il luogo in cui chiudere il negoziato”.
Tornando alla ministeriale Difesa della Nato, in vista del vertice all’Aja del 24 e del 25 giugno, il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Mark Rutte, secondo quanto riportato dal Guardian, riguardo un aumento di spesa da parte dei Paesi alleati (tutti, compresi gli USA), ha dichiarato: “I ministri della Nato hanno concordato una nuova ambiziosa serie di obiettivi di capacità, che descrivono ciò in cui gli alleati devono investire nei prossimi anni per mantenere forti la nostra deterrenza e la nostra difesa, e il nostro miliardo di persone al sicuro. Concordare su ciò di cui abbiamo bisogno è stato un primo passo fondamentale per soddisfare queste esigenze con decisioni di finanziamento che seguiranno al vertice dell’Aia alla fine del mese. Proporrò un piano di investimenti complessivo che ammonterà al 5% del PIL per gli investimenti nella difesa: il 3,5% del PIL per la spesa di base per la difesa e l’1,5% del PIL all’anno per gli investimenti legati alla difesa e alla sicurezza, come le infrastrutture e l’industria”.
Al riguardo, il ministro della Difesa Crosetto, a margine della ministeriale, ha detto: “L’Italia potrebbe essere in grado tra il 2032 e il 2035 di portare al 3,5% del Pil la propria spesa militare, per conseguire gli obiettivi di aumento della capacità di difesa che la Nato fisserà probabilmente al suo vertice dell’Aia del 24-26 giugno, con un ulteriore 1,5% che verrebbe dedicato agli investimenti non strettamente militari ma di natura “duale”, che hanno anche importanti ricadute sull’economia più in generale. La nostra posizione è stata molto chiara: noi abbiamo detto che il 5%, adesso, per il bilancio italiano è impossibile pensarlo. Intanto può essere una prospettiva a lungo termine, se la fisseranno i leader, in cui c’è un 3,5% che si può raggiungere entro il 2035, e un 1,5% che va slegato dagli investimenti puri nella difesa, che può essere invece utilizzato per obiettivi di natura “duale”, ovvero in spese che vengano certificate dalla Nato, pensiamo a quelle spaziali, a quelle per le infrastrutture o ad altro, ma che in qualche modo abbiano una ricaduta per tutto il sistema economico di un paese. Per i nuovi obiettivi di capacità, si richiede una spesa che, ha calcolato il Segretario generale Rutte, varia dal 3 al 3,5%. Noi, come Italia, entro una data dal 2032 al 2035, potremmo essere in grado di conseguire questi obiettivi di spesa”.
Ancora in tema Nato, l’amministrazione Trump ha annunciato la nomina di Alexus Grynkewich a nuovo generale di grado più elevato degli Stati Uniti in Europa e ha dichiarato che assumerà anche il tradizionale ruolo di Comandante supremo alleato in Europa (Saucer).
In ultimo, negli USA, il cancelliere tedesco Merz ha incontrato a Washington, per la prima volta, il presidente degli Stati uniti Trump, per parlare del rafforzamento del sostegno occidentale all’Ucraina, delle tensioni commerciali che minacciano l’economia tedesca e del rilancio dell’impegno di Berlino nella spesa per la difesa.
Tuttavia, prima del bilaterale e del pranzo di lavoro tra il cancelliere Merz e il Presidente Trump, vi è stato un incontro tra i due leader nello Studio Ovale, alla presenza dei media, durante il quale il cancelliere Merz, richiedendo più armi all’Ucraina contro la Russia per far sì che si fermi la guerra, ha affermato: “L’America è in una posizione molto forte per far cessare questa guerra. E’ necessaria più pressione sulla Russia nello scambio avuto con il presidente americano Donald Trump davanti alla stampa. Sono qui per parlare di come possiamo contribuire a mettere fine a questa terribile guerra”.
Il Presidente USA Trump ha evidenziato: “Sarò durissimo con la Russia se non sarà possibile raggiungere la pace con l’Ucraina. Il termine è per imporre sanzioni è nella mia mente. Quando mi renderò conto che saremo impantanati, sarò durissimo”.
Poi, sempre Trump ha detto di non essere amico di Putin, sottolineando: “Ci rispettiamo, abbiamo un buon rapporto”.
In ultimo, il Presidente Trump ha detto che non pensa che Russia e Ucraina firmeranno un accordo. E, riguardo alla richiesta di esercitare maggiore pressione su Mosca, ha spiegato di aver chiesto a Vladimir Putin di non rispondere ai recenti attacchi ucraini con droni, per poi paragonare la guerra tra Russia e Ucraina a “due bambini piccoli che si picchiano furiosamente in un parco”, suggerendo che “forse è meglio lasciarli combattere per un po’”, precisando , però, in seguito: “Io sono per fermare le uccisioni, è questo ciò che voglio”.
Sul fronte dei combattimenti, sono proseguiti anche nella giornata di oggi gli attacchi russi. Le forze di Mosca, infatti, hanno attaccato il centro di Kherson due volte in un giorno, distruggendo completamente l’edificio dell’amministrazione statale regionale.
Ciò, mentre il ministro della Difesa ucraino Umerov, in un post social scritto dopo la riunione del Gruppo di Contatto per la Difesa Ucraina di ieri, ha annunciato un’iniziativa per produrre armi ucraine per le esigenze delle forze armate ucraine in altri Paesi.
Il ministero della Difesa russo, invece, ha fatto sapere di aver distrutto 30 droni ucraini lanciati su 5 regioni russe, tra cui Belgorod e Kursk.
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